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L ’ulto prezzo di molti generi di grande consumo popolare e so­ pratutto il rincaro avvenuto negli ultimi tempi nelle carni hanno determinato anche nel 1910 una vasta e varia azione specialmente di municipi e di coalizioni di interessati.

Assai vasto è stato l’intervento di amministrazioni comunali per impedire il rincaro mercè la municipalizsazione dello spaccio di der­

rate alimentari e specialmente delle carni. Sono stato istituite riven­

dite municipali di carne a Bussano, Cauosa, Udine (carne di terza qualità), Terracina, Bari ; la istituzione di una macelleria municipale è stata progettata a Grosseto ; a Asti vennero istituiti spacci comu­ nali in seguito nd una vertenza coi macellai privati originata dalla determinazione delle qualità di carne fatta con regolamento e dal r i­ fiuto dei macellai di aprire uno spaccio di carne di seconda qualità : definita poi la vertenza, una fra lo rivendite municipali fu conservata come calmiere. A Castelfranco venne istituito uno spaccio semi-mu­ nicipale : l’amministrazione lm ceduto ad un privato gratuitamente il locnlc e gli ha accordato il rimborso della tassa di macellazione o del dazio fissando il prezzo massimo della rivendita della carne di terza qualità : tale spaccio si afferma abbia determinato ribassi anche presso altri negozi. Un consimile spaccio semi-municipale di carne di bassa macelleria, con la concessione gratuita del locale e materiale, è stato aperto a Pistoia.

11 fortissimo rincaro ilei bestiame ha determinato da parte di pri­ vati e di enti pubblici una larga azione per la importazione di carni refrigerate dall’America, carni che sono state accolte oon vario favore dai consumatori nei vari centri. Taluni municipi hanno costruito o progettato la costruzione di celle frigorifere (Roma), e molti municipi hanno provveduto all’acquisto e rivendita di carni refrigerate talora mediante propri spncci (Padova, Bologna, Ravenna, Cesena. Mantova, Venezia, Verona, Rovigo, Treviso, Mestre, Ferrara, Forlì ecc.) talora mediante cooperative o privati (Cremona, Lugo, Foligno) ; per inizia­ tiva del municipio di Bologna e con adesioni di amministrazioni co­ munali dell’Emilia, Romagna, Marche, Veneto e Toscana si è costi­ tuito un consorzio di municipi per l’acquisto in comune delle oarni congelate e riparto delle spese in proporzione allo spaccio. È proget­ tata la istituzione di forni municipali a Viconza e Ferrara : a S. Donù di Piavo è stato deliberato rinvestimento di nuovo somme per mi­

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gliorare tecnicamente l’impresa a fine di continuare l’esperimento malgrado il forte deficit avuto nell’anno 1909. I l municipio di A n ­ cona ha anche quest’anno acquistato partite di farina da rivendere a prezzo mite alla popolazione povera.

Varie amministrnzioui comunali per la tutela dei consumatori sono ricorso al vieto metodo della fissazione legale del prezzo delle derrate: cosi h stato introdotto il calmiere a Porosa Argentina (carili), Motta di Livenza (pane e farina), Amatrico (pnno e carni). Taormina Chioggia ipnno e carne), Bassnno (id.), Imola (calmiero transitorio per latte e uova). Aquila (carne, malgrado la viva opposizione dei macellai), Adria (latte), Caserta (carni).

Alcuni municipi nel determinare Vordinamento di mercati per impedire l'incetta hanno adottato l'illusorio espediente di vietnre ge­ nericamente l'acquisto di derrate in misura superiore ai bisogni della propria famiglia o lo spaccio all'ingrosso prima di uua data ora (Bus­ sano, Ravenna, Cagliari) : a Cagliari sono state emanate disposizioni varie di indole sanitaria e per la distinzione fra le qualità di talune derrate.

Numerosissime cooperative di consumo sono state istituite in contri anche minimi. A Milano 6 avvenuta la fusione fra le due grandi cooperative ferroviarie; un convegno di cooperative di consumo ope­ raie ha costituito un consorzio fra le cooperative per provvedimenti riguardo agli acquisti in comune, per il coordinamento dell’azione generale, l’ uniformità deH’oidinamento relativo nll’amininistrazione, della contabilità, delle istituzioni di previdenza e al trattamento del personale : il cordinamonto dell’azione cooperativa ò stato discusso pure nel congresso tenuto dalle « comunità popolari ■> in Roma. I l mu­ nicipio *di Ferrara ha stanziato un sussidio di L. 3000 per una coope­ rativa di consumo che sorgesse con intenti di interesso popolare.

Fra i provvedimenti vari, attuati o progettati, di politica annonaria sono fin rammentare svariate proposte por frouteggiaro il rincaro della carne specialmente con l’ostacolare mediante diritti proibitivi o ad­ dirittura mediante divieti la macellazione di vitelli troppo giovani o di piccolo peso (camera di commercio di Cuneo, municipio di Nizza Monferrato, di Siena, commissioni municipali d’inchiesta di Torino, di Firenze ecc.), provvedimento accettato dal disegno di leggo gover­ nativo per la produzione zootecnica ricordato altrove : altri ha pro­ posto di promuovere lo spaccio di carne di bassa macelleria : altri an­ cora, per ulteriormente favorire la già enorme importazione di bestiame, ha proposto la riduzione o l’abolizione transitoria del relativo dazio doganale (Camera di commercio di Firenze), altri ancora ha sugge­ rito di vietare la esportazione dei suini. È stata proposta puro la ri­ forma dell’ordinamento ferroviario por facilitare i rapidi trasporti au. nonari fra i luoghi di produzione e quelli di consumo o la riforma delle tariffe per consentire il dirotto invio economico di piccole par­

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tite rii derrate ai consumatori. Per il coordinamento della politica

annonaria la commissione municipale torinese d’inchiesta ha proposto

la creazione di un ufficio dei consumi : ha inoltre suggerito riforme all’ordinamento dei mercati con istituzione di numerosi mercati rionali e riforme nelle rilevazioni dei prezzi. Il timore di forti rincari de. terminati dall’ affluenza di forestieri in Rontn in occasione della Esposizione Internazionale ha motivato indagini e proposte diverse da parte di associazioni varie per favorire la produzione, importazione e distribuzione di derrate. La constatazione della convenienza di « educare i consumatori » data la imperfezione del piccolo commercio e i frequenti sperperi per il consumo, ha mosso la commissione tori- rinese e la Camera di commercio di Genova a proposte per vincere lo stato di inerzia dei consumatori riguardo ai prezzi e per muglio indirizzare i consumi popolari mediante l’insegnamento dell’economia domestica.

Per eliminare l’imperfezione economica del commercio dei peneri di consumo popolare, commercio imperniato sulla esistenza di un in fi­ nito e costoso numero di intermediari e esercenti un componeuto la commissiono torinese avanzò la singolare proposta — non approvata dalla commissione — di imporre un tributo sui nuovi esercizi dedi­ cando il gettito per rafforzare gli spacci cooperativi ; pure la camera di commercio di Genova ha riconosciuto genericamente la convenienza di dar vita a organismi di scambio elio siano in grado di far passare le merci direttamente dai produttori ai consumatori in modo più eco­ nomico eliminando il maggiore numero possibile di intermediari. La formazione di un grande organismo capitalistico del commercio dei generi di consumo è stata attuata in Roma sotto l’egida del municipio con la creazione dell'agenzia annonaria : abbandonate le anteriori for­ mule di istituzione di un organismo municipale o semi-municipale, venne creata una forte sooietù di speculazione per l’approvvigiona­ mento diretto della città, per l’esercizio della ricevitoria noi pubblici mercati e del mercato del pesce, pel credito ai rivenditori e per lo spaccio diretto ai consumatori : l’accordo col municipio assoggetta la società a vigilanza e a vincoli vari di ordino tecnico é amministra­ tivo, però le consente benefici ragguardevoli fra cui un sussidio an­ nuo prima di L. 25000 poi di 20000, l’ uso gratuito di locali e l’ enorme premio del '/„ °/0 Per lft introduzione e la importazione di derrate, premio che, ove l’impresa si sviluppi, potrà costituii'e come unvgrosso tributo pagato dalla cittadinanza a una < compagnia privilegiata ». Finora l’agenzia ha iniziato lo spaccio del latte dando motivo a ob­ biezioni di varia natura.

I rincari hanno provocato in varie località ayilazioni, spesso di­ rette da associazioni di operai o di impiegati ; notevoli quelle avve­ nute a Faenza, Rio Marina, Portoferraio, Livorno, Foligno, Sulmona, Napoli, Torre Annunziata, Palermo, Ancona; a Bari l’agitazione si è

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svolta con uno sciopero generale elio ha dato luogo a disordini con spargimento di sangue. La Confederazione generale del lavoro ha ini­ ziato un movimento per l’abolizione del dazio sul grano. — In parec­ chi luoghi in occasione di variazioni dei prezzi sono avvenute agitazioni fra produttori o grossisti e rivenditori : così nella Lombardia e Em ilia fra produttori e rivenditori di latto, a Roma fra grossisti e rivendi­ tori di latte o di carne. — L ’intervento municipale a tutela dei con­ sumatori hn talora provocato serrate di negozianti: a Siracusa dei fornai contro il cnlmiere per il pnne di lusso ; n Licata dei fornai contro il ribusso dei prezzo del pane prescritto dal municipio, a Por- tomaurizio contro il provvedimento comunale limitante il peso della carta da involti a Bassano dei macellai, serrata fronteggiata dal co­ mune con propri spncci.

È rimasto senza seguito l ’annunzio di una vasta inchiesta gover­ nativa sul fenomeno dei rincari : indagini notevoli sono state fatte dalla commissione municipale di Torino, dalla Camera di commercio di Genova (sul prezzo delle carni) o sono stato nominate commissioni d’inchiesta dai municipi di Bergamo, Ferrara (carni) Livorno, Viterbo ; la Camera di commercio di Padova lia deliberato una indagine sulla industria zootecnica.

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C A PIT O LO X .

Politica dei trasporti.