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Da molti aulii le Società cooperative iu numerosi congressi in­ vocano facilitazioni speciali per otteuere il credito che loro consenta un maggiore sviluppo di attività, attività che è ostacolata dalla mancanza di capitali. T a ri progetti erano stati in passato presentati, dirotti specialmente a favorire la cooperazione agraria : importante, fra gli altri, il progetto Pantano per In colonizzazione interna che creava un istituto per operazioni di credito con le associazioni agri­ cole o le cooperativo di lavoratori che avessero assunto iu enfiteusi o in affittanza collettiva torre incolte di proprietà dello Stato o fondi di proprietà privata. Il disegno di legge presentato 1*11 febbraio 1910 per la costituzione delta banca del lavoro e della cooperazione mira a una assai più larga soluzione del problema creando un vasto organismo pel credito a tutte le forme del lavoro sulla base della cooperazione. Secondo il progetto, In Banca sorge come ente morale autonomo con un capitale iniziale non inferiore a 15 milioni costituito per 10 mi­ lioni dallo Stato, per 2 dalla Bauca d'Italia, o dni concorsi delle casse di risparmio, cooperative, banche popolari, mutue, istituti di previ­ denza. ccc. : il progetto trovò favorevole accoglienza presso coteste istituzioni tanto che nel giugno, mediante i molteplici concorsi, il ca­ pitale dell’erigendo istituto si presentava sottoscritto un importo ec­ cedente i 22 milioni.

Secondo lo schema di legge emendato dalla Commissione parla­ mentare la banca si divide nello tre seguonti sezioni alle quali ò ini­ zialmente assegnato rispettivamente il 50 °/0, il 40 °/0 e il 10 °/0 del capitale sottoscritto e versato: sezione delle società cooperative (cre­ dito alle cooperative, consorzi, occ., specialmente per agevolare la esecuzione di lavori pubblici appaltati, la colonizzazione interna, la produzione agraria cooperativa); sezione dello case popolari (prestiti alle cooperative e istituti por la costruzione di caso popolari) ; sezione per il credito peschereccio (credito ai sindacati e alle cooperative di pescatori). La bauca può ricovero depositi fruttiferi specialmente sotto forma di buoni a scadenza fissa; fa operazioni di sconto e credito alle cooperative con preferenza per le operazioni di minore rilevanza, con fido più largo per le cooperative e istituti riuniti in federazioni o consorzi ; emette cnrtelle edilizie in misura corrispondente ai mutui ipotecari per le case popolari sino ad un limito proporzionale al ca­ pitale assegnato alla sezione seconda, cartello regolate iu analogia

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con quelle omesse da istituti di credito fondiario. L a banca — che ha sede in Roma — istituisce sodi, succursali, agenzie o rappresen­ tanze dove occorre nell’ interesse della coopcrazione : per il credito peschereccio istituirà quattro speciali succursali. La banca deve eser­ citare la vigilanza e l’ispezione sugli enti o società cui apre il cre­ dito promuovendo la formazione di un capitale versato e la loro fe­ derazione in consorzi legalmente costituiti. La banca è amministrata da un consiglio composto di rappresentanti del goveruo e degli isti­ tuti e enti che concorrono alla formazione dol capitale.

I l progetto ha incontrato opposizioni varie : prescindendo da quelle determinate da vedute politiche, a taluno parvo che questo credito di Stato allo cooperative avrebbe dannosamente ristretto il credito lo­ cale che esse possono trovare nel mercato libero ; ad altri parve ehe questo nuovo forte vincolo della coopernziono alla Stato avrebbe dan­ nosamente pregiudicnto il libero svolgimento della cooperazione ope­ raia quale colleganza di classo diretta alla indipendenza economica, libero svolgimento che affermano già compromesso dai contatti per la esecuzione di lavori pubblici favorita da una speciale legislazione: altri ancora espresse il timore che le nuove larghezze avrebbero mol­ tiplicate le forme parassitario di imprese aventi solo la apparenza di cooperative o di imprese poco vitali mantenute solo dalla protezione governativa. I l progotto non venne in discussione al Parlamento.

Una commissione nominatu dai ministri dell’ngricoltura e dei la­ vori pubblici ha formulato un nuovo schema di regolamento per la applicazione delle leggi sulle cooperative e consorzi di cooperative riguardo alla assunzione di nppulti di opero pubbliche. Lo schema proposto non cura soltanto — come i precedenti — i particolari tecnici procedurali e amministrativi ma anche i caratteri sociali degli orga­ nismi cooperativi che si vorrebbero favorire. Esso introduce una classificazione nuova delle cooperativo di lavoro e lo disciplina con nonno che sono un notevolissimo tentativo di integrazione delle poche disposizioni date dal codice di commercio sulle coopera­ tive. Le cooperative sono distinto in quattro categorie : di produ­ zione industriale (mediante macchine e installazioni sociali), di lavoro (fra braccianti, facchini, eco., con prevalenza del lavoro manuale dei soci), ngricole (affittanze collettive, prima elaborazione e smercio di prodotti agrari) e miste; ò fissato il numero minimo dei soci in 0 escludendosi per le due prime categorie i soci non operai e per le altre le persone colpite da imposte fondiarie o di ricchezza mobile per una somma superiore a 1200 annue: ciò a fine di garantire il ca­ rattere di classe delle cooperative favorite.

Non è resa obbligntoria la parteoipazione agli utili per gli ausi­ liari reputandosi costituirebbe un incoraggiamento per costoro a r i­ manere fuori della cooperativa evitando la partecipazione alle per­ dite, ma si è reso obbligatorio accantonare la parte di utili che

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poterebbe agli ausiliari so fossero soci, imputandola alla riserva oppure ni fondi por soopi di previdenza, mutualitii, eco.: cosi si pro­ muovo l ’adito degli ausiliari nella cooperativa, adito che 6 reso pos­ sibile dalla sanzione che colpisce le cooperative che senza giusto mo­ tivo rifiutano nuovi soci. È meglio disciplinatn la vigilanza sulle coo­ perative, affidata alle commissioni provinciali: queste sono rafforzate, costituito con procedura elettorale più semplice, con elettorato ristretto alle cooperativo iscritte nel registro prefettizio: alle commissioni sono affidate ampie funzioni consultivo per le iscrizioni nel registro, ispet­ tive (periodiche, obbligatorie) sull’ordinamento e funzionamento delle cooperativo iscritte, di consulenza per le cooperative stesso, e di con­ ciliazione per le vertenze sorte in seno allo società : con una speciale sanzione si affida alle commissioni di impedire il tanto frequente scioglimento apparente con immediata ricostituzione di cooperative per la fraudolenta proroga dei benefici fiscali concessi pel primo quinquennio dalla costituzione. Per meglio disciplinare la funzione governativa si propone di rafforzare e allargare l’azione della già esistente commissione centrale, con funzioni consultive riguardo alla cooperazione in genere. Particolarmente notevoli e nuove sono le di­ sposizioni riguardanti i consorzi : a questi sono ammesse pure lo coo­ perative agricole ; essi possono assumere non solo lu esecuzione di lavori pubblici ma anche lo manutenzioni e forniture ; ai consorzi devono essere ammesse solo le cooperative inscritte nel registro pre­ fettizio: salvo contraria disposizione statutaria la responsabilità delle cooperative consorziate è limitata alla quota di capitale sottoscritto ; questo deve essere versato in ragione di almeno 2/10 per la legale co­ stituzione del consorzio.

È stata approvata la costituzione del Sindacato adriatico fra le cooperative dei pescatori con sode principale in Vonezia, come prima faticosa applicazione della logge del 1904 sulla cooperazione pesche­ reccia : esso percepirà dall’erario un sussidio annuale di lire 10.000 oltre a un sussidio inizialo di lire 50,000 corrisposto ratealmente : esso dovrà fra l’altro promuovere l’associazione mutua dei pescatori per le disgrazie accidentali, promuovere l’assicurazione dogli strumenti di lavoro, curare la vigilanza sulla pesca, lo spaccio del prodotto, il oredito peschereccio, ecc. In attesa elio sorgano altre cooperative aventi i necessari requisiti, ne fanno parte nove cooperative funzionanti in vari porti dell’Adriatico.

Si ò costituita nel febbraio — a cura della Federazione dei con­ sorzi agrari, dell’Unione delle latterie sociali, della Federazione delle casse rurali, e del Comitato della mutualità agraria — la Confedera­ zione generale delle associazioni cooperative mutuo agrarie, con sede in Roma, avente per scopo di difendere e proteggere gli interessi co­ muni dello organizzazioni agricole cooperative e mutuo, di collabo­ rare al loro perfezionamento e sviluppo, di rappresentarle di fronte

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-ai poteri pubblici, ecc. : la Confederazione ha formulato lo schema per un servizio di ispezione delle piccolo cooperative e mutue agrarie. Un simile servizio di ispezione è stato istituito pure dall’ Unione delle latterie sociali.

Sempre nel campo della coopcrazione agricola il primo congresso delle cooperative agrarie siciliane tenuto a Palermo alla fine di maggio ha invocato la riforma della legislazione sul credito agrario in senso più favorevole alle cooperative riconosciute come enti intermediari ; lo stanziamento di un fondo pel credito alle cantine cooperative con sovvenzioni e un intervento del governo che favorisca la formazione di federazioni e migliorie tecniche nella produzione ; o l ’incoraggia­ mento alle affittanze collettive.

Nel campo della cooperazione di consumo, il congresso nazio­ nale delle cooperative (Milano, novembre) ha affidato a una commis­ sione l’incarico di costituire in unione al Consorzio delle cooperative di consumo di Milano, un magazzino all’ingrosso per gli acquisti in comune delle merci « veramente all’origine, a prezzi vantaggiosi, senzn dovere subire le condizioni eccessivamente onerose della grande speculazione e dei trusts ». I l congresso medesimo ha invocato riforme del sistema fiscale relativo alle cooperative di consumo (esenzione dall’imposta di ricchezza mobile per gli utili distribuiti ai consuma­ tori e per il sopra-prezzo delle azioni).

C A PITO LO V i l i .

P o l i t i c a del l e a bi t a z i o ni .

I l disegno di legge presentato nella seduta del 28 aprile « per prov­ vedimenti per le case popolari o economiche e per agevolare la co­ struzione e il trasferimento di proprietà di altri edifizi ad uso di abitazione » ispirandosi ai deliberati del congresso tenuto in Milano nel gennnio, segna un importante evoluzione nella politica statale delle abitazioni : poiché per migliorare il mercato delle abitazioni per lo classi meno abbienti è conveniente provocare aumenti nell’offerta di abitazioni adatte anche ad altre classi; non circoscrivo più talune forme di incoraggiamento alle sole case reputate popolari e a taluni tipi di iniziative, ma x'iconosce la importanza della iniziativa privata generale e si propone di favorirla : il provvedimento — che può avere note­ vole influsso sulla attività edilizia complessiva — giunge però tardivo, poiché in vari centri la situazione del mercato dello abitazioni già accenna a migliorare e in taluno, per qualche tipo di alloggi, già ò avvertita uua sovrabbondante offerta.

Il disegno di legge, nella forma proposta dal governo, allarga anzi tutto, le fonti dol credito per la costruzione delle case popo­ lari facilitandovi l ’ investimento di capitale da parte di enti mo­ lali. della Cassa nazionale di previdenza, eco., e rendendo più facili talune operazioni di ci’edito da parte degli istituti auto­ nomi. Più importanti sono lo nuove larghezze tributarie che il progetto concede : è prolungata da 10 a 15 anni la esenzione dalla imposta erariale e dalle sovraimposte comunali e provinciali sui fab­ bricati por lo case popolari o economiche, non solo se costruite da cooperative, enti autonomi o associazioni mutue, ma anche du società ordinarie edilizie e da privati; inoltre la esenzione medesima è con­ cessa per tutte le costruzioni a uso di abitazione, da chiunque fatte, por un periodo più breve, vario secondo la ampiezza degli alloggi e non inferiore a 5 anni. Il progetto allarga infiue le parziali esenzioni per le registrazioni di atti, por i trapassi, le iscrizioni ipotecarie, eco.

L ’altezza del livello delle pigioni — crescente ancora in alcuni centri, anche fra i minori — ha determinato, anohe nel 1910, una larga aziono e agitazione di unti pubblici e di consociazioni e coalizioni di interessati.

Fra la politica mirante all’aumento della offerta di allogai, è note­ vole l’azione svolta da municipi per la diretta costmzione di abita­

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-gestione di cuse popolari nelle tornio stabilite dalla legge sulle mu­ nicipalizzazioni con un mutuo di L. ’200,000 ; a Albissola, il municipio ha deliberata la costruzione di un albergo popolare capace di 450 letti; hanno pure fatto stanziamenti di fondi o prese deliberazioni per la costruzione di caso popolari o economiche i municipi di Lendinara, Castelfranco veneto (L. 100,000), Colonna (L. 65,000). Udine, Vena ria reale : il municipio di Vicenza, che ha già svolto una cosi larga azione dirotta in questo campo, ha deliberato la ulteriore costruzione di un grande edificio con 84 appartamenti e di casette capaci di alloggiare ciascuna 4 famiglie stanziando un milione ; il municipio di Faenza ha deliberata la spesn di lire 550,000 per la costruzione di 11 edifici di 3 piani capaci di alloggiare 132 famiglie, con diretta gestione municpale ; il consiglio comunale di Mantova deliberò la costruzione di un gruppo di case popolari con la spesa di L. 200,000 dn ammini­ strarsi secondo la legge sulla municipalizzazione con azienda spe­ ciale: in seguito a difficoltò varie il progetto ò stato sostituito con altro che importa la spesa di L. 340,000 per la costruzione di 71 appartamenti (da 1 a 4 vani) con gestione in economia anzi che con azienda speciale; a Verona la votazione popolare ha ap­ provato il vasto progetto di costruzioni con azienda speciale, lie­ vemente emendato da rilievi della Commissione centrale: il muni­ cipio di Venezia, sul finire dell’anno, nell’approvare uno schema di varia e vastn politica delle abitazioni, deliberò in massima un mutuo di 3 milioni per la costruzione di un nuovo quartiere capace di 11,000 ab., con pigioni minime « da servire agli inquilini delle abita­ zioni insalubri che è più urgente sgomberare » ; il municipio di Terni ha stanziato L. 75,000 per le case popolari con riserva di determinare poi il modo di erogazione.

In varie città, invece della direttn azione municipale, si ò prov­ veduto alla costituzione di speciali enti autonomi: lo schema delibe­ rato dnl consiglio comunale di Venezia prevede in massima la costi­ tuzione dell’istituto autonomo — reclamata anche da varii sodalizi e organismi cooperativi cittadini — istituto che succede alla solerte e benemerita Commissione per le case sane, economiche e popolari : ad esso verrebbero conferite le case già costrutte o in corso di costruzione da parte del municipio e varie aree, con un complessivo patrimonio di 4 milioni (oltre i probabili contributi di altri enti e di privati) : ali’ istituto verrebbe accollato l ’interesse sui mutui contratti per le case popolari rimanendo l’ammortamento a carico del comune: è stata pure progettata o attuata la costituzione di unti autonomi a Fori! (do­ tazione di L. 100,000 dal municipio), Rocca San Casciano, Fermo (L. 20,000 dal municipio), Carrara, Empoli (L. 20,000 dal municipio e 10,000 dal Monte pio comunale).

Ha incominciato a funzionare l’istituto autonomo di Firenze, la cui creazione era stata oggetto di cosi lunghe divergenze ; è partico­

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larmente segnalata come attiva l’opera svolta dagli istituti di Padova, Bologna. A ll’Istituto autonomo di Napoli, -- Finora dotato di uu ca­ pitale limitatissimo assolutamente ¡»adeguato alla gravitìi del biso­ gno — porge mezzi rilevanti la nuova deliberazione presa dal con­ siglio municipale : è assegnato all’Istituto un contributo annuo di L. 300,000 per 50 anni convertibili* in capitale anticipato mediante operazione con la Cassa depositi e prestiti ed 6 lasciato al municipio il còmpito di « tracciare, secondo il piano regolatore, l’indirizzo edi­ lizio per determinare la convenienza della costruzione dello case eco­ nomiche, riservato all’Istituto l’acquisto dei suoli nei limiti del giusto prezzo e salvo al comune anche il diritto all’espropriazione per pub­ blica utilità ove occorra ». Il municipio di Padova ha ceduto un'urea di oltre 10,000 m- all'Istituto.

N ell’Istituto di Roma si sono succeduto varie crisi e controversie sia riguardo al programma di azione e ai rapporti con le cooperative che riguardo al personale o all’ordinamento amministrativo: gli aumenti apportati alle pigioni di alcuni edifici, in relazione ai costi e all’andamento del mercato delle costruzioni e delle pigioni hanno dato luogo a vivissime proteste: questo stato di crisi e di agitazione ha condotto allo scioglimento dell’ amministrazione e alla nomina di una commissione straordinaria; il consiglio dell’Istituto di Cagliari ha presentato le dimissioni nel dicembre per lo scarso aiuto dato dal Municipio.

L ’Istituto cooperativo per le case degli impiegati in Roma ha ini­ ziato effettivamente le costruzioni, con largo programma che potrà svolgere mediante i nuovi mezzi accordati dallo Stato.

L ’Amministrazione delle Ferrovie dello Stato nell’esercizio finan­ ziario 15)09-10. in applicazione della leggo del 1907 sulle case econo­ miche pei ferrovieri, assunse imwegui per acquisti di aree e lavori per L. 6,330,528 ed erogò effettivamente L. 828,826. A Roma acquistò un’area su cui verranno eretti edifici comprendenti 240 appartamenti e — con provvedimento non rispondente certo ai fini ultimi della leggo — acquistò un grande fabbricato comprendente oltre 100 appar­ tamenti; costruzioni notevoli sono iniziate o concretate a Civitavec­ chia (125 alloggi), Mostre (2100 locali), Milano, Sampierdarena, Riva- colo Ligure, Torino, Ancona (100 locali), ecc.: alla fine dell'esercizio erano pure in corso progetti di costruzioni su aree gratuitamente ce­ dute dai municipi a Brescia. Bologna, Firenze, Rimiui, Livorno, Gros­ seto. Foggia, e trattative o studi per costruzione in molti altri centri. È stata abbondantissima pure nel 1910 la formazione di coopera•

Uve edilizie sia per la classe operaia che per lo classi medio e spe­

cialmente per gli impiegati : molte sono costituite in piccoli centri ; si tratta troppo spesso di organismi tenui, privi di una base economica e sopratutto di capacità tecnica, sorti col miraggio delle esenzioni fiscali e del facile credito, che talora costruiscono con alto costo e

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lorn invece hanno vita effimera solo nomiuale. Ne è segnalata la co­ stituzione a Sestri Ponente (fra gli operai e impiegati della ditta A t­ tilio Bagnara In quale elargì un fondo di L. 10,000), Sampierdnreua (impiegati e operai municipali), Savona (Coop. fnccliini del porto: Coo­ perativa costituita per iniziativa della Camera federale degli impie­ gati), Bergamo, Milano (Coop. per le case degli impiegati e salariati del Comune ; Coop. « L ’nbitnzione » ; Soc. coop. edificntrice milanese fra i soci della Cassn mutua cooperativa per le pensioni di Torino), Fnno Mornnsco. Legnano, Piovo Porto Morone, Torino (impiegati e salariati municipali), Bologna (Soc. an. coop. « Giuseppe Tenari ». con azioni da L. 8; Soc. an. coop. « Cesare Giordani ». con azioni da L. 3; Soc. coop. spazzini municipali; Soc. coop. fra impiegati dello opere pie; Soc. coop. «A n d rea Costa» con azioni da L. 5), Reggio Emilia (per iniziativa delln Societii di M. A. fra impiegati civili), Bagnolo in piano, Castenaso. Pornovo di Toso (azioni da L. 10), S. Piero in Bagno, Guastalla, Firenze (Soc. coop. «F lo re n tia », Soc. coop. edif. * Ln Campagna », Soc. an. edificntrice per la costruzione di cnse po­ polari in blocchi di cemento. Soc. an. coop. edificntrice di Monte Oli- veto. con quote di compartecipazione da L. 2000, Soc. coop. « L ’ap­ partamento », Soc. an. coop. « Ln volontà » con quote di comparteci­ pazione da L. 1500. Soc. an. coop. « Galileo Galilei »). Empoli, Figline, Ravezzano. Barberino di Mugello, Papigno. Coselliua e Torri, S. Cn- sciano Val di Pesa, Cavallina. Settignano, Chieti. Roma (Coop. tra il personale delle tranvie dei Castelli romani, Coop. « Fedele Lnmper- tico > ; nuova sezione della Coop. « Luigi Luzzatti, Soc. an. coop. Colli P a rid i, Soc. an. coop. « Lido di Roma » per costruzione di case e v il­ lini n Ostia. Coop. « Pro domo nostra » fra impiegati, professionisti e commercianti), Tivoli, Frascati (impiegati municipali), Terni, Avellino (Soc. coop. « L ’Irpinia » por costruzione di case per impiegati), Na­ poli (impiegati della marina o della guerra), Benevento, Bari, Eletta. Cagliari, Oristano. La Federazione dei vetrai ha costituito una Coo­ perativa per la costruzione di case noi centri dell’industria vetraria (Eletta, Livorno, Asti, Vietri,' Imola, Sesto Colende).

Schemi per la costituzione di organismi cooperativi sono segna­ lati — e forse attuati — a Savona, Civollo, Gemono (iniziativa della locale Banca popolare), Incisa Araldarno (iniziativa del Municipio). Anzio (id.), S. Casciano V al di Pesa, Badia Polesine, Reggio Emilia. Bontà (infermieri).

P er il coordinamento detrazione delle cooperative si ò costituita a Milano la Federazione delle Societii cooperative edificatrici della pro­ vincia di Milntto e una Federazione simile ò stata progettata a Bo­ logna.

Vari municipi hanno favorito la costituzione e lo sviluppo delle cooperative : hanno fatto cessioni di aree gratuitamente o a condi­ zioni di favore per la costruzione di case pei ferrovieri quelli di

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vara, Rimini. Bologna. Pisa, Ancona, Poggia : il municipio eli Bologna ha ceciato gratuitamente un’area e concesso l’esonzione decennale dalla sovrimposta comunale o si 6 impegnato a un’altra cessione se entro cinque anni l’Amministrazione ferroviaria farà, un altro stan­ ziamento ; il municipio di Cerea ha fatto acquisto di un’area con ri­ serva di cederla a una cooperativa edilizia che venisse costituita ; quello di Bagnava vallo pure per promuovere il sorgere di un orga­

nismo cooperativo ha stanziato un concorso di L. 10,000, la cessione