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Le politiche pubbliche e il subappalto

Nel documento Il subappalto: un fenomeno globale (pagine 158-162)

Il subappalto della produzione è stato promosso dal Governo mediante le borse di subappalto e il sistema di subappalto indirizzato principalmente al settore automobilistico; tra gli altri, l’industria plastica e gli elettrodomestici (22).

Il sostegno dato dal Governo federale al subappalto parte dal presupposto secondo cui sono le aziende piccole, micro e medie quelle che principalmente vengono subappaltate, tenendo in considerazione che oltre il 95% dell’industria si concentra in stabilimenti micro (87%), piccoli (9%) e medi (2%), i quali generalmente non dispongono della capacità tecnica né economica per offrire un prodotto finale, ricorrendo

(21) Nell’outsourcing datore di lavoro e intermediario sono responsabili solidali nell’adempimento dei doveri di previdenza sociale.

(22) A.GARCÍA, L.MERTENS, R.WILDE, op. cit.

quindi al subappalto. Allo stesso tempo, sono le unità produttive in cui esistono maggiori possibilità di creazione di posti di lavoro.

Il sistema di subappalto funziona come una rete di informazione per divulgare e verificare le capacità produttive di chi offre processi produttivi registrati in Messico. Questo sistema, conformemente a quanto previsto dalla Direzione generale per la promozione delle micro, piccole e medie imprese e per lo sviluppo regionale della Secofi (attualmente Secretaría de Economía), opera per mezzo di un sistema computerizzato interconnesso ad internet. L’idea è vincolare l’offerta alla domanda di processi industriali con l’obiettivo di rafforzare il settore industriale attraverso un vincolo più stretto tra le catene produttive, e che consenta al tempo stesso di: sviluppare fornitori; integrare la capacità produttiva delle imprese; ottimizzare l’uso degli strumenti di cui dispone; permettere una specializzazione delle imprese nella fabbricazione di prodotti o parti di prodotti; così come generare un più intenso trasferimento di dati tra imprese attraverso la tecnologia.

Secondo quanto stabilito dalla Secretaría de Economía, esistono 7 borse regionali di subappalto operative in Aguascalientes, DF, Guadalajara, Monterrey, Pachuca, Puebla e Querétaro; e altrettante se ne stanno creando in Celaya, Ciudad Juárez, Chihuahua, Oaxaca, San Luis Potosí, Toluca e Torreón. Tuttavia, deve segnalarsi che lo sviluppo di queste borse di subappalto è stato assai limitato a causa di:

– struttura insufficiente o poco specializzata;

– ricezione non sistematizzata di domanda e offerta di subappalto;

– informazione non aggiornata e spesso poco veritiera;

– scarsa comunicazione tra le diverse borse che stanno operando;

– insufficiente diffusione della domanda internazionale;

– limitata promozione e diffusione dello schema di subappalto;

– un sistema multiplo di registro ed elaborazione dell’informazione, incompatibile tra le sue parti.

La promozione del subappalto si inserisce nel Programa de Política Industrial y Comercio Exterior per mezzo del Sistema para la Subcontratación Industrial (SSI). Il SSI cerca di sviluppare tramite Internet un sistema che promuova il subappalto a livello nazionale ed internazionale per:

– sostenere l’integrazione delle catene produttive;

– articolare aziende di diversa scala;

– contribuire alla sostituzione delle importazioni;

– promuovere esportazioni dirette e indirette.

Per altro verso, un ulteriore effetto nocivo del ricorso al subappalto è stato quello della riduzione delle tasse pagate al fisco, e in particolare il riferimento è all’imposta sul reddito: v’è chi segnala che l’evasione, in questo ambito, arrivi a circa 6 mila milioni di pesos all’anno. È esattamente per questo motivo che il Governo federale ha provato ad affrontare il tema proprio nell’ottica della politica fiscale.

Il Sistema de Administración Tributaria (SAT) annunciava, nel 2007, il suo programma di fiscalizzazione delle società cooperative e dei suoi clienti e, nel 2008, un programma di fiscalizzazione realizzato in forma congiunta con l’IMSS e l’Infonavit, finalizzato a combattere l’evasione fiscale che si verifica per mezzo del subappalto di personale, con un obiettivo iniziale di 455 aziende. Nello stesso mese si comunicava come diversi casi di evasione fiscale fossero stati scovati; nel marzo 2009 il SAT annunciava di aver effettuato oltre 500 verifiche da cui erano scaturite numerose denunce per evasione fiscale. Dette denunce comprendevano addirittura uffici atti a promuovere e suggerire schemi di subappalto. Si tratta, dunque, di un’azione dissuasiva dell’evasione fiscale, che in qualche modo ha messo in guardia le imprese, senza giungere, però, a sradicare queste pratiche illecite.

Allo stesso modo, nell’ottobre 2008, il SAT annunciava la sottoscrizione di un accordo di interscambio di informazioni con la Secretaría de Trabajo e non solo, e la Camera dei Deputati ebbe un confronto con il direttore generale del IMSS, al quale vennero dirette molteplici domande riguardo all’evasione fiscale mediante il subappalto.

Nel dicembre 2008 il SAT sporse una querela che derivava dall’emissione di un mandato di arresto contro un consulente fiscale che, a dire dello stesso SAT, era stato pioniere nella creazione e implementazione di sistemi fiscali aggressivi.

Il programma del Governo federale sembra indirizzato contro quelli che considera sistemi fiscali aggressivi implementati per mezzo di determinati tipi di società mercantili. Nel comunicato stampa del 16 giugno 2008 il SAT definisce il proprio obiettivo nei seguenti termini:

La condotta di evasione consiste nel trasferimento dei lavoratori dell’impresa a società cooperative, società in nome collettivo, imprese integranti e integrate, allo scopo di eludere il pagamento relativo alla

partecipazione agli utili, le tasse federali e locali, così come anche i contributi destinati alla previdenza sociale.

Quest’obiettivo è in relazione con il seguente Criterio no vinculativo (05/ISR – Sociedades cooperativas. Salarios y previsión social), pubblicato dal SAT nel Diario Oficial de la Federación del 9 gennaio 2008:

Si considera che realizzi una pratica fiscale indebita chi, per omettere in tutto o in parte il pagamento di qualche contributo o per ottenere un beneficio ai danni del fisco federale, costituisca una società cooperativa o con la stessa stipuli un contratto affinché quest’ultima gli offra servizi identici, simili o analoghi a quelli che i propri operai o prestatori di servizi gli offrono o abbiano offerto.

La società cooperativa che deduca gli importi consegnati ai propri soci di cooperativa provenienti dal fondo di previdenza sociale, cosi come il socio di cooperativa che non consideri tali importi come guadagni per i quali è obbligato a pagare l’ISR (imposta sul reddito) nella realizzazione o implementazione di una qualsiasi delle pratiche precedenti.

Questo criterio è applicabile anche alle società in nome collettivo o in accomandita semplice.

Da quanto affermato è possibile dedurre quanto segue in relazione alla portata e agli obbiettivi del menzionato programma di fiscalizzazione. In primo luogo, il Governo federale combatte le strategie che prevedono di convertire i dipendenti in soci con l’obiettivo di ottenere benefici fiscali, in particolare mediante società cooperative, società in nome collettivo, e società in accomandita semplice.

Nel caso delle società cooperative, queste hanno un regime privilegiato previsto dalla LSS e, anche se questa legge stabilisce l’obbligo di registrare i soci delle società cooperative, le società di questo tipo registrate presso l’IMSS fino al 30 giugno 1997 ricevono un sussidio del 50% su una parte dei loro contributi di previdenza sociale.

Da parte loro, le società in nome collettivo e le società in accomandita semplice non hanno l’obbligo formale di registrare i propri soci presso l’IMSS, e neppure quello di pagare i relativi contributi al sistema della previdenza sociale. In questo modo, convertendo i dipendenti in soci, l’azienda riduce il proprio carico fiscale.

In secondo luogo, il Governo federale tenta di combattere le pratiche che ricadono sia nel terreno dell’evasione fiscale che in quello dell’elusione

fiscale. È curioso osservare come l’interesse per il pagamento delle tasse o dei contributi alla provvidenza sociale sia stato il primo cammino intrapreso in Messico per regolare il subappalto. Altrettanto importante risulta il fatto che, anche se il Governo federale promuove il subappalto, al tempo stesso, almeno da un punto di vista fiscale e della previdenza sociale, cerca di combattere l’evasione fiscale, e stabilire la responsabilità sussidiaria in materia di contributi alla previdenza sociale.

Seppure non possa negarsi che ci troviamo di fronte ad importanti sforzi e passi in avanti nell’obiettivo di controllare e regolare, direttamente o indirettamente, il subappalto, tutto ciò sembrerebbe però ancora insufficiente per poter parlare di un vero e proprio regime giuridico della materia, neppure come parte di una politica governativa che regoli il tema e sopprima le prassi nocive. Si tratta di sforzi che, sebbene possano essere osservati, e talvolta condivisi, anche se sempre in modo isolato, non appaiono tuttavia come uno sforzo ampio e articolato da parte dello Stato messicano, che ha dunque fallito nel tentativo di affrontare e sviluppare il tema in modo opportuno.

Nel documento Il subappalto: un fenomeno globale (pagine 158-162)