3.3 Il Grobal Reporting Initiative (GRI)
3.3.1 Presentazione del GRI
Il Global Reporting Initiative (GRI) è un’organizzazione non-profit internazionale e viene considerato l’ente leader nel campo della sostenibilità. Esso vede come propria
mission riuscire a far adottare il report di sostenibilità come pratica standard nelle varie
aziende (di tutti i tipi) a livello globale, fornendo loro l’adeguato supporto organizzativo e le linee guida necessarie a tal fine, per poter rendere l’azienda sostenibile (nelle sue diverse determinazioni ESG) nelle sue attività interne ed esterne e nelle capacità di una misurazione qualitativa e quantitativa dell’operato. Esso vuole permettere alla società di sentirsi parte e attrice dello sviluppo sostenibile globale.
Il GRI opera secondo una struttura basata sul network, coinvolgendo nella sua attività, e quindi nella creazione dei principi cardine del report, migliaia di professionisti e organizzazioni provenienti da diversi settori e paesi. Seguendo questa logica operativa l’intelaiatura del progetto di sustainability reporting, nonché le linee guida ed i principi che lo caratterizzano, sono stati definiti attraverso la collaborazione di moltissimi esperti. Gruppi di lavoro internazionali, composti da agenzie di consulenza e di revisione, da ricercatori e docenti universitari da esperti di finanza e di business
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corporation hanno collaborato alla definizione delle GRI Guidelines. L’essere multi- stakeholder rappresenta un importante punto di forza per l‘organizzazione poiché viene considerato uno dei migliori modi possibili per ottenere disegni di report applicabili ad aziende operanti in diversi settori e paesi ed aventi diverse dimensioni. Tutti gli elementi del quadro normativo creato dal GRI vengono valutati e migliorati secondo un approccio che ricerca il consenso condiviso e lo stimolo verso nuove proposte e punti di vista. In più, basandosi su un approccio multi-settoriale e multi-disciplinare il GRI funge da “organizzazione ponte” tra i diversi settori, pubblici e privati, tra i sindacati di diversi orientamenti e di diversa origine e tra le diverse società. Altra caratteristica molto importante è l’indipendenza dell’organizzazione che viene mantenuta sia adottando un’adeguata struttura di governance sia attraverso un adeguato sistema di approvvigionamento dei fondi. Essendo un’organizzazione non-profit essa si propone un modello di business che le permette un certo grado di autosufficienza, che allo stesso tempo viene garantito dai governi, da molte fondazioni e organizzazioni che ne sono partner o sostenitrici e dalle aziende. Queste ultime sono anche parte dei soggetti tra i quali vengono condivisi i costi di sviluppo. Essi infatti si suddividono tra tutti i collaboratori e gli utenti del sistema di reporting al fine di poter rendere impossibile l’imputazione di costi di sviluppo “in-house” o sistemi di informativa circoscritti ad un singolo settore. Sono tutte queste diverse caratteristiche a determinare il successo del
GRI a livello mondiale nel campo del report di sostenibilità e a farne una tra le più
importanti organizzazioni sostenitrici dello sviluppo sostenibile, capace di individuare indicatori di risultato sia nel campo ambientale ma anche in quello sociale, economico e di governance, applicabili ad ogni tipo di azienda.
L’ente nasce a Boston nel 1997 come progetto condiviso della Coalition for
Environmentally Responsible Economies13 (CERES) e dell’istituto Tellus14, con
13 CERES è un’organizzazione non-profit sostenitrice della leadership della sostenibilità fondata a Boston nel 1989. Essa si mobilità affinché la rete degli investitori, delle aziende e delle organizzazioni di interesse pubblico acceleri e divulghi l’adozione di pratiche di business sostenibili e soluzioni per costruire un’economia globale sana. La loro missione è di mobilitare gli investitori e i quadri dirigenziali delle aziende al fine di costruire un’economia globale fiorente e sostenibile. (www.ceres.org)
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L’istituto Tellus è stato istituito nel 1976 come un0organizzazione non-profit di ricerca e di politica
interdisciplinare. La sua missione è creare una cultura mondiale della sostenibilità, dell’uguaglianza e del benessere attraverso la ricerca, l’educazione e le azioni responsabili. Anch’esso viene considerato come un ente leader nella definizione delle strategie ambientali e nell’aiuto della ricerca e definizione dello sviluppo sostenibile. (www.tellus.org)
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l’obiettivo di creare un meccanismo di reporting capace di chiudere in sé i principi di
CERES sul comportamento ambientale responsabile, tale da poter essere adottato dalle
aziende che avevano deciso di seguire il codice comportamentale di quest’ultima organizzazione. L’approccio globale di GRI si è affermato fin dall’inizio: già nel 1998 è stato istituito un comitato direttivo multi-stakeholder alla guida dell’organizzazione il cui obiettivo si concretizzava nel “fare di più” per l’ambiente. Velocemente alle questioni ambientali si sono affiancate quelle legate alla società e all’economia fino a giungere alla definizione della struttura del core dell’organizzazione così come oggi è conosciuto, ovvero articolato nella sua componente ambientale, sociale, economica e di
goverance secondo le quali sono state definite le diverse linee guida.
La prima versione delle Linee Guida definite dal GRI risale al 2000 e l'anno successivo, su parere del comitato direttivo, CERES decide di separarsi da GRI e di promuoverla come istituzione indipendente. La seconda versione degli orientamenti guida alla stesura del report di sostenibilità, noto come G2, viene presentato nel 2002 in occasione del vertice mondiale sullo sviluppo sostenibile di Johannesburg. Al GRI è stato fatto riferimento nel Piano del Vertice mondiale di attuazione. In questa sede il Programma Ambientale delle Nazioni Unite (United Nations Environment Programme) ha deciso di supportare le attività del GRI e ha invitato gli Stati membri dell'ONU ad ospitarlo: l’Olanda è stata scelta come paese ospitante. Nel 2002 il GRI è stato formalmente riconosciuto come ente collaborativo all’UNEP e la sua sede è stata trasferita ad Amsterdam con Ernst Ligteringen come amministratore delegato e membro del consiglio. La piena presa di coscienza dell’importanza e dell’efficacia delle Linee Guida proposte dal GRI si è avuta solo nel 2006 con il lancio della loro terza versione, le G3
Guidelines, alla cui stesura hanno lavorato oltre 3000 membri di imprese, comuni
investitori ed esponenti dei movimenti sindacali. Questa nuova versione delle Linee Guida, successivamente perfezionata, completata con una guida maggiormente estesa e riproposta nel 2011 come le G3.1 Guidelines, ha dato maggior stabilità al GRI, permettendo un ampliamento della propria strategia. In questo periodo si sono innescati e solidificati rapporti di sostegno e di collaborazione con molte altre organizzazioni operative sui temi della sostenibilità e si sono pubblicati studi di ricerca, sviluppo e formazione delle e sulle discipline di sostenibilità, nonché si sono iniziati veri e proprio corsi di formazione per gli utenti che volessero seguire i principi GRI e si è cominciato a
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parlare di certificazioni software e di guide per i principianti. Nel maggio 2013 è stata rilasciata la quarta versione delle Linee Guida, di cui si darà approfondimento nel seguito e alla quale è stato concesso un periodo di “rodaggio” di almeno due anni: entro la fine del 2015 solo le linee guida G4 potranno essere seguite se si intende redigere un
Sustainability Reporting, esse andranno quindi definitivamente a sostituire le G3 Guidelines. Ad oggi il Chief Executive è Michael Meehan.