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2 – La presenza straniera in Italia

In questo capitolo valuteremo la presenza straniera sul territorio italiano. Le rilevazioni che prenderemo in considerazione riguardano la misura degli stock e l’analisi delle caratteristiche demografiche-strutturali e sociali della popolazione immigrata. I dati che presenteremo provengono da due fonti principali: la ri- levazione dei permessi di soggiorno rilasciati dalla Questura e forniti dal Ministero dell’Interno, che for-

mano la componente regolare e b) la rilevazione sui bilanci demografici annuali degli stranieri iscritti in anagrafe (denominata anche rilevazione del movimento e calcolo della popolazione residente straniera), che registra la componente stabile dell’immigrazione. Una terza fonte, il censimento 2001, verrà utilizzata, insieme alle iscrizioni anagrafiche, per valutare la presenza delle seconde generazioni di immigrati, nati e socializzati in Italia.

Per quanto riguarda le prime due fonti, è noto che si riferiscono a due diversi universi: in primo luogo, i permessi di soggiorno forniscono una quantificazione incompleta della popolazione straniera regolare dato che i minorenni stranieri non necessitano di un permesso individuale e sono, quindi, il più delle volte, a carico dei genitori. In secondo luogo, il permesso costituisce uno dei documenti essenziali per l’iscri- zione nei registri della popolazione residente, che il cittadino straniero non è tuttavia obbligato a richiedere. Inoltre, se la pratica di iscrizione in anagrafe è avviata nell’ultimo periodo dell’anno, lo straniero potrebbe non essere conteggiato tra i residenti a fine anno, mentre lo stesso risulta già presente nello stock dei per- messi (Istat 2007).

Il numero di permessi di soggiorno validi rappresentano l’entità della presenza straniera regolare nel no- stro Paese, ad esclusione, come abbiamo già sottolineato in premessa, della componente dei minori stranieri, che è invece possibile quantificare a partire dalle registrazioni anagrafiche.

La serie di dati sullo stock dei permessi di soggiorno è disponibile a partire dal 1992, per cui attraverso questi è possibile delineare l’evoluzione della presenza in Italia e il cambiamento delle sue caratteristiche.

Secondo l’Istat, al 1 gennaio 2007, gli stranieri con un regolare permesso di soggiorno sono 2.414.972, circa 129.000 in più rispetto all’anno precedente. La popolazione straniera risulta quasi quadruplicata ri- spetto alla situazione registrata quindici anni prima (649.000 permessi al 1° gennaio 1992), che già con- siderava gli effetti della sanatoria del 1990 in seguito alla quale sono stati concessi oltre 218 mila permessi.

Come si nota dalla figura II.1., le variazioni più rilevanti si registrano nella seconda metà degli anni No- vanta e nel 2004, per effetto di provvedimenti di regolarizzazione che hanno interessato quasi esclusiva- mente gli stranieri originari dei Paesi a forte pressione migratoria (Europa centro-orientale, Africa, Asia - ad eccezione di Israele e Giappone - e America centro-meridionale). Ad esempio, tra il 1996 e 1997, ai 108mila permessi concessi agli stranieri entrati nel corso dell’anno si aggiungono ben 231mila permessi rilasciati in base alla legge 489/95, che, al netto del flusso in uscita di 82mila unità, determinano un aumento dello stockdi stranieri regolarmente presenti di ben 257mila unità.

C A P I TO L O 2

Fig. II.1 Permessi di soggiorno al 1° gennaio dal 1992 al 2007. Variazioni percentuali annue

Fonte: elaborazioni su dati Istat.

3.000.000 – 2.500.000 – 2.000.000 – 1.50.000 – 1.000.000 – 500.000 – 0 – 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 – – – – – – – – – – – – – – – – – -9,2 10,1 4,4 7,6 35,2 3,7 6,6 22,9 2,9 5 3,8 48,2 0,8 1,8 5,6

Le regolarizzazioni determinano anche delle variazioni in senso negativo, quando in occasione del primo rinnovo lo straniero non è in grado di dimostrare la sussistenza dei requisiti che avevano consentito il rila- scio del permesso. Ecco spiegato, quindi, il picco nel numero dei permessi di soggiorno scaduti e non rin- novati registrato nel 1993, che è da ricondurre in gran parte allo scadere dei documenti concessi nel 1990 in base alla legge Martelli.

Come si nota dalla tabella II.3, nella prima parte della serie storica il ciclo migratorio italiano è rappre- sentato dalla presenza di giovani, in genere uomini (c’erano infatti 66 straniere ogni 100 stranieri), soli, in cerca di lavoro. La squilibrio tra i sessi è andato progressivamente diminuendo e, a seguito delle regolariz- zazioni che hanno fatto registrare un aumento dei ricongiungimenti familiari specialmente tra le naziona- lità straniere a netta prevalenza maschile, maschi e femmine hanno raggiunto livelli pari nel 2006, e nel 2007 assistiamo ad una lieve inversione di tendenza con un maggioranza di donne straniere. Tuttavia, come vedremo più avanti, la struttura per sesso è però la risultante di situazioni anche notevolmente differenziate all’interno delle diverse collettività immigrate presenti sul territorio italiano.

In un secondo momento, l’età si alza e si accentua invece la presenza di persone sposate. Anche questo cambiamento è visibile in tabella II.3. La percentuale dei permessi rilasciati non più per lavoro, ma per ri- congiungimento familiare è molto cresciuta in Italia negli ultimi 15 anni, raddoppiando di fatto dal 1992 al 2007. Ciò è comprovato anche dalla percentuale di permessi di soggiorno rilasciati a stranieri coniugati, che nel 2007 cresce, rispetto al 1992, di quasi 11 punti percentuali. In questo gruppo di stranieri notiamo che le donne, rispetto agli uomini, rappresentano la quota maggioritaria.

Dall’analisi dei dati dell’ultimo decennio sembra, quindi, evincere che ad ogni aumento del contingente di popolazione immigrata determinato dalle regolarizzazioni si accompagna un aumento dei ricongiungi- menti familiari negli anni immediatamente successivi. Tuttavia, questo effetto non è l’unica causa dell’au- mento dei ricongiungimenti familiari: infatti, a questo va comunque sommarsi la graduale tendenza alla stabilizzazione e alla “familiarizzazione” delle presenze immigrate, in modo particolare in alcuni sistemi mi- gratori entrati in una nuova fase della loro evoluzione.

In questo senso, un altro indicatore del processo di consolidamento e di stabilizzazione del fenomeno è rintracciabile nella crescente incidenza delle donne all’interno di flussi nazionali che originariamente

Tab. II.3. Permessi validi al 1 gennaio di ogni anno, rapporto di femminilità, percentuale di permessi per motivi di lavoro, per famiglia, percentuali di giovani 18-34 anni, percentuali di celibi/nubili e coniugati e rapporto di femminilità all’interno della categoria celibi/nubili; Italia 1992-2007

Totale donne % % 18-34 Celibi/Nubili donne x 100 Coniugati donne x 100 x 100 per lavoro per famiglia anni uomini uomini

uomini nubili/celibi coniugati

1992 648.935 66 65,3 14,2 58,5 52,4 55 40,7 78 1993 589.457 79 60,8 17,7 54,6 50,7 66 43,1 90 1994 649.102 81 61,6 18,2 54,0 49,9 68 44,6 91 1995 677.791 87 59,8 20,0 52,1 48,9 73 46,1 98 1996 729.159 90 59,5 21,4 50,4 47,4 76 47,9 98 1997 986.020 78 66,6 19,1 55,4 50,3 64 46,8 89 1998 1.022.896 81 64,6 21,0 52,7 49,0 66 48,5 93 1999 1.090.820 87 60,6 24,9 50,2 46,9 70 50,4 100 2000 1.340.655 83 61,7 24,9 51,6 48,3 64 49,0 99 2001 1.379.749 85 60,7 26,5 50,2 46,9 64 50,4 102 2002 1.448.392 89 58,1 29,1 48,5 43,6 69 50,3 105 2003 1.503.286 93 55,2 31,8 46,6 42,3 71 51,6 110 2004 2.227.567 93 66,4 24,5 49,6 46,2 71 49,9 111 2005 2.245.548 97 62,9 27,8 47,1 44,5 72 51,8 113 2006 2.286.024 100 62,1 29,8 46,5 42,9 76 53,6 113 2007 2.414.972 102 60,6 31,6 45,2 42,5 76 54,1 116

presentavano una composizione demografica pressoché esclusivamente maschile, e, viceversa, l’aumento di uomini in comunità a tradizionale prevalenza femminile (richiamati dalle donne straniere che stanno oc- cupando spazi sempre più considerevoli nel mercato del lavoro legale).

Tuttavia, come vedremo tra breve, l’andamento totale del rapporto tra presenze maschili e presenze femminili è ancora la risultante ultima del fatto che alcuni flussi migratori sono composti principalmente da donne (in parte coniugate, in parte nubili) così come in altri flussi prevalgono ampiamente i maschi (sia celibi, sia coniugati). Si tratta di flussi diversi per provenienza, modalità di ingresso, caratteristiche dell’in- serimento e quant’altro.

La lieve crescita dei permessi di soggiorno validi che si riscontra negli anni successivi alla regolarizza- zione non è omogenea a livello territoriale (tabella II.4). Il numero di permessi al 1° gennaio 2007 risulta infatti inferiore, rispetto al 2004, nel Centro (-2,0%) e nelle Isole (-3,2%), ma soprattutto nel Sud (-10,2%); viceversa nelle regioni settentrionali i titolari di permesso di soggiorno aumentano notevolmente sia nel Nord-Ovest (+13,5%), sia nel Nord-est (+22,9%). Questo dato non sorprende visti i differenziali nei livelli di sviluppo economico e nei tassi di occupazione che distinguono nettamente le due grandi aree del Paese.