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3.2 Le fasi del processo di ricambio generazionale

3.2.2 Prima fase: la formazione del potenziale erede

È possibile indicare l’inizio del processo di successione, quanto meno nella mente del genitore, con la nascita dei figli ai quali egli solitamente intende tramandare l’attività d’impresa di famiglia (Mezzadri, 2005).

La prima fase, che precede l’ingresso in azienda, è quella che prevede lo svolgimento di un percorso di studi e delle eventuali esperienze lavorative in altre aziende da parte dell’erede (Corbetta, 2010). Al riguardo, una decisione fondamentale e problematica riguarda la scelta degli studi visto che sovente i genitori insistono, in maniera più o meno esplicita, affinché i figli intraprendano un percorso di studi che gli possa fornire le competenze di cui l’azienda ha bisogno o che ritiene cruciali (Mezzadri, 2005).

In realtà, si dimostra maggiormente condivisibile l’idea secondo cui i genitori dovrebbero aiutare i propri figli nella scelta delle scuole superiori e della facoltà universitaria avendo cura di favorire le loro vocazioni (non le proprie). Così facendo si evita di creare in seguito situazioni in cui i figli, non avendo

120 perseguito le aree di interesse personale, si sentano demotivati e scoraggiati, favorendo bensì lo sviluppo di entusiasmo e passione dei potenziali eredi (Corbetta, 2010). Infatti, non di rado, i figli che scelgono la scuola o l’università prevalentemente in base alle attese dei genitori si trovano poi in situazioni di difficoltà che addebitano agli stessi che, in qualche modo, hanno imposto loro la scelta, dando origine a malumori e scontri potenzialmente fatali per l’unità della famiglia e la continuità dell’impresa (Mezzadri, 2005).

Sembra utile, a proposito, citare le parole che Alberto Falk scrive ai suoi figli in una lettera (1999) (Corbetta, 2010:182-183):

Per quanto riguarda voi, ma chiaramente allo stesso modo i vostri cugini che siano orientati a questa meta, la prima e più importante indicazione che voglio darvi è: fate una scelta di vita. La vostra scelta. Ognuno di voi è certamente libero di fare il violinista, il medico o l’antiquario, però, nel caso vi interessi entrare in azienda, la scelta va compiuta con assoluta chiarezza affinché vi possiate preparare adeguatamente. Scelta di vita che significa commitment, cioè impegno, volontà di imparare ciò che serve. Chi non ha formazione non ha competenza e senza competenza si scontrerà fatalmente con i problemi più grandi di lui, non solo, ma rischierà anche fortemente di essere strumentalizzato da chi ce l’ha. In altre parole, la scelta di vita è condizionante, è quella che decide se sarete forti o deboli. Dentro o fuori.

In generale si può asserire che qualunque sia la scelta della facoltà universitaria essa rappresenta un’ottima occasione per dotare il giovane erede di una buona cultura di base, di conoscenze specifiche, di capacità innovative nella soluzione dei problemi, per intraprendere momenti di confronto e di crescita con altri coetanei, per sviluppare metodi d’analisi e risoluzione di situazioni complesse e in generale costituisce un’esperienza formativa che, se correttamente approfondita e magari unita ad esperienze complementari, può risultare

121 funzionale allo sviluppo di conoscenze e capacità utili al ruolo imprenditoriale (Corbetta, 2010).

Nello specifico, esistono dei casi in cui può essere più utile conseguire una determinata laurea, ma generalmente è meglio non scoraggiare un giovane dal perseguire un’area di interesse personale, anche per non creare problemi di demotivazione (Corbetta, 2010:180).

Quanto al luogo in cui svolgere gli studi universitari, frequentare e studiare un luogo diverso dalla città di origine può sicuramente favorire i percorsi di crescita personali (Corbetta, 2010:180).

Allo stesso modo, esperienze di studio e lavoro all’estero e esperienze lavorative in altre aziende si dimostrano funzionali alla crescita personale e professionale del potenziale erede e, come vedremo in seguito, allo sviluppo di competenze innovative. Le prime consentono a quest’ultimo di apprendere più lingue e di sapersi adattare in un contesto estero (condizioni importanti se si considera il livello di globalizzazione e i sempre più frequenti processi di internazionalizzazione delle imprese familiari) (Corbetta, 2010).

Mentre intraprendere un’esperienza di lavoro in un’altra azienda, prima di entrare nel business familiare, consente di dimostrare le proprie abilità stando alle dipendenze di soggetti che, non essendo condizionati da legami di sangue, compiono valutazioni oggettive e critiche; di comprendere meglio le proprie potenzialità13 e formarsi in termini caratteriali e professionali (magari in aziende più grandi, all’avanguardia o migliori a livello gestionale rispetto a quella familiare). Inoltre, in questo modo, il giovane che farà ingresso nell’azienda di famiglia reduce di un’esperienza lavorativa esterna sarà qualificato all’esercizio di un ruolo non solo sulla base del suo cognome ma anche in virtù dell’esperienza acquisita, permettendo alla famiglia una migliore valutazione dei candidati alla guida dell’impresa soprattutto in presenza di più eredi (Corbetta, 2010).

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122 In questa fase il ruolo dei genitori risulterà di fondamentale importanza anche e soprattutto nella formazione del carattere dei propri figli dal momento che l’efficienza del processo di successione generazionale poggia anche sullo sviluppo di alcuni elementi caratteriali dei successori come, ad esempio (Corbetta, 2010): la fiducia in se stessi e il senso di responsabilità propedeutici all’assunzione dei rischi dell’attività imprenditoriale; lo spirito di sacrificio indispensabile per svolgere ruoli che occupano molto tempo ed energie; l’umiltà che consente di riconoscere i propri limiti ed errori e la tenacia che permette di non arrendersi di fronte alle difficoltà, più o meno grandi, che si presenteranno lungo il cammino imprenditoriale o nello sviluppo di un progetto; un atteggiamento positivo e improntato all’ascolto in modo da favorire momenti di confronto, con attori terzi o con gli stessi membri familiari, che possano essere uno spunto per l’ accrescimento individuale, per lo sviluppo di idee innovative e/o per la risoluzione di svariati problemi.