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Sin dal principio l’attività del collezionismo in Giovanni de Lazara si affianca, s’intreccia e s’integra all’attività di catalogazione. Anche in questo caso i documenti ci sorreggono nel ricostruire questa lunga e complessa vicenda che rimane il principale lascito del Conte315.

Al periodo iniziale corrisponde la redazione del Cattastico delle medaglie del 1645316 forse in uso solo per qualche anno317 (fig. 13). Il Catastico è introdotto dagli Indici della Prima e la Seconda Serie318 per un totale di circa 740 monete.

La strutturazione critica di questo catalogo è piuttosto semplice e sintetica, corrispondente all’approccio del neofita: viene quasi sempre tralasciata la trascrizione del tipo e della legenda del dritto, dando forse questi dati per scontati e formalmente ricompresi nella titolazione del personaggio. Il rovescio è identificato con la descrizione del soggetto e spesso viene omessa la legenda. Quando viene

314 AdL, 2-4-2, doc. 29, Memoria di quanto hò speso nel studio di medaglie antiche, comprese tutte le spese fatte per causa d’esso studio, cc. 149-150

315 Sulle varie nature dei cataloghi di numismatica, illustrati o meno, anche manoscritti cfr. I. Favaretto, Memoria dell’immagine e immagine della memoria: significato e valore del catalogo illustrato nella storia delle collezioni veneziane d’antichità, in Collezioni di antichità a Venezia nei secoli della Repubblica: dai libri e documenti della Biblioteca Marciana, catalogo della mostra, a cura di M. Zorzi, Roma 1988, pp. 165-180 316 AdL, A 4-4-6 fasc. 5, Cattastico delle Medaglie del Studio del Conte Giovanni de Lazara Cav. 1645. Fascicolo di 36 fogli, rilegato.

317 Se si confrontano i dati numerici della nota 304, questo catalogo deve esser stato elaborato entro la fine del 1646.

318 AdL, A 4-4-6 fasc. 5, Cattastico delle Medaglie del Studio del Conte Giovanni de Lazara Cav. 1645. Serie Prima di tutte le medaglie che si possono trovar in rame per quanto dagli auttori si cava et si vede per prattica, da Pompeo Magno a Valeriano III, presenta la perdita del foglio pertinente a Adriano, che viene compensata dall’integrazione che porta il numero delle monete di questo imperatore a 40; Serie di Tiranni de quali si trovano medaglie sia di Metalle come di Argento, da Herodiano a Tetrico, è uno stringato elenco; la Seconda Serie va da Claudio a Eraclio. Serie Seconda delle medaglie che si possono trovare, da Claudio a Eraclio. La Prima Serie nota 90 autorità e 597 monete, la Seconda Serie 56 autorità e 143 monete, a cui andrebbero sommate le monete della Serie dei Tiranni di cui però non è pervenuta la descrizione.

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riportata, questa è esclusivamente quella del rovescio e l’attenzione si puntualizza su quelle che individuano la Tribunicia Potestas con elencazione degli anni.

Questo catalogo si allinea a quello del Cardinale Massimo del 1677, di recente pubblicato319 o può esser utilmente confrontato con le collezioni secentesche della famiglia Riccardi320. Questi strumenti erano ad uso esclusivamente privato, non destinati alla pubblicazione, agili e sintetici, adatti a ritrovare l’esemplare e a discorrere dell’oggetto con la monete a portata di mano. Al contrario dei cataloghi di raccolte pubblicati321 che si dilungano su spiegazioni storiche più o meno fantasiose o pertinenti dei rovesci, in tutti i suoi cataloghi il Conte non si lascia mai sedurre dagli aspetti più pittoreschi del raccoglitore di anticaglie. Le figure allegoriche o le personificazioni del tipo del rovescio non sono descritte negli attributi, ma individuate senza esitazione, non fornendoci così gli elementi per controllare e corroborare la sua interpretazione. Il modulo viene definito attraverso le categorie dimensionali usuali per l’epoca: Grande, Mezzana e Piccola. La bibliografia, collocata metodicamente a sinistra delle monete, si esaurisce nell’esposizione del riscontro con Erizzo e Agostini, e viene espressa in percentuale molto ridotta322. Non vi sono altre indicazioni: né rarità né pregio, né annotazioni di visite di collezionisti ed eruditi allo studio. L’elencazione delle monete è pressoché priva di duplicati, cosa comprensibile essendo di fronte al suo primo catalogo. Compare sin da subito l’ossessione del completamento delle Serie, fatto che si sostanzia nel predisporre uno spazio bianco abbastanza ampio in corrispondenza delle autorità di cui la collezione è priva323.

319 M. C. Molinari, La collezione numismatica, in Camillo Massimo collezionista di antichità: fonti e materiali, di M. Buonocore et al., Roma 1996, pp. 159-191

320 E. Vaiani, Monete, medaglie, gemme e piccole antichità: la collezione delle anticaglie dei Riccardi negli «Armari» della Galleria, in «Studi di Memofonte», 3/2009, p. 5-7

321 Fondamentale il repertorio sulle edizioni del Seicento C. E. Dekesel. Bibliotheca nummaria 2.: bibliography of XVII century numismatic books: illustrated and annotated catalogue, London 2003; Una recente panoramica in ambito veneto cfr. C. Crosera, Passione numismatica: editoria, arti e collezionismo a Venezia nel Sei e Settecento, tesi di dottorato, Università di Trieste, rel. Massimo de Grassi, a.a. 2008-2009, pp. 1-18; 53-69

322 AdL, A 4-4-6 fasc. 5, Cattastico delle Medaglie del Studio del Conte Giovanni de Lazara Cavaliere 1645. Sono riconosciute con Erizzo 68 monete, meno del 10% e due con Agustin.

323 Idem. Nella Serie Prima troviamo predisposti ma non compilati: n. 4 M. Antonio, n. 16 Britannico, n. 19 Ottone, n. 22 Domitilla, n. 26 Domitia, n. 29 Plotina, n. 30 Marciana, n. 31 Matidia, n. 32 Hadriano, n. 48 Manlia Stantilla, n. 49 Didia Clara, n. 56 Plautilla, n. 60 Julia Soemias,

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In questa fase iniziale, la capacità catalografica del Conte è al primo stadio, configurandosi come fortemente lacunosa e imprecisa. Fatta eccezione per quelle monete fornite di bibliografia, la quasi totalità dei pezzi descritti in questo Cattastico non è identificabile. Di questo approccio ancora approssimativo troviamo un riflesso nelle sommarie indicazioni di acquisti spicci quali Una Medaglia, o Medaglie 10. Molto simile a questo catalogo, sia dal punto di vista numerico sia dal punto di vista strutturale, risulta essere l’Indice di Medaglie324 (fig. 14), che illustra 1081 esemplari. Questo è il secondo catalogo della collezione, databile post 1646325, che viene elaborato per qualche anno e tralasciato alle soglie degli anni ‘50326.

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Le monete vengono descritte sostanzialmente in modo analogo al precedente Cattastico, tuttavia evidenziamo alcune differenze: viene omesso qualsiasi riferimento bibliografico, mentre risulta un significativo incremento della collezione, sia nell’aumento delle monete delle singole autorità sia nella presenza di esemplari che colmano i vuoti lasciati nel precedente Cattastico. Non si riscontrano progressi critici nell’attività catalografica del Conte, forse solo un minimo scarto di precisione nella descrizione dei tipi monetali e nella citazione di alcune legende. È un indice che si struttura più come quantitativo che qualitativo, poiché se ad ogni sezione viene fornito il numero complessivo e solo una Faustina con sacrificio a più figure risulta essere medaglione sospetto327.

Diversamente da quanto farà in periodi successivi, attribuendo importanza eccezionale alla moneta di Ottone, il Conte in questo catalogo segnala laconicamente due monete: Securità in piedi – Moderna; Altra con più figure – Moderna,

n. 62 Julia Paola, n. 73 Tranquillina, n. 84 Emiliano Imp., n. 90 Valeriano III Imp.; nella Serie Seconda troviamo predisposti ma non compilati: n. 5 Floriano, n. 7 Caro, n. 10 Aletto, n. 12 Carusio, n. 15 Helena, n. 17 Gal. Valeria, n. 21 Fausta, n. 22 Marciano, n. 25 Magn. Urbia, n. 26 Romolo, n. 29 Delmatio, n. 44 Eugenio, n. 49 Teodosio Giovine, n. 48 Attalo, n. 49 Zanone, n. 34 Mauritio.

324 AdL, A-4-4-6 fasc. 2, Indice di Medaglie, fascicolo rilegato, di 20 fogli non numerati, con copertina di carta azzurra.

325 Per la trascrizione delle spese cfr. supra

326 Vale a dire prima dell’acquisto dello Studio Angeloni cfr. § 2.5 e dello Studio Torre cfr. §2.7

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dove l’aggettivo sostanzia la sua perplessità sull’antichità328, anche se non la definisce come in altri casi sospetta o falsa.

Questi cataloghi hanno in comune una struttura corsiva, da brogliaccio, anche se sono privi di grosse correzioni, cosa forse comprensibile vista l’esiguità del materiale.

Terzo in ordine di tempo, in progressione numerica e di contenuto, ci sembra di poter collocare lo Studio di medaglie del Conte Giovanni de Lazara Cav. Di S. Stefano329, anche se nella prima pagina, sotto lo stemma della Casa, viene riportata la data MDCXLIIII (fig. 15), indicativo dell’inizio dell’elaborazione. Pensiamo che inizialmente questo catalogo potesse esser stato pensato come una bella copia dei primi due, sia per lo stemma in copertina, sia per il sostanziale parallelismo ad esempio tra le monete elencate in Pompeo e Giulio Cesare330.

Gli indici elencano la Prima e la Seconda Serie331, ogni autorità è contrassegnata da un numero, iniziando sempre da Pompeo Magno. A sinistra viene espresso il metallo, e in ogni sezione prima è esposta la serie in rame R e a seguire la serie in argento AR. Le monete sono numerate progressivamente per ogni sezione, e

328 Si tratta di una medaglia di Giovanni da Cavino, che pure il Conte non nomina, pur conoscendo la produzione del Padovano. Su Giovanni da Cavino, orafo, falsario e imitatore delle monete antiche ed in particolare su queste due medaglie cfr. R. H. Lawrence, Medals by Giovanni Cavino the "paduan", New York 1883, n. 23; F. Cessi, B. Caon, Giovanni da Cavino medaglista padovano del Cinquecento, Padova 1969, pp.80-82, nn. 56-57, fig.56; G. Gorini, Appunti su Giovanni da Cavino, in «La medaglia d'arte» Atti del I Convegno Internazionale di studio, Udine 10-12 ottobre 1970, Udine 1973, pp. 110-120; Z. Klawans, Imitations and inventions of roman coins: renaissance medals of Julius Caesar and the roman empire, Santa Monica, Ca, 1977, pp. 53-55, nn. 2-5; G. Gorini, New studies on Giovanni da Cavino, in Italian Medals, a cura di J. Pollard, Studies of history of art, 21, Washington 1987, pp. 45-54; R. Martini, C. Johnson, Milano. Civiche Raccolte Numismatiche. Catalogo delle medaglie II, Secolo XVI: Cavino, Roma 1990, pp. 109-116, nn. 1477-1510; G. Gorini, Giovanni da Cavino medaglista e falsario, in «Veneto ieri, oggi, domani», VII, 74, febb. 1996, pp. 38-41; G. Gorini, Giovanni da Cavino, in Donatello e il suo tempo: il bronzetto a Padova nel Quattrocento e nel Cinquecento, Catalogo della mostra, Padova 2001, pp. 289-298; sulle medaglie di Ottone il recente D. Calomino, Collezionismo e commercio numismatico nella Verona di Scipione Maffei: testimonianze inedite su un “raro medaglione d’Ottone” in «RIN», CXII, 2011, pp. 315. Su la cessione dei coni del Cavino cfr. cap. § 2.11.1; sulla comprensione del Cavino come falsario da parte di Giovanni de Lazara cfr. cap. 3 § 3.2.

329 BCPd, BP. 1474/8, Studio di medaglie del Conte Giovanni de Lazara cavaliere di S.Steffano MDCXLIIII, fascicolo rilegato di 125 carte numerate, con coperta in cartone rigido.

330 In Pompeo e in Giulio Cesare le prime monete del presente catalogo sono le medesime del Cattastico. Sotto vengono aggiunti rispettivamente molti altri esemplari.

331 Serie Prima di tutte le medaglie che si possono trovar in Rame ò Metallo per quanto dagli auttori si cava et si vede per prattica, da Pompeo Magno a Salonino Valeriano. Serie Seconda delle Medaglie che si possono trovare in Rame principia da Claudio Gotico Imp.re et continua sino ad Heraclio.

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vengono riportate con ordine la legenda e il tipo del dritto della prima moneta, e poi vengono elencati, separati da una linea, le legende e il tipo del rovescio delle varie monete. Le informazioni sono improntate alla sintesi e alla brevità.

La bibliografia332, sempre collocata a sinistra della descrizione della moneta, e solo sporadicamente a destra, si amplia: Erizzo[N19], Enea Vico[N28-31], Orsino333 [N02], Occo334, Agustin[N03; N27], Amant [N17]; tra le nuove opere cita la Historia Augusta di Angeloni[N01]335. Pensiamo che ormai avesse trovato posto nell’armadio dello studio la piccola biblioteca numismatica della lista Libri336 che cronologicamente si attesta a queste date.

Il catalogo è compilato in una prima fase, e poi successivamente accresciuto e incrementato nel tempo, tanto da dover rimandare a una o più sezioni in coda al volume337.

Questo strumento non ha ancora raggiunto la sua forma definitiva e la maturazione dell’analisi critica è ancora in divenire. È ancora la sede di riflessioni storiche e comparative, il luogo per annotare casi studio, su cui tornare dopo aver ampliato le proprie conoscenze, come nel caso della medaglia molto stravagante. Dopo un primo esame, il Conte attende pazientemente di risolvere il rebus con uno studio successivo, fatto che si realizza nel commento vergato con diverso inchiostro: Finalmente ho trovata detta medaglia esser rarissima, et è posta da un Autor Francese d. Monsù d’Amant nel volume terzo f. 219338.

332 I numeri abbinati alle edizioni dei libri identificano la presenza del libro negli elenchi della biblioteca Appendice N

333 F. Orsini, Familiae Romanae quae reperiuntur in antiquis numismatibus ab Vrbe condita ad tempora diui Augusti ex bibliotheca Fului Vrsini. Adiunctis familiis 30 ex libro Antoni Augustini ep. Ilerdensis, Romae 1577

334 L’esemplare posseduto dal Conte è citato in un breve elenco di libri di numismatica: BCPd, BP 1474/3, Adolphus Occo, Impp. Romanorum numismata a Pompeio Magno ad Heraclium, in 4° Augustae Vindelicorum, 1601; f.s

335 Angeloni, La historia augusta…cit.

336 AdL, A 4-4-6, Libri che appartengono al Studio di Medaglie et cose antichi che sono nell’Armaro, f.s. cfr. Appendice N.

337 Ad esempio Adriano inizia a c. 38v, prosegue fino a c. 41 v, e rimanda vedi c. 110, e poi rimanda ancora a c. 122v.

338 BCPd, BP. 1474/8 c. 117r, Mi trovo una medaglia molto stravagante e che dà da considerare perciocché è veramente antica, e del secolo inferiore, e pur da alcuna Historia non si trova memoria di tal Imperatore. Hà da una parte una testa con corona di lauro e parole d’intorno IMP. CL. DOMITIVS. DOMITIANVS. AVG, et dall’altra hà la figura in piedi d’un’uomo ignudo con il manto sopra le spalle che tiene nella destra la patera, e nella

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Questo catalogo non è ancora esclusivamente dedicato alla collezione numismatica, considerato che trova spazio anche una sezione mista che comprende tessere antiche, e Sigilli antichissimi e Sigilli antichi339, tra cui spicca quello di Padova. Tutti questi materiali poi troveranno più ideonea collocazione nel manoscritto Alcune cose antiche340 (App. 16).

Le singolarità sono una sicura attrazione per i collezionisti: a proposito delle emissioni monetali in metalli poco usati il Conte annota, accanto a una medaglia in piombo di Poppea, che l’Occone nelle stampa 2° à c. 136 nota una sola Medaglia di Poppea ex plumbo candido, - da che si vede che si trovano anche in piombo medaglie antiche341.

Il catalogo è un organismo vitale, che si presta a più usi, come dimostra la nota che Tutte le medaglie che hanno * dal S. Comp. Orsato sono state aggiunte all’Occon342.

Questo catalogo espone 2377 pezzi, a cui si devono aggiungere altri diversamente inseriti sotto la dicitura Alcune medaglie registrate avanti la Serie Imperatoria343, per un totale di 2476 pezzi. Le note interne ci indicano che il catalogo fu usato certamente fino al 1660: nel 1650 il catalogo serviva da paragone tra la sua collezione e la revisione che Sertorio Orsato stava conducendo per la ristampa dell’Occone344 e a metà degli anni ’50 serviva a illustrare le monete ai viaggiatori che incuriositi dalla fama dello studio, si recavano in visita345. Questi riferimenti diversificano l’uso del catalogo, che viene impiegato come strumento di confronto con gli altri collezionisti e appassionati, che dava una base documentaria per le discussioni sull’analisi dei

sinistra il cornucopia, et le stà un uccello à canto che giudico un’aquila con tali parole d’intorno GENIO POPVLI ROMANI. E di sotto ALE – Ne’ tempi di Gallieno Imperatore si sollevò nella Schiavonia e nella Dalmatia Aureolo Capitano de soldati in quei paesi che fù chiamato Imperatore delle sue genti delle quali indi fù capitano un Valoroso Huomo chiamato Domitiano, il quale ancora egli aspirava d’esser Imperatore. Si vegga il Mesia. Suppongo che à questo Domitiano fosse battuta detta medaglie per adulazione anticipatamente. – Finalmente hò trovata detta medaglia esser rarissima, et è posta da un Auttor Francese d. Monsù d’Amant nel volume terso f. 219; RIC 20, A Cohen 1.

339 BCPd, BP. 1474/8, Studio di medaglie MDCXLIIII, c. 117-118

340 Cfr. cap. 4 e Appendice 16

341 BCPd, BP. 1474/8, Studio di medaglie MDCXLIIII, c. 27r

342 Cfr. 2.3 Il numero vede 292 pezzi per la Prima Serie, 179 per la Seconda Serie, per un totale di 471 pezzi da aggiungere all’Occone.

343 Ci sono 23 pezzi con il dritto anepigrafo e il rovescio contraddistinto dalla legenda ROMA classificate come Monete antiche romane, altri 20 pezzi Monete antiche romane senza nomi di Consoli in cui a sinistra nella n. 8-9-10 annota Denaro¸ 38 pezzi descritti come Monete e medaglie diverse d’argento e 6 pezzi di rame Monete e medaglie diverse antiche

344 Cfr. § 2.4

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pezzi. Le interpolazioni successive, rappresentate da un sistema di segni di volta in volta diversi, mostrano nuove e continue stratificazioni critiche.

Lo studio procede sviscerando le cronologie e i tipi delle varie serie: ne sono testimonianza le liste degli Imperatori tratta dall’opera di Tristan de Saint-Amant346, l’elenco dei pontefici fino a Innocenzo XI347, o la Continuazione degli Imperatori dopo Eraclio348 indicando di seguito d’Oriente o d’Occidente.

La rarità e il pregio sono gli argomenti preminenti nelle conversazioni, quindi gli oggetti devono esser segnalati in una sezione a parte: Altre medaglie che sono inserite in questa Seconda Serie et sono rarissime delle quali fa menzione ponendole in disegno Monsù d’Amant francese nella sua Historia volumi tre: Domitio Domitiano, Nigriniano, Nepotiano, Tetrico, Vittorino, Vetranio349.

Il filtro critico del Conte nel considerare i pezzi rari non era apertamente o indiscriminatamente influenzato dalla vanità di possedere dei pezzi di pregio e a riprova della sua equità di giudizio, tali monete erano ritenute rare anche dalla letteratura dell’Ottocento350.

Anche se viene citato come ultimo riferimento cronologico Papa Innocenzo XI, presumibilmente inserito a posteriori, riteniamo che il catalogo, proprio perché fotografa una situazione intermedia agli anni ’50, sia da collocarsi come vita operativa in questo decennio.

346 BCPd, BP. 1474/8, Studio di medaglie MDCXLIIII, c. 98r-102v

347 Idem, c. 103r-104v

348 Idem, c. 106r

349 Domitio Domitiano = RIC 20, A Cohen 1; Nigriniano = RIC 472v, Nepotiano = RIC 200; Tetrico = RIC 86; Vittorino = RIC 118; Vetranio = Siscia RIC 281.

350 V. N. Scotti, Della rarità delle medaglie antiche, di tutte le forme e di tutti i metalli divise in tre classi, Firenze 1809, p. 390

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