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Principali caratteri floristico-vegetazionali generali degli spettri carpologici.

Gli assemblaggi emersi dagli spettri carpologici mostrano una chiara fisionomia antropica, legata alla selezione vegetale conseguente alla frequentazione del contesto, e in particolare alle coltivazioni più o meno presenti. I reperti rinvenuti sono spesso strettamente collegati all’uomo e alle attività praticate presso il sito, o in un'area circostante. Gli indicatori antropici totali, infatti (CC+cc+AS+As), vantano la presenza di 45 taxa diversi.

Ancor più ampio e variegato risulta tuttavia il panorama collegato ai campioni prelevati sulle rive del corso d’acqua NE/SO (porzione Ovest, C6 e C7), dove agli scarti alimentari si mescolarono naturalmente i reperti trascinati da Nord, dalle acque di risorgiva del canale. Di seguito vengono evidenziati i principali raggruppamenti carpologici rilevati.

Piante Legnose (A+ar+L)

Le specie arboree non sono presenti in tutti i campioni (mancano in C2, C9, C10 e C16) e mostrano valori molto altalenanti, ma in alcuni casi particolarmente notevoli (A+ar+L, 15

taxa totali, da 0,01% in C12 a 70,59% in C13). Gli alberi+Alberi/Arbusti (A, 10 taxa totali),

sono presenti in generale nei campioni delle fasi 1 e agli inizi della fase 2 (C1, C3, C4, C5, C6,

C7). Poco più costanti risultano gli arbusti (ar, 4 taxa, in C1, C4, C5, C6, C7, C13, C15 da 0,84%

C15, min. 0,01%, in C12, US 384, Q.F., max. 51,26% in C1, US 709, tra vinaccioli, pedicelli e

acinelli).

Per il gruppo delle Conifere (Cf.) e delle specie Mediterranee (M) è stato ritrovato un solo pinolo di Pino/Pinus pinea L (1 taxa, 0,84%) nel campione più antico C1, US 709. Dominano invece le Latifoglie Decidue (LD, 14 taxa), caratterizzate sia da specie tipiche del Querceto planiziale (Q(A+ar), 4 taxa), che soprattutto da specie dei gruppi Frutti Eduli (Fe) e Coltivate/Coltivabili (CC). Per il Querceto si segnalano alcune cicatrici di Quercia caducifoglie/Quercus indiff., due specie diverse di Cornaceae, con il Corniolo maschio/Cornus

mas e il Corniolo sanguinello/Cornus sanguinea e discrete quantità di nocciole ritrovate nei

campioni cronologicamente anteriori all’XI secolo (Nocciolo/Corylus avellana, min. 0,22% in

C6, US 197, max 41,67% in C4, US 210).

Le altre arboree latifoglie sono rappresentate da piccole percentuali di Noce/Juglans regia, (max. 1,68% in C1, US 709) e alcune varietà di Rosaceae, tra cui in ordine crescente, Pruno/Prunus, (max. 0,84%), Mora di rovo/Rubus fruticosus nei campioni C6 e C7, sulle rive del canale, Pesco/Prunus persica, (fino a 18,37% in C5, US 587) e Ciliegio e/o Mareno/Prunus

avium e/o Prunus cerasus, (rispettivamente max. 16,67% e 30,56% in C4, US 210). Nel

campione C16, US 197, sono stati contati inoltre alcuni acheni di Fico/Ficus carica (0,7%). Infine, con presenza altalenante, si registrano discrete quantità di Sambuco comune/Sambucus nigra, unico esempio di pianta del gruppo Indicatori antropici legnosi (AS, presente in 4 campioni, min. 3,15% in C7, US 173, max. 64,71% in C13, US 526).

Piante Erbacee (E)

Le specie erbacee sono numerose in tutta la sequenza, nonostante in due campioni vengano quantitativamente superate dalla concentrazione delle piante Legnose (C1, US 709 e C4, US

210). Senza dubbio presentano la variabilità floristica maggiore, con 58 diversi taxa

riconosciuti.

Piante Igrofite Erbacee (i)

Caratteristico degli ambienti umidi, questo gruppo di specie (i, 5 taxa) è presente in piccole concentrazioni in quattro campioni diversi, corrispondenti ad alcuni riempimenti di sponda (C6, US 197, C7, US 173, C15, US 585) e a un probabile accumulo alluvionale (C13, US 526). Si riconoscono alcune Cyperaceae indistinte/Cyperaceae indiff., il falasco/Cladius mariscus L. Pohl, (min. 1,1%, max. 2,94%), e due tipi di Lamiaceae, tra cui l’erba-sega comune/Lycopus

quantità piuttosto rilevanti (3 campioni, fino al 10,08%) si annovera la presenza del Ceratofillo comune/Ceratophyllum demersum L., pianta acquatica che si radica sui fondali, con organi perennanti sommersi.

Piante erbacee coltivate/coltivabili (cc)

Più del 25% dei taxa riconosciuti fa parte di questa categoria allargata, che comprende per la stragrande maggioranza specie afferenti alla famiglia delle Poaceae, ma anche qualche leguminosa e due piante ortive.

Cereali (ce)

Come appena accennato i cereali rappresentano il gruppo maggiore tra le piante coltivate, sia per la concentrazione che per la varietà di specie (14 taxa, fino a 95,62% in C10, US 384, Q.D.). La possibilità, inoltre, di indagare un deposito di cariossidi ben conservato, suddividendo le analisi in isole di campionamento (C9-C12, US 384 Q.B, Q.D, Q.E, Q.F e C14,

US 770), ha permesso di eseguire un particolare approfondimento riguardo alle specie

consumate sul contesto del monastero in due periodi diversi, (XII e XIII secolo), cronologicamente piuttosto ben definiti, grazie alle datazioni assolute eseguite sui chicchi con il metodo al radiocarbonio.22

In generale, anche se con concentrazioni molto diverse, i cereali sono presenti su tutta la sequenza e in 13 campioni su 16 totali (non compaiono in C4, US 210, C5, US 587, C13, US

526). Oltre ai Cereali indistinti/Cerealia e al grano specie/Triticum sp., l’assemblaggio è

formato sia da cereali cosiddetti maggiori, caratterizzati da una grande cariosside, che da quelli minori. Tra i primi si evidenzia in particolare il frumento nudo/Triticum

aestivum/durum (28562 elementi totali contati, campioni C1, C3, C6, C7, C9-C12, C14-C16).

La combustione di questa specie, se da una parte permette l’elevata conservazione delle cariossidi, dall’altra comporta l’eliminazione delle rachidi, ovvero le parti della pianta che permettono la distinzione tra le varietà tenero/duro, altrimenti inscindibili23.

Al secondo posto, ben documentata, ritroviamo la Segale o Segale cf./Secale cereale o Secale

cereale cf. (C2, C9-C12, C14, 14248 cariossidi totali contate). Piccole quantità di

Orzo/Hordeum vulgare (346 cariossidi totali contate) sono presenti nel deposito carbonizzato (Edificio I, C9-C12) e in un accrescimento di epoca altomedievale (C2, US 573).

Molto sporadica risulta la coltivazione dell’Avena/Avena (69 cariossidi in C9, C10, C12), della spelta cf./Triticum cf. spelta (73 cariossidi di incerta riconoscibilità in C9, C10 e C16) e ancor più scarso appare il farro/Triticum dicoccum (appena 24 cariossidi in C9), mentre più costantemente, anche se di nuovo in concentrazioni residuali, si ritrova il piccolo farro/Triticum monococcum (125 elementi totali contati, tra i campioni C6, C7, C9-C12, C14). Per i cereali minori, a ciclo di coltivazione breve e con cariosside piccola, si segnala in particolare la presenza di Sorgo/Sorghum bicolor e Miglio/Panicum miliaceaum. Se il sorgo, anche se in quantità più significative, è presente solo nei depositi delle fasi più tarde 2 e 3 (4997 cariossidi totali nei campioni C9-C12 e C14), il miglio, nonostante le concentrazioni più contenute, risulta attestato fin dall’Altomedioevo e in numerosi campioni (829 cariossidi totali nei campioni C2, C3, C6-C12, C14 e C16).

Piante ortive (or) e altre coltivabili

Le piante ortive non sono molto documentate sul sito e vengono rappresentate solo da due specie della famiglia delle Cucurbitaceae. Sulle rive del corso d’acqua NO, sono state infatti rinvenute tracce di cetriolo/Cuccumis sativa (C4, US 210, 2 semi) e della cosiddetta zucca da vino/Lagenaria siceraria (Molina) Standley, (C7, US 173, 3 semi), unico esemplare di zucca, presente sul continente europeo prima degli apporti delle altre specie dall’America.

Le restanti piante coltivabili fanno parte della famiglia delle Fabaceae; sono sporadicamente presenti le fave/VIcia Faba (C10, C12, C14, max. 0,26%) e le lenticchie/Lens culinaria (in C7,

C9 e C11, max. 0,16%).

Piante infestanti (infce)

Collegate alla raccolta dei cereali vanno menzionate alcune piante infestanti, rinvenute in quantità piuttosto significative all’interno del deposito dell’edificio I. Sono presenti alcuni semi di Vilucchio tipo/Convolvulus arvensis tipo (C9, 0,44%) e discrete quantità di cariossidi di zizzania/Lolium temulentum cf., (più di 3000 cariossidi nei campioni C2, C9-C12, C14, max 8,92% in C12).

Indicatori di prati e pascoli (pp) e piante foraggere (for)

Anche l’analisi dei macroresti ha evidenziato una elevata densità di specie collegate all’estensione di prati presso e attorno al sito, sfruttati presumibilmente per il pascolo del bestiame e in generale l’allevamento. Il gruppo (pp, 5 taxa, max. 22,22% in C2, US 573) è formato da Asteroideae indistinte/Asteroideae indiff. e margherite/Leucanthemum cf. vulgare Lam., (presenti in C6, C7, C8, C13, max. 16,67%), veccia dolce cf./Vicia cf. sativa, (C2

e C12, fino a 22,22%), forasacco/Bromus sp., (C9, C10, C12, max. 0,23%) e infine Ventaglina

tipo/Alchemilla tipo (0,7% in C6).

Attività di allevamento del bestiame, in zone piuttosto ravvicinate al sito del monastero, sono avvalorate dalla presenza, seppur in sottordine, di due specie foraggere della famiglia delle Fabaceae; semi di Trifoglio/Trifolium sono stati ritrovati nel campione C3, US 698 (5,42%), mentre la cosiddetta veccia capogirlo cf./Vicia cf. sativa, è attestata nei campioni

C1 e C12 (max. =,84%).

Indicatori antropici totali (AS+As)

La consistenza del paesaggio antropico viene ulteriormente definita da un elevato numero di specie sinantropiche spontanee (As, 17 taxa), già documentate nella dispersione pollinica, che risultano tuttavia assenti nei campioni delle fasi più antiche C1, US 709, C2, US 573 e C4,

US 210.

Si riconoscono numerose Caryophyllaceae, tra cui il centocchio comune/Stellaria cf. media, il gittaione comune/Agrostemma githago L. e la silene bianca e rigonfia/ Silene alba (Miller)

Krauser e vulgaris tipo. Ben attestate risultano anche diverse Polygonaceae, tra cui il Poligono centinodia/Polygonum aviculare L., il poligono nodoso/Polygonum lapathifolium L. il poligono persicaria/Polygonum persicaria L. e il romice cf./Rumex cf. Piuttosto considerevole appare la presenza di ebbio/Sambucus ebulus nei campioni C3, C8, C10, C13 (media 7,37%) mentre raggiunge una concentrazione percentuale del 50,88% nel campione

C15, US 585. Chiudono il gruppo le piante nitrofile/ruderali come il farinello

comune/Chenopodium album L. (C15, 1,75%) e altre specie come il cardo cf. asinino/Cirsium cf. vulgare, sulle sponde del corso d’acqua NO (C7, US 173), il caglio sp./Gallium sp., la morella comune/Solanum nigrum L. e infine l’abbondante verbena comune/Verbena

officinalis L. (C6, 10,53%).