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IL COSTRUTTO PSICOLOGICO DEL LOCUS OF CONTROL (LOC): ORIGINI STORICHE E CULTURALI

2.5 Problemi aperti dall’applicazione del costrutto di Rotter

Lo studio del costrutto interno - esterno implica un considerevole numero di questioni concettuali e metodologiche che vengono bene espresse da Argentero (1996).

Problematiche concettuali

a) Aspettative generalizzate specifiche. Si possono trovare in letteratura dei tentativi di ottenere previsioni comportamentali in ambiti specifici (ad esempio accademico, professionale, familiare) utilizzando scale costruite per misurare aspettative “generalizzate sul controllo” (ad esempio quella Interna-Esterna di Rotter). Se si desiderano valutazioni accurate ed attendibili riferite a settori particolari, è necessario impegnare strumenti specifici finalizzati a tale scopo.

b) Esternalità difensiva. È stato dimostrato che a volte gli individui possono manifestare verbalmente un LOC esterno, ma agire in modo interno, specie in situazioni competitive. La ragione della scelta di una tale apparente posizione esterna è quella di una difesa contro un possibile fallimento. La possibilità che un tale processo difensivo possa influenzare il giudizio sul LOC va tenuta presente in fase di diagnosi.

c) Dicotomia buono/cattivo. Molti ricercatori assumono che possedere un LOC di tipo interno sia indice di una personalità “migliore”, “più sana”, “meglio adattata” di quella con LOC esterno. In realtà non si può in genere sostenere che alla dimensione “interno” siano esclusivamente associate caratteristiche positive. Ad esempio se è vero che l’individuo con LOC interno tende più dell’esterno ad assumersi la responsabilità delle proprie azioni, appare evidente che, a fronte di un insuccesso, il suo livello di autostima potrà risentirne negativamente, come l’immagine di sé. Oppure, pare dimostrato che l’esternalità sia maggiormente legata ad alcuni comportamenti positivi quali quelli altruistici e prosociali.

d) Sistemi di aspettative singoli/multipli. È possibile che un individuo possegga due o più sistemi di aspettative sul controllo, riferiti per esempio a sé stesso o alle altre persone, ad una situazione o ad un’altra. Occorre riporre attenzione a questa eventualità, tenendo anche presente che questi diversi sistemi di credenze possono più o meno essere espressione di motivazioni difensive.

e) LOC e attribuzione delle cause. Sussiste una certa misura di sovrapposizione tra la letteratura sul LOC e quella basata sulla teoria dell’attribuzione, in quanto entrambi gli approcci sono focalizzati sulla spiegazione delle cause del comportamento. Il costrutto, infatti, può essere anche definito come riferentesi ai processi di auto attribuzione interna - esterna. Tuttavia, esiste una differenza sostanziale tra questi due approcci: mentre le attribuzioni concernono le cause di eventi passati, il LOC riguarda principalmente le aspettative di eventi futuri. Nigro (1982) sostiene che "è

sulla base dei processi di attribuzione che vengono a strutturarsi e consolidarsi aspettative generalizzate per ciò che attiene al luogo di origine del controllo del rinforzo".

f) Stabilità-temporaneità. È possibile che un individuo possegga delle aspettative interne per i risultati sul lungo periodo ed esterne per i risultati sul breve periodo o viceversa. Questo fatto può incidere sulla stabilità nel tempo del LOC.

g) Effetti dell’esperienza. Qual è il rapporto tra LOC ed esperienze passate? In quale misura esperienze positive possono favorire lo sviluppo di aspettative interne ed esperienze negative quello di aspettative esterne? È possibile che l’esperienza di successi possa influenzare il LOC attraverso la formazione di previsioni ottimistiche, che possono incrementare il livello di sicurezza in sé, l’iniziativa e la motivazione che, a loro volta, costituiscono i presupposti per ulteriori esperienze di successo. Si innesca così un processo a spirale di reciproca influenza tra LOC ed esperienze di vita (Furnham, Sadka e Brewin, 1991). Su questa specifica problematica concettuale è di particolare importanza il contributo offerto da alcuni studiosi di scuola francese (Beauvois, 1984; Dubois, 1987). Secondo questi autori le ragioni di una maggiore valorizzazione sociale dell’orientamento interno vanno ricercate nelle pratiche sociali e nelle implicazioni socio cognitive. Secondo Dubois occorre dubitare dell’ipotesi di Rotter circa la distribuzione normale nella popolazione dell’internalità, sulla base di una serie di considerazioni:

 è riscontrabile un aumento con l’età delle aspettative interne, non spiegabile unicamente in termine di sviluppo intellettivo o cognitivo,

 soggetti adulti che transitano attraverso esperienze formative formalizzate aumentano il loro grado di internalità,

 le credenze interne sono particolarmente condivise da individui appartenenti a gruppi sociali privilegiati,

 esiste una forte desiderabilità sociale verso le spiegazioni sociali di tipo interno. Queste evidenze indicano l’esistenza di una “norma sociale di internalità”, definibile come una valorizzazione socialmente appresa di credenze che privilegiano il ruolo causale dell’attore nella spiegazione degli eventi. Secondo Dubois è pensabile che questa norma non sia tanto effetto di un determinismo psicologico, quanto piuttosto trovi il suo fondamento nelle pratiche valutative associate all’esercizio del potere ed è quindi probabile che il legame tra l’internalità e la pratica valutativa debba essere analizzata anche ad un livello più generale: quello del funzionamento sociale.

La norma dell’internalità è dunque inscritta nelle pratiche delle strutture sociali ed interviene a livello dei processi cognitivi che regolano le spiegazioni causali: in tal senso si tratta di una concettualizzazione che si pone in modo critico rispetto alla posizione di Rotter ed a quella della maggioranza degli studiosi del LOC, che hanno invece considerato tale costrutto principalmente nell’ambito della psicologia della personalità e delle differenze individuali.

h) Valenza del rinforzo. Ponendosi in un’ottica di revisione autocritica, lo stesso Rotter (1975) per primo ha sottolineato come il valore del rinforzo, cioè la sua valenza, va preso in considerazione nell’ambito della teoria sul LOC. Ad esempio, se si prevede che un individuo ad orientamento interno è motivato al raggiungimento di uno specifico obiettivo, si dovrà provare che a tale obiettivo l’individuo attribuisce una valenza positiva. In sostanza occorre riconoscere che il comportamento risulta influenzato sia dalle aspettative generalizzate (interne/esterne) sia dalla valenza dei risultati attesi.

Problematiche metodologiche

a) Unidimensionalità/multidimensionalità. Una delle maggiori questioni

metodologiche associate alla misura del LOC concerne la sua dimensionalità. Secondo alcuni autori, che si pongono nella tradizione rotteriana, il costrutto originario del LOC sarebbe unidimensionale, ossia si presenterebbe come un continuum di cui l’internalità e l’esternalità rappresentano i poli opposti. Altri autori, invece, ritengono il LOC un costrutto multidimensionale, ossia un concetto multiprospettico, in cui internalità ed esternalità sono dimensioni separate e come tali vanno misurate ciascuna con apposite scale. In questo senso, un gran numero di ricerche ha studiato la struttura fattoriale del questionario di Rotter Internal-External Locus of Control Scale, cercando conferme alla sua unidimensionalità. Accanto a ricerche che convalidano questo tipo di struttura, altri studi hanno isolato due, quattro o cinque fattori distinti col risultato che molte scale mutidimensionali del LOC differiscono tra loro per numero, descrizione ed interrelazione dei fattori. Come vedremo meglio, la ricerca di Levenson (1981) per esempio include tre sotto-scale: Internal, Powerful Others e Chance. Argentero (1996) descrive anche altri studi che evidenziano i fattori: controllo personale e controllo dell’ideologia, controllo generale e controllo politico, internalità, realismo, strutturalismo e fatalismo, controllo interno - sforzo/controllo interno - abilità. Il motivo principale

della diversità di dimensioni riscontrata parrebbe risiedere nella differente tipologia di soggetti ed ambiti di ricerca in cui sono state condotte le ricerche (uomini/donne, bianche/neri, sani/malati): d’accordo con Rotter (1975) si può convenire sulla necessità di adottare scale per la misura del LOC che siano mirate alle specifiche situazioni applicative.

b) Valenza degli eventi. Nonostante secondo la maggior parte dei ricercatori la misurazione del LOC possa includere aspettative di controllo riferite tanto ad eventi positivi che a quelli negativi, secondo alcuni può essere opportuno utilizzare due distinte scale per le diverse tipologie di eventi.

c) Specificità. Accanto a diverse scale di LOC generale, sono state sviluppate una molteplicità di scale per la misurazione di specifici aspetti del LOC: scale per differenti livelli di età (bambini, adolescenti, adulti, anziani); scale di LOC volte a rilevare la percezione di controllo del diabete, tumore, obesità, alcolismo; scale di LOC lavorativo. Il vasto interesse che si è sviluppato attorno alle aspettative di controllo deriva dal fatto che sono state riscontrate numerose e significative differenze negli atteggiamenti e nei comportamenti delle persone in relazione al grado di internalità o di esternalità che le caratterizzano (Lefcourt, 1976, 1981). Il ruolo del controllo interno - esterno è ritenuto importante nei processi di apprendimento, in cui appaiono favorite persone con maggiore internalità. In base a quanto osservato da Argentero (1996), il controllo interno - esterno è stato inoltre messo in relazione a variabili come la motivazione al successo, la capacità di gestire l’ansia, i risultati scolastici, le scelte professionali, la resistenza al fenomeno della influenza sociale, la capacità di affrontare situazioni difficili e insoddisfacenti. Ricerche condotte da Lefcourt e collaboratori indicano che persone con un LOC interno traggono maggiori benefici di altri dal sostegno sociale in situazioni difficili e che in soggetti con un LOC esterno la relazione tra situazioni stressanti e il verificarsi di certe malattie è più stretta che in soggetti con LOC interno.