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3. Analisi Micro Ambiente

3.1 Analisi mediante Modello delle 5 Forze di Porter

3.1.4 Prodotti Sostitutivi:

Una prima divisione riguardo ai prodotti sostitutivi esistenti o potenziali per una imbarcazione sia essa elettrica, a vela o a propulsione classica, può essere fatta tra prodotti che prevedono l’utilizzo di altri mezzi di trasporto non via mare o acque interne e prodotti che migliorano la sostenibilità ambientale dell’imbarcazione stessa con metodi alternativi alla propulsione elettrica e quindi, si configurano come prodotti che risolvono lo stesso tipo di problema, ovvero soddisfano i medesimi bisogni con tecnologie e soluzioni progettuali differenti.

Per quanto riguarda la prima soluzione, essa sarebbe praticabile solo nei segmenti del trasporto merci e del trasporto persone in quanto per la navigazione da diporto e la pesca non sono possibili alternative che non prevedano l’utilizzo di un mezzo di navigazione.

 Propulsione marina a Gas Naturale Liquefatto che unisce sia caratteristiche favorevoli di costo sia di inquinamento, ma ha il problema della disponibilità dei rifornimenti[6][7].

 Propulsione marina a Biodiesel

 Sistemi di abbattimento delle emissioni di NOx e SOx allo scarico

 Miglioramento tecnico di eliche e timoni per ridurre gli attriti e migliorare il consumo di carburante

 Verniciature antiattrito dello scafo

 Recupero del calore dei gas di scarico per far funzionare altre utenze risparmiando quindi sul carburante totale utilizzato

Sistemi di ricircolo dei gas di scarico (come applicato già da molti anni in campo automotive)  Iniezione di acqua in camera di combustione al fine di ridurre le emissioni inquinanti di NOx

allo scarico

 Propulsione elettrica mediante Cella a combustibile

Considerando l’attuale stato dell’arte della propulsione elettrica, come visto anche precedentemente durante l’analisi del macro-ambiente, possiamo asserire che ci troviamo ancora in una fase di fermento tecnologico in cui i vari soggetti che concorrono a trovare la migliore soluzione per una propulsione più eco-compatibile e sostenibile per il futuro, propongono tecnologie e sistemi diversi e ancora non vi è un chiaro vincitore, che sarà poi quello che imporrà il design dominante per il futuro.

Infine, una nota a parte, è interessante farla per il gasolio utilizzato largamente in tutti i segmenti trattati in quanto, per alcuni tipi di imbarcazioni e finalità, come per esempio, l’uso diportistico della barca, è esente da accise e costa meno di quello per le auto e quindi potrebbe essere più difficile soppiantarlo in favore di alternative green visti i limiti tecnici e i costi di acquisto dei sistemi elettrici in relazione alla loro vita utile e autonomia[2][37].

D’altra parte è anche vero che la normativa si sta muovendo sempre più in direzione di un abbattimento delle emissioni in tutti i settori considerati come top offenders e il settore della navigazione è sicuramente tra questi. Può quindi essere considerata una strategia vincente quella di essere tra i first mover a lanciare un prodotto a propulsione ibrida o full electric anticipando così i tempi e creandosi un vantaggio competitivo che fornirebbe una protezione sui futuri concorrenti.

Si andrà ora a declinare la minaccia di prodotti sostitutivi per ognuno dei segmenti analizzati evidenziandone le particolarità per ciascuno.

Diporto

Nel segmento del diporto vi sono relativamente pochi acquisti di barche nuove in un anno solare come vedremo successivamente durante lo studio della domanda potenziale. La barca quindi è un bene durevole, con un florido mercato dell’usato e quindi potrebbe non essere semplice introdurre prodotti fortemente innovativi in quanto questo segmento è caratterizzato anche da una forte componente legata alla tradizione e alla cultura marinara (soprattutto per quanto riguarda la navigazione a vela).

Da questo punto di vista però, l’introduzione di sistemi a propulsione elettrica potrebbe fornire numerosi vantaggi in termini di comfort e di riduzione dei costi di manutenzione per gli armatori a fronte però di una spesa iniziale maggiore rispetto ad una imbarcazione equipaggiata con un sistema propulsivo tradizionale.

In quest’ottica, prendendo in considerazione il diporto a vela, abbiamo la presenza del motore soltanto come backup per quelle situazioni in cui non ci sono le condizioni di vento necessarie e sufficienti per la navigazione, per le manovre in porto oppure per la navigazione in aree protette. Queste appena descritte sono tutte situazioni in cui è proficuo l’utilizzo di un sistema elettrico eccezion fatta per le situazioni in mare aperto dove la propulsione elettrica potrebbe essere un fattore limitante a causa della limitata autonomia.

I potenziali prodotti sostitutivi in questo sotto-segmento potrebbero quindi essere tutte quelle migliorie tecniche seppur con un impatto di innovatività modesto in quanto il motore è già un componente di minore importanza e potrebbe essere sufficiente, per esempio, modificarne solo le caratteristiche relative alle emissioni considerando il basso impatto che la vela ha rispetto sia al diporto a motore che agli altri segmenti analizzati.

Per quanto riguarda il diporto a motore invece, i potenziali prodotti sostitutivi più insidiosi sono:  Il Biodiesel

 Il Gas Naturale Liquefatto

 Tutte le altre migliorie tecniche citate all’inizio riguardo alle eliche, agli scafi o alla riduzione delle emissioni allo scarico

Queste ultime potrebbero anche essere viste come innovazioni complementari e non sostitutive ma, se prendiamo in considerazione lo stato attuale della propulsione elettrica e lo compariamo con la somma ottenibile impiegando tali migliorie, possiamo configurarle anche come prodotti sostitutivi in quanto il diportista potrebbe cautelativamente decidere di rimandare l’acquisto di una imbarcazione a propulsione elettrica in favore di un refit della propria imbarcazione che gli garantisca una maggior sostenibilità ambientale.

Così facendo però non otterrebbe i potenziali vantaggi derivanti dal poter accedere alle aree marine protette e non guadagnerebbe niente in termini di comfort e manutenzione del sistema propulsivo. In conclusione la minaccia di prodotti sostitutivi può essere considerata MEDIA in entrambi i casi.

Trasporto merci

Nel segmento del trasporto merci vale la divisione effettuata all’inizio di questo paragrafo ovvero bisogna distinguere tra prodotti sostitutivi che conservano la natura della navigazione oppure quelli che utilizzano altre vie per raggiungere i punti di partenza e destinazione.

Per esempio, per merci pesanti e non deperibili, è molto più indicato il trasporto marittimo rispetto a quello aereo, ma d’altra parte la spedizione via nave comporta anche delle complessità, prima fra tutte il tempo di transito che potrebbe potenzialmente impattare negativamente sul lead time di consegna. Oltre a questo aspetto c’è da considerare che il trasporto aereo si usa appunto maggiormente per alcune determinate categorie merceologiche come beni urgenti, deperibili o beni che hanno un rapporto valore/peso molto alto.

Per quanto riguarda il trasporto merci in mare aperto la minaccia di prodotti sostitutivi mediante altri mezzi di trasporto è poco configurabile ma lo stesso non si può dire per quanto riguarda il trasporto merci costiero o per acque interne che è proprio la situazione che interessa maggiormente il presente lavoro. Quindi, considerando il caso che mantiene la presenza della navigazione, troviamo:

 La propulsione a Biodiesel

 La propulsione a Gas Naturale Liquefatto  Propulsione elettrica a Cella a Combustibile

 Tutte le altre migliorie tecniche citate sopra riguardo alle eliche, agli scafi o alla riduzione delle emissioni

Nell’altro caso invece, troviamo l’alternativa del trasporto via gomma o via ferrovia che sono entrambi metodi molto utilizzati per il trasporto di merce anche sotto forma di container che è lo strumento più utilizzato per il trasporto merce via nave.

In quest’ottica è interessante menzionare il trasporto intermodale in quanto, in questa modalità sono previsti più sistemi di trasporto per arrivare dal punto di partenza a quello di arrivo come ad esempio il trasporto via nave e via gomma, via rotaia e via gomma ed altre combinazioni. I vari mezzi di trasporto possono quindi essere utilizzati sia in maniera sostitutiva che complementare rispetto al trasporto via mare o per acque interne.

In questo caso, il contratto di trasporto viene stipulato tra la parte richiedente e quella venditrice del servizio e prevede che il venditore, ovvero il trasportatore, si accolli l’intera responsabilità del trasporto indipendentemente dal tipo di trasporto utilizzato successivamente e indipendentemente dal fatto che egli possieda o no i mezzi per coprire tutte le tratte. Questo comporta la possibilità che il trasportatore si avvalga di uno o più fornitori terzi esterni per completare il trasporto fino al punto finale di arrivo. L’esternalizzazione di una o più tratte comporta l’ingresso di fornitori critici in quanto da essi dipende direttamente il livello di servizio offerto al cliente e, se qualcosa va male durante il trasporto, a risponderne per primo è il trasportatore che ha stipulato il contratto con il cliente richiedente.

Solo in un secondo momento il trasportatore potrà esercitare un’azione di regresso nei confronti del fornitore che ha causato il danno.

Il trasporto intermodale è molto utilizzato per beni ingombranti, pesanti e non deperibili e l’eliminazione della tratta via mare o via acque interne, ove possibile, è da considerarsi una potenziale minaccia. In conclusione, in relazione allo stato attuale dell’arte della propulsione elettrica marina, la minaccia di prodotti sostitutivi in questo segmento è da considerarsi ALTA.

Rimane comunque l’opportunità legata all’abbattimento delle emissioni nella navigazione in acque interne dove allora è possibile sfruttare la sinergia tra la propulsione elettrica e le compatibili caratteristiche del trasporto (attracco frequente, tragitti più brevi). In questo ultimo caso la minaccia di prodotti sostitutivi è da considerarsi MEDIA.

Trasporto Persone

Anche nel segmento del trasporto persone vale la divisione effettuata all’inizio di questo paragrafo ovvero bisogna distinguere tra prodotti sostitutivi che conservano la natura della navigazione oppure quelli che utilizzano altre vie per raggiungere i punti di interesse.

Per quanto riguarda il sotto segmento dei pendolari la minaccia costituita dal trasporto su strada, ferrovia oppure, in particolari casi, dall’idrovolante è concreta eccetto per quei luoghi in cui non vi siano altre alternative al trasporto su acqua.

Per comprendere meglio queste eventualità possiamo considerare due casi particolari ma funzionali allo scopo e cioè il trasporto pendolari a Venezia rispetto a quello di Londra: nel primo caso difficilmente potranno essere usati mezzi di trasporto diversi dal vaporetto o da un water taxi mentre, nel secondo caso, il trasporto persone lungo il Tamigi rimane ad un livello inferiore rispetto alla metro o al taxi stradale classico.

L’altra categoria di potenziali prodotti sostitutivi rispetto alla propulsione elettrica è, come esposto all’inizio, quella delle altre tecnologie emergenti che competono con quella elettrica.

Come visto in precedenza molte di queste prevedono l’uso di combustibili tradizionali e quindi dal punto di vista della sostenibilità ambientale hanno un profilo di interesse più basso nel lungo periodo.

Inoltre, il passaggio all’elettrico di interi segmenti di flotta adibita al trasporto persone nei luoghi in cui se ne fa più uso (per esempio Venezia in Italia ma soprattutto Olanda, Danimarca e Norvegia) garantirebbe una copertura e una popolarità maggiore alla tecnologia che porterebbe dei vantaggi in termini di sinergia anche sugli altri segmenti.

Per queste ragioni, la minaccia di prodotti sostitutivi è da considerarsi MEDIA nei luoghi in cui vi sono alternative di trasporto su acqua facilmente configurabili (oppure anche già in attività) mentre è da considerarsi BASSA altrimenti.

Per quanto riguarda invece il sotto segmento del turismo, il vincolo di rimanere in campo acquatico è più forte in quanto il fine stesso della crociera turistica, sia essa di poche ore o più giorni, è quello di raggiungere e visitare particolari luoghi non raggiungibili altrimenti oppure per sperimentare da vicino il contatto con il mare o l’acqua più in generale. I clienti del servizio di trasporto sono quindi espressamente attratti dal contatto ravvicinato con la natura sia essa rappresentata dal mare, fiume o lago e quindi sono meno configurabili le alternative esposte nella prima categoria di prodotti sostitutivi.

Per la natura di svago di questo tipo di attività la propulsione marina elettrica si configura molto bene in quanto per il cliente finale offre:

 Rispetto dell’ambiente

 Comfort di navigazione dovuto alla minor presenza di rumore e vibrazioni  Possibilità di raggiungere aree protette

Per l’azienda di trasporto invece:

 Rispetto dell’ambiente e quindi protezione dell’investimento per il futuro rispetto alle possibilità di obsolescenza del bene

 Risparmio sui costi di gestione e manutenzione

 Ridotti tempi di ritorno dell’investimento se utilizzata a pieno regime

Questi fattori rafforzano la tecnologia della propulsione elettrica rispetto alle altre tecnologie competitors e la minaccia di prodotti sostitutivi è quindi considerabile MEDIA nelle escursioni lunghe o di più giorni senza attracco in aree attrezzate mentre è da considerarsi BASSA per le escursioni più brevi o in acque interne.

Pesca

Questo segmento è particolare rispetto agli altri in quanto non si può prescindere dall’utilizzo di un mezzo di navigazione eccetto per l’attività di acquacoltura, per la quale come vedremo in seguito in alcuni selezionati casi, è possibile non usare un’imbarcazione.

Data questa evidenza, possiamo escludere dalla minaccia dei prodotti sostitutivi tutti quelli menzionati precedentemente che prevedono l’utilizzo di altri tipi di mezzi di trasporto.

Nell’analizzare le minacce rimanenti non possiamo di nuovo prescindere dai limiti tecnici imposti attualmente dalla tecnologia elettrica riguardo alle potenze ottenibili e all’autonomia di navigazione. Come già menzionato precedentemente essi rappresentano fattori piuttosto limitanti per la pesca in mare aperto per cui, in questo caso, la minaccia di prodotti sostitutivi è ALTA.

Anche per la pesca costiera la minaccia rimane alta perché anche se da una parte le esigenze di potenza e di autonomia delle imbarcazioni sono minori, il settore in Italia è in crisi e non è economicamente conveniente per un pescatore comprare un bene sì fortemente innovativo ed eco-sostenibile, ma che limita potenzialmente il raggio d’azione della sua attività alla sola pesca costiera e con frequente necessità di attracco. Da questo punto di vista è più configurabile l’alternativa ibrida per cui possiamo ridurre la minaccia di prodotti sostitutivi a MEDIA.

Per quanto riguarda infine il segmento dell’acquacoltura, ovvero dell’allevamento delle specie acquatiche in dedicati spazi confinati, esistono dei casi in cui esso viene fatto sulla terraferma in apposite vasche al chiuso o all’aperto e dei casi in cui gli allevamenti sono così in prossimità della costa che vi sono dei sistemi di passerelle per poter raggiungere i vari spazi per dar da mangiare o prelevare gli animali con retini o altri sistemi di cattura.

Questo di per se non rappresenta direttamente un fattore che apre la strada a prodotti sostitutivi ma può essere comunque considerato come una minaccia limitante l’impiego della propulsione elettrica.

In questo segmento però, le caratteristiche tecniche delle imbarcazioni, come visto precedentemente, non sono così determinanti come per esempio per la pesca in mare e quindi, dal punto di vista dell’introduzione della propulsione elettrica, esso risulta maggiormente aggredibile.

Nell’eventualità di utilizzo di una imbarcazione infatti, la velocità di navigazione è bassa e i tragitti sono brevi quindi la minaccia da parte di tutte le migliorie tecniche citate all’inizio del capitolo e riguardanti la riduzione degli attriti o il miglioramento delle eliche perde buona parte della sua forza.

Per quanto riguarda la minaccia delle propulsioni alternative anch’esse non hanno particolari vantaggi rispetto all’elettrico in questo contesto in quanto anch’esse hanno i loro punti di forza nel vantaggio

Un ultimo fattore in favore della propulsione elettrica è rappresentato dal fatto che l’acquacoltura è l’attività di pesca preferita dalla FAO proprio per le sue caratteristiche di rispetto del mare e della naturale fauna ittica anche se in alcuni casi ci sono allevamenti intensivi che potrebbero far pensare ad uno scarso rispetto delle condizioni degli animali.

La minaccia di prodotti sostitutivi in questo sotto-segmento può quindi essere considerata, in definitiva, BASSA.

3.1.5 Potere contrattuale dei clienti:

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