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CAPITOLO 4. ANALISI DEI DATI

4.2 Profilo tecnologico dei rispondenti

Il questionario è andato ad indagare l’attitudine dei rispondenti nell’utilizzo delle nuove tecnologie. Questo perché il Mobile marketing si rivolge ai dispositivi mobili e quindi risulta importante capire quali sono gli strumenti utilizzati dai rispondenti e quale è la predisposizione all’utilizzo di nuove tecnologie. Vista la numerosità della fascia 20-30 anni e quindi della categoria dei Millennials, ci si aspetta un ampio coinvolgimento nell’uso dei dispositivi mobili e soprattutto di Internet. Inoltre si potrebbe pensare che un rispondente particolarmente predisposto all’innovazione tecnologica possa acco- gliere più favorevolmente le nuove pratiche di Mobile commerce e Mobile marketing. Dall’analisi dei dati riguardanti i dispositivi mobili posseduti dai soggetti emerge con particolare evidenza l’enorme diffusione degli Smartphone.

Dal grafico 6 nella pagina seguente è possibile notare come il 99,4% di essi, quindi quasi la totalità del campione, possiede lo Smartphone, ma non solo. Molti hanno anche il PC portatile (88,3%) e quasi la metà il Tablet (49,4%). Di conseguenza si può dedurre come

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oggi le persone abbiano diversi mezzi tecnologici a loro disposizione contemporanea- mente. Nessuno dei rispondenti ha risposto di non possedere almeno uno degli strumenti tecnologici citati nella domanda, molti invece hanno risposto scegliendo più di un’op- zione tra quelle loro proposte. La panoramica appena descritta risulta essere in linea con le aspettative iniziali. Il Mobile marketing si rivolge soprattutto a Smartphone e Tablet. Questo perché nonostante il PC abbia subito nel corso degli anni una connotazione sem- pre più mobile, per le attività fuori dalle mura domestiche, in mobilità quindi, il Tablet, ma soprattutto lo Smartphone, sono di gran lunga preferiti dagli individui.

La concentrazione particolare durante il corso dell’indagine è stata rivolta ai telefoni cellulari, in quanto si ritiene che siano strumenti onnipresenti nella quotidianità delle persone e caratterizzati da maggiore portabilità. Difatti, come dimostrato dal grafico 6 e come è stato accennato precedentemente, mentre la quasi totalità dei rispondenti pos- siede lo Smartphone, solo la metà di essi possiede il Tablet.

Lo Smartwatch rimane ancora un dispositivo in mano a pochi (3,2%).

Grafico 6: Dispositivi mobili posseduti dai rispondenti Fonte: Elaborazione personale

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Inoltre si vuole vedere se sono più maschi o femmine a possedere i vari dispositivi mo- bile e se la media risulta o meno differente nelle due popolazioni.

Si utilizzano il test di Levene e il test T (di uguaglianza delle medie).

Il primo è un test per l’omogeneità delle varianze che, appunto, va a testare l’ipotesi nulla (H0) che le varianze nei diversi gruppi siano uguali.

In base ai risultati del test di Levene si sceglie se considerare la riga dei risultati con varianze uguali oppure quella con varianze non uguali.

Si osservi la tabella 1 nella pagina seguente, che riporta i risultati derivanti dalla combi- nazione delle variabili “Sesso” e “dispositivi posseduti”.

Il test di Levene è significativo se p ≤ 0,05 (vedi seconda colonna “Sig”); in questo caso l’ipotesi nulla (H0) non sarebbe corretta e le varianze nei gruppi sarebbero significati- vamente differenti. Viceversa se p ≥ 0,05, allora il test di Levene non sarebbe significa- tivo, si accetta l’ipotesi alternativa (H1) a quella nulla (H0) e le varianze tra i gruppi sarebbero uguali.

Attestato ciò si osservano i risultati del test T: “t” è la colonna che riporta il valore esatto di t, “df” è la colonna relativa ai gradi di libertà (che si calcolano sommando i due gruppi e sottraendo 2 dalla somma), “Sig.(2-code)” comprende i valori che ci permettono di stabilire se la differenza tra le medie dei due gruppi, riportata nella colonna successiva, sia significativa o meno, ovvero se il valore “Sig.(2-code)” ≤ 0,05 c’è differenza signi- ficativa tra le medie, viceversa se invece è maggiore di 0,05.

Nel primo caso si potrebbe sostenere che ci sia un’associazione tra le variabili prese in considerazione, al contrario nel caso in cui non ci sia differenza significativa tra le medie si potrebbe sostenere che le differenze osservate siano dovute semplicemente al caso. Dire che qualcosa è statisticamente significativo vuol dire che ciò che è stato osservato non è dovuto al caso.

Analizzando la tabella 1 per ogni dispositivo si può notare che:

• Smartphone: essendo p ≤ 0,05 (0,000) non si assume varianza uguale. La differenza tra le medie è di 0,018 e il valore di p a 2 code è 0,158 > 0,05. Di conseguenza non c’è differenza significativa tra le medie dei due gruppi, perciò non si può affermare che la presenza o meno del dispositivo Smartphone dipenda dal genere del rispondente.

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• Tablet: essendo p > 0,05 (0,694) si assume che la varianza sia uguale. La differenza tra le medie è - 0,025 e il valore di p a 2 code è 0,680 > 0,05, perciò come nel caso dello Smartphone non si ha differenza significativa tra le medie dei due gruppi.

• Smartwatch: essendo p > 0,05 (39,028) si assumono varianze uguali. La differenza tra le medie è -0,062 e il valore di p a 2 code è 0,003 < 0,05, di conseguenza in questo caso la differenza tra le medie risulta essere significativa. Il genere influisce sulla possibilità o meno che un individuo possieda lo Smartwatch, in particolare il genere maschile sembra possederlo di più in media rispetto a quello femminile.

Quindi in generale si può dire che il possedere o meno un determinato dispositivo non sia associato al genere del soggetto, eccetto che per lo Smartwatch.

Tabella 1: T test (Sesso/dispositivi posseduti) Fonte: Elaborazione personale

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Per ciò che concerne l’utilizzo delle nuove tecnologie è stato chiesto ai rispondenti quanto fossero d’accordo su una scala da 1 a 7 (dove 1 sta per “completamente in disac- cordo” e 7 per “completamente d’accordo) con alcune affermazioni per capire quale fosse la loro attitudine all’innovazione tecnologica. In particolare si può notare dal gra- fico 7 sottostante come in generale si abbia una quota distribuita equilibratamente tra “completamente in disaccordo” e “completamente d’accordo”, ad eccezione di un item. Quando si chiede se essi siano i primi ad acquistare prodotti tecnologici nuovi comparsi sul mercato, il 42,2% dei soggetti risponde negativamente, solo il 3,6% positivamente. Questo denota una bassissima percentuale di soggetti “Early Adopters”, ovvero coloro che sono tra i primi ad adottare le novità uscite sul mercato. La maggior parte delle persone tende ad acquistare nuovi prodotti dopo diverso tempo dalla loro uscita.

In ogni caso sembra che il collettivo dei rispondenti si distribuisca equamente tra per- sone che hanno conoscenze e non hanno problemi nei confronti delle tecnologie e per- sone che, invece sono restie all’uso.

Grafico 7: Utilizzo tecnologia Fonte: Elaborazione personale

Sempre riguardo alla tecnologia si vuol vedere se ci sia una relazione tra propensione all’innovazione tecnologica e sesso del rispondente. La tabella 2 nelle pagine seguenti

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riporta i risultati del test di Levene e del T test. Di seguito sono analizzate le varie affer- mazioni proposte ai rispondenti del questionario.

Si può osservare come per tutte siano state assunte varianze uguali; questo perché p è risultata essere sempre > 0,005.

Allo stesso modo possiamo vedere a colpo d’occhio che tutti i valori di p a 2 code risul- tano essere 0,000 < 0,005, di conseguenza si considera significativa la differenza tra le medie dei due gruppi. Si può affermare quindi che la predisposizione verso la tecnologia dipenda in media dal genere del rispondente.

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Tabella 2: Test T (Sesso/Predisposizione verso la tecnologia) Fonte: Elaborazione personale

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