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II. PROGRAMMI DI FINANZIAMENTO E PROGETTAZIONE DI INTERVENTI D

2. Programmi generici di finanziamento

Creative Europe

Il programma Europa creativa mira a sostenere il settore audiovisivo, culturale e creativo europeo. Il regolamento (UE) n. 1295/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio dell'11 dicembre 2013 ha istituito il programma Europa creativa (2014-2020) e abrogato le

decisioni n. 1718/2006 / CE, n. 1855/2006 / CE e n. 1041/2009 / CE. Visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare l'articolo 166, paragrafo 4, l'articolo 167, paragrafo 5, primo trattino, e l'articolo 173, paragrafo 3. Vista la proposta della Commissione europea, dopo la trasmissione del progetto di atto legislativo ai parlamenti nazionali, visto il parere del Comitato economico e sociale europeo, visto il parere del Comitato delle regioni, deliberando secondo la procedura legislativa ordinaria è stato definitivamente istituito il programma Europa Creativa. I diversi schemi di finanziamento incoraggiano gli operatori audiovisivi, culturali e creativi a operare in tutta Europa, a raggiungere nuovi pubblici e a sviluppare le competenze necessarie nell'era digitale. Aiutando le opere culturali e audiovisive europee a raggiungere il pubblico in altri paesi, il programma contribuisce anche a salvaguardare la diversità culturale e linguistica. Il programma sviluppa e riunisce i precedenti programmi Cultura, MEDIA e MEDIA

Mundus (2007-2013). Il programma Europa Creativa può essere adatto al finanziamento di progetti di creative peacebuilding. Dato che ci siamo dati come area quella del Nord Africa e del Vicino Oriente, va specificato che il Creative Europe dal primo gennaio 2018 ha aperto alla Tunisia.199 La Tunisia è divenuta così paese ammissibile per presentare progetti

di organizzazioni tunisine che propongono progetti sia come partner che come capofila. Le organizzazioni tunisine possono partecipare interamente al sottoprogramma Cultura e limitatamente a Media.200 Questi due sottoprogrammi finanziano attività differenti. Il

sottoprogramma Cultura aiuta le organizzazioni culturali e creative a operare a livello transnazionale e promuove la circolazione transfrontaliera delle opere culturali e la mobilità degli attori culturali.201 Fornisce sostegno finanziario a progetti con una

dimensione europea che mirano a condividere contenuti culturali attraverso i confini. Le opportunità di finanziamento coprono una vasta gamma di schemi: progetti di

199 http://www.mediterraneocronaca.it/2018/02/14/creative-europe-e-tunisia-sempre-piu-piccola-colonia- europea/

200 Ibid.

cooperazione, traduzione letteraria, reti o piattaforme. Le attività supportate mirano a consentire agli operatori culturali e creativi di lavorare a livello internazionale.202

Il sottoprogramma MEDIA di Europa creativa sostiene finanziariamente le industrie cinematografiche e audiovisive dell'UE nello sviluppo, distribuzione e promozione del loro lavoro.203 Aiuta a lanciare progetti dalla dimensione europea e supporta lo sviluppo di

nuove tecnologie; consente ai film europei e in parte tunisini e alle opere audiovisive, tra cui lungometraggi, programmi televisivi, documentari e nuovi media, di trovare mercati oltre i confini nazionali ed europei; finanzia programmi di formazione e sviluppo

cinematografico.204 Il programma Creative Europe prevede la presenza di una serie di uffici

nazionali, anche più di uno a nazione, finalizzati alla diffusione delle call e all'aiuto e supporto tecnico alle organizzazioni. Si chiamano help desk e proprio in prossimità dell'apertura del Creative Europe alla Tunisia, è stato inaugurato all'interno della

nuovissima struttura “Città della Cultura” di Tunisi, l'help desk tunisino.205 Questa apertura

alla Tunisia è un'opportunità importante per le società che vorranno presentare progetti di creative peacebuilding da implementare in Tunisia e in Europa. Con un budget totale di 1,46 miliardi di euro, "Europa creativa" riunisce azioni a sostegno dei settori culturali e creativi europei per il periodo 2014-2020. Chiaramente nel 2020 tutti i programmi cambieranno, si auspica in meglio, con un budget in crescita in tutti i settori.

Nel 2017 inoltre è stata pubblicata la prima call per il supporto a progetti di cooperazione relativi all'Anno europeo dei beni culturali 2018 con l'obiettivo di incoraggiare la

condivisione e l'apprezzamento del patrimonio culturale europeo come una risorsa

condivisa, per aumentare la consapevolezza della storia e dei valori comuni e rafforzare il senso di appartenenza a uno spazio europeo comune (articolo 1.2 della decisione (UE) 2017/864), importantissima iniziativa che ha portato numerosissime organizzazioni ad attrezzarsi per lavorare sul patrimonio culturale, fondamentale per arginare

l'euroscetticismo, l'intolleranza, gli estremismi e le tendenze autoritarie sempre più diffusi in tutta Europa.206 Un ulteriore importantissima innovazione ed integrazione dei programmi

di cooperazione del sottoprogramma Cultura del programma Europa Creativa, utili al fine

202https://eacea.ec.europa.eu/creative-europe/actions/culture_en 203 https://eacea.ec.europa.eu/creative-europe/actions/media_en 204 Ibid. 205 http://www.mediterraneocronaca.it/2018/02/14/creative-europe-e-tunisia-sempre-piu-piccola-colonia- europea/ 206 https://eacea.ec.europa.eu/creative-europe/funding/support-european-cooperation-projects-2018_en

di identificare vie di finanziamento di progetti di creative peacebuilding, sono le nuove priorities inserite nella call uscita il 22 dicembre 2017 e scaduta il 18 gennaio 2018. La Call for Proposals EACEA 34/2018 per il supporto ai progetti di cooperazione 2019, come si evince dalle guidelines, presentava un'integrazione alle programme priorities.207 Le tre

prietities (transnational mobility, audience development, capacity building) sono state integrate da una sezione dedicata al dialogo interculturale ed alla integrazione sociale dei migranti e rifugiati e da una dedicata all'eredità dell'anno europeo del patrimonio

culturale.208

Queste sono le due nuove programme priorities:

“D) Intercultural dialogue and social integration of migrants and refugees Intercultural dialogue consists of enhancing mutual understanding and respect for other cultures, thereby also contributing to the social integration of migrants and refugees. The Creative Europe Culture Sub-programme supports transnational projects aiming to promote intercultural dialogue and cultural diversity. Intercultural dialogue presupposes cultural diversity and offers an effective instrument for connecting people with different

backgrounds, interests and perspectives and enabling them to co-orientate; it is a way to involve migrants and refugees and ‘increase their participation in cultural and societal life’. The projects aim to facilitate the integration of refugees in the European environment, enhancing mutual cultural understanding and fostering intercultural and inter-religious dialogue, tolerance and respect for other cultures. Projects can propose learning platforms in a wider sense, support the showcasing and co-creation of cultural works across Europe. In order to ensure a proper and effective integration of refugees and migrants in the activities, particular attention will be paid on how these target groups are involved in the project and activities. The involvement (as associated partners) of organisations that are dedicated to and have the expertise in the social or educational area of integration of refugees and migrants is encouraged.209

E) Legacy of the European Year of Cultural Heritage 2018 The European Year of Cultural

207 https://eacea.ec.europa.eu/sites/eacea-site/files/2._guidelines_coop2019_eacea_34_2018_en_0.pdf

208 https://eacea.ec.europa.eu/sites/eacea-site/files/2._guidelines_coop2019_eacea_34_2018_en_0.pdf

Heritage8 2018 aimed, among others, to raise awareness of common history and values, and reinforce a sense of belonging to a common European space. As legacy of the year, the Creative Europe Culture Sub-programme supports transnational projects aiming at

promoting cultural heritage as a source of inspiration for contemporary creation and innovation, and strengthens the interaction between the cultural heritage sector and other cultural and creative sectors. The projects will highlight the importance of transmission of Europe's cultural heritage as a resource from the past to future generations. The projects shall preferably follow an inclusive and participatory approach, putting the audience and the project beneficiaries at the centre of activities, and involving them in their design and/or implementation. They shall preferably focus on young people and hard to reach groups.”210

Il Creative Europe diviene sempre più accessibile a proposte di creative peacebuilding data la possibilità di presentare idee che prevedano un approccio interculturale ed inclusivo di soggetti svantaggiati in zone periferiche e difficili del territorio europeo e tunisino, che possano includere un focus sul patrimonio culturale mantenendo la mobilità transnazionale e i vantaggi del capacity building.

UNESCO - Il Fondo internazionale per la diversità culturale (IFCD)

Il Fondo internazionale per la diversità culturale (IFCD) è un fondo multi-donatore istituito ai sensi dell'articolo 18 della Convenzione del 2005 sulla protezione e la promozione della diversità delle espressioni culturali.211 Il suo scopo è promuovere lo sviluppo sostenibile e

la riduzione della povertà nei paesi in via di sviluppo che sono parti della Convenzione del 2005. Il Fondo sostiene progetti che mirano a favorire l'emergere di un settore culturale dinamico, principalmente attraverso attività che facilitano l'introduzione e/o l'elaborazione di politiche e strategie finalizzate a proteggere e promuovere la diversità delle espressioni culturali e il rafforzamento delle infrastrutture istituzionali. L'IFCD è in particolare utilizzato per promuovere la cooperazione Sud-Sud e Nord-Sud-Sud. Dal 2010 al 2019, l'IFCD ha erogato oltre 7 milioni di dollari di finanziamenti per quasi 100 progetti in oltre 50 paesi in via di sviluppo, coprendo una vasta gamma di settori, dallo sviluppo e

all'attuazione di politiche culturali, al rafforzamento delle capacità degli imprenditori culturali, alla mappatura delle industrie culturali e la creazione di nuovi modelli di business

210 Ibid.

dell'industria culturale.212 L'IFCD investe in progetti che portano a cambiamenti strutturali

attraverso: l'introduzione e/o l'elaborazione di politiche e strategie che hanno un effetto diretto sulla creazione, produzione, distribuzione e accesso a una varietà di espressioni culturali, compresi beni, servizi e attività culturali; il rafforzamento delle capacità umane e istituzionali del settore pubblico e delle organizzazioni della società civile, ritenute

necessarie per sostenere le industrie e i mercati culturali vitali locali e regionali nei paesi in via di sviluppo. Importo di finanziamento è di massimo 100.000 dollari, per progetti da attuare tra i 12 e 24 mesi al massimo. Le lingue accettate per le applicazioni sono inglese e francese. La call di quest'anno scade il 13 giugno 2019.213

Inoltre grandi opportunità si stanno presentando per i paesi nordafricani. Basti pensare dal 26 al 28 marzo 2019 si è tenuto a Tunisi un importante incontro organizzato dall'Ufficio UNESCO di Rabat e dall'ALECSO, per discutere dello sviluppo delle ICC nel Maghreb. Durante l'incontro è stato lanciato il Rapporto Globale UNESCO "Re | Shaping Cultural Policies".214 Il Report quest'anno ha al suo interno una parte dedicata specificatamente

all'uguaglianza di genere nelle industri creative ed una parte per la questione della creatività nell'era delle piattaforme digitali.215 I rappresentanti dei paesi partecipanti

all'incontro, cioè Algeria, Mauritania, Marocco e Tunisia, hanno avviato delle discussioni sull'attuazione della Convenzione sulla protezione e la promozione della diversità delle espressioni culturali del 2005 e sulle politiche di governance della cultura. Il rapporto lo si può trovare a questo link: https://en.unesco.org/creativity/global-report-2018

È un documento importante per comprendere la situazione delle industrie culturali e creative nel mondo, e per un aggiornamento anche sui programmi UNESCO, Creative Cities Network e IFCD di cui abbiamo parlato prima, sulle nuove politiche culturali e sul lavoro di advocacy delle ICC.

212 Ibid.

213 https://en.unesco.org/creativity/ifcd/apply

214 https://en.unesco.org/creativity/global-report-2018

Strumento finanziario per la promozione della democrazia e dei diritti umani nel mondo - EIDHR

Nel 2014 il Parlamento europeo e il Consiglio hanno adottato il regolamento (UE) n. 235/2014 che istituisce uno strumento finanziario per la democrazia e i diritti umani nel mondo per il periodo 2014-2020, che sostituisce l'EIDHR (2007-2013) e l'iniziative europee per la Democrazia e i diritti umani (2000-2006).216 Lo strumento europeo per la

democrazia e i diritti umani (EIDHR) è uno strumento di finanziamento tematico per l'azione esterna dell'UE volto a sostenere progetti nel settore dei diritti umani, delle libertà fondamentali e della democrazia nei paesi terzi.217 Questo strumento è progettato per

supportare la società civile nel diventare una forza efficace per la riforma politica e la difesa dei diritti umani. L'EIDHR è considerato uno strumento unico per le sue

caratteristiche specifiche e rappresenta un valore aggiunto agli strumenti politici dell'UE, essendone complementare. Offre indipendenza di azione, in quanto collabora direttamente con i difensori dei diritti umani e le organizzazioni locali della società civile senza la necessità di coinvolgere le autorità nazionali.218 Ha la capacità di affrontare questioni

politiche delicate (come la pena di morte, la tortura, la libertà di espressione in contesti restrittivi, le discriminazioni contro gruppi vulnerabili) e può rispondere a sfide emergenti e complesse, grazie alla sua elevata flessibilità in termini di modalità di attuazione.

L'EIDHR ha una portata globale e può intervenire ovunque al di fuori dell'Unione europea. Gli obiettivi e le priorità specifici dell'EIDHR per il periodo 2014-2020 sono i seguenti219:

Obiettivo 1 - Sostegno ai diritti umani e ai difensori dei diritti umani nelle situazioni in cui sono maggiormente a rischio

Obiettivo 2 - Sostegno alle altre priorità dell'Unione in materia di diritti umani Obiettivo 3 - Sostegno alla democrazia

Obiettivo 4 - missioni di osservazione elettorale dell'Unione europea

Obiettivo 5 - Sostegno ad attori e processi fondamentali mirati, compresi gli strumenti e i meccanismi internazionali e regionali nel settore dei diritti umani

216 http://programmicomunitari.formez.it/content/strumento-finanziario-promozione-democrazia-e-dei- diritti-umani-nel-mondo-eidhr 217 https://ec.europa.eu/europeaid/how/finance/eidhr_en.htm_en 218 Ibid. 219 http://programmicomunitari.formez.it/content/strumento-finanziario-promozione-democrazia-e-dei- diritti-umani-nel-mondo-eidhr

L'EIDHR fornisce vari tipi di sostegno, tra cui tra l'altro:

Sovvenzioni alle organizzazioni locali della società civile (OSC) e ai difensori dei diritti umani (HRD) nell'ambito del sistema di sostegno basato sul paese dell'EIDHR (CBSS) utilizzando il processo standard di invito a presentare proposte (CfP) dell'UE.220 Tali

sovvenzioni sono concesse, gestite e monitorate dalle delegazioni dell'UE nei paesi partner. Sovvenzioni alle OSC e agli HRD tramite inviti a presentare proposte "globali" (gestiti direttamente dalla sede generale della DG DEVCO a Bruxelles), che vengono lanciati ogni anno a sostegno di specifiche priorità in materia di diritti umani. Sovvenzioni di emergenza a HRD a rischio nell'ambito del Fondo di emergenza EIDHR per gli HRD a rischio, che consente alla sede centrale o alle delegazioni di incanalare sovvenzioni di emergenza di dimensioni modeste fino a 10.000 euro.221 Sovvenzioni dirette e riservate nell'ambito dello

strumento di crisi sui diritti umani a OSC e ai difensori del personale in situazioni di crisi. Azioni mirate identificate nei programmi di azione annuali a sostegno degli attori chiave. L'EIDHR è fortemente focalizzato sulle organizzazioni della società civile, segue l'elenco completo degli attori ammissibili ai fini del finanziamento nell'ambito dell'EIDHR

dell'articolo 11 del regolamento (UE) n. 236/2014. L'EIDHR include la possibilità, in circostanze specifiche, di finanziare progetti da organizzazioni non registrate.

Il bilancio per l'attuale EIDHR ammonta a 1.332,75 milioni di euro per il periodo 2014- 2020. Ciò rappresenta un aumento di circa il 21% rispetto al bilancio 2007-2013.222

European Neighbourhood Instrument (ENI)

L'Unione Europea ha istituito uno strumento per la cura delle relazione tra UE e i paesi vicini dell'Est Europa e del sud.223 Questo strumento si chiama “European Neighbourhood

Instrument ed è un'importante sostenitore di attività positive basate sulla cooperazione e la responsabilità reciproca, indirizzate verso la pace e la sicurezza, verso un impegno

condiviso nei confronti dei valori universali della democrazia, dello stato di diritto e del rispetto dei diritti umani. Ha l'obiettivo di stabilire un'area di prosperità e di buon vicinato, fondata sui valori dell'UE. L'ENI rispetta l'indirizzo fornito dalla Politica Europea di

220 https://ec.europa.eu/europeaid/how/finance/eidhr_en.htm_en

221 http://programmicomunitari.formez.it/content/strumento-finanziario-promozione-democrazia-e-dei- diritti-umani-nel-mondo-eidhr

222 Ibid.

Vicinato. Dare incentivi e premiare i migliori risultati, oltre a offrire fondi in modo più rapido e flessibile, sono i due principi alla base dello Strumento europeo di vicinato (ENI) del valore di oltre 15 miliardi di euro dal 2014-2020.224 L'ENI fondamentalmente, come gli

altri programmi europei trattati in precedenza, trasforma i principi fondamentali dei regolamenti in azioni concrete, sostenendole dal punto di vista economico, diffondendo questi principi e sensibilizzando quanto più possibile. I paesi partner di questo programma sono 16, a noi interessano quelli dell'area sud denominata ENI SOUTH, che sono: Algeria, Egitto, Israele, Giordania, Libano, Libia, Marocco, Palestina, Siria, Tunisia.225

Il programma ha sei obiettivi specifici, uno di questi è promuovere la costruzione della fiducia e altre misure che contribuiscano alla sicurezza, prevenzione e risoluzione dei conflitti. Quindi le attività di creative peacebuilding per ora potrebbero essere eleggibili. Ma, il focus di questo studio, essendo l'arte come mezzo di trasformazione dei conflitti, deve rientrare in uno scompartimento definito. Per tale motivo, tra le tantissime

opportunità che offre il programma, ho individuato la sezione ENI SOUTH Culture come la più adatta per la ricerca di opportunità confacenti progetti di creative peacebuilding. Così, come in tanti altri siti dell'UE, il programma da forte importanza alla questione culturale specificando già nella “home” del portale dedicato alle sovvenzioni di progetti culturali ENI, la convinzione che la cultura svolga un ruolo chiave nella transizione verso società più democratiche nel vicinato meridionale, non solo nelle relazioni interculturali, ma anche nello sviluppo umano, sociale ed economico. È sempre molto interessante come l'Unione Europea sostenga l'importanza di un settore culturale rafforzato, settore

individuato come forza trainante per la trasformazione di una società in cui le voci creative e socialmente impegnate possano essere liberamente espresse e rispettate. Allo stesso tempo, la cultura può anche svolgere un ruolo fondamentale nel promuovere lo sviluppo socio-economico e il pluralismo politico nella regione.Il sostegno dell'UE al settore culturale spazia dalla promozione del dialogo interculturale al sostegno di industrie e mestieri culturali e creativi. Senza dubbio i progetti di creative peacebuilding possono incontrare un aiuto finanziario nello strumento di europeo di vicinato. Per tale motivo ho riportato, come esempio, un invito a presentare proposte pubblicato il 10 aprile ed attivo fino al 28 maggio 2019.226 Con l'obiettivo generale del programma Gioventù e Cultura di

224 Ibid. 225 Ibid.

promuovere la gioventù e la cultura come vettori di democratizzazione, crescita economica inclusiva, integrazione regionale e resilienza nei paesi del Sud della PEV, la call specifica due obiettivi primari: promuovere la partecipazione attiva dei giovani, fascia di età dai 18 ai 30 anni, alla costruzione di società inclusive e democratiche e rafforzare il ruolo della cultura come vettore per l'occupazione e la capacità di recupero nel vicinato meridionale.227

Questo grant così sostiene lo sviluppo efficace delle reti giovanili regionali e la loro interazione con i responsabili politici, contribuendo nel contempo al dialogo regionale e sostenendo in tal modo la resilienza e la promozione della stabilità, il coinvolgimento dei giovani e delle istituzioni regionali nella protezione e salvaguardia del loro patrimonio culturale tangibile e intangibile, la promozione della diversità culturale come elemento vitale per prevenire l'estremismo violento. Il budget totale è di 12,250,000 €.228 La call

sembrerebbe essere significativamente conforme all'obiettivo prefissato, quello di individuare strumenti tematici, generici ed europei per il finanziamento di progetti di creative peacebuilding.

The Instrument contributing to Stability and Peace (IcSP)

Sempre partendo dal regolamento, ossia n. 23/2014 del Parlamento Europeo e del

Consiglio, l'11 marzo 2014, veniva istituito uno strumento inteso a contribuire alla stabilità e alla pace.229 Riferito particolarmente all'articolo 209, comma 1, e all'articolo 212, comma

1 e 2 , del Trattato sul funzionamento dell'Unione Europea,

1. Il Parlamento europeo e il Consiglio, deliberando secondo la procedura legislativa ordinaria, adottano le misure necessarie per l'attuazione della politica di

cooperazione allo sviluppo, che possono riguardare programmi pluriennali di cooperazione con paesi in via di sviluppo o programmi tematici.230

2. Fatte salve le altre disposizioni dei trattati, in particolare quelle degli articoli da 208 a 211, l'Unione conduce azioni di cooperazione economica, finanziaria e tecnica, comprese azioni di assistenza specialmente in campo finanziario, con paesi terzi

ADSSChck=1555325816798&Pgm=7573838&aoet=36538&aoref=162682&ccnt=7573876&debpub=&d o=publi.detPUB&nbPubliList=15&orderby=upd&orderbyad=Desc&page=1&searchtype=AS&userlangu age=en&zgeo=3373817 227 Ibid. 228 Ibid. 229 https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32014R0230&from=IT 230 http://www.isaonline.it/mag/UE-Funzionamento.html

diversi dai paesi in via di sviluppo. Tali azioni sono coerenti con la politica di sviluppo dell'Unione e sono condotte nel quadro dei principi e obiettivi dell'azione