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PROPOSTE PER L’INTEGRAZIONE NEI SERVIZI SOCIALI E SANITARI

La programmazione delle attività territoriali: un’analisi comparata

PROPOSTE PER L’INTEGRAZIONE NEI SERVIZI SOCIALI E SANITARI

FRANCO ANGELI, MILANO, 2005, PP. 160, E 14,00

Il volume trae origine da un’esperienza di ricerca e formazione condotta dall’Azienda Ulss di Belluno con operatori e professionisti che lavorano nei servizi, assieme a ricercatori e docenti provenienti dal mondo accademico; esso si offre come strumento di comprensione e di concreta indicazione di percorsi d’integrazione degli interventi sociali e sanitari. In particolare viene posta attenzione alle modalità di costruzione di una cultura dell’integrazione fra professio-nisti e ad uno specifi co modello organizzativo del lavoro sociale e sanitario coerente con tale obiettivo: l’Unità di valutazione multidimensionale distrettuale (UVMD). In tal senso, l’UVMD può presentare la modalità di accesso del cittadino alla rete dei servizi e lo strumento di valutazione/risposta appropriata a diritti/bisogni di salute della persona, si presenta come una signifi cativa dimensione inter-professionale che richiede la condivisione e la struttura-zione di una logica valoriale di riferimento, coerente con l’individuastruttura-zione delle modalità operative ed organizzative in grado di aderirvi. Attraversando i concetti di lavoro di rete e di community care in questo volume viene rielaborata l’esperienza di formazione per orientare nuove modalità di lavoro, centrate sull’integrazione dei saperi, sulla capacità di rifl ettere da prospettive e competenze diverse sulla medesima complessità del lavoro sociale, infi ne, su pratiche valutative che abbraccino la globalità dell’esperienza di benessere o di disagio dalle persone cui il sistema dei servizi si rivolge. L’esperienza condotta a Belluno dall’Ulss, quindi, fa da cornice per argomentazioni più generali che possono risultare paradigmatiche anche per altri contesti geografi ci e fornire utili indicazioni per coloro che hanno responsa-bilità nel campo dell’organizzazione, della formazione e dell’azione professionale nei servizi sociali e sanitari.

INDICE PRESENTAZIONE, ALBERTOVIELMO - INTRODUZIONE, ANGELO TANZARELLA - PARTE I. ILPROGETTO FORMATIVO

- 1. QUALIRECUPERI DIPROFESSIONALITÀ IN SETTORIMULTIDISCIPLINARI? GIULIANOGIORIO - 1.1. TRASFORMAZIONI ALLUNIVERSITÀ - 1.2. UNNUOVORUOLOPERLE «SCIENZESOCIALI» - 1.3. NUOVEPROFESSIONALITÀ «UMANE» ALSER

-VIZIODIOGNI «PERSONAUMANA» - 2. GENESIECOORDINATEDIUNPROGETTO, RITABRESSANI - 2.1. PREMESSA - 2.2.

ILRIFERIMENTOALLOSVILUPPODELLAVORODICOMUNITÀ - 2.3. ILCOORDINAMENTODELLEATTIVITÀFORMATIVE - 2.4.

CABINADIREGIAEPROTOCOLLODINTENTI - 2.5. BREVINOTECONCLUSIVE - 3. PERCORSIDIFORMAZIONEDISENSOE DIAZIONE, BARBARABELLOTTO - 3.1. ALCUNEPREMESSESULTEMADELLAFORMAZIONE - 3.2. SAPEREPROFESSIONALE E FORMAZIONE - 3.3. LA FORMAZIONE DEGLIOPERATORI SOCIO-SANITARI: RIADATTAMENTO ERIORIENTAMENTO - 3.4.

INTEGRAZIONE E FORMAZIONE 3.5. UNAOPPORTUNITÀ DIFORMAZIONE INTEGRATA. LESPERIENZA DIBELLUNO - 3.6.

ILPROCESSOFORMATIVO; UNAFORMAZIONECHEPRODUCE - PARTE II. LERETIELACOMUNITÀ - 1. LA RETICOLAZIONE DEGLIINTERVENTI: ANNOTAZIONIDIMERITO, ROSEMARYSERRA - 1.1. PREMESSA - 1.2. UNASTRATEGIADINTERVENTO:

IL LAVORO DIRETE - 1.3. PRESUPPOSTICONCETTUALIE RICADUTEOPERATIVE - 1.4. FILOSOFIA DIRETE, REALTÀDEI SERVIZI, PRASSIOPERATIVE: ALCUNINODICENTRALI - 1.5. ILCONTESTOITALIANODIRIFERIMENTO - 1.6. QUALCHERI

-FLESSIONECONCLUSIVA - 2. ILLESSICODELLACOMMUNITYCARE, BRUNOBORTOLI - 2.1. CENNISULLAEVOLUZIONEDEL CONCETTODICOMUNITÀESUOIRIFLESSISULLEPOLITICHESOCIALI - 2.2. ISERVIZIDICOMMUNITYCARE - 2.3. ILCASE MANAGEMENT - 2.4. ALTREFUNZIONICOMUNI - 2.5. ILCAREMANAGEMENTNELLESPERIENZABRITANNICADICOMMUNITY CARE - PARTE III. LUNITÀDIVALUTAZIONEMULTIDIMENSIONALEDISTRETTUALE - 1. INQUADRAMENTONORMATIVOEOR

-GANIZZATIVODELLUVMD, RAFFAELLOMAGGIAN - 1.1. SERVIZISOCIALI; PRESTAZIONISOCIOSANITARIE - 1.2. NORMATIVA DELLAREGIONEVENETO - 1.3. LUNITÀOPERATIVA DISTRETTUALE - 1.4. UVMD: UNITÀVALUTATIVAMULTIDIMENSIONALE DISTRETTUALE - 2. LEFORMEDELLAREALIZZAZIONEDELLUVDM, ROSSELLADIMARZO - 2.1 LACCESSOALLARETEDEI SERVIZIALLAPERSONAEALLACOMUNITÀ - 2.2. COSTRUZIONEDIUNREGOLAMENTO - 3. COMPETENZEPROFESSIONALI,

PIÙCARICOMENOPESO, LUIGIGUI - 3.1. ILCORAGGIODICAMBIARE - 3.2. UNLAVOROINTEGRATOECONDIVISO - 3.3.

LACADUTADELLAUTOSUFFICIENZA

John Wright, Peter Hill LA GOVERNANCE CLINICA

curatori dell’edizione italiana: c. favaretti, p. de pieri, f. fontana, g.m. guarrera, f. debiasi, e. baldantoni MCGRAW-HILL, MILANO, 2005, PP. 305, E 28,00

La governance clinica ha mutato il nostro approccio nel garantire che i pazienti ricevano la migliore assistenza possibile. Offre una cornice che permette di collegare qualità, veri-fi ca, ritorno informativo, efveri-fi cacia clinica, riduzione degli errori e gestione dei rischi, pra-tica professionale basata su prove di effi cacia, coinvolgimento del paziente e formazione permanente degli operatori. La clinical governance non è quindi «il governo sui clinici» e neppure il «governo da parte dei clinici», ma è uno dei terreni più importanti nei quali i di-versi professionisti e le organizzazioni sanitarie devono mettere a frutto le loro competenze (evidence-based), possono sviluppare i rispettivi ambiti di autonomia e sono chiamati dagli altri stakeholder (i pazienti, i fi nanziatori, le comunità locali) a rispondere delle loro scelte e del loro modo di operare.

INDICE INTRODUZIONE - PREFAZIONE - PRESENTAZIONEALLEDIZIONE ITALIANA - LAGOVERNANCE CLINICANELLESPE

-RIENZADELLAZIENDAPROVINCIALEPERISERVIZISANITARIDITRENTO - 1. INTRODUZIONE - 2. LAGOVERNANCECLINICA:

DAIPRINCIPIALLAPRATICA - 3. IVALORICARDINEINMEDICINA - 4. LEFFICACIACLINICANELLAPRATICAELAMEDICINA BASATASULLEPROVEDIEFFICACIA - 5. FORMAZIONEPERMANENTE - 6. MONITORARELAQUALITÀDELLASSISTENZA: RI

-DURREGLIERRORIEMIGLIORAREGLISTANDARD - 7. LINEEGUIDACLINICHEECAMBIAMENTODELLAPRATICACLINICA - 8.

COMUNICAZIONE, DOCUMENTAZIONECLINICAERECLAMIDEIPAZIENTI - 9. ESITISULLASALUTEEMONITORAGGIODELLE PRESTAZIONI - 10. LAVORAREINGRUPPO - 11. LAVORAREINUNSERVIZIOSANITARIOREGOLATO - FONTIELETTRONICHE DIPROVEDIEFFICACIA

Rivista aperta a contributi

Mecosan, la cui redazione è curata dal CERGAS, Centro di Ricerche sulla Gestione dell’Assistenza Sanitaria, è una rivista aperta al contributo di chiunque desideri offrire testimonianze, opinioni, notizie e resoconti di studi e ricerche che abbiano attinenza con i temi dell’economia e della gestione manageriale delle aziende e dei sistemi sanitari, che abbiano il requisito dell’originalità e siano volti a privilegiare il valore dell’innovazione.

La lingua ammessa è l’italiano.

Condizioni essenziali per la considerazione dei manoscritti e l’ammissione al referaggio Non saranno considerati ed ammessi al referaggio i contributi che non rispettano le seguenti condizioni:

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Gli autori sono invitati a rispettare le richieste relative alla forma e allo stile per minimizzare ritardi e necessità di revisione. Inoltre, allo scopo di garantirne l’anonimato nel processo di referaggio, gli autori stessi dovrebbero evitare ogni riferimento che ne possa consentire l’individuazione.

Invio del manoscritto

Il manoscritto dovrà essere presentato alla rivista sia su copia cartacea sia su fi le.

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La copia sul fi le va inviata alla casella e-mail:

mecosan@uni-bocconi.it Formato e stile

Carattere: times new roman 12

La prima pagina dovrà contenere: 1) il titolo che non superi le novanta battute, 2) i nomi degli autori, 3) i loro titoli e le istituzioni di appartenenza, 4) l’indicazione dell’autore che curerà la corrispondenza e il suo indirizzo completo, 5) eventuali ringraziamenti.

Nella seconda pagina compariranno l’abstract in inglese (massimo 120 parole) e il Sommario che deve essere breve ed indicare solo il primo livello dei paragrafi , preceduti da numeri arabi seguiti dal punto. (Esempio: SOMMARIO: 1. Introduzione - 2.

Parte prima - 3. Parte seconda - 4. Conclusioni - 5.

Appendici).

Si richiede uno stile lineare e scorrevole e il testo inviato deve essere già stato sottoposto al controllo ortografi co. È raccomandato l’utilizzo della forma impersonale.

Titoli dei paragrafi

Preceduti dai numeri arabi seguiti dal punto. È previsto un solo livello di sottoparagrafi . Altre

Tabelle, grafi ci e fi gure

Devono essere richiamati nel corso degli articoli con riferimenti puntuali e forniti in stampa separata dal testo e in un fi le diverso con un titolo. Si ricorda agli autori che Mecosan è una rivista in bianco e nero, dunque non saranno accettati articoli che contengono fi gure a colori. Le rappresentazioni grafi che saranno accettate a condizione che siano accompagnate da tabelle numeriche riportanti i dati di riferimento.

Note

Con richiami numerici. Se ne consiglia la brevità ed è preferibile che non vi compaiano lunghe ed eccessive citazioni o riferimenti bibliografi ci.

Lunghezza articoli

Indicativamente i saggi dovranno essere tra le cinquemila e le diecimila parole, per le altre sezioni si consiglia di non eccedere le settemila parole.

Riferimenti bibliografi ci

Si devono effettuare con il sistema autore-data (e non con i numeri progressivi) nel corpo del testo o in nota secondo la seguente forma: (Borgonovi, 2000).

Le indicazioni corrispondenti si devono riportare alla fi ne dell’articolo nella bibliografi a, dopo le note, in ordine alfabetico, secondo il seguente esempio:

Monografie

BORGONOVI E. (2000), Principi e sistemi aziendali per le amministrazioni pubbliche, Egea, Milano.

BRUNETTI G. (1979), Il controllo di gestione in condizioni ambientali perturbate, Milano: Franco Angeli.

Pubblicazioni con più autori

BRUNS W.J., KAPLAN R.S. (a cura di) (1987), Accounting and Management: Field Study Perspectives, Boston, MA: Harvard Business School Press.

Saggi in pubblicazioni

KAPLAN R.S. (1985), «Accounting lag: the obsolescence of cost accounting systems», in K.

Clark, C. Lorenze (a cura di), Technology and Productivity: the Uneasy Alliance, Boston, MA:

Harvard Business School Press, pp. 195-226.

Ar ticoli in riviste

MENEGUZZO M., DELLA PIANA B. (2002) «Knowledge management e p.a. Conciliare l’inconciliabile?», Azienda pubblica, 4-5, pp. 489-512.

Rappor ti/Atti

OECD (1999), Principle of corporate Governance, Paris: OECD.

Non pubblicati

ZITO A. (1994), «Epistemic communities in European policy-making», Ph.D. dissertation, Department of Political Science, University of Pittsburgh.

Per citazioni multiple dello stesso autore e nello stesso anno, far seguire a, b, c, ecc. all’anno.

I testi non citati nell’articolo che eventualmente si