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4 LA BALANCED SCORECARD 4.1 La nascita della Balanced Scorecard

4.2 Per quale motivo un’impresa ha bisogno della BSC?

4.3.1 La prospettiva economico-finanziaria

Uno degli obiettivi della Balanced scorecard è quello di incoraggiare i responsabili dell’ area d'affari a prestare maggiore attenzione ai risultati economico-finanziari e al loro legame con le strategie aziendali. La capacità di un'azienda, di ottenere dei buoni risultati sul piano economico-finanziario, è strettamente connessa alla sua capacit5à di soddisfare i clienti e gli interlocutori sociali tutti, di innovare e svolgere meglio dei concorrenti i più importanti processi aziendali, di sviluppare nuove risorse e competenze. I risultati economico-finanziari rappresentano, pertanto, una risultante dell' abilità delle aziende nelle altre dimensioni di analisi e, in definitiva, della «bontà» della strategia. E’ necessario, quindi, che si continui a porre l’accento sui risultati economico- finanziari, perché i rapporti di causa-effetto tra a tutte le misure della balanced scorecard, devono essere, in ultima analisi, legate ad obiettivi economico-finanziari. Ovviamente, senza la miopia e e le distorsioni che derivano dal concentrarsi unicamente sul miglioramento delle misure economico-finanaziarie a breve termine.

Perciò si tiene sempre conto della prospettiva economico-finanziaria, in quanto le misure economiche sono preziose per sintetizzare le conseguenze economiche facilmente misurabili delle iniziative già prese. Indicano se la strategia di una società, la sua messa in atto e la sua esecuzione, contribuiscono al miglioramento finale. Gli obiettivi economico-finanziari si rifanno in genere alla redditività, misurata per esempio dal reddito operativo, dalla redditività del capitale investito o, in tempi più recenti dal

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valore economico aggiunto. Altri obiettivi economico-finanziari possono essere un rapido incremento delle vendite o la produzione di cash flow.

Se si considera come parametro di riferimento il ROI (return on investment, o redditività del capitale investito), il miglioramento di tale indicatore economico- finanziario può realizzarsi in diversi modi:

a) favorendo la crescita del fatturato (a parità di margine e senza che vi siano investimenti consistenti) e/o agendo sul mix di prodotti venduti per spingere i prodotti che presentano una marginalità superiore alla media aziendale (ovvero, ricercando la crescita del fatturato in aree strategiche d'affari più interessanti); b) attraverso la riduzione dei costi e il miglioramento dell'efficienza operativa;

c) migliorando l'utilizzo del capitale investito, attraverso un'attenta strategia di investimento.

Le prime due azioni sono rivolte a migliorare il numeratore (il reddito operativo). La terza a migliorare il denominatore (il capitale investito).

I più importanti indicatori che esprimono le performance aziendali nell' area economico-finanziaria si differenziano, dunque, a seconda della modalità con cui intervengono per il miglioramento della redditività del capitale investito.

Tra gli indicatori che esprimono la capacità dell' azienda di far crescere il fatturato in aree interessanti, si evidenziano, tra gli altri:

 la percentuale del fatturato realizzata con nuovi prodotti o nuove applicazioni di prodotti esistenti;

 nel caso si consideri la realtà delle singole ASA è possibile calcolare il ROCE (return on capital employed), dato dal reddito operativo realizzato dall' ASA e dal capitale investito specifico dell' ASA;

 la percentuale del fatturato realizzata con nuovi clienti o in nuovi mercati (ad esempio all'estero);

 la percentuale del fatturato realizzata con servizi, quando essi sono vendibili separatamente dai beni principali;

 il margine di contribuzione medio aziendale e il mix in ragione delle differenti aree d'affari, dei nuovi prodotti o dei diversi mercati in cui l'impresa opera;  la media delle variazioni di prezzo, calcolata come media ponderata sul fatturato

esistente delle variazioni di prezzo registrate nel corso di un esercizio per i singoli articoli venduti;

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Tra gli indicatori espressivi della capacità dell'azienda di migliorare l'efficienza o di ridurre i costi (a parità di volume prodotto/venduto), si segnalano:

 parametri generali di produttività della forza lavoro, quali il fatturato per addetto o il valore aggiunto per addetto;

 la percentuale dei costi fissi di struttura sul fatturato aziendale;

 la percentuale dei costi discrezionali (o di politica) sul fatturato aziendale;

 la percentuale degli ammortamenti sul fatturato aziendale.

Considerando la natura non monetaria di tali costi è utile tenerli distinti dai precedenti. Gli indicatori espressivi del migliore utilizzo del capitale si distinguono, a seconda della natura del capitale, in:

 indicatori di controllo del capitale circolante netto operativo, tra cui i giorni concessi per le dilazioni di pagamento ai clienti, i giorni connessi alle dilazioni di pagamento ottenute dai fornitori, la scorta detenuta in magazzino (in termini di giorni di durata); altri indicatori, sempre attinenti l'area del capitale circolante, sono dati dal rapporto tra il capitale circolante netto operativo (o le sue componenti) e il fatturato realizzato dall' azienda nell' anno;

 indicatori di utilizzo del capitale fisso investito, quali ad esempio il rapporto tra attivo fisso netto e fatturato realizzato dall' azienda, l'entità degli investimenti effettuati nell'anno e la loro distinzione in incremento di immobilizzazioni materiali, immateriali o finanziarie.

Questi tre «temi» di miglioramento economico - crescita del fatturato, efficienza operativa, utilizzo del capitale - assumono una diversa importanza in relazione alla strategia di periodo dell' ASA, che può essere orientata alla crescita complessiva, al consolidamento della posizione competitiva raggiunta o alla rendita di posizione.

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Strategia delle ASA

Crescita del fatturato e miglioramento del mix

Riduzione dei costi/miglioramento della

produttività

Miglioramento dell’utilizzo del capitale

Crescita Crescita delle vendite per segmento

Fatturato per addetto Investimenti (in % del fatturato)

Mix di fatturato da nuovi prodotti, nuovi clienti, nuovi servizi

Ricerca e sviluppo (in % del fatturato)

Consolidamento Quota di clienti target Comparazione con la struttura dei costi dei concorrenti

Capitale circolante Netto Operativo (in % sul fatturato)

Vendite incrociate Tassi di riduzione dei costi Ritorno sul capitale investito in relazione alle categorie di attività Nuove applicazioni(in %

del fatturato)

Spese indirette (come % del fatturato)

Tasso di utilizzo degli asset Redditività di clienti e di prodotto Rendita di posizione Redditività di clienti e di prodotto

Costi unitari (per unità di output, per transazione)

Payback period Fatturato realizzato con

clienti non profittevoli

Tabella 9 Fonte: Norton e Kaplan (1996, p.52)

Come evidenziato in Tabella 9, le misure di tipo economico-finanziario differiscono a seconda della strategia competitiva dell' ASA, nell'ambito della quale il miglioramento economico può essere variamente realizzato. A titolo di esempio, se la strategia competitiva dell' ASA è orientata alla crescita, i parametri più importanti (da inserire nella balanced scorecard) sono quelli relativi alla crescita del fatturato e al mix, anche se non bisogna trascurare la produttività complessiva (rappresentata dal fatturato per addetto). e l'uso del capitale (dove l'attenzione è focalizzata sui principali investimenti per lo sviluppo). Se la strategia è orientata al consolidamento, per migliorare la redditività, occorre focalizzarsi su parametri diversi: il mix di vendite (e il mix di margine di contribuzione che ne consegue), la struttura dei costi (in relazione ai concorrenti), l'uso del capitale circolante netto, e così via. Nel caso in cui la strategia sia orientata alla rendita di posizione, si utilizzeranno parametri di riferimento ancora una volta diversi: la redditività dei clienti e dei prodotti (eliminando i clienti o i prodotti meno redditizi), il modo in cui si svolgono i processi aziendali (e i connessi costi per unità di prodotto venduto/realizzato), il possibile ritorno su un investimento in termini di periodo (payback-period, ovvero numero di anni o mesi richiesti per ripagare un certo investimento).

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