Capitolo 1. Le fasi del processo di sviluppo di nuovi prodott
1.5 Prototipazione, test e lancio del prodotto
L’ultima fase del processo che può, in alcuni casi e per particolari motivi, essere eseguita anche durante gli altri step del ciclo di sviluppo è costituita dalla realizzazione di diversi prototipi e dalla loro successiva valutazione.
Con il termine prototipo si vuole indicare un’approssimazione del prodotto che miri a rappresentare uno, alcuni, (prototipi focalizzati) o tutti (prototipi globali) i suoi aspetti, a seconda delle esigenze del team. In generale, i prototipi si possono suddividere in due tipologie: fisici e analitici. I primi sono oggetti materiali e tangibili e vengono solitamente generati per testare alcune caratteristiche di un articolo. Essi consentono, al contrario di quelli analitici, il riconoscimento di fenomeni imprevisti e dannosi per il funzionamento del prodotto anche nel caso in cui l’obiettivo della loro costruzione non sia direttamente indirizzato all’identificazione di tali circostanze. I secondi, che solitamente precedono quelli fisici, sono invece rappresentazioni matematiche o simulazioni visive spesso
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create con software informatici, i quali permettono l’accurata analisi dei diversi attributi. Durante il loro impiego è possibile variare i valori dei diversi parametri con maggior semplicità e ampiezza rispetto ai prototipi fisici allo scopo di originare e successivamente valutare differenti alternative di progettazione.
Nell’ultimo trentennio sono nate e si sono evolute moltissime tecnologie atte a supportare e rendere maggiormente efficiente la fase di prototipazione analitica e fisica. Sistemi quali 3D CAD e stampanti 3D hanno rivoluzionato lo svolgimento di tale step e meritano dunque un’esaustiva analisi per la quale si rimanda al secondo capitolo dell’elaborato.
I benefici derivanti dalla realizzazione e dall’utilizzo dei prototipi sono molteplici. Innanzitutto permettono un migliore apprendimento da parte del team riguardo alcuni aspetti relativi al funzionamento tecnico del prodotto. Consentono poi di valutare se le varie componenti dell’articolo sono integrate perfettamente tra di loro, espletando in modo corretto la complessiva funzione prevista, nonché garantiscono l’intensificazione del coordinamento e della comunicazione con dirigenti, fornitori, membri di altre funzioni e consumatori. Si rivelano inoltre estremamente utili nel determinare, se e quando, un prodotto abbia raggiunto il livello di performance desiderato, permettendo così l’avvio della sua produzione. Un altro importante vantaggio è ravvisabile nel fatto che i prototipi possono ridurre il rischio di dover effettuare costose reiterazioni durante lo svolgimento del processo di sviluppo. Infatti, se la progettazione e la fabbricazione di un prodotto risultano caratterizzate da un’elevata incertezza riguardante i numerosi fattori di contesto, la creazione di uno o più prototipi si rende opportuna al fine di diminuire i rischi a queste collegate. Tale riduzione consente quindi un rilevante risparmio in termini di tempo e denaro, in quanto non risulta necessario ripetere l’esecuzione di alcune procedure.
Per pianificare la realizzazione di prototipi che contribuiscano al raggiungimento delle finalità di sviluppo e che evitino al contempo la dispersione di risorse ed energie, è fondamentale che il team si impegni in alcuni passaggi.
Il primo prevede di stabilire, nello specifico, gli obiettivi legati alla creazione dei prototipi, che riguardano solitamente il miglioramento della conoscenza relativa alle caratteristiche e ai requisiti di integrazione delle varie componenti di prodotto e il bisogno di coordinamento con le altre funzioni.
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Il secondo passo consiste nel determinare, oltre alla tipologia di prototipi da generare, il loro livello di approssimazione rispetto al prodotto finale.
Dopo aver preso queste decisioni, il team può procedere alla definizione del piano sperimentale nel quale vengono indicate le regole che guideranno lo svolgimento dei test, le variabili da esaminare, le operazioni di misura da effettuare, nonché il programma per condurre le analisi sui risultati ottenuti. È inoltre importante prevedere le date in cui sarà possibile assemblare i vari elementi dei prototipi, eseguire il primo test e concludere il processo di valutazione.
Una volta terminato tale step, i prototipi possono dunque essere creati e successivamente studiati.
La pianificazione di quei prototipi che implementano tutte, o quasi tutte, le funzioni del prodotto finale (globali), il cui esame rappresenta il traguardo conclusivo per poi poter passare alla fase di produzione, deve essere eseguita con particolare attenzione e cura, considerato il consumo di tempo e denaro derivante dalla loro realizzazione. Esistono tre tipologie di tali prototipi, a seconda del loro scopo: quelli denominati “alfa”, che sono costruiti con materiali simili a quelli utilizzati per il prodotto finale, ma attraverso processi di produzione diversi e servono a valutare se il suo funzionamento risponde ai requisiti obiettivo; quelli definiti “beta”, che vengono creati tramite lo stesso ciclo produttivo del prodotto finale e consegnati al consumatore, perché ne testi l’affidabilità nel reale ambiente di utilizzo; i prototipi di “pre-produzione”, che costituiscono invece i primi articoli finiti, realizzati in piccole quantità, avvalendosi dell’attuale processo produttivo al fine di verificarne il corretto svolgimento23.
Una volta testati i vari prototipi e apportate le eventuali modifiche alle caratteristiche del prodotto, è dunque possibile dare avvio alla fase di produzione. Nel primo periodo gli articoli sono forniti a particolari clienti, che ne rilevano altri potenziali difetti da eliminare e vengono effettuati gli ultimi accorgimenti per quel che riguarda il sistema produttivo. Nel momento in cui non emergeranno più problemi in tal senso, si può gradualmente passare al definitivo lancio del prodotto sul mercato attraverso la sua produzione a pieno regime. Risulta infine necessario, dopo qualche mese dal lancio, verificare i dati relativi all’andamento delle vendite ed esprimere un giudizio su come è stato svolto l’intero ciclo di sviluppo allo scopo di identificare i punti di forza e debolezza
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che lo hanno caratterizzato, la cui conoscenza può consentire al team una migliore gestione dei progetti futuri.
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