Si riporta di seguito un quadro informativo relativo agli aspetti normativi ed all’analisi dello stato dell’ambiente per le varie tematiche. Maggiori approfondimenti sono contenuti nella Valutazione Ambientale Strategica allegata in versione integrale al PSR. I dati relativi all’analisi dello stato dell’ambiente hanno costituiscono il quadro conoscitivo di riferimento, su cui si è fondata la selezione degli obiettivi, e saranno, altresì, basilari per la definizione degli strumenti (indicatori) e dei target da utilizzare nel monitoraggio dell’andamento del Programma.
ATMOSFERA
Da un’analisi dei dati relativi alle emissioni regionali forniti dall’inventario regionale aggiornato al 2001, e dalla lettura del quadro conoscitivo presente nel Piano regionale di risanamento e tutela della qualità dell’aria e per la riduzione dei gas serra”, risulta quanto segue:
il settore dell’agricoltura e zootecnia contribuiscono in maniera poco significativa alle emissioni di gas acidificanti ed eutrofizzanti (NOx, SO2, NH3, COV);
le emissioni totali regionali di ammoniaca, che nel 2001 in Liguria si sono attestate a 2 kt/anno di cui il 52% derivante dal macro settore Agricoltura, sono poco significative se confrontate con l’emissione nazionale italiana, pari a 419k t /anno;
non prevede azioni specifiche per ridurre le emissioni di ammoniaca essendo stato considerato prioritario intervenire sugli inquinanti normati dal DM 60/02 e sulla riduzione dei precursori dell’ozono;
con riferimento alle emissioni climalteranti l’agricoltura contribuisce alle emissioni totali regionali in maniera meno rilevante rispetto agli altri settori (attività produttive e produzione di energia, trasporti, …);
con riferimento agli inquinanti normati dal DM 60/02 e precursori dell’ozono (NOx e COV) le emissioni che derivano dal macrosettore agricoltura sono generalmente poco significative;
hanno una certa rilevanza le emissioni dovute agli incendi boschivi di PM10, uno degli inquinanti più critici, che corrispondono a circa il 14% delle emissioni totali regionali.
Per quanto riguarda l’inquinamento atmosferico dell’aria ambiente, con riferimento ai principali inquinanti normati (particolato fine, NOx, SO2, CO, Pb, Benzene) il “piano regionale il risanamento e la tutela della qualità dell’aria e per i gas serra” mostra, attraverso dati rilevati o elaborati da modelli matematici, come le maggiori criticità, con riferimento ai valori limite per la protezione della salute, siano riscontrate:
- nelle principali realtà urbane della Liguria dove le emissioni da attività produttive e produzione di energia si sommano a quelle da traffico e riscaldamento civile;
- in alcune aree a tessuto urbano in comuni minori dove la principale sorgente di emissione sono le attività produttive;
- in alcune aree a tessuto urbano dei comuni costieri dove alla pressione antropica legata alle
Nella zona di Genova, negli ultimi anni si è riscontrato un miglioramento sostanziale della qualità dell’aria a causa della chiusura, all’interno di un grande stabilimento siderurgico cittadino, prima della cokeria e poi dell’intero ciclo di lavorazione a caldo dell’acciaio.
Il parametro ozono presenta criticità rispetto ai limiti per la protezione della salute, in base ai dati di monitoraggio del 2006 nelle stazioni suburbane ubicate nei comuni di La Spezia e Quiliano e nella postazione rurale di Cengio.
Nelle aree rurali e poco urbanizzate, sulle quali le emissioni da attività antropiche sono meno significative, non si verificano superamenti dei limiti per la protezione della salute.
In aree rurali e a bassa urbanizzazione risulta significativo il confronto delle concentrazioni degli inquinanti nell’aria ambiente con i valori limite fissati dalle norme per la protezione della vegetazione per gli inquinanti SO2, NOx e Ozono.
Per quanto riguarda i primi due inquinanti, ad oggi, non sono stati registrati superamenti dei limiti normativi benchè la tematica debba ancora essere approfondita attraverso l’adeguamento della rete di monitoraggio. Con riferimento all’ozono, questo presenta criticità, relative a superamenti dei valori bersaglio e obiettivi a lungo termine per la protezione della vegetazione.
L’inquinamento dovuto all’ozono può pertanto costituire un fattore di rischio per la vegetazione.
In sintesi le attività agricole contribuiscono in maniera poco significativa alle emissioni totali regionali di gas ad effetto serra in particolare a confronto degli altri settori (trasporti, industria, produzione di energia, riscaldamento civile). Ciò risulta perfettamente giustificato dalle particolari caratteristiche dell’agricoltura regionale. Le emissioni di ammoniaca derivano infatti da due fonti principali:
- gli allevamenti zootecnici, con particolare riferimento per i suini;
- la concimazione del terreno, con particolare riferimento alle concimazioni azotate e allo spargimento di liquami di origine zootecnica.
Per quanto riguarda gli allevamenti, la Liguria è la regione italiana con il patrimonio zootecnico di gran lunga meno numeroso d’Italia: circa 17.000 bovini, circa 30.000 tra ovini e caprini, praticamente nessun suino.
Per quanto riguarda la concimazione azotata la Liguria si colloca ampiamente sotto la media nazionale. Inoltre, la pratica dello spandimento dei liquami sul terreno è del tutto sconosciuta.
Tuttavia, dato che tutti i settori e tutte le zone devono contribuire, per quanto possibile, alla riduzione dell’inquinamento atmosferico, anche il programma di sviluppo rurale della Liguria può contribuire al raggiungimento dell’obiettivo.
Tenuto conto delle peculiarità regionali, il PSR individua i seguenti fabbisogni:
1) ridurre l’incidenza degli incendi boschivi (obiettivo: riduzione dell’emissione di CO2e di PM10);
2) incentivare l’utilizzo dell’agricoltura biologica e dell’agricoltura integrata (obiettivo:
riduzione dell’emissione di ammoniaca e altri composti azotati);
3) incentivare l’utilizzo energetico di biomasse e altre fonti rinnovabili (obiettivo: riduzione dell’emissione di CO2e idrocarburi volatili);
4) ridurre l’inquinamento da nitrati nella zona sensibile, in modo da diminuire il rilascio in atmosfera, da parte del terreno, di composti volatili dell’azoto (obiettivo: diminuire le emissioni di ammoniaca e ossidi di azoto);
5) limitare il ricorso al riscaldamento delle serre con combustibili fossili tramite l’adozione di impianti funzionanti con energie rinnovabili (solare, fotovoltaico, biomasse) e l’innovazione tecnologica (obiettivo: riduzione delle emissioni di CO2 e idrocarburi volatili).
IDROSFERA