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2013 2014 2015 2016

Fornitori presenti all’inizio

dell’anno di analisi 447 321 417 465

Nuovi fornitori nell’anno 32 19 59 77

Fornitori cancellati nell’anno 158 03 11 1

Fornitori presenti al 31-12 dell’anno precedente 321 417 465 619 STATO DI QUALIFICAZIONE QUANTITA’ ANNO 2013 2014 2015 2016 CR – Definitivi 205 224 222 232 MO – In monopolio 0 0 0 0 NC – Non critici 64 78 80 86 PR – Provvisori 52 111 163 276

Anno 9001 14001 BS OHSAS EMAS SOA SINAL D.P.R.

177/2011 2009 110 20 5 3 18 5 --- 2010 165 26 5 3 23 4 --- 2011 173 29 6 3 29 5 --- 2012 198 55 28 3 45 4 0 2013 181 55 34 1 47 4 1 2014 215 71 49 1 66 4 2015 248 75 44 1 72 5 16 2016 281 85 49 1 77 5 20

Si può osservare che nel corso del periodo 2013-2016 sono aumentati i fornitori/appaltatori di cui l’azienda si è servita e che, da un punto di vista dello stato di accreditamento, i fornitori/appaltatori hanno evidenziato un incremento delle certificazioni da loro possedute in modo costante a partire dal 2009. Quest’ultimo aspetto in particolare per le certificazioni ISO 9001, ISO 14001 e BSOHSAS 180001.

Per quanto riguarda gli Acquisti, come si legge dal “Regolamento generale degli approvigionamenti” dell’Azienda, “l’approvigionamento avviene in via principale mediante

ricorso al Mercato Elettronico di MEPA o convenzioni o accordi quadro Consip, ad esclusione dei casi nei quali il bene o il servizio non sia acquisibile attraverso tale procedura, oppure il prezzo ivi offerto non sia conveniente nonché qualora ciò che è offerto sia inidoneo alle necessità aziendali” (Regolamento generale approvigionamenti, 2017). Il MEPA è definito come una “piazza telematica” dove ogni giorno pubbliche amministrazioni e imprese s’incontrano per soddisfare le reciproche esigenze di compravendita. La trasparenza e la concorrenza rappresentano due elementi essenziali delle contrattazioni realizzate su questa piattaforma. Tutti i comportamenti d’acquisto delle amministrazioni acquirenti devono sempre rispettare le norme di legge in materia di affidamento di Appalti Pubblici (D.lgs. 50/2016). Il MEPA è stato realizzato dalla Consip, la centrale acquisti della pubblica amministrazione italiana, avente come azionista unico il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) e del quale è una società in-house (www.consip.it).

Gli Acquisti Verdi effettuati da Geofor negli ultimi anni, come specificato dall’Ufficio Legale della medesima Azienda, hanno interessato principalmente forniture di ufficio e forniture elettroniche (come pc, stampanti, monitor ecc.) direttamente reperite su MEPA. Ad oggi, in bandi di gare realizzati da Geofor, i Criteri Ambientali Minimi, descritti nel capitolo 2 del seguente progetto ed abbreviati come CAM, non sono mai stati usati come criteri di valutazione per i candidati, ma solamente in riferimento alle “specifiche tecniche”: acquisto cassonetti (richiesto 100% materiale riciclato) ed acquisto mezzi (Euro 6).

Riflessioni e conclusioni

Questo progetto ha permesso di mettere in luce come il concetto di “circolarità” possa e debba essere

integrato all’interno dei Sistemi di Gestione di Aziende aventi come core-business la gestione integrata dei rifiuti. L’Azienda ha così la possibilità di efficientare la gestione dei propri processi chiave, riducendo sprechi di energie/risorse grazie ad una più chiara definizione di ruoli/compiti; di prendere coscienza della realtà in cui è inserita, valutando impatti e adottando forme di controllo adeguate e di rendere il proprio Sistema di Gestione Integrato, abbreviato SGI, un utile strumento di monitoraggio di obiettivi a livello macro. Questa integrazione, però, deve accadere senza dimenticare quali sono le peculiari caratteristiche e gli obiettivi prefissati dalla Medesima.

L’Azienda analizzata è stata Geofor S.p.A. che si occupa delle attività inerenti alla gestione dei rifiuti all’interno della Provincia di Pisa: raccolta differenziata, raccolta porta a porta, ritiro materiale ingombrante e operazioni di trattamento/smaltimento.

Come prima cosa, è stato analizzato come la “circolarità” potesse diventare uno strumento operativo utile per strutturare istruzioni/procedure all’interno del SGI (circolarità a livello micro – singola azienda). L’Analisi per Processi coadiuvata dall’applicazione delle Fasi in cui si concretizza il “Ciclo di Vita” di un Centro di Raccolta, abbreviato CdR, ha permesso di “schematizzare” in modo funzionale ed efficace quali compiti e ruoli/responsabilità siano necessari per realizzare, progettare e gestire la vita/fine-vita di un CdR che rappresenta uno dei processi di core business di Geofor. I riferimenti normativi considerati sono quelli odierni. Laddove questi ultimi dovessero subire aggiornamenti anche questa istruzione operativa dovrà adeguarsi. È stato, inoltre, realizzato un approfondimento su cosa ad oggi possa essere attuato come “piano di ripristino” a seguito della dismissione di un Centro di Raccolta (piano richiamato all’interno dell’Allegato I del DM 8 aprile 2008 e s.m.i.).

Come seconda cosa, è stato approfondito come Geofor abbia applicato l’approccio del “Ciclo

di Vita” al proprio Sistema di Gestione Integrato, abbreviato SGI, secondo quanto previsto

dall’ultima versione della norma UNI EN ISO 14001 (circolarità a livello meso – regione/distretto). La mappatura dei processi di input, di trattamento e di output ha permesso l’individuazione di tutti i soggetti intermedi coinvolti nell’attività dell’Azienda e di determinare, sulla base del livello di influenza e controllo, quali possano ritenersi critici per la gestione aziendale. Ad oggi gli Aspetti Ambientali Significativi in Prospettiva Ciclo di Vita sono associati ai trasportatori verso gli impianti di destinazione finale, agli stessi smaltitori/recuperatori, agli appaltatori coinvolti a vario titolo e i sub-appaltatori che erogano servizi per conto di Geofor. Nei loro confronti l’Azienda ha adottato misure che vanno dalla prequalifica (elaborata in una procedura opportuna per verificare adempimenti in materia ambiente e sicurezza) a veri e propri audit di seconda parte. In revisioni successive potranno essere estesi i confini del sistema considerato: si ricorda che il nuovo impianto di digestione anaerobica è di prossima apertura. Questo approccio si configura come uno strumento utile per aiutare l’Azienda ad estendere la propria consapevolezza a quanto accade lungo la sua intera filiera. Nello “scegliere” i propri intermediari, Geofor, indirettamente e direttamente, contribuisce, infatti, alla riduzione degli impatti ambientali e non solo: la “logica” dell’integrazione permette di influenzare anche la Qualità dei servizi erogati e gli aspetti di Sicurezza e Salute dei Lavoratori.

Oltre a ciò, l’Azienda contribuisce al raggiungimento degli obiettivi di “circolarità” a livello

confronti dei nuovi obiettivi di riciclo/recupero e raccolta differenziata delineati dal nuovo “Pacchetto sull’Economia Circolare” pubblicato nel giugno scorso. L’obiettivo è stato descrivere quale modello gestionale Geofor abbia adottato al momento. Nonostante stia “vivendo” un periodo di transizione, l’Azienda cerca di rispettare prioritariamente l’Articolo

179 del D.lgs. 152/2006, ovvero favorire, nelle proprie scelte, le attività di recupero/riciclo. Il SGI, in tale ambito, può divenire un utile strumento di monitoraggio, coadiuvato da opportuni indicatori.

Accanto a tutto questo è possibile elaborare un’ulteriore riflessione che, in un futuro prossimo, potrebbe rappresentare uno spunto di miglioramento per l’Azienda.

Un’Azienda che opera nel settore rifiuti, come lo è Geofor, ha una esigenza di “circolarità” a cui deve rispondere per la natura della propria attività, in quanto opera nella fase di raccolta/trattamento rifiuti, gestendo il “fine-vita” dei prodotti utilizzati dalle utenze (domestiche e non) (Fig. 22).

Fig. 22: Schema Economia Circolare con evidenziato in quale “fase” opera Geofor S.p,a. (MATTM e MSE, 2018).

Come è stato approfondito nel seguente lavoro, il SGI rappresenta, laddove sia presente ed integrato con questo obiettivo di “circolarità”, un utile ed efficiente strumento per raggiungere alti livelli di efficienza, riduzione sprechi e idonea distribuzione dei compiti e delle responsabilità. Fornisce anche un prezioso contributo/supporto al raggiungimento di obiettivi “ambiziosi” in termini di riciclo/recupero a livello nazionale. In Geofor, alla luce di quanto analizzato, questo tipo di “circolarità” sembra essere presente e sviluppato: si può dire che, da un punto di vista meso e macro (MATTM e MSE, 2018), l’Azienda abbia una sua visione definita che persegue e cerca di implementare. A conferma di ciò, la “mission aziendale”, al momento, è la seguente: “realizzare soluzioni per una corretta gestione del ciclo dei rifiuti al

minor costo socio-ambientale possibile, contribuendo al miglioramento della qualità della vita” (Geofor, 2016). Esiste, però, anche una “circolarità” dovuta alla “vita” dell’Azienda Medesima con proprie esigenze e volontà, un livello micro (MATTM e MSE, 2018), che Geofor potrebbe ulteriormente sviluppare, partendo dalla propria “Politica/Mission” e nelle scelte che attua ogni giorno (es. scelta dei mezzi da impiegare per la raccolta a base gpl/metano, uso di energia rinnovabile in nuove strutture/adeguamenti strutturali, riduzione sprechi di carta e

cartone negli uffici, ecc.). A seguito di questa ultima considerazione viene, qui di seguito, proposta una sorta di “check-list”, elaborata sia sulla base di quanto sperimentato nel periodo di stage che sulla base di quanto trovato in letteratura in materia“circolarità micro” (MATTM e MSE, 2018;Corsini, 2018; Pauliuk, 2018; Elia et al., 2017; Banaité et al., 2016), che potrebbe essere utilizzata da Aziende, aventi come core-business la gestione integrata dei rifiuti, per cogliere nuovi ambiti di miglioramento e per capire quanto effettivamente conoscono l’”approccio circolare”. Si precisa che “questi punti” debbano essere presi come possibili linee guida e che non vi è alcuna pretesa di esaustività. Lo scopo è quello di “stimolare” una riflessione. Esistono, infatti, numerosi studi e strumenti/indicatori/toolkit (MATTM e MSE, 2018; Corsini, 2018; Pauliuk, 2018; Saidani et al., 2017; Evans et al., 2017; Griffiths et al., 2016;Ellen MacArthur Foundation, 2015) che aiutano ad arrivare a quantificare quanto sia o meno circolare l’attività di un’azienda.

APPROVVIGIONAMENTO No

L’azienda acquista oggetti in materie prime riciclate?

Il processo di acquisto è stato ottimizzato per evitare gli sprechi? L’azienda acquista mezzi a metano/gpl?

L’azienda si approvvigiona da fonti rinnovabili? L’Azienda fa parte di una “simbiosi industriale”?

IMPIANTI No

L’Azienda ha sviluppato interventi per l’efficientamento energetico del processo di trattamento rifiuti? E per la riduzione di impiego dell’acqua e degli scarti prodotti? L’Azienda ha attivato meccanismi di riutilizzo delle acque?

L’Azienda nel creare nuovi impianti persegue le migliori tecnologie al momento disponibili sul mercato?

LOGISTICA No

L’Azienda utilizza mezzi elettrici/a gpl/a metano? L’Azienda utilizza mezzi dotati di “stop and go”?

L’Azienda nel programmare il servizio, persegue sempre la soluzione col minor impatto ambientale tra quelli ipotizzati (nei limiti previsti legati al tipo di raccolta adottato)?

UTILIZZO No

I dipendenti usano i propri oggetti (es. cancelleria, vestiario, carta, ecc.) in modo “consapevole”?

L’Azienda forma i propri dipendenti per minimizzare la produzione di scarti (es. carta)? L’Azienda forma i propri dipendenti per utilizzare in modo efficiente elettricità, acqua, riscaldamento, ecc..?

COMUNICAZIONE No

L’Azienda informa le utenze sulle migliori modalità di utilizzo/manutenzione per mantenere la qualità dei prodotti per prevenire il loro divenire rifiuti?

L’Azienda realizza campagne per fare visitare i propri impianti alle utenze del territorio? L’Azienda ha attivato canali di comunicazione con le utenze tramite “social” per educare il cittadino a “conoscere” un’azienda che gestisce rifiuti?

RACCOLTA A RICICLO No

L’Azienda effettua la raccolta differenziata nei propri uffici?

L’Azienda cerca sempre di rispettare la “gerarchia dei rifiuti” per il “fine-vita” dei rifiuti prodotti dai suoi stabilimenti?

CAPACITÀ AL CAMBIAMENTO No

I dirigenti/responsabili dell’Azienda sono spesso aperti al cambiamento?

I dirigenti/responsabili dell’Azienda sono entusiasti di sperimentare nuovi approcci e strumenti?

Quando in Azienda c’è un cambiamento c’è cooperazione tra i vari reparti per implementarlo al meglio?

Per concludere, questo progetto ha permesso di mettere in luce che esistono difficoltà e limiti nel rendere “concreto” un Sistema di Gestione Integrato, effettivamente ed efficacemente calato nella realtà per il quale viene elaborato. L’intera struttura aziendale lo deve, infatti, “alimentare”, perché possa portare reali benefici. Solo così nuovi obiettivi di miglioramento, sempre più sfidanti, potranno essere fissati e raggiunti.

Bibliografia e Sitografia CAPITOLO 1: