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1) Come ti chiami?

2) Quanti anni hai?

3) Puoi raccontare la storia del tuo matrimonio, a partire dalle cose che sono rimaste più impresse nella tua memoria?

4) Chi ha preso la decisione che era arrivato il momento di sposarsi?

5) Come sei venuto a conoscenza del progetto di matrimoni comunitari?

6) Quando hai conosciuto per la prima volta il tuo futuro coniuge?

7) Tra la tua famiglia e quella del tuo coniuge vi è stato scambio di doni o denaro?

8) Senza questi matrimoni comunitari avresti avuto la possibilità di sposarti?

9) Se sì, in che modo? Con che celebrazione?

10) Come avresti fatto per quello che riguarda le spese?

11) Cosa pensi dell’idea dei matrimoni comunitari?

12) Cosa pensi di questa celebrazione con tante caste e tante religioni?

13) Pensi che possa cambiare qualcosa nella vita del tuo villaggio?

14) La tua comunità, la tua famiglia e il tuo villaggio come hanno visto la tua partecipazione ai matrimoni comunitari?

15) Cosa non ti è piaciuto durante la celebrazione?

16) Vuoi proporre qualche suggerimento per i prossimi matrimoni comunitari?

17) Cosa ti aspetti per il futuro?

18) Ti aspetti qualcosa dall’ASSEFA?

Coppia 1 (Chinnasalem)

Nome: P. Babu Eta’: 23

Luogo: Ufficio ASSEFA di Chinnasalem Data intervista: 6/2/2006 h. 11.10 – 12.00 Colloquio:

Sono molto contento del matrimonio. In particolare sono contento per i miei genitori che attendevano da tempo questo evento. Sia i miei genitori che i miei parenti che noi due come coppia siamo rimasti molto piacevolmente impressionati dai “blessings”

ricevuti. Mi spiace che non fossero vicino a me, ma eravamo molto contenti perché il tali deve essere benedetto da tante persone per diventare sacro. A Chinnasalem ce n’erano quasi 10mila. La presenza di tanti VIP, come Annachi, autorità politiche e religiose, ma anche persone straniere, come te, ha dato prestigio al nostro matrimonio.

Per noi è stato ottimo avere un’organizzazione alle spalle che si occupasse di tutto l’allestimento. E la realizzazione ci ha soddisfatto pienamente.

Le mie aspettative erano molto alte. Ogni giorno, con l’avvicinarsi della data del matrimonio, la mia attesa si faceva più sentita dentro di me. A partire da settembre abbiamo sentito parlare di questo evento. Nella mia famiglia allargata vi sono cinque donne che appartengono ai Self Help Group. Due in particolare erano interessate al mio matrimonio, quindi mi hanno parlato di questa opportunità.

Il matrimonio era già stato fissato da luglio, poi, venuti a conoscenza del programma ASSEFA ne hanno approfittato. Senza l’ASSEFA il matrimonio si sarebbe fatto

comunque: gli invitati sarebbero stati 300-400 e la celebrazione si sarebbe svolta solo il mattino. Poi tutto si sarebbe concluso prima di pranzo.

Attualmente possiedo due acri di terra, che mi permetteranno di mantenere mia moglie e la mia famiglia. Il mio obiettivo è riuscire a rendere questi terreni particolarmente fertili.

Sogno di avere due bambini, indipendentemente dal loro sesso.

Nome: Menaha Gandhi Eta’: 19

Luogo: Ufficio ASSEFA di Chinnasalem Data: 6/2/2006 h. 12.00 – 12.45

Colloquio:

Sono molto contenta. Anche i miei genitori sono molto contenti. Si ha un solo matrimonio nella vita e questo è stato molto bello. I miei genitori hanno combinato per il matrimonio. Avere l’ASSEFA alle spalle è stata una sicurezza in più.

Le discussioni sono cominciate in luglio. I miei genitori hanno cominciato ad informarsi per il mio eventuale marito. In settembre abbiamo fissato il matrimonio. A questo punto un animatore sociale ha informato miei genitori di questa possibilità dei matrimoni comunitari. Essendo mia madre parte di un Self Help Group è stato facile partecipare.

Senza la possibilità offerta dall’ASSEFA il matrimonio si sarebbe svolto in un piccolo tempio vicino al nostro villaggio. Per quello che mi riguarda il matrimonio è un’ottima opportunità per sistemarsi. Mio marito possiede la terra e questa sarà una grossa fonte di reddito per tutta la famiglia.

Dal giorno del matrimonio in poi mi sono trasferita a vivere nella casa dei genitori di mio marito. Abbiamo una stanza tutta per noi. Spero di essere una buona donna di casa e una buona madre, visto che desidero avere due bambini.

Coppia 2 (Chinnasalem)

Nome: Savitha Età: 20

Luogo: Ufficio ASSEFA di Chinnasalem Data: 6/2/2006 h. 12.50 – 13.40

Colloquio:

Padre Siamo Settiyar, una comunità telugu originaria dell’Andhra Pradesh. (Indicando la figlia) Mostra il tali. Ecco il simbolo rotondo è legato alla nostra comunità. Siamo molto contenti perché attendevamo questo evento da molto tempo. Veniamo da un paese vicino a Vriddachalam. Il nostro ringraziamento va innanzitutto al cielo che ha permesso tutto ciò.

Sono molto contento del lavoro dello sposo perché noi non potevamo offrire molto di più a nostra figlia.

Purtroppo non sono riuscito a vedere il matrimonio perché mi trovavo lontano. Io sono un po’ basso e davanti a me c’erano persone troppo alte. Finché siamo rimasti seduti ho intravisto qualcosa. Poi, quando è arrivato il muhurtam, si sono alzati tutti in piedi, dietro hanno cominciato a spingere e non ho capito più nulla. Peccato, ma sono comunque contento per mia figlia.

La decisione del matrimonio è stata presa in settembre. La madre dello sposo appartiene a un Self Help Group quindi è venuta a conoscenza dell’opportunità offerta dall’ASSEFA, ci ha proposto di celebrare il nostro matrimonio già programmato all’interno dei matrimoni comunitari.

Senza l’ASSEFA avremmo celebrato il matrimonio a Vriddachalam con la partecipazione di circa 100 persone. La sera prima del matrimonio ci sarebbe stato il ricevimento ed il mattino il matrimonio.

Non abbiamo dato una dote a nostra figlia per il matrimonio, ma le abbiamo regalato 40 grammi d’oro attraverso gioielli e collane. Si tratta di un regalo che potrà usare anche in futuro. Nostra figlia è la quarta di cinque sorelle .

Abbiamo scelto il partner in base all’astrologia, alla casta, alla religione e alla relazione con l’altra famiglia.

Non era nelle nostre possibilità fare di più per nostra figlia: io ho ormai 70 anni e sono troppo vecchio.

Madre Abbiamo messo insieme il matrimonio familiare con quello comunitario. Sono contenta perché lo sposo è un’ottima persona. Mi piacciono le sue maniere e il suo modo di fare.

Lo abbiamo conosciuto grazie al fatto che mia sorella è vicina di casa del marito di mia figlia. Dopo i 18 anni si comincia a tastare il polso della situazione con le ragazze per un eventuale matrimonio. Abbiamo discusso della cosa all’interno del nucleo familiare e poi abbiamo cominciato le nostre ricerche all’esterno. Sono molto contenta per i

“blessings” al tali ricevuti da circa 10mila persone.

Savitha Sono molto felice per la famiglia. Non avevo mai visto mio marito salvo quando si è presentato a casa nostra in occasione di una visita ufficiale alla famiglia la seconda settimana di settembre.

Sono molto contenta di averlo sposato.

Nome: K. Periyeswamy Età: 23

Luogo: Ufficio ASSEFA di Chinnasalem Data: 6/2/2006 h. 13.40 – 14.15

Colloquio:

Padre Sono molto contento. La nostra è una famiglia povera. Abbiamo difficoltà a trovare aiuto dalle altre persone. Così abbiamo potuto sposare nostro figlio.

La scelta della moglie è stata comune. Lei era molto carina e i suoi modi di fare anche.

Infine lavora molto e molto bene.

Madre Sono molto contenta poiché 10mila persone hanno benedetto il tali invece di sole 200 / 300 che sarebbero state presenti nel caso di un matrimonio ordinario.

Abbiamo fatto dei regali alla sposa: un tali supplementare oltre a quello dato dall’ASSEFA e dei vestiti.

Periyeswamy Prima del matrimonio ero solo, ora invece sono molto contento. Ho anche maggiori responsabilità dopo il matrimonio. Ho molto apprezzato mia moglie perché è molto rispettosa dei miei genitori. Mi aiuterà moltissimo nel mio piccolo business col mio negozietto.

I genitori mi hanno consultato per la scelta. Io, oltre ai criteri astrologici, ho chiesto una persona che sapesse cucinare. La dote non era importante.

I sogni per la mia vita sono riuscire a implementare il mio piccolo business e avere i soldi per potermi comprare una motocicletta.

Coppia 3 (Nilakottai)

Nome: Kottaisami e Palaniyammal Età: 27 lui e 21 lei

Luogo: Presso la loro abitazione nel villaggio di Genguvar Patti Data: 13/2/2006 h. 19.00 – 19.50

Colloquio:

Siamo molto contenti, poiché apparteniamo a una famiglia povera economicamente. La cerimonia è stata molto più grande e imponente di quello che potessimo immaginare. Le cose che più ci hanno impressionati sono state le corone di fiori e i vestiti che potremo conservare come ricordo di questa giornata. I nostri genitori sono lavoratori a giornata nell’agricoltura e anche noi stiamo seguendo la stessa strada. Nella nostra famiglia alcune persone fanno parte di Self Help Groups ed è in questo modo che siamo venuti a conoscenza dei matrimoni comunitari.

Inizialmente i genitori di lui avevano cominciato a discutere su come gestire le spese per un eventuale matrimonio individuale. Il matrimonio era già deciso da un anno, però lo avrebbero rinviato ancora.

Il nostro matrimonio è stato combinato e ha giocato un ruolo molto importante l’oroscopo: abbiamo chiesto consiglio a una persona di fiducia esperta in questo campo.

Palaniyammal Il mio sogno è riuscire a vivere senza litigi con mio marito o con i suoi genitori.

Madre di Palaniyammal Non ci aspettavamo la dote e se il matrimonio si fosse svolto singolarmente avremmo fatto i riti attorno al fuoco sacro e tramite l’aiuto della lampada, simbolo di fertilità per il futuro. Ma non vi sarebbero stati regali perché non ce li saremmo potuti permettere. Le persone del villaggio ci hanno accettato abbastanza, l’unico problema sono stati i pettegolezzi. La gente voleva sapere quanti soldi ci avevano dato. Hanno iniziato a dire che avevamo ricevuto 10mila rupie. Le malelingue ci perseguitano. Ancora oggi continuano a chiederci cose di qui, cose di là. Ma noi non abbiamo ricevuto nulla, il direttore di progetto lo sa.

Altre considerazioni:

Ci rechiamo in questo villaggio a tarda sera, loro sono quasi pronti per mangiare.

Abitano in una parte del villaggio molto povera. La loro casa è composta da una stanza in una casa con le mura d’argilla e il tetto di foglie intrecciate di canna di bambù.

L’intervista si svolge alla presenza della coppia e dei genitori di lui.

Coppia 4 (Nilakottai)

Nome: Nirmalkumar e Kavitha Età: 21 lui e 19 lei

Luogo: Presso la loro abitazione nel villaggio di Kuppalanipatti Data: 13/2/2006 h. 20.00 – 20.50

Colloquio:

Nirmalkumar Io e mia moglie ci conosciamo sin dall’infanzia: abbiamo quasi la stessa età, giocavamo spesso insieme. Siamo cugini di primo grado, lei è la figlia della sorella di mio padre. La decisione del matrimonio è stata presa dai nostri genitori dopo una serie di consultazioni e la verifica che l’oroscopo desse il suo benestare. Avevamo deciso di sposarci già 5 anni fa, ma la legge ci imponeva di aspettare fino alla maggiore età (21 per me e 18 per lei). In realtà noi avremmo celebrato il matrimonio anche in anticipo sui tempi legali, ma in ogni caso non avevamo i soldi per celebrare la nostra unione. I miei hanno chiesto all’usuraio del villaggio un piccolo prestito, ma lui ha detto che non avrebbe dato nulla finché non avessero estinto quello precedente. Si trattava del matrimonio di mia sorella. Così hanno rinviato ancora, non c’era altra soluzione.

In un matrimonio tradizionale avremmo speso fra le 10mila e le 20mila rupie. Avremmo contratto i prestiti da un usuraio che ci fa un tasso d’interesse annuale del 50%. Quindi avremmo potuto restituire il prestito in due o tre anni. Il mio obiettivo è lavorare duro nell’agricoltura per dare un futuro alla mia famiglia.

Kavitha Io sono membro di un Self Help Group e la leader del mio gruppo mi ha spiegato come funzionavano le cose. Lei sapeva bene che io stavo cercando un’opportunità per sposarmi e questa è stata una grande occasione. I genitori di lui non mi hanno chiesto la dote, ma era sottinteso che i miei mi facessero dei regali. Mi hanno regalato una lampada e degli utensili per la cucina. In futuro spero di chiedere un prestito per acquistare una mucca o anche solo una capra, tramite i Self Help Groups.

Io sono entrata da poco in un Self Help Group. La mia leader, una volta venuta a conoscenza della situazione, ha subito parlato con mia madre e le ha detto che c’era questa opportunità. È stata una grande occasione. La cerimonia in generale era buona, ma avrei preferito avere accanto i miei genitori e, se possibile, anche mio zio.

Coppia 5 (Nilakottai)

Nome: Palnichamy e Ponmala Età: 22 lui e 17 lei

Luogo: Presso la loro abitazione nel villaggio di Old Silkuvarpatti Data: 13/2/2006 h. 21.00 – 22.00

Colloquio:

Palnichamy I miei genitori non hanno accettato il mio matrimonio. Oggi abbiamo negoziato una tregua, nel senso che loro non mi hanno ostacolato, ma in verità continuano a non essere molto d’accordo. Mia sorella aveva cominciato a ricercare un’altra persona per il mio matrimonio, ma io non volevo. Il problema secondo i miei genitori è che lei è analfabeta, mentre io sono diplomato. Ma per me va bene così. Il marito di una leader di un Self Help Group ASSEFA nel nostro villaggio ha preso un po’ a cuore il mio caso e si è prodigato per trovare una soluzione. Da un lato ci ha proposto i matrimoni comunitari e dall’altro ha cercato di convincere i miei genitori ad accordarci il permesso. Il nostro, come avrai capito, è un matrimonio d’amore e io sono suo zio. Noi ci conosciamo sin dall’infanzia, ma da un anno ci siamo innamorati. Io ho ancora l’ambizione di continuare i miei studi in una suola professionale nonostante il matrimonio, così potrò guadagnare di più in futuro e avere più soldi per la nostra famiglia. I miei genitori alla fine hanno detto che mi aiuteranno. I miei amici hanno accettato la cosa con grande entusiasmo: nessun dubbio, tutti sono orgogliosi di me. Per ora io non ho chiesto né dote, né regali, ma in futuro mi aspetto qualcosa. Senza l’ASSEFA avrei chiesto un prestito per 5mila rupie a un usuraio, ma comunque non sarebbe stato sufficiente. Ora mi attendo solo di vivere in maniera gioiosa con mia moglie e spero che lei possa darmi uno o due bambini.

Ponmala Io sono contenta, ora mi aspetto solo una vita in pace. In passato sono stata sul punto di suicidarmi, perché tutto il villaggio diceva che io non fossi più vergine prima di sposarmi e questo mi avrebbe rovinata.

Altre considerazioni:

Questo matrimonio è un caso particolare. In un primo tempo non c’è stato il consenso dei genitori di lui. In secondo luogo la coppia si è trasferita a vivere a casa della madre di lei, il che non rispetta la tradizione. Questo è dovuto proprio al fatto che i genitori di lui non li volevano in casa. Qui, le persone del villaggio legate all’ASSEFA hanno giocato un ruolo fondamentale poiché hanno riconciliato le due famiglie e sebbene la situazione non sia ancora risolta, la famiglia di lui ha riconosciuto il matrimonio (almeno per il momento).

Coppia 6 (Nilakottai)

Nome: Murugavel e Munisweri Età: 21 lui e 19 lei

Luogo: Ufficio ASSEFA di Nilakottai Data: 14/2/2006 h. 10.30 – 11.15 Colloquio:

Munisweri Siamo tre donne nella nostra famiglia ed essendo poveri per i nostri genitori è un grave problema trovare mariti e dote per tutte e tre. Io ho ricevuto in regalo alcuni utensili per la cucina, dei piatti e dei recipienti. Nella nostra comunità le spese del matrimonio sono a carico della famiglia della sposa, quindi avremmo dovuto ridurre la cerimonia al minimo, per poter pagare la dote e le nozze. I genitori di mio marito, che tra l’altro è mio cugino, ci avrebbero aiutato un po’ e forse pure qualche altro parente, ma anche loro lavorano tutto il giorno nei campi. Non sono ricchi e suo padre è immobilizzato in un letto a causa di una strana malattia. Ma sarei stata contenta anche se avessimo celebrato il matrimonio in casa, avremmo potuto farci benedire dagli dei di famiglia.

Tutta la cerimonia si sarebbe svolta in un giorno solo. Il mattino avremmo preso un bagno purificatore, poi io mi sarei vestita con un sari nuovo di cotone e mio marito con un dhoti. Davanti a casa avremmo creato un piccolo spazio per la celebrazione.

Avremmo fatto una puja e delle offerte agli dei e agli antenati della famiglia: una noce di cocco, qualche banana, tamarindo, curcuma. Poi il sacerdote avrebbe benedetto il tali, ci saremmo scambiati pochi doni con parenti e amici e il tutto non sarebbe durato più di due ore. Infine, avremmo invitato una trentina di persone per il pranzo e comprato dieci chili di riso e alcune verdure per un buon biryani vegetariano. È tutto, ma saremmo stati contenti lo stesso.

Questa celebrazione ci ha soddisfatto, ma avremmo preferito avere al nostro fianco i nostri genitori e anche poter pregare di più i nostri dei.

Murugavel Mio padre è immobilizzato nel letto a causa di una malattia, quindi la famiglia regge un po’ sulle mie spalle. In queste condizioni non era facile trovare una sposa e accollarsi le spese per un matrimonio. Quest’occasione è stata una grande opportunità. Noi abbiamo deciso di sposarci verso fine dicembre, stavamo programmando le cose a lungo termine (tra due anni), ma dopo dieci giorni siamo venuti a sapere dei matrimoni ASSEFA, grazie a un’amica di famiglia e così abbiamo deciso di approfittarne subito. Non abbiamo chiesto nessuna dote perché eravamo consapevoli che loro non avrebbero avuto le risorse. Il nostro sogno ora è riuscire a condurre una vita ordinata potendo lavorare in maniera regolare e non solo saltuaria a giornata come avviene adesso. La natura ci aiuterà…

Madre di Murugavel Loro sono cugini, si conoscono dall’infanzia e così il matrimonio è stato piuttosto facile. Senza ASSEFA avremmo contratto dei prestiti da usurai per circa 20mila rupie. Io sono membro di un Self Help Group e in futuro anche mia nuora lo diventerà. Così speriamo di contrarre prestiti per attività economiche all’interno della famiglia. Per ora abbiamo una mucca e questo qui è già una gran cosa.

Coppia 7 (Nilakottai)

Nome: Jesuraj e Sahayarani Età: 30 lui e 30 lei

Luogo: Casa di un’animatrice sociale in un villaggio vicino a Nilakottai Data: 14/2/2006 h. 13.30 – 15.00

Colloquio:

Jesuraj Siamo parenti, poiché lei è la figlia del cugino di mio padre. Il nostro è un matrimonio al tempo stesso d’amore e combinato. Ci siamo conosciuti quattro anni fa, in occasione di un ritrovo di famiglia, ma poi non ci siamo visti per parecchio tempo poiché abitiamo in villaggi distanti fra loro. Per noi è stato come in un proverbio tamil che dice “L’amore scoppia al primo incontro fra gli occhi di lui e gli occhi di lei”

(Annalum nokinal, avanum nokinal secondo il Kamparamayanam). Entrambi lavoriamo nei campi e durante questi anni dopo il nostro primo incontro è stato molto difficile trovare il tempo per vedersi. I genitori hanno acconsentito a questo matrimonio, ma c’era il problema dei soldi. Per i nostri è cosi grave che gli unici regali ricevuti sono state delle biro. Ma noi siamo contenti così.

Sahayarani Se i miei mi hanno fatto qualche regalo? No, cioè sì, i miei un regalo lo hanno fatto, hanno dato in regalo me stessa. Senza i matrimoni comunitari ci saremmo sposati in chiesa e avremmo chiesto un prestito di 15 / 20mila rupie a mio fratello. Il prete comunque ci ha aiutato molto, ha contribuito anche con del cibo e dell’acqua santa.

La responsabile dei Self Help Groups del villaggio D’altra parte questo villaggio è molto problematico. Oggi vi sono 7 Self Help Groups, ma una volta ce n’erano 18: 11 sono morti per problemi interni e litigi.

Anche le altre coppie hanno avuto problemi. Inizialmente hanno chiesto in 12, alla fine sono riuscite a partecipare in 3: alcuni sono stati rifiutati a causa dell’età, altri a causa

del mancato consenso dei genitori, altri per il mancato consenso del villaggio (una ragazza madre).

Sahayarani Vogliamo almeno 2 bambini. Oggi siamo contenti anche di vivere a casa dei genitori di lui, ma con una casetta tutta per noi.

Altre considerazioni:

È una coppia molto unita, molto matura, l’affetto dell’uno nei confronti dell’altro si

È una coppia molto unita, molto matura, l’affetto dell’uno nei confronti dell’altro si

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