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Come reagiscono i genitor

In altri casi, sono indicate possibili soluzioni organizzative.

7.6. Come reagiscono i genitor

- È fondamentale spiegare loro, con chiarezza di motivazioni e riferimenti, anche personali, le ragioni della scelta.

Ho detto loro che non mi sembrava giusto dare ai miei alunni un carico di compiti che comunque più che allenarli, rischiava di togliere loro il piacere della conoscenza, la curiosità della scoperta; attitudini sulle quali ho lavorato considerandole obiettivi veri e propri. Infine ho portato a questi genitori l’esempio di mia figlia, per la quale aprire i libri ogni pomeriggio ha ancora un sapore amaro, come le lacrime che bagnavano i fogli dei suoi quaderni sin dalla classe prima, e non perché non fosse capace, ma perché qualcuno, convinto di far bene dandole molti, troppi compiti, le ha fornito (con me complice, ahimè) un falso imprinting che ancora oggi, alle medie, fa fatica a

cancellare o modificare: l'idea che lo studio debba essere faticoso, triste, noioso, statico, pesante (S F, f, E).

- Qualche docente azzarda forme “rieducazione pedagogica” dei genitori.

È vero che, se il bambino senza compiti è un bambino parcheggiato davanti a tv o videogiochi o portato a girovagare nei centri commerciali, il mio intento viene in buona parte compromesso, per questo sono passata ai compiti per i genitori, compiti di realtà e di vita reale (cucinare insieme, andare a raccogliere conchiglie o castagne, visitare qualche museo, costruire qualcosa insieme...), magari introdotti nella vita domestica “perché così vuole la maestra”, ma che spero possano trasformare il principio di responsabilità educativa almeno di qualche nucleo famigliare (SC, f, E).

- Spesso, i genitori maturano un rapporto diverso, più rispettoso e fiducioso, nei confronti della scuola.

Per i genitori cambia l'opinione sull'istituzione scuola: incontrare anche un solo docente a compiti zero, che cerca di personalizzare la didattica in base alle caratteristiche degli studenti che ha davanti, toglie l'ansia accumulata nel tempo, sopratutto durante i tre anni delle scuole medie, che si trasformano in un'eternità, e riporta quel senso di fiducia che è alla base di una crescita integrale dell'adolescente (OW, m, S).

- Possono essere valorizzati dal riconoscimento del loro ruolo in termini di corresponsabilità educativa.

Un vero patto educativo si può costruire solo riconoscendo la complementarietà di ruoli e responsabilità. Mi fa sorridere chi sostiene che i genitori contrari ai compiti sono degli sfaticati. Sorriso amaro perché so che sostenere la crescita di un bambino, quando esce da scuola, è compito più grande e più impegnativo della compilazione di una scheda o di qualche frase di analisi logica, ma anche infinitamente più gratificante (SC, f, E).

- Talvolta si riescono a promuovere inedite forme di collaborazione che qualificano il rapporto educativo anche in ambito famigliare.

Alle famiglie, se un po' scalpitano davanti all'assenza dell'esercizio a casa, chiediamo di completare e dare gambe a quello che i loro bambini imparano a scuola. Che colgano le opportunità quotidiane o eccezionali perché quelle competenze possano essere spese e arricchite: ci sono infinite occasioni per leggere, scrivere, contare e risolvere problemi, e ci sono mostre, laboratori, musei, luoghi e iniziative preziosissime per comprendere la vita e i suoi alfabeti, possibilità che alla scuola non sono date e per le quali vale la pena che i genitori spendano il loro tempo, non più come maestri surrogati, ma come educatori intenzionali che dedicano ai propri figli un tempo nuovo per l'apprendimento (SC, f, E).

- Nella maggior parte dei casi, si sono convinti gradualmente

Per i genitori all'inizio è stata veramente dura: erano scomparsi tutti i punti di riferimento noti, e, dopo la tempesta, si erano come rassegnati a questa professoressa un po' fuori di testa. Solo alla fine dell'anno c'è stata l'inversione di tendenza e mi hanno "confessato" di apprezzare il lavoro fatto, anche se hanno stentato a chiamarlo lavoro (RP, f, S).

- Molti apprezzano la serenità dei bambini, la possibilità di trascorrere gioiosamente il tempo libero, le vacanze.

Temevo il giudizio dei genitori, ma sono rimasta piacevolmente stupita. Si sono resi conto che i bambini imparano comunque molto ed erano felici di potersi rilassare insieme ai loro figli durante le festività. Anziché lamentarsi, si sono complimentati e mi ringraziano ...almeno quelli che si fanno sentire (AT, f, E).

- Molti sono ansiosi e preoccupati.

Gli unici dubbi espressi sono stati relativi al timore che che i bambini in futuro non siano abituati e pertanto non riescano a seguire i ritmi di insegnanti e ordini di scuola differenti. Non è facile avere la fiducia piena dei genitori (il confronto con classi parallele che riempono più quaderni di noi è inevitabile), ma è possibile farlo (ET, f. E).

- Molti sono convinti che tanto più e tanto prima ci si esercita, tanto migliori saranno i risultati.

Molti genitori sono convinti che più esercizio fai, più sei preparato. Quelli che hanno iscritto i bambini alla futura prima e hanno figli più grandi in classi a numero di compiti elevato sono

preoccupati, temono di "essere tagliati fuori" dalla vita scolastica. Credono che la cultura, il sapere, l'apprendimento siano prerogativa dell'esperienza scolastica (FLP, f, E).

- Molti credono che i compiti siano la sola alternativa a occupazioni screditate, addirittura nocive, o un modo per condividere le esperienze dei figli.

Vi sono anche genitori per i quali fare i compiti insieme al proprio figlio significa sentirsi utili, preziosi, o che preferiscono saperlo impegnato in cose più serie del gioco, del calcio o della play- station, o del dolce far nulla che spesso confondiamo con l’ozio (ET, f, E).

- Molti ritengono che solo attraverso i compiti si possa controllare l'andamento scolastico dei figli

Hanno continuato a sostenere la necessità di avere il lavoro a casa, quasi fosse un rito o il solo modo per controllare il lavoro e i progressi dei propri figli (LF, f, E).

- Le aspettative e le richieste dei genitori sono le più diverse

C'è una gran varietà tra i genitori, superiore e più sana rispetto alla omogeneità immutabile del corpo docente italiano, "fedele nei secoli" secondo il motto che gli spetterebbe di diritto ma che è di proprietà di un altro “corpo”istituzionale” (FP, m, M).