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Registi aperti all’innovazione e premiat

5.2 La valutazione da parte della critica sulle regie moderne

5.3.1 Registi aperti all’innovazione e premiat

serie di considerazioni. I registi che hanno infatti ottenuto il numero maggiore di recensioni positive da parte della critica sono stati: Carsen, De Tomasi, Brockhaus, Ronconi, Pizzi, Tiezzi ma anche Marini, Micheli, Vick e, seppur in misura minore, anche Abbado. Tali registi si sono dedicati, in misura bilanciata, alla realizzazione di rappresentazioni sia in regia astratta sia in regia trasposta anche se, Micheli, Michieletto e Abbado hanno dimostrato di prediligere principalmente la regia trasposta. Un risultato di questo genere dimostra, pertanto, che la critica risulta apprezzare il modo in cui questi registi hanno deciso di attualizzare le opere proposte. Anche in tal caso, dunque, la critica si dimostra più aperta nei confronti delle innovazioni relative all’astrazione e alla trasposizione. I registi che si sono dedicati all’attualizzazione secondo queste modalità hanno dimostrato di innovare il genere dell’opera aggiungendo nuovi elementi, senza però innovare eccessivamente in maniera rischiosa e rispettando le caratteristiche principali del genere rappresentato. Inoltre, si può notare, che alcuni fra i registi citati come Robert Carsen, Graham Vick, Damiano Michieletto, Francesco Micheli e Daniele Abbado non solo sono stati valutati positivamente da parte della critica, ma hanno ricevuto anche durante il corso della loro carriera il Premio Franco Abbiati. La maggior parte dunque dei registi che sono stati valutati positivamente sono anche quelli che si sono dimostrati aperti all’innovazione.

5.3.1 Registi aperti all’innovazione e premiati

All’interno della scena dell’opera lirica italiana sono presenti, come detto in precedenza, registi considerati più aperti all’innovazione e registi tradizionali. I registi tradizionali, si dedicano alla riproduzione delle rappresentazioni liriche secondo i canoni imposti dalla tradizione; i registi ritenuti più aperti all’innovazione, invece, apportano delle novità all’interno dell’opera dal punto di vista registico e scenografico creando una rottura nel sistema dell’opera.

L’analisi delle regie moderne si è dunque concentrata sull’approfondimento delle regie portate avanti dai registi considerati più innovatori. Questo permette di valutare, in primo luogo, come tali registi siano considerati dalla critica e di poter evidenziare in quali fattori queste regie differiscono dalle altre.

Sono stati dunque selezionati alcuni nomi importanti di registi che si dedicano ad apportare innovazioni nel panorama lirico nazionale e internazionale. Questi sono: Abbado Daniele, Bieito Calixto, Carsen Robert, Krief Denis, Micheli Francesco, Michieletto Damiano, Muscato Leo, Tcherniakov Dmitri, Tiezzi Federico e Vick Graham. Tutti i registi citati si sono infatti distinti per la loro apertura all’innovazione, oltre che per aver tutti ricevuto il rinomato premio della critica musicale Franco Abbiati. Come sottolineato nel paragrafo 2.1.3, il premio Franco Abbiati, istituito nel 1981, è considerato il massimo riconoscimento artistico da parte dei critici musicali. Viene assegnato ogni anno a coloro che si sono distinti nel campo lirico e sinfonico (Ferrarese, 2016, p. 52).

Tabella 3 | Recensioni registi innovatori (1993-2012)

Fonti: elaborazione propria.

La tabella sottolinea l’evoluzione del numero di recensioni delle regie moderne dei registi considerati maggiormente innovatori, durante il periodo di tempo compreso tra il 1993 e il 2012. Dall’analisi emergono diversi risultati. Il totale complessivo delle recensioni positive, negative e neutre è di 126: 26 per Daniele Abbado, 2 per Bieito Calixto, 16 per Robert Carsen, 15 per Denis Krief, 7 per Francesco Micheli, 14 per Damiano Michieletto, 3 per Leo Muscato, solamente 1 per Dmitri Tcherniakov, 20 per Federico Tiezzi e 22 per Graham Vick. Il numero di recensioni, durante gli anni compresi tra il 1994 e il 2005, ha subito un flusso costante. Dal 2005 al 2012 il numero delle recensioni è aumentato, specialmente nel 2008, dove è presente un numero complessivo di 9 recensioni, nel 2009 dove le recensioni raggiungono il numero di 12, nel 2011 con 13 recensioni e nel 2012 con 11 recensioni.

Del numero complessivo di 126 recensioni, 78 risultano essere positive, 28 negative e 20 neutre. Il risultato evidenzia, dunque, una netta maggioranza di recensioni positive su quelle negative. La tabella evidenzia inoltre anche il numero maggiore di recensioni positive attribuite a ogni regista durante gli anni presi in analisi.

Daniele Abbado ha infatti ricevuto un numero di 26 recensioni complessive, di cui 14 positive, 8 negative e 4 neutre. Anche Graham Vick ha ricevuto un numero elevato di recensioni positive: su un numero totale di 22 recensioni, infatti, 12 sono positive, 6 negative e solo 2 neutre. Robert Carsen è stato recensito in totale 16 volte, di cui 14 recensioni sono positive e solo 2 sono rispettivamente una negativa e una neutra. Infine, anche Federico Tiezzi e Damiano Michieletto sono stati recensiti positivamente da parte della critica. Federico Tiezzi presenta un totale complessivo di 20 recensioni: 14 positive, 4 negative e solo 2 neutre. Damiano Michieletto presenta un totale, invece, di 14 recensioni: di cui 11 positive, solo 1 negativa e 2 neutre.

Tuttavia, dall’analisi condotta traspare che Denis Krief ha ricevuto il numero più basso di recensioni positive. Su un totale infatti di 15 recensioni ben 7 sono negative, solo 3 positive e 5 neutre.

Tabella 4 | Recensioni positiva, negativa e neutra per registi innovatori (1993-2012)

Fonti: elaborazione propria.

Ai fini di comprendere non solo il livello di innovazione delle regie di questi particolari registi, ma anche l’apertura e la valutazione da parte della critica, si è deciso di classificare i registi innovatori in base alla modalità di attualizzazione, considerate singolarmente, da loro adottate.

Da un’analisi attenta dei dati è stato possibile riscontrare che i registi presi in analisi hanno mostrato un interesse maggiore verso la modalità di trasposizione e la

modalità di astrazione. La modalità univoca del cambiamento di libretto, come già visto in precedenza non viene particolarmente utilizzata.

Grafico 13 | Le modalità di attualizzazione scelte dai registi premiati (1993-2012)

Fonte: elaborazione propria.

Il grafico mostra quindi che il 52% delle opere prese in considerazione da questi registi ha subito una trasposizione, il 43% un’astrazione e solo il 5% un cambiamento di libretto. Il risultato evidenziato dal grafico rispecchia, pertanto, anche i risultati evidenziati dalle analisi precedenti sia sulle regie moderne sia sui registi del campione analizzato. 5% 43% 52%

Grafico 14 | Trasposizione, astrazione e cambiamento di libretto per regista (1993-2012)

Fonte: elaborazione propria.

Si è poi deciso, dunque di analizzare, ciascuna modalità di attualizzazione scelta dai registi innovatori. Si evince che alcuni registi rispetto ad altri prediligono la trasposizione. In particolare, infatti, Daniele Abbado ha trasposto ben 17 titoli, Robert Carsen 12, Denis Krief 11, Damiano Michieletto 10, Federico Tiezzi 14, Graham Vick 10. Graham Vick e Federico Tiezzi dimostrano di prediligere, invece, la modalità di astrazione. Graham Vick è infatti il regista fra quelli premiati che si dedica maggiormente a questa modalità, con un numero pari a 18 volte; mentre Federico Tiezzi 14 volte. Anche dall’analisi di questo grafico si evince che la modalità del cambiamento di libretto è quella meno utilizzata dai registi, compresi quelli più aperti all’innovazione e premiati. 5.4 I teatri e l’innovazione La recente crisi che ha colpito le arti performative, tra cui il settore dell’opera lirica, in aggiunta alla diminuzione dei fondi pubblici al settore culturale, ha permesso ai teatri lirici italiani di rinnovarsi, sia dal punto di vista gestionale, sia per quanto riguarda il prodotto offerto. «La missione del teatro musicale, ovvero la sua 0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20

Abbado DanieleBieito CalixtoCarsen Robert

Krief Denis Micheli Francesco

Michieletto Damiano Muscato Leo

Tcherniakov DmitriTiezzi Federico

Vick Graham

regione d’essere, è identificata per le fondazioni liriche nella legge istitutiva che dichiara che esse mirano al “perseguimento, senza scopi di lucro, della diffusione dell’arte musicale, per quanto di competenza alla formazione professionale dei quadri artistici e alla educazione musicale della collettività”» (Brunetti, Ferrarese, 2007, p. 51). La vision del teatro, che spesso si identifica con la visione del Sovrintendente, determina il suo modo di “essere a tendere” e, dunque, le scelte di programma e di azioni a medio e lungo respiro che il teatro sceglie di intraprendere. Sostenere che un “teatro intende proporsi come uno dei migliori al mondo in termini di qualità artistica” o che “vuole essere un teatro che tende all’innovazione” o che “è il teatro con la migliore orchestra” significa che il teatro, per posizionarsi sul mercato, metterà a punto determinate strategie, spesso differenti dai suoi

competitors. Sulla base di mission, vision e obiettivi, la direzione del teatro può

mettere a punto delle strategie che possono articolarsi nelle seguenti: - Strategia di offerta artistica, - Strategia di comunicazione e promozione e distribuzione, - Strategia di prezzo (Brunetti, Ferrarese, 2007, p. 52). L’innovazione può, dunque, costituire un modo da parte dei teatri di posizionarsi sul mercato. Si è deciso quindi di analizzare questa tendenza negli anni compresi tra il 1993 e il 2012. L’analisi si è, infatti, concentrata sull’apertura all’innovazione nell’opera lirica da parte dei Teatri di Tradizione, delle Fondazioni Lirico Sinfoniche e dei Festival presenti in Italia.

È stato possibile constatare che in Italia, nonostante un pubblico generalmente più appassionato alle regie tradizionali, sono presenti numerosi teatri che accolgono favorevolmente nella loro programmazione l’innovazione, identificabile con le regie moderne.

L’analisi si è dunque soffermata sullo studio del repertorio dei 42 teatri presi in analisi durante la ricerca. Elaborare un’analisi di questo tipo, fornisce infatti degli elementi importanti nel campo dell’innovazione. Lo studio del repertorio, quindi anche della programmazione dei teatri, mostra in generale l’attitudine dei teatri stessi ad innovare e quali, fra questi, mostrano una maggiore propensione all’introduzione di regie moderne nel loro repertorio e, pertanto, all’innovazione.

Il grafico mostra la tendenza ad innovare da parte delle diverse tipologie di teatri espressa in termini di percentuale. È importante, tuttavia, specificare che il

repertorio e la programmazione di un teatro possono anche variare a seconda della natura giuridica che il teatro presenta. Le Fondazioni lirico-sinfoniche (FLS), come il Teatro alla Scala di Milano, il Teatro La Fenice di Venezia e il Teatro Carlo Felice di Genova, presentano una programmazione vasta determinata dalla governance del teatro e dalle possibilità, in termini di risorse finanziare, di poter presentare vari titoli durante le stagioni. Anche alcuni Teatri di Tradizione (TDT), seppur con possibilità economiche inferiori rispetto alle Fondazioni, possono vantare un’ampia programmazione: è il caso del Teatro Regio di Parma o del Marialisa de Carolis di Sassari. Un caso simile a quello dei Teatri di Tradizione è rappresentato anche da alcuni Festival, come lo Sferisterio di Macerata o il Rossini Opera Festival, che nella loro programmazione, concentrata in un lasso di tempo limitato, decidono di proporre anche regie moderne e aprire così il repertorio all’innovazione.

Grafico 15 | Regie moderne per tipologia di teatro (1993-2012)

Fonte: elaborazione propria.

Il grafico 15 ad istogramma riporta la percentuale delle regie moderne portate in scena tra il 1993 e il 2012 dai diversi teatri considerati nel campione di analisi. Ogni barra dell’istogramma indica la tipologia di teatro: Festival, Fondazioni lirico- sinfoniche e Teatri di Tradizione. Dal grafico si nota che la tipologia di teatro che presenta la percentuale più elevata di regie moderne, del 49%, è rappresentata dalle Fondazioni lirico-sinfoniche. Segue poi la percentuale, pari al 45 %, rappresentata 6% 49% 45% F E S T I V A L F L S T D T

dai Teatri di Tradizione e, infine, quella del 6% rappresentata dai Festival. Si evince, pertanto, come sottolineato in precedenza, che le tipologie di teatro che si dedicano maggiormente ad un’innovazione nel repertorio sono costituite dalle Fondazioni Lirico Sinfoniche e i Teatri di Tradizione.

Grafico 16 | Media dei titoli rappresentati come regie moderne per tipologia di teatro (1993-2012)

Fonte: elaborazione propria.

Ai fini di mostrare come può variare la composizione del repertorio a seconda della natura giuridica del teatro considerato, si è deciso di elaborare un grafico che indica la media dei titoli rappresentanti attraverso una regia moderna, tra gli anni 1993 e 2012, per ogni tipologia di teatro. Si evince che la tipologia di teatro che ha portato in scena maggiormente i titoli in modern staging è rappresentata dalle 13 Fondazioni Lirico Sinfoniche considerate, con una media di 57 titoli ciascuna. Seguono poi i 25 Teatri di Tradizione, con una media di 27 titoli ciascuno e, infine, i 4 Festival, con una media di 25 titoli ciascuno. Il grafico mostra, pertanto, che il repertorio in termini di regie moderne delle Fondazioni lirico- sinfoniche è superiore sia a quello dei Teatri di Tradizione sia a quello dei Festival, come era stato confermato dal grafico 15. Le Fondazioni Lirico Sinfoniche decidono di rischiare e di inserire all’interno del loro repertorio maggiori rappresentazioni che prevedono delle innovazioni. 25 53 27 F E S T I V A L F L S T D T

Si è voluto anche determinare la valutazione – positiva, negativa e neutra - da parte della critica per ogni tipologia di teatro.

Grafico 17 | Valutazione della critica per tipologia di teatro (1993-2012)

Fonte: elaborazione propria.

Il grafico 17 mostra le percentuali di recensioni – positive, negative e neutre – attribuite ad ogni tipologia di teatro. Si nota che la critica valuta positivamente tutte e tre le tipologie di istituzioni prese in analisi nel campione di ricerca. I Festival, infatti, presentano una valutazione positiva pari al 73%, una valutazione neutra pari al 15% e una negativa pari al 12%. Le Fondazioni lirico-sinfoniche, presentano una percentuale di recensioni positive pari al 56%, recensioni negative pari al 24 % e recensioni neutre pari al 12%. Infine, i Teatri di Tradizione presentano una valutazione positiva del 62%, una negativa del 22 % e una neutra del 16%. Tuttavia, come detto in precedenza, è importante sottolineare che il repertorio in termini di regie moderne realizzato da parte dei Festival è minore rispetto a quello delle Fondazioni e dei Teatri di Tradizione. Pertanto, è possibile rilevare che sia i Teatri di Tradizione sia le Fondazioni liriche decidono di rischiare e di includere all’interno della loro programmazione forme di innovazione e che, altresì, sono valutati positivamente entrambi dalla critica. 12% 24% 22% 15% 19% 16% 73% 56% 62% 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% FESTIVAL FLS TDT

I 42 teatri sono stati poi ulteriormente analizzati in base alle valutazioni ricevute dalla critica sulle regie moderne, con lo scopo, dunque, di constatare quali sono i fattori che incidono in una valutazione – positiva, negativa e neutra – da parte della critica sulle innovazioni registiche incluse dai teatri. I teatri sono stati dunque classificati in ordine decrescente secondo il numero di recensioni ottenute. Dal grafico si evince che il teatro che ha ricevuto il maggior numero di recensioni, pari a 55, è il Teatro Comunale di Bologna. Segue poi il Teatro alla Scala di Milano, con un numero di recensioni pari a 43 così come il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino. La classifica continua con il Teatro Carlo Felice di Genova e il Teatro La Fenice di Venezia, che hanno ricevuto rispettivamente 36 recensioni e il Teatro Regio di Torino, valutato in totale 30 volte.

Sono presenti inoltre, vari teatri che si collocano a metà del grafico, i quali hanno ricevuto all’incirca 20 recensioni sulle regie moderne da parte della critica, come il Teatro Massimo Bellini di Catania, il Teatro Comunale di Modena, il Teatro Comunale di Ferrara. La lettura del grafico consente anche di poter constatare quali siano, invece, i teatri che negli anni di riferimento hanno ricevuto il numero minore di recensioni. Questi sono: il Teatro G. Fraschini di Pavia, il Teatro Coccia di Novara e il Teatro Politeama Greco di Lecce.

Grafico 18 | Classifica dei teatri per numero di recensioni sulle regie moderne (1993-2012)

Fonte: elaborazione propria.

0 10 20 30 40 50 60

Teatro Comunale di BolognaTeatro alla Scala (Milano) Teatro del Maggio Musicale Fiorentino

Teatro Carlo Felice (Genova)Teatro La Fenice (Venezia) Teatro Regio di Torino

Teatro dell'Opera di Roma Teatro Verdi (Trieste)Teatro Regio di Parma

Teatro di San Carlo (Napoli)Marialisa de Carolis (Sassari)Teatro Massimo (Palermo) Arena di Verona

Sferisterio (Macerata)

Teatro Massimo Bellini (Catania) Teatro Comunale di Modena

Rossini Opera Festival (Pesaro) Teatro Comunale di Ferrara

I Teatri (Reggio Emilia)

Teatro Amilcare Ponchielli (Cremona) Teatro Lirico di Cagliari

Teatro Verdi (Pisa) Teatro Grande di Brescia

Teatro Donizetti (Bergamo)Festival della Valle D'ItriaTeatro Goldoni (Livorno)Teatro G.B. Pergolesi (Jesi) Teatro Alfonso Rendano (Cosenza)Teatro la Gran Guardia (Livorno)

Teatro Sociale di Como

Festival Pucciniano (Torre del Lago)

Ravenna ManifestazioniTeatro del Giglio (Lucca)Teatri S.P.A. (Treviso)Teatro Sociale di Rovigo Teatri di Piacenza Petruzzelli e Teatri di Bari

Teatro Comunale e Auditorium (Bolzano) Teatro Politeama Greco (Lecce)

Teatro Coccia (Novara) Teatro G. Fraschini (Pavia)

La classifica realizzata suggerisce, pertanto, che i teatri che ricevono il maggior numero di recensioni sono quelli che detengono la natura giuridica di Fondazione lirico-sinfonica o di Teatro di Tradizione.

I teatri che hanno ricevuto tra il 1993 e il 2012 un numero di almeno 20 recensioni, sono stati poi classificati secondo le percentuali di recensioni positive, negative e neutre ottenute. Questo permette di poter constatare quali sono i teatri che, oltre ad aver ricevuto il maggior numero di recensioni, sono stati anche valutati in maniera positiva dalla critica e di riflettere su quali siano i fattori che hanno determinato tale giudizio. I teatri che hanno ricevuto la maggioranza di recensioni positive sono il Teatro Marialisa de Carolis di Sassari, con un 75% di recensioni positive, il Teatro Regio di Parma, con una percentuale di 72% recensioni positive, il Teatro Carlo Felice di Genova, anche questo ha ricevuto il 72% di recensioni positive. Sono stati poi valutati positivamente dalla critica il Teatro La Fenice di Venezia, con una percentuale del 69%, il Teatro Massimo di Palermo, con una percentuale di recensioni positive del 67%, il Teatro Comunale di Bologna, con il 58% di recensioni positive e il Teatro alla Scala di Milano con il 51%.

Grafico 19 | Recensioni positive, negative e neutre per teatro (1993-2012)

Fonte: elaborazione propria.

I teatri che hanno ricevuto il numero maggiore di recensioni positive da parte della critica, sono dunque Fondazioni Lirico-Sinfoniche e i Teatri di Tradizione. Entrambe 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% Teatro Comunale di Bologna Teatro alla Scala (Milano) Teatro del Maggio Musicale Fiorentino Teatro Carlo Felice (Genova) Teatro La Fenice (Venezia) Teatro Regio di Torino Teatro dell'Opera di Roma Teatro Verdi (Trieste) Regio di Teatro

Parma Teatro di San Carlo (Napoli) Marialisa de Carolis (Sassari) Teatro Massimo (Palermo) Arena di Verona

le istituzioni possiedono, infatti, un’ampia tradizione storica nel settore e una programmazione vasta che punta spesso anche sull’innovazione.

Dopo questa prima constatazione, ai fini di valutare l’apertura a una particolare modalità di attualizzazione da parte dei teatri, i 42 teatri presi in analisi sono stati classificati in base alla loro modalità di attualizzazione: regia trasposta, regia astratta e cambiamento di libretto. Solitamente, come è stato visibile dall’analisi precedente sulle regie moderne e sui registi, la regia trasposta è la modalità maggiormente utilizzata da parte dei registi, soprattutto da quelli più aperti all’innovazione. Dal grafico si evince che i principali teatri che accolgono in maniera favorevole la modalità di trasposizione sono: il Teatro Comunale di Bologna, con una somma di titoli trasposti pari a 36, il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, con una somma di titoli trasposti pari a 31, il Teatro La Fenice di Venezia, con una somma di titoli trasposti pari a 25, il Rossini Opera Festival di Pesaro, che si colloca sullo stesso livello del Teatro La Fenice, e infine il Teatro alla Scala di Milano, con una somma di 24 titoli.

Grafico 20 | Teatri che adottano la regia trasposta (1993-2012)

Fonte: elaborazione propria.

36 31 25 25 24 0 5 10 15 20 25 30 35 40 Teatro Comunale

di Bologna Teatro del MaggioMusicale Fiorentino

Teatro La Fenice

È stata osservata anche la modalità di astrazione, tra gli anni 1993 e 2012, dato che questa è la seconda modalità maggiormente utilizzata dai registi per modernizzare le rappresentazioni di opera lirica. I teatri che si dedicano maggiormente a questa modalità sono: il Teatro Carlo Felice di Genova, che presenta nella sua programmazione 29 titoli astratti, il Teatro alla Scala di Milano, presenta lo stesso numero di titoli astratti del Carlo Felice di Genova, il Teatro Comunale di Bologna, con una somma di 27 titoli, il Teatro La Fenice di Venezia, con 25 titoli e infine il Teatro Comunale di Ferrara, che presenta negli anni presi in riferimento 24 titoli astratti.

Grafico 21 |Teatri che adottano l’astrazione (1993-2012)

Fonte: elaborazione propria.

Si nota, di conseguenza, che diverse Fondazioni Lirico-Sinfoniche decidono di includere all’interno del loro repertorio forme di innovazione. L’innovazione, infatti, permette anche ai teatri di posizionarsi sul mercato. È stato riscontrato, ad esempio, che il Teatro La Fenice di Venezia si dedica notevolmente sia alla modalità di trasposizione sia alla modalità di astrazione. La ricerca dell’innovazione da parte del teatro si riscontra, in aggiunta, nella sua strategia che punta al mantenimento della