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Le relazioni tra il sistema di controllo interno e la comunicazione finanziaria

Capitolo 3) L’INDAGINE EMPIRICA

4.3 Le relazioni tra il sistema di controllo interno e la comunicazione finanziaria

Come abbiamo avuto modo di analizzare precedentemente l’intero sistema di controllo interno ha delle forti interconnessioni con la comunicazione finanziaria. Per analizzare ed approfondire le relazioni biderazionali esistenti tra il sistema di controllo interno e l’area del financial reporting è utile richiamare alcuni filoni di studio che focalizzano la loro attenzione sulle strette interconnessioni e un progressivo avvicinamento tra le due aree di financial e di management accounting.

Uno studio in particolare in questo senso è quello condotto da McMullen et. All. (1996)292. Questa ricerca focalizza la sua attenzione sulla tematica della reportistica connessa e prodotta intorno al sistema di controllo interno, da parte del management aziendale293. Tale reportistica dovrebbe garantire un miglioramento dello stesso sistema di controllo e una riduzione dei problemi e degli errori relativi alla comunicazione finanziaria.

Inoltre alcuni recenti studi americani investigano in che modo i miglioramenti percepiti riguardanti la qualità degli earnings sono guidati da miglioramenti del

292

A riguardo si legga Dorothy A. McMullen, K. Raghunandan and D. V. Rama, Internal control reports and financial reporting problems, Accounting Horizons, Vol. 10, N. 4, December 1996, pp. 67-75. In particolare lo studio distingue l’internal accounting control e altri tipi di controllo. “the internal accounting controls required by the FCPA deal with 1) authorization of transactions; 2) recording of transactions; 3) safeguarding of assets and 4) periodic physical verification of recorded assets.” The Treadway Commission (1987) rileva che “controls which affect financial reporting directly include more than internal accounting controls. They also include elements not generally considered part of internal accounting controls, such as the internal audit function and the audit committee of the board of director”. “all other components of the overall corporate control environment, together with the internal accounting controls, comprise the internal controls”

293

Intorno a questa tematica si consideri il Treadway Commission, The Public Oversight Board e al Board of Directors of the AICPA.

141 controllo interno, evidenziando pertanto un collegamento tra qualità della disclosure e qualità del controllo294.

Alcune ricerche americane295 dimostrano una stretta relazione tra la qualità del sistema di controllo interno e la qualità e attendibilità delle stime effettuate dal management aziendale. Gli studi menzionati rilevano che se le debolezze del controllo interno sono maggiori e maggiormente pubblicate296, le stime previsionali effettuate dal management aziendale sono meno precise e scontano di qualche margine di errore.

In particolare gli autori evidenziano come la grandezza e l’intensità degli errori nelle stime imprenditoriali aumenti all’aumentare del numero delle debolezze pubblicate inerenti al sistema di controllo interno297.

Questi studi ci conducono a ipotizzare che la qualità del controllo interno influisca sia sulla qualità che sulla credibilità dei forecast e delle altre informazioni previsionali prodotte dal management aziendale.

E’ quindi possibile ipotizzare che un buon sistema di controllo interno possa andare a beneficio della qualità della disclosure volontaria.

Sempre in questo framework di riferimento Hemmer e Labro (2008) affermano che i sistemi di financial accounting e management accounting non sono indipendenti ed evidenziano la necessità di convergenza tra la comunicazione finanziaria, la qualità delle informazioni ed il sistema gestionale.

Ancora altri autori298, studiando la convergenza tra il financial accounting e management accounting, evidenziano il loro recente sviluppo verso l’incremento di prospettive evolutive.

A conferma della convergenza tra il financial accounting e il management accounting, alcuni organismi professionali come l’Institute of Chartered

294

Altamuro J., Beatty A., How does internal control regulation affect financial reporting?, Journal of Accounting and Economics, 29, 2010, pagg. 58-74.

295

Feng M., Li C., McVay S., Internal control and management guidance, Journal of Accounting and Econimics, Volume 48, Issue 2-3, pagg. 190-209.

296

Si fa riferimento alla sezione 404 del documento SOX in contesto americano. 297

Se le problematiche del controllo interno persistono anche gli errori sulle previsioni sono ampi e continuativi.

298

Taipaleenmaki J. e Ikaheimo S., On the convergence of financial accounting and management accounting, Working paper series, March 2009.

142

Accountants of Scotland299 affermano la coincidenza tra le esigenze informative degli utenti esterni con quelle del management interno.

Altri autori si focalizzano sulle relazioni esistenti tra “l’audit committee compensation” e la domanda di monitoraggio del “financial reporting process”300.

Le tematiche della qualità dell’informativa societaria e del controllo sono inoltre soggette ad un’evoluzione parallela ed a profondi cambiamenti; si pensi alla teoria dell’agenzia301 che determina la necessità di ottenere informazioni trasparenti e attendibili e l’esigenza di ridurre l’asimmetria informativa tra il management e gli altri destinatari finali.

Altri autori302, attraverso una ricerca nelle aziende industriali e commerciali del Regno Unito, analizzano l’influenza delle richieste per i report esterni sulla progettazione dei sistemi interni e la conseguente presa di decisioni all’interno delle organizzazioni.

La nostra indagine empirca sembra far emergere una interazione circolare tra gli aspetti concernenti il financial reporting e quelli inerenti il management accounting.

Questa relazione può essere osservata da alcuni elementi soggettivi e da altri aspetti operativi.

Al fine di adempiere a nuovi obblighi informativi, nasce infatti l’esigenza di una cooperazione tra la funzione IR e il controllo di gestione per effettuare una

299

Institute of Chartered Accountants of Scotland (ICAS), Making Corporate Reports Valuable, London, Kogan Page Limited, 1988.

300

Ellen Engel, Rachel M. Hayes, Xue Wang, Audit committee compensation and the demand for monitoring of the financial reporting process, Journal of Accounting and Economics, 2010, pagg. 136-154. Lo studio proposto analizza in particolare se e come la remunerazione erogata ai membri dell’audit committee vari in relazione ai cambiamenti concernenti il financial reporting delle varie aziende. I ricercatori si attendono infatti che una maggiore domanda in termini di monitoraggio del financial reporting process richieda un aumento di tempo e sforzi da parte dei membri dell’audit committee, che sono sempre più composti da persone qualificate e specializzate sulle tematiche finanziarie. Come visto già precendentemente infatti gli audit committee contribuiscono in buona parte nel processo di controllo della financial disclosure.

301

Sulla teoria dell’agenzia si veda Fama J., Agency: problems and residual claims, Journal of law and economics, vol. XXVI, 1983, Bastia P., Teoria dell’agenzia e strumenti di informazione e Controllo, Preprint della biblioteca di Bologna Walter Bigiavi, n. 59, 1992. Secondo questi autori, l’agente (il management) potrebbe avere comportamenti fraudolenti a danno degli interessi informativi della controparte (stakeholder).

302

143 sistemazione dei dati di quest’ultimo o per proporre nuove strutture di reporting, attraverso una logica non solo reattiva, ma anche propositiva.

Tale forma di coinvolgimento si basa su riunioni almeno settimanali e con incontri informali quotidiani affinché l’IR possa avere una conoscenza completa dell’azienda e dei dati che deve presentare303.

La funzione di investor relator ha dunque il compito di stimolare il controllo di gestione a produrre informazioni tempestive, in grado di rispondere a nuove domande e a nuove dinamiche di mercato, cercando di anticipare i competitors al fine di soddisfare gli stakeholder.

Le relazioni tra l’investor relator e il controllo di gestione delle aziende sono comunque bidirezionali, ovvero il primo chiede al secondo le informazioni di cui necessita e al tempo stesso l’investor relator recepisce una necessità dall’esterno e la propone al controllo di gestione.

Per poter comprendere queste interrelazioni, si ricordano alcuni elementi innovativi introdotti con l’applicazione dei principi contabili internazionali, ovvero l’obbligatorietà del rendiconto finanziario304, dell’informativa di segmento305 e del prospetto delle variazioni del patrimonio netto306.

Questi fattori innovati hanno determinato forti impatti gestionali e sul controllo; in particolare si nota che alcuni dati sono specifici del controllo di gestione (si pensi allo IFRS 8 che richiede una divisione del fatturato tra quello wholesail e quello

303

Le informazioni scambiate giornalmente riguardano, ad esempio, le performance delle varie aree geografiche.

304

In particolare lo IAS 1, paragrafo 102 indica che: “il rendiconto finanziario rappresenta, un componente indispensabile del bilancio di esercizio; senza di esso, infatti, gli utilizzatori del bilancio non possono apprezzare la dinamica della struttura finanziaria dell’impresa e in particolare non possono valutare la capacità a produrre disponibilità liquide o equivalenti e la tempestica e il grado di certezza della loro generazione.”

305

Lo IAS 14 impone alle società di fornire informazioni in merito ai settori in cui operano. Secondo questo IAS, il settore di attività è quella parte dell’azienda, identificabile in modo autonomo, che è dedicata alla realizzazione di un determinato prodotto (o servizio), o di un insieme di prodotti (o servizi) tra loro collegati, e che è soggetta a rischi e benefici differenti rispetto a quelli propri degli altri settori aziendali.

306

Secondo il Framework, paragrafo 49 dello IASB il patrimonio netto rappresenta “l’avanzo dell’attivo sul passivo”. A tal proposito lo IAS 1 cita “ad eccezione delle variazioni derivanti dalle operazioni con i possessori di capitale proprio che agiscono in tale quantità (es. conferimenti di capitale proprio, strumenti grappresentativi di capitale proprio e dividendi dell’entità) e i costi delle operazioni direttamente collegati a tali operazioni, la variazione totale di patrimonio netto durante un esercizio rappresenta l’importo totale dei proventi (gains) e degli oneri (losses), inclusivi dell’utile e della perdita, generati dall’attività dell’entità durante quel periodo, indipendentemente dal fatto che tali voci di proventi e costi siano rilevanti nel conto economico o direttamente come variazioni nel patrimonio netto.”

144

retail) che vengono ripresi dalla figura dell’investor relator e pubblicati all’esterno.

Figura 20 - Interazione circolare e avvicinamento tra financial accounting e

manangement accounting.

Questa interazione circolare si realizza dunque perché la normativa in tema di comunicazione finanziaria stimola la creazione di una nuova reportistica. Questa a sua volta può essere impiegata per fini gestionali interni. Talvolta inoltre accade che documenti informali impiegati all’interno delle organizzazioni aziendali siano assoggettati a pubblicazione volontaria. Le modifiche riguardanti la reportistica che si realizzano all’interno del sistema di controllo interno sono in genere effettuate al fine di migliorare la comunicazione interna e facilitare lo scambio di informazioni tra i soggetti dell’organizzazione aziendale.

MAAGEMET ACCOUTIG FIACIAL

145 In questo senso crediamo che la reportistica interna si evolva a ritmi meno sostenuti rispetto a quella esterna, perché la prerogativa di essa deve essere quella di soddisfare le esigenze informative interne che per loro natura tendono a rimanere maggiormente stabili nel corso del tempo.

In alcuni casi addirittura la documentazione interna resta invariata nonostante il cambiamento della documentazione esterna, perchè la variabile umana interna alla realtà aziendale non ritiene opportuno un suo cambiamento ai fini della soddisfazione delle proprie esigenze.

Si manifesta pertanto uno scambio e un flusso di reportistica interna ed esterna. A seguito di questi continui scambi informativi, alcuni dati pubblicati all’esterno presentano una struttura e una reportistica che si avvicina a quella adottata per fini gestionali interni.

Le informazioni di bilancio si arricchiscono inoltre di dati gestionali divenuti obbligatori, come alcune valutazioni di tipo patrimoniale, finanziario ed economico che devono essere raccolte direttamente dal controllo di gestione. Si nota quindi in generale un ampliamento della nota integrativa in particolare per quanto concerne la relazione sulla gestione e una riduzione del livello di discrezionalità approntato alla disclosure di tipo obbligatorio.

In tal senso si rende necessaria la gestione di un doppio binario di informazioni (interne ed esterne) che possono essere facilmente gestite tramite adeguati software gestionali.