PARTE II IL PROGETTO COMUNITARIO SUL DIRITTO
CAPITOLO 2- ASPETTI SPECIFICI E ULTERIORI SVILUPPI
2. Ulteriori sviluppi
2.2. Revisione dell’acquis
Per raggiungere in modo più efficiente i suoi obiettivi in materia di miglioramento della legislazione e per sfruttare le sinergie con l’iniziativa DCE, la Commissione ha avviato
prendendo come esempio l’acquis in materia di tutela dei consumatori, vista la sua rilevanza per il diritto contrattuale
Il processo avviene in più fasi:
- fase diagnostica, nella quale occorre analizzare il recepimento e l’applicazione da parte degli Stati membri delle direttive in materia di tutela dei consumatori. Ciò è essenziale, da un canto, per individuare i problemi normativi, le barriere esistenti nel mercato interno e le lacune in materia di tutela dei consumatori e, dall’altro, per determinare se essi derivino dalle direttive stesse o piuttosto da una scorretta applicazione da parte di uno o più Stati membri.
Una rete di studiosi e di professionisti del diritto conduce attualmente un’analisi comparativa per conto della Commissione. Quest’analisi completerà i controlli sul recepimento effettuati dalla Commissione e riguarderà l’applicazione delle direttive negli Stati membri, tenendo conto anche delle più importanti giurisprudenze e decisioni amministrative nazionali. I ricercatori formuleranno raccomandazioni volte a razionalizzare e semplificare l’acquis eliminando eventuali incoerenze, sovrapposizioni, barriere commerciali interne e distorsioni della concorrenza. Lo studio è accessibile al pubblico dalla fine del 2006 ed è consistito nella redazione del Compendium (Compendio della legislazione
comunitaria in materia di consumatori)54.
- fase operativa: Come indicato nella comunicazione del 2004, è stato istituito un gruppo di lavoro permanente di esperti degli Stati membri, il quale si è riunito per la prima volta nel dicembre 2005. Tale gruppo di lavoro procederà ad esaminare singole direttive, mentre in seminari specifici saranno trattate le questioni “orizzontali”, comprese le definizioni e i rimedi giuridici.
- fase decisionale: La Commissione valuterà le diverse opzioni ed esaminerà l’opportunità di adottare provvedimenti normativi.
54
Per sviluppare una conoscenza di base per la revisione dell’acquis consumatori, la Commissione europea, ha sviluppato attraverso una rete di ricercatori, una analisi comparativa di come le otto direttive oggetto della revisione sono state recepite nei diversi Stati membri, inclusi casi giurisprudenziali e pratica amministrativa. Tale compito è stato realizzato dalla Università di Bielefeld, sotto la guida del prof. Dr. Hans Schulte-Nölke ed è consistito in 1) una analisi comparativa delle diverse normative nazionali, con l’evidenza di possibili barriere o distorsioni alla competizione quale risultanza delle divergenze esistenti. 2) una banca dati sulla legislazione europea di diritto dei consumatori che collega le direttive oggetto di revisione, i casi rilevanti di giurisprudenza della Corte di giustizia europea, le norme di trasposizione nazionale e i casi giurisprudenziali nazionali. (cfr. http://ec.europa.eu/consumers/rights/cons_acquis_en.htm).
Relativamente alle singole direttive, l’esame comincerà a prendere in considerazione quelle che hanno già formato oggetto di analisi da parte della commissione:
prezzi unitari,
provvedimenti inibitori,
godimento a tempo parziale di beni immobili pacchetti turistici
contratti a distanza
vendite fuori dei locali commerciali clausole vessatorie
vendita di beni di consumo
La revisione dell’acquis si articolerà in base a due modalità di approccio analitico- operativo:
a) approccio verticale consistente nel rivedere singole direttive già esistenti (ad esempio, revisione della direttiva sul godimento a tempo parziale di beni immobili) o nel proporre nuovi atti normativi riguardanti settori specifici (ad esempio, una direttiva sul turismo che includa disposizioni attualmente contenute nella direttiva sui viaggi “tutto compreso” e nella direttiva sul godimento a tempo parziale di beni immobili);
b) approccio orizzontale, consistente nell’adottare uno o più strumenti quadro riguardanti aspetti comuni dell’acquis. Questi strumenti quadro fornirebbero definizioni comuni e disciplinerebbero i principali diritti contrattuali dei consumatori e i relativi rimedi giuridici (ad esempio, elaborare una direttiva sulla vendita B2C di beni la quale disciplinerebbe in modo coerente aspetti della vendita attualmente oggetto di disposizioni sparpagliate in molte direttive (quali la direttiva sulla vendita dei beni di consumo, la direttiva sulle clausole contrattuali abusive, la direttiva sui contratti a distanza e quella sulla vendita a domicilio). In ogni caso l’approccio orizzontale non escluderebbe il ricorso anche a soluzioni verticali.
Il 23 marzo 2006 è intervenuta la Risoluzione del Parlamento europeo sul diritto
(2005/2022(INI)) la quale, con il proposito di inserire i lavori in corso presso la
Commissione, nell’alveo istituzionale stabilito per l’adozione degli atti normativi comunitari in stretto rapporto con il Consiglio e con il Parlamento,
• ritiene il progetto di fondamentale importanza per lo svolgimento dell’azione comunitaria e la realizzazione del mercato interno,
• apprezza il lavoro fin qui svolto invitando la Commissione a proseguire con i gruppi già istituiti,
• ribadisce nell’ambito della revisione dell’acquis in materia di tutela dei consumatori la necessità di prevedere un livello di protezione massima e che pertanto i principi specifici stabiliti in materia non subiscano una “diluizione” nel progetto del diritto contrattuale, con la conseguenza di attuare una distinzione tra contratti B2B e B2C (prevedendo nel primo caso di dovere tenere conto del principio fondamentale della libertà contrattuale).
A conclusione del primo ciclo di incontri sulle tematiche derivanti dall’analisi della citate direttive, l’8 febbraio 2007 è stato pubblicato il libro verde che delinea orientamenti e opzioni per la revisione dell’acquis e rappresenta l’annuncio e la prima verifica pubblica dell’intenzione della Commissione di proporre una riforma complessiva delle direttive che costituiscono il corpus del diritto dei consumatori.
La consultazione si è chiusa il 15 maggio 2007 e nell’autunno 2007 sono stati resi disponibili i risultati di oltre 300 risposte da parte degli stati membri, degli operatori professionali e a aziende, nonché organizzazioni dei consumatori e di altri Enti o organismi interessati55.
Quanto agli sviluppi futuri, è nelle intenzioni della Commissione56 di proporre, assieme alla continuazione dell’analisi verticale delle direttive oggetto di revisione, di cominciare ad approntare gli aspetti di approfondimento per uno strumento orizzontale nel prosieguo dei lavori.
55
Il testo Report on the outcome of the public consultation on the green paper on the review of the consumer
acquis è consultabile all’indirizzo web:
http://ec.europa.eu/consumers/cons_int/safe_shop/acquis/acquis_working_doc.pdf.
56
Cfr. il discorso conclusivo della Commissaria per i Consumatori Meglena Kuneva in occasione della Coferenza tenutasi a Bruxelles il 14 novembre 2007 Stakeholders' Conference on the "Review of the Consumer
Se il risultato dell’analisi di impatto, conferma la necessità di proseguire i lavori in detto modo, dovrebbe seguire una proposta di direttiva quadro della Commissione sui diritti contrattuali dei consumatori, prevedibilmente alla fine del 2008.
Una tale direttiva dovrebbe incorporare almeno 4 delle otto direttive oggetto di revisione: la direttiva in materia di clausole abusive, la direttiva sui contratti a distanza, la direttiva sulle vendite al di fuori dei locali commerciali, la direttiva in materia di garanzie sulle vendite di beni di consumo.
La direttiva quadro dovrebbe altresì regolare gli aspetti orizzontali comuni anche ad altre direttive di tutela dei consumatori, come il diritto di recesso. In questo modo dovrebbe risultarne un quadro normativo semplificato, con l’allineamento dei concetti giuridici comuni a più direttive, rimuovendo le divergenze e le incongruenze al momento esistenti, in linea con i principi di una migliore regolamentazione.
In questa fase, la Commissione ipotizza la divisione della direttiva quadro in due parti. La prima parte coprirebbe aspetti orizzontali, quali:
- le definizioni comuni (consumatore, professionista, consegna ecc.);
- la chiarificazione e l’armonizzazione delle regole sul diritto di recesso (durata, il termine di inizio e di conclusione, le modalità e gli effetti dell’esercizio del recesso);
- la predisposizione della lista nera e della lista grigia delle clausole abusive nei contratti con i consumatori che rimpiazzerà quelle attualmente esistenti (la lista nera dovrà contenere una serie di clausole in ogni caso vietate, mentre la lista grigia dovrebbe contenere clausole che si presume siano da considerare abusive); - l’introduzione di nucleo comune di informazioni richieste, miranti ad una
semplificazione delle regole attuali.
La seconda parte della direttiva quadro dovrebbe coprire invece gli aspetti verticali, a questo punto residuali, della direttiva sui contratti a distanza (ad es. le aste on line e i contratti tramite telefonino c.d. mobile commerci) e della direttiva sulle vendite porta a porta.
Altri aspetti verticali dell’acquis dei consumatori, dovrebbero continuare ad essere regolati settorialmente (ad es. multiproprietà, indicazione dei prezzi, pacchetti turistici), che non rientrerebbero pertanto nell’abito regolato dalla direttiva quadro.