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Ricerche internazionali sulle professionalità prescolastiche

L’agenzia europea Eurydice, in preparazione al Report di ricerca sulla riduzione delle disuguaglianze socio-educative infantili (Eurydice, 2009), ha fornito una panoramica europea sulla situazione dei servizi e del personale dell’educazione prescolastica degli Stati membri. A livello preprimario, la metà dei Paesi europei accoglie in strutture dipendenti dal ministero della Pubblica Istruzione i bambini dai 3-4 anni d’età, mentre a livello prescolastico risultano generalmente afferenti a ministeri diversi (cfr. capitolo 1, paragrafo 1.1 e 1.1.3). La frequenza è facoltativa nella maggior parte dei paesi OCSE, in alcuni è obbligatorio l’ultimo anno prima dell’inserimento nella primaria, che generalmente è obbligatoria a partire dai 5-6 anni d’età.

Negli istituti preprimari sotto la responsabilità del ministero dell’educazione e che appartengono al sistema scolastico, il personale responsabile ha sempre un diploma specialistico in educazione. Al contrario, nelle strutture che dipendono, almeno in parte, da altre autorità o ministeri diversi, il personale incaricato delle attività educative può non essere qualificato in materia di pedagogia (es. in servizi come asili nido, centri ludici o giardini d’infanzia)24. Affrontiamo ora una panoramica sui servizi educativi prescolastici in alcuni Paesi europei, evidenziando gli aspetti e le caratteristiche che li contraddistinguono (es., la formazione del personale educativo), in funzione della definizione delle caratteristiche comuni delle professionalità prescolastiche:

In Austria c’è un responsabile dell’educazione prescolastica nei kindergarten che prevede l'affiancamento di un'altra educatrice o assistente di supporto; non c’è una regolamentazione specifica nè curricolare né organizzativa, né viene richiesta una specifica funzione di valutazione, pur nella consuetudine delle educatrici di monitorare, analizzare ed ottimizzare le metodologie didattiche e le funzioni di cura, collaborando con i genitori. La formazione degli insegnanti si svolge in scuole speciali di livello secondario superiore o in istituti per la formazione speciale a livello post-secondario.

Nel Belgio della comunità francofona l’ecole maternelle, pur non essendo obbligatoria, costituisce assieme all’istruzione primaria parte integrante del sistema educativo di base. Gli insegnanti hanno compiti valutativi, ed intervengono anche in centri di carattere medico esterni, in accordo coi genitori, per svolgere test psicologici e consigliare eventualmente ai genitori di proseguire la frequenza alla scuola dell’infanzia per un anno o iniziare il percorso scolastico obbligatorio a 5 anni d’età. É previsto un affiancamento da parte di infermiere qualificate, ed è previsto il supporto di personale qualificato nel

      

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caso di bambini con disturbi specifici, ma gli interventi non sono finanziati. Dal 2001 esiste un programma emanato dal livello centrale sui curricoli della scuola di base (preprimaria e primaria) che stabilisce le competenze di base secondo una prospettiva di garanzia di continuità degli apprendimenti.

La formazione degli insegnanti prevede un corso di studi di 3 anni (teorico e pratico) a livello superiore, che porta all’acquisizione di una certificazione per l’insegnamento preprimario. Dal 2002 la formazione in servizio è obbligatoria.

In Bulgaria l’educazione prescolastica è compresa nel sistema educativo di base ed è obbligatoria l’ultimo anno. Esistono due tipi di programmi per bambini dai 3 ai 6 anni, di cui uno di preparazione alla scuola primaria, regolato da norme prescrittive e le linee guida di tipo didattico-educativo previste e valide a livello nazionale. Per entrambi i programmi si prevedono requisiti minimi di apprendimento per bambini di 3-4 anni, 4-5 anni, 5-6 anni. Per ogni gruppo sono previsti due insegnanti “generalisti” ed un insegnante di musica che segue fino a 12 gruppi di bambini. Si richiede alla figura professionale attività di valutazione periodiche e sistematiche e colloqui con i genitori, e la stesura di una descrizione finale di carattere pedagogico e di valutazione complessiva.

La formazione degli insegnanti prevede il possesso di un diploma di istruzione superiore: gli insegnanti svolgono infatti funzioni sia amministrative che pedagogiche; infatti se in una scuola il numero di classi è inferiore a 5, anche il dirigente svolge la funzione di insegnante.

A Cipro esiste un sistema “disgiunto” che prevede l’asilo-nido, la scuola dell’infanzia fino ai 4 anni, e un anno prescolare fino ai 5 anni e otto mesi. Non ci sono dati rispetto alla formazione del personale degli asili nido (che afferiscono al Ministero per l’assistenza e di cui esistono le seguenti tipologie: pubblico, comunale, privato). Il personale svolge attività di tipo valutativo tramite la preparazione di “dossier” individuali con tutte le informazioni (anagrafiche, di salute, e progressi generali a cadenza trimestrale). Le scuole dell’infanzia afferiscono al Ministero del’Educazione e della Cultura ed elaborano un curricolo pre-primario, suddiviso in obiettivi generali e obiettivi specifici, che dal 2005 è parte del curricolo del livello primario. La valutazione dei bambini è prevista in fase diagnostica iniziale, formativa o continua, e finale, in funzione informativa per gli insegnanti del livello primario.

La formazione del personale asilo-nido è associata a quella di assistente sociale per la prestazione di servizio entro le istituzioni “pubbliche”, mentre è richiesto un diploma biennale di specializzazione in educazione e infanzia per insegnare nelle scuole comunali e private; gli insegnanti della scuola dell'infanzia, come quelli del livello primario, devono possedere un diploma di studi universitari della durata di quattro anni.

La Danimarca ha come Cipro tre tipologie di educazione prescolare: asilo-nido, scuola dell’infanzia e anno pre-primario (quest’ultimo dal 2006 costituisce il primo anno dell’istruzione obbligatoria, ed è quindi parte integrante del sistema educativo). In particolare in quest’ultimo, gli insegnanti stilano piani

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educativi, ma non esistono regole formalizzate per la valutazione ed il monitoraggio dei bambini, mentre si privilegiano valutazioni generali di tipo osservativo dei comportamenti e dell’interazione in gruppo, e colloqui periodici con i genitori per valutare l’andamento complessivo. Non ci sono notizie riguardo alla formazione del personale.

L’Estonia suddivide il sistema preprimario in asilo nido e scuole dell’infanzia (dai 3 ai 7 anni). Per entrambi è responsabile il Ministero dell’Educazione e della Ricerca, che dal 1999 emana programmi di Curricolo nazionale che definiscono compiti ed obiettivi dell’educazione prescolare, 5 tipologie diverse di contenuti didattici e la durata massima dell’attività in base all’età dei bambini (es: 3 anni: massimo 15 minuti). É fissato un numero massimo di bambini per gruppo/classe. La valutazione trimestrale scritta viene trasmessa ai genitori due-tre volte l’anno per bambini di 3, 5 e 7 anni. Dal 2007 esiste una proposta di legge sull’obbligo di frequenza all’ultimo anno, anche perché l'affidamento dell'educazione prescolare a servizi esterni non è molto diffusa.

La formazione degli insegnanti, che include anche insegnanti di musica ed educazione fisica, deve avere una qualifica di istruzione superiore quantificata in crediti (120-160).

La Finlandia dispone di un livello prescolare (asilo) fino ai 6 anni, e di un anno di preparazione alla scuola di base. Il sistema degli asili è amministrato dal Ministero per gli affari sociali e la salute, ma la gestione è affidata alle autorità locali e ai servizi sociali. La copertura ed accessibilità è garantita, ampia (da tempo parziale fino a 10 ore al giorno, su 5 giorni ma anche su 6 o 7) e diversificata (esistono possibilità di assistenza domiciliare con gruppi molto ristretti: massimo di 4 bambini). Dal 2002 l’anno preprimario (esiopetus) segue un curricolo preparatorio “interdisciplinare” ed esprime una valutazione degli obiettivi generali dell’educazione preprimaria fondata sui progressi della crescita e dell’apprendimento nel suo complesso, condotte attraverso l’interazione bambino-insegnante. I colloqui con i genitori prevedono anche la presenza del bambino per favorire l’auto-valutazione. In base a test psicologici si può anticipare o posticipare l’inserimento a livello primario.

La formazione degli insegnanti richiede un diploma universitario ad indirizzo educativo (teorico e pratico) di 5 anni. Per insegnare negli asili è sufficiente un diploma universitario triennale di carattere generale, che se pedagogico qualifica anche all’insegnamento delle esiopetus. Gli istituti assumono direttamente gli insegnanti in base ai posti disponibili. Non esiste una normativa sulla formazione in servizio, ma è definita l’obbligatorietà di 3-5 giorni all’anno e ricade su istituti ed insegnanti, seppur finanziariamente supportata dallo Stato (es., aggiornamento sulle TIC) ed organizzata da centri di formazione statali, università, politecnici ed organizzazioni private.

La Francia prevede una scuola dell’infanzia (2-6 anni) non obbligatoria e inserita nel sistema educativo complessivo, e soluzioni custodialistiche prima dei 2 anni (creches). L’insegnante gode di autonomia organizzativa e didattica, svolge attività valutative sia individuali (osservazione) che

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collegiali, decidendo nel consiglio di classe l’opportunità o meno di ammettere il bambino al ciclo successivo. Per ogni bambino è curato un libretto scolastico dove sono riportati i risultati delle valutazioni.

La formazione degli insegnanti prevede figure professionali che si suddividono in: insegnanti generici e insegnanti specializzati. Il gruppo educativo è formato da soggetti che hanno la responsabilità educativa di un alunno o di un gruppo di alunni e comprende: Capo d’Istituto, uno o più insegnanti e genitori, il personale del RASED (rete per l’aiuto specialistico dei bambini in difficoltà), un dottore, un’infermiere/ a e un assistente sociale. Gli insegnanti sono coadiuvati dagli “Agenti territoriali specializzati nella scuola materna” reclutati dalle autorità locali e in possesso di una formazione specifica. Negli ultimi anni i programmi hanno insistito sull’acquisizione di competenze linguistiche che prevedono unità d'apprendimento propedeutiche alla scuola primaria che prevedono, a desempio, la capacità di costruire verbalmente frasi complesse. Il percorso di formazione degli insegnanti è di livello universitario.

La Germania demanda ai Lander la responsabilità dell’educazione prescolastica che afferisce ai rispettivi Ministeri del settore sociale, assistenza e giovani e non costituisce parte del sistema scolastico. I kindergarten sono strutture private a finanziamento e supervisione pubblica; esistono anche scuole di “preparazione” al livello preprimario sempre su iniziativa o richiesta di tipo bottom-up, che tuttavia non anticipano contenuti disciplinari. Gli orari e la disponibilità tende ad incontrare e soddisfare le esigenze dei genitori. Le attività didattiche prevedono diversi raggruppamenti pre-disciplinari senza tuttavia un'attività valutativa delle abilità sviluppate, ma solo dell’emergenza di eventuali problematiche.

La formazione del personale è basata sull’assunzione di qualifiche di educatore e puericultore, acquisite in scuole tecnico- professionali specifiche di livello secondario superiore; entrambe le figure professionali sono riconosciute dallo Stato, mentre la gestione della scuola (es., coordinamento) è affidata a personale con formazione di tipo pedagogico nel settore delle scienze sociali, presso istituti di istruzione superiore.

L’Inghilterra dispone di scuole per l’infanzia e classi prescolari presso le scuole primarie. Non esistono curriculum nazionali di riferimento, tuttavia a livello prescolare gli obiettivi di apprendimento sono quelli stabiliti dal livello primario. Dal 2002 è stata introdotta la valutazione obbligatoria, svolta secondo modalità globali nel corso dell’ultimo anno.

La formazione degli insegnanti prevede un corso specifico di studi della durata di tre anni o di una qualifica di assistente all’infanzia. Gli insegnanti non sono dipendenti pubblici ma impiegati direttamente dall’Istituto o dall’autorità locale. Esistono anche insegnanti specialisti di musica ed educazione fisica che conducono attività didattiche specialistiche e pre-disciplinari, a differenza degli altri.

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L’Irlanda non dispone di un sistema nazionale di educazione prescolare, e i bambini di 4 e 5 anni frequentano le classi per l’infanzia nelle scuole primarie (infant classes), con lo scopo di introdurre i bambini all’apprendimento formale, e afferiscono ad un programma integrato d’istruzione. Esistono inoltre asili a livello locale in base ad esigenze specifiche.

La formazione degli insegnanti del livello prescolastico è lo stesso di quelli della scuola primaria, e godono dello stesso status e livello salariale. Il personale che opera negli asili in genere non ha una formazione specifica.

L’Islanda prevede un sistema integrato preprimario che accoglie i bambini da 1 a 6 anni ed è riconosciuto come primo livello del sistema educativo. Il Ministero dell’educazione, scienza e cultura prescrive le indicazioni curricolari e il raggiungimento di obiettivi educativi stabilendo i campi educativi di riferimento, a cui ogni scuola si conforma definendo la propria politica e descrivendo le proprie modalità di perseguimento inserite nel curriculum scolastico. Non si richiede una valutazione dei risultati e/o progressi del bambino, ma solo nel caso di situazioni difficoltà.

La formazione del personale prevede un corso universitario di tre anni. Gli insegnanti sono dipendenti pubblici e assegnati alle municipalità attraverso un concorso pubblico. La formazione in servizio non è obbligatoria.

La Lettonia dispone un sistema integrato (da 1 a sei anni d’età) di educazione prescolare, offerto da istituti (modello scolastico con bambini omogenei d’età) o famiglie (modello familiare con gruppi eterogenei d'età) e la frequenza è obbligatoria solo per i bambini dai 5 ai 7 anni. Le attività sono fissate nella durata (es. max 15 min per bambini fino ai 2 anni d'età), gli insegnanti progettano e pianificano le attività e svolgono valutazioni informali che comunicano ai genitori. Alle famiglie che intendono educare a casa i bambini sono previsti supporti di formazione metodologica attraverso centri di consulenza all’educazione prescolare, nonché finanziamenti.

La formazione del personale è passata nel 2004 da requisiti di accesso basati sul possesso di titoli professionali a orientamento pedagogico a percorsi specifici di istruzione superiore in pedagogia e di una qualifica all’insegnamento a livello prescolare, con opportunità di integrazione degli studi per le insegnanti che non possiedono i requisiti previsti dal nuovo regolamento.

Il Liechtenstein prevede strutture di kindergarten dai 4 ai 6 anni d’età, non obbligatorio ed appartenenti al sistema educativo, che emana un curriculum di riferimento, linee guida e obiettivi generali per aree disciplinari, distinte per livello d’istruzione. Gli insegnanti svolgono osservazioni e valutazioni tramite compilazione su scheda, principalmente in funzione del passaggio alla scuola primaria, e offrono indicazioni e suggerimenti alle famiglie sull’opportunità o meno di iscriverli regolarmente alla scuola primaria. I criteri di valutazione sono: il livello di sviluppo del bambino; i requisiti della scuola; le considerazioni sull’ambiente e la famiglia in cui vivono.

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La formazione degli insegnanti avviene in Austria o Svizzera, e i requisiti di accesso alla professione variano in modo considerevole, tuttavia tutti devono seguire un regolare programma di formazione iniziale e durante il servizio vengono giudicati da ispettori per la scuola dell’infanzia a cadenza annuale.

A livello generale, si possono esprimere alcune considerazioni sull’evoluzione europea del sistema della formazione professionale degli insegnanti:

i. Afferenza istituzionale e normazione:

Ci sono Paesi in cui l’educazione prescolastica afferisce a Ministeri diversi rispetto a quello dell’Educazione o Istruzione (es., Affari sociali, famiglia): in tal caso, in genere non vengono emanati programmi curricolari o obiettivi suddivisi per area disciplinare, bensì, talvolta, linee guida di organizzazione e di erogazione del servizio: ciò fa ipotizzare la permanenza, in quei Paesi, di servizi presacolastici di dall'identità e orientamento di tipo assistenziale- custodialistico più rivolto al supporto famigliare che su obiettivi educativi dis viluppo individuale. Lì dove l’educazione prescolastica afferisce ai Ministeri dell’Educazione, è inclusa all’interno del sistema educativo complessivo (es., inserita nel primo ciclo o "ciclo di base").

Nei Paesi in cui esiste una normazione istituzionale dell’offerta educativa dell’educazione prescolastica (programmi curricolari etc.) vi è in genere una definizione del numero massimo di bambini per ciascun gruppo in base all’età anagrafica, che assicurano un rapporto bambini/insegnate generalmente migliore rispetto ai Paesi che non definiscono i criteri educativi generali (es., quelli che non includono l’educazione prescolastica nel sistema educativo complessivo).

ii. Curricolo scolastico e ricadute formative professionali:

In alcuni Paesi l’autorità centrale ha emanato di recente programmi didattici che riuniscono nella definizione di “ciclo di base” l’educazione prescolastica, prevedendo il suo riconoscimento istituzionale e legittimazione sociale al pari della scuola primaria, che comprende dai 3 fino agli 8 anni circa (così anche per l’Italia). Nei Paesi dov’è previsto il curricolo unico, si riscontra anche una tendenza all'omogeneizzazione dei criteri di accesso alla professione nei termini di formazione iniziale (es., a Cipro si richiede una formazione universitaria per tutti i livelli, prescolastico e scolastico).

161  iii. Risorse e specializzazione del personale:

In diversi Paesi è previsto l’affiancamento all’insegnante prescolastico di un’altra figura di supporto (es., altra insegnante o puericultrice/infermiera/assistente). In alcuni paesi sono previsti degli insegnanti specialisti che svolgono interventi didattici specifici (es. insegnanti di musica o educazione fisica).

iv. Qualificazione del livello prescolastico:

Si attesta un generale e recente interesse alla qualificazione del livello prescolastico (emanazioni legislative di regolamenti, linee guida, criteri di ammissione alla professione, etc.).

v. Formazione e qualificazione della professionalità:

A questo si collega il nuovo interesse dimostrato per la formazione e qualificazione della professionalità docente, dal momento che in molti Paesi si è passato recentemente, in termini di requisiti di ammissione alla professione, da titoli di istruzione secondaria o professionali a percorsi universitari, anche se la maggior parte dei Paesi europei mantiene come requisito- base un percorso di formazione superiore a generale orientamento pedagogico ed educativo.

vi. Formazione in servizio:

In generale non esiste una definizione ben precisa dei percorsi di formazione in servizio, oppure è del tutto assente: lì dove presente, si fa riferimento all’obbligo in termini di responsabilità professionale o si prevedono pochi giorni di corsi all’anno.

vi. Competenze professionali:

In molti Paesi è prevista una valutazione generale dell’andamento dello sviluppo e dei progressi del bambino tramite colloqui con i genitori; talvolta esistono strumenti di valutazione (schede, portfolio) e/o una definizione più specifica della sua realizzazione (tempi e modalità) e quando questo avviene, in genere è rivolto all’accertamento dei prerequisiti degli apprendimenti per l’inserimento alla scuola primaria e viene comunicato agli insegnanti scolastici.

162  vii. Innovazione sociale:

Si nota, nei paesi ex-URSS e scandinavi, la presenza di un’offerta eterogenea di iniziativa spesso bottom-up (es. iniziative famigliari, associazioni private) che vengono incoraggiate e finanziate dall’autorità centrale. Il supporto istituzionale all’esistenza di un’offerta ampia e diversificata segnala l’attenzione specifica rivolta alla garanzia di libertà di scelta delle famiglie tra opportunità differenti.