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riferimento: Salvatore Sanzo Dirigente: Cristiana Bruni

Nel documento SEZIONE 3 PROGRAMMI E PROGETTI (pagine 39-44)

3.4.1 - Descrizione del progetto

Si individuano 4 macro aree di intervento:

Emancipazione cioè trovare strumenti che sostengano i ragazzi nella piena realizzazione di se stessi, nel loro sviluppo individuale e nei loro diritti di cittadinanza. Da un punto di vista collettivo, cambiare rotta e vedere i giovani non come problema (costo economico e rischio sociale) ma come risorsa (economica e di innovazione)

Abitazione riveste campi ampi non solo per l’autonomia personale legata al vivere da soli ma come diritto alla vita e ad una crescita responsabile ed al recupero di spazi di aggregazione comune.

Partecipazione intesa come diritto/opportunità di prendere parte alla vita pubblica e alle decisioni della comunità come contributo attivo allo sviluppo della collettività. Requisito fondamentale per una comunità democratica.

Comunicazione ovvero semplificazione del linguaggio burocratico percepito come poco comunicativo e che alimenta un senso di scarsa fiducia nelle istituzioni, attraverso la realizzazione di una comunicazione che attivi canali diretti e facili per le giovani generazioni.

Azioni progettuali

1. emancipazione Progetto Giovani card per il sostegno al reddito. Convenzione con Associazione Carta Giovani Roma. Partecipazione a Job Meeting e Matricolandosi con l’Università di Pisa. Progetto Buone idee giovani cambiano la Provincia per favorire e promuovere l’imprenditoria giovanile. Progetto Aperitivi informativi: percorsi possibili per orientarsi per guidare i ragazzi ai percorsi di studio e di lavoro possibili in collaborazione con gli informagiovani dei Comuni. Attivazione del Servizio Civile presso l’Ufficio Politiche Giovanili all’interno del Servizio Civile Regionale.

2. abitare Progetto Mens Sana finanziato dal Ministero della Gioventù con le 10 Province toscane.

Nuova progettazione APQ2011 con la Regione: bando in uscita a gennaio 2011: coordinamento con il territorio

3. partecipazione Progetto la Provincia Partecipa in collaborazione con l’Assessorato provinciale alla Partecipazione per selezionare giovani facilitatori che favoriscano percorsi di partecipazione nelle 4 aree della Provincia. Incontri della Consulta Giovani nel territorio ed elaborazione e approvazione del nuovo regolamento. Spettacolo con Paolo Ruffini Intolleransia in collaborazione con la Regione Toscana. Progetto Regionale Upigitos 2.0 per la costituzione di un tavolo giovani regionale e la creazione di uno sportello dedicato ai giovani in ogni provincia. Nell’ambito del progetto verranno anche organizzati tavoli tecnici con le associazioni giovanili ed i ragazzi del posto per organizzare in ogni zona un evento che valorizzi spazi e peculiarità locali. Incontri zonali con gli Assessori alle Politiche Giovanili per lavorare a cartellone di manifestazioni comuni nel corso dell’intero anno. Elaborazione e sottoscrizione di un Patto sulle Politiche Giovanili con i 39 Comuni della Provincia con l’aggiunta di Fucecchio.

4. semplificazione del linguaggio burocratico proseguire il percorso di comunicazione e di consolidamento della rete con il mondo associativo e le amministrazioni pubbliche iniziato con la newsletter provinciale, il sito web e l’utilizzo dei principali social network.

3.4.2 – Motivazione delle scelte

Molteplici e svariate sono le iniziative sviluppate a livello locale in favore dei giovani; in Italia, tuttavia si evidenzia una scarsissima interattività tra mondo giovanile e istituzioni.

In questa linea si inserisce il patto sulle politiche giovanili, che rappresenta la conclusione di un percorso di condivisione con gli assessori dei 39 comuni della Provincia con l’aggiunta del Comune di Fucecchio. Un patto che punta a valorizzare il diritto dei giovani ad un’informazione completa ed affidabile e ne favorisce la partecipazione attiva ponendo particolare attenzione all’integrazione tra le politiche che riguardano il mondo giovanile. L’obiettivo di un documento unitario sui giovani è infatti quello di costruire un sistema integrato di interventi al fine di sviluppare e qualificare i servizi mettendo a sistema tutte le politiche e le azioni per i giovani del territorio, lavorando su piattaforme uniche e integrate che partono dagli enti locali e coinvolgono sia i gruppi informali che le associazioni giovanili. Il patto vuole rappresentare anche la piattaforma utile ad evitare sovrapposizioni e duplicazione di interventi. Alle Amministrazioni locali è riconosciuto un ruolo fondamentale per la realizzazione di Piani locali, la cui caratteristica principale è quella di rappresentare una vasta rete di realtà associative e quindi un ottimo strumento di progettazione partecipata.

3.4.3 - Finalità da conseguire

1) Evitare la frammentarietà di politiche ad hoc per i giovani promuovendo invece la trasversalità 2) Potenziare il sistema di coordinamento provinciale ponendo al centro degli interventi i bisogni

dei giovani e supportare anche l’autonomia che ogni comune deve avere nel processo di sviluppo di strumenti ed opportunità per i giovani

3) Favorire l’integrazione tra i vari livelli regionali, provinciali e comunali utilizzando sempre di più la sinergia tra pubblico e privato (imprese, banche)

4) rivedere le politiche di sostegno pubblico per le nuove generazioni introducendo elementi meritocratici nei criteri di assegnazione

5) Vedere i giovani non più come persone da assistere ma come una risorsa su cui investire

6) Unificare le proposte per i giovani attraverso un’unica cornice comunicativa di riferimento nella quale trovano spazio e visibilità tutti i sottoscrittori e il mondo associativo giovanile.

7) Trasformare la responsabilità politica da “preoccupazione giovanile” a “occupazione giovanile”

3.4.4 – Risorse umane da impiegare

Assegnazione di PEG.

3.4.5 – Risorse strumentali da utilizzare

n. 7 personal computer , n. 2 stampanti, 1 scanner

3.4.6 – Coerenza con il piano regionale di settore

Le scelte programmatiche della Provincia sono realizzate in coerenza con gli indirizzi regionali per lo sport, L.R. n. 72 del 31 Agosto 2000 e Piano Regionale per la promozione della cultura e della pratica delle attività motorie per il quadriennio 2008 – 2011. Per le Politiche giovanili, le scelte programmatiche della Provincia sono realizzate in coerenza con gli indirizzi regionali del Quadro Progettuale APQ2011.

Azione strategica n. 2 – Una provincia che crede nell’inclusione sociale, nella cittadinanza attiva, nella cultura, nella pace

(Par.1 – Politiche sociali e pari opportunità)

3.4 – Le politiche sociali, il volontariato e il terzo settore, le pari opportunità Programma di bilancio n. 22 Servizi di assistenza ed altri settori sociali Assessore di

riferimento: Anna Romei

Dirigente: Donatella Donadel 3.4.1 - Descrizione del progetto

Il piano di lavoro si realizza in coerenza con le azioni strategiche del programma di mandato, con le strategie definite dal Consiglio dell’Unione Europea 2007-2013 per lo sviluppo e la piena attuazione dei diritti di cittadinanza nonché in attuazione del Piano di Azione della Carta Europea per l’uguaglianza di donne e uomini nella vita locale.

In armonia con la Legge quadro e la Legge Regionale per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali la Provincia è chiamata a svolgere, nella programmazione degli interventi che sul territorio concorrono a configurare il “benessere”, un ruolo strategico, predisponendo un sistema di azioni che possano rispondere ai bisogni di tutti i cittadini affinché gli interventi più prettamente sociali, socio-sanitari e sanitari si raccordino con quelli relativi al lavoro, alla casa, ai trasporti, alla cultura, all’istruzione, alla formazione professionale, alle politiche per l’ambiente. Tale sistema si concretizza mediante:

• il coordinamento e il raccordo con gli Enti Locali ed il territorio;

la costruzione delle “reti” di solidarietà sociale costituite, oltre che dalle istituzioni, dai soggetti del Terzo Settore, dalle forze imprenditoriali e sociali nel pieno rispetto delle funzioni loro attribuite;

• la promozione di politiche di inclusione e coesione sociale e le forme di cittadinanza attiva;

• la ricerca e l’individuazione di possibili fonti di finanziamento attraverso circuiti locali (Fondazioni bancarie, Piani regionali, CESVOT), nazionali, internazionali.

• la promozione delle pari opportunità da perseguire con una logica di intervento fondata sul mainstreaming ed il rafforzamento delle reti tra organismi di parità;

Come metodologia per perseguire i suddetti obiettivi, in un’ottica di integrazione sempre più pregnante, è necessario garantire continuità:

1. alle attività di promozione e miglioramento della qualità della vita, del ben-essere sociale, di

“città sostenibili” sostenendo sul territorio, anche finanziariamente, attività e progetti mirati alla coesione ed inclusione sociale, ai diritti e legalità, alla sicurezza e vivibilità urbana, all’accessibilità e mobilità urbana.

A tal fine si prevede :

- il rafforzamento del lavoro di rete sul territorio mediante l’attività delle Consulte, l’utilizzo di protocolli, convenzioni e partecipazione ai tavoli tecnici per la condivisione di iniziative di interesse comune con il Terzo Settore, gli Enti pubblici, le Scuole, le Società della Salute, l’Ufficio di Esecuzione Penale Esterna (UEPE);

- il rafforzamento dell’integrazione e della trasversalità tra le Consulte, all’interno dell’Assessorato, tra gli Assessorati provinciali ( in modo particolare per le Politiche giovanili e l’Istruzione)

- la promozione e sostegno di iniziative e progetti orientati al “ben-essere” sociale (promovendo sani stili di vita degli anziani, dei giovani), alla prevenzione delle dipendenze, alla legalità, alla tutela dei diritti (soprattutto dei minori), ai valori della solidarietà tra i giovani

- l’attività di coordinamento, di sostegno alla progettualità degli Enti pubblici, del Terzo Settore 2. all’attività di arricchimento del capitale sociale in termini quantitativi e qualitativi promovendo fra i giovani, gli anziani, i disabili, le comunità migranti l’acquisizione di capacità conoscitive, propositive e progettuali rispetto ai diritti di cittadinanza, l’associazionismo, il volontariato e la solidarietà.

A tal fine si prevedono azioni atte a:

- dare impulso alla gestione e revisione degli Albi e Registri provinciali del Terzo Settore, alla consulenza sulle relative procedure;

- rafforzare l’attività delle Consulte;

- potenziare i rapporti di collaborazione con il CE.S.VO.T provinciale e regionale e con il Forum del Terzo Settore per una condivisione degli strumenti partecipativi e formativi in accordo con la Legge Regionale sulla partecipazione;

- proporre piani di formazione degli operatori delle organizzazioni di volontariato, con particolare attenzione alle comunità migranti, mediante la realizzazione di specifici corsi in attuazione del protocollo stipulato nel 2006 con il CE.S.VO.T. ed anche mediante gruppi di lavoro delle Consulte provinciali, seminari e convegni di approfondimento su specifiche tematiche.

3.all’attuazione del Piano della Carta Europea per l’uguaglianza di donne e uomini mediante lo sviluppo e l’implementazione delle azioni riferite a due macroaree: Politiche di genere e Tutela dei diritti.

Il tema delle pari opportunità, che coinvolge trasversalmente tutte le attività dell’Ente, sarà affrontato e gestito attraverso il coordinamento e la messa in rete delle istituzioni a livello regionale e provinciale. Sarà necessario supportare l’attività di raccordo con gli organismi di parità del territorio in particolare con la commissione provinciale pari opportunità, il coordinamento Movimenti e Associazioni di donne, costruire azioni congiunte con la Consigliera di Parità in merito alla tutela della discriminazione di genere nei luoghi di lavoro e di promozione ed attuazione dei principi di pari opportunità tra uomini e donne e sviluppare azioni integrate con la Formazione e Lavoro finalizzate alla promozione della conciliazione vita-lavoro. Sarà altresì opportuno consolidare i rapporti con l’Associazione Casa della Donna e migliorare e rafforzare la rete che si è creata in questi ultimi anni con i tavoli sulla tratta, la violenza, la conciliazione dei tempi.

A tal fine si prevedono azioni atte a:

- promuovere interventi su prostituzione e tratta di persone per sensibilizzare la cittadinanza, sviluppare politiche pubbliche di contrasto alla tratta, potenziare le competenze degli attori chiave impegnati a vario titolo sul fenomeno. Saranno sviluppati programmi di assistenza e inclusione socio-lavorativa di persone vittime di tratta e sfruttamento attraverso progetti: ex art.

18 D.lgs. 286/1998-“Provis” (appena concluso il progetto relativo al bando nazionale avviso n. 10 e avviata nuova progettazione su avviso n. 11); ex art. 13 L.228/2000 -“Nuove Orme” in parternariato con la Regione Toscana, capofila, su bando nazionale ( sta per concludersi il progetto relativo all’avviso n.4, è stato presentato il progetto relativo all’avviso n. 5);

-proseguire con le attività legate ai progetti messi in atto ai sensi della Legge regionale 16/2009

“Cittadinanza di genere”

- supportare dal punto di vista amministrativo il coordinamento tra il movimento associazionistico delle donne della Provincia di Pisa e il comitato provinciale Pari Opportunità.

3.4.2 – Motivazione delle scelte

Sottesa a questo programma sta la considerazione che l’Assessorato ha come obiettivo primario quello di creare un metodo di lavoro trasversale a tutti i settori, in funzione del quale diventa soggetto promotore di un sistema integrato di interventi e di servizi e di welfare locale.

Inoltre vi è la consapevolezza che promuovere l’integrazione tra il Terzo settore le pari opportunità e le politiche attive del lavoro e lo sviluppo economico saranno possibili e più concrete le politiche di promozione dell’inclusione e coesione sociale e le forme di cittadinanza attiva.

In coerenza con le proprie funzioni di indirizzo, programmazione, coordinamento e promozione delle risorse del territorio l’Amministrazione intende rappresentare un’efficace sede per il confronto, l’elaborazione e lo stimolo affinché ad ogni livello venga data concreta attuazione al momento della partecipazione e del coinvolgimento dei cittadini .

3.4.3 - Finalità da conseguire

Il risultato atteso è dunque:

- lo sviluppo della partecipazione e delle forme di cittadinanza attiva con particolare attenzione a processi partecipativi, sempre nell’ottica di pari opportunità, che coinvolgono gli anziani, i disabili, i giovani, le donne, i migranti, i detenuti in esecuzione penale esterna e i soggetti che rischiano l’esclusione sociale perché coinvolti in situazioni di dipendenza.

- la realizzazione di azioni positive di inclusione e di assistenza rivolte ai soggetti più deboli;

rafforzamento delle Consulte e delle reti di solidarietà sociale; azioni integrate con le politiche attive del lavoro, dello sviluppo economico, dell’istruzione; interventi di formazione degli operatori delle organizzazioni del volontariato; progettazione e coordinamento di progetti di promozione delle politiche di genere.

3.4.4 – Risorse umane da impiegare

Assegnazione di PEG.

3.4.5 – Risorse strumentali da utilizzare

• Comuni strumentazioni informatiche

• Software specifici per la gestione di banche dati ed elaborazioni statistiche

3.4.6 – Coerenza con il piano regionale di settore

Il programma è coerente con:

Legge 8 novembre 2000 n. 328 “legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi

Azione strategica n. 2 – Una provincia che crede nell’inclusione sociale, nella cittadinanza attiva, nella cultura, nella pace

(Par.1 – Politiche sociali e pari opportunità) 3.4 – Testamento biologico

Programma di bilancio n. 30 affari generali

Nel documento SEZIONE 3 PROGRAMMI E PROGETTI (pagine 39-44)