ANALISI DELLO STATO DI FATTO
7. RILIEVO CRITICO DEL DANNO
Il rilievo critico del danno della Cappella degli Scrovegni è stato effettuato mediante ispezione visiva in sito, e successivamente analizzando le riprese fotografiche eseguite, tra ottobre 2014 e marzo 2015. Questa analisi permette di evidenziare le zone e gli elementi dell’edificio caratterizzati da carenze o difetti, con il fine di studiare e di riuscire a prevederne il comportamento sia locale che globale dal punto di vista sia statico che sismico. L’individuazione preliminare di anomalie e danni pregressi nel manufatto ha dunque l’obbiettivo di identificare le possibili modalità di attivazione dei meccanismi di collasso, al fine di progettare con consapevolezza interventi atti ad evitarli. Il rilievo critico si basa sull’attenta osservazione del quadro fessurativo esistente, sullo studio dello stato di degrado dell’intero edificio, sia dovuto ad interventi precedenti sia per un deterioramento fisico e chimico, e sulla successiva rilevazione delle vulnerabilità.
È importante osservare il quadro fessurativo che interessa un edifico in quanto la presenza, la posizione e l’invasività dello stesso fornisce molte informazioni interpretabili; le lesioni potrebbero ad esempio essere causate da azioni di tipo statico o da azioni di tipo dinamico in quanto vie preferenziali per l’attivazione di meccanismi in caso di azione sismica. L’esame dello stato di degrado dell’intero edificio ci permette di approfondire lo stato di conservazione del monumento e di avere un punto di partenza per lo studio delle vulnerabilità, zone in cui la struttura risulta essere debole rispetto ad altre e più propensa quindi a subire danni a fronte di eventi sismici.
Il degrado della Cappella degli Scrovegni non è vistoso e diffuso, ma comunque presente: in quanto importante monumento patavino ha subito restauri negli anni che ne hanno permesso una buona conservazione. Si troveranno quindi tracce di detti restauri, ma anche elementi tamponati che determinano i cambiamenti dell’edificio nel tempo; la presenza di degradi quali alterazioni cromatiche e macchie invece influiscono in modo marginale nelle possibili vulnerabilità strutturali.
La determinazione delle vulnerabilità è stata divisa in due principali sezioni, una prima riguardante le vulnerabilità delle parti strutturali utilizzando come base le “Linee Guida
Rilievo critico del danno
185 seconda che ha per oggetto la vulnerabilità degli elementi non strutturali usufruendo le “Linee guida per la riduzione della vulnerabilità di elementi non strutturali, arredi e
impianti”. La Cappella degli Scrovegni racchiude gli importanti affreschi eseguiti da
Giotto, le statue di Pisano e altri elementi decorativi di grande importanza storico-culturale. Per questo si è proceduto alla compilazione delle schede di secondo livello per la “Valutazione e correlazione della vulnerabilità e del danno ad apparati decorativi fissi e al supporto strutturale” basandosi sulle “Linee guida per la compilazione della
scheda di valutazione e correlazione della vulnerabilità e del danno ad apparati decorativi fissi e al supporto strutturale”.
7.1. QUADRO FESSURATIVO
Si è rilevato il quadro delle lesioni analizzando l’edificio in tutte le sue parti, esterne ed interne, evidenziando sulle pareti della navata tre lesioni che caratterizzano l’edificio dall’Ottocento: la lesione che insiste longitudinalmente in chiave alla volta, quella che si trova sull’arco trionfale e quelle site in controfacciata; ora le lesioni si presentano ristilate in seguito all’ultimo restauro del 2001 - 2002.
I prospetti non sono interessati da fessurazioni di tipo passante o profondo ma da lesioni che vanno a concentrarsi nei soli elementi in pietra quali stipiti di porte e cornici di finestre. La facciata, esposta a sud-ovest, è il prospetto maggiormente soggetto a fessurazioni di questo tipo infatti il portone d’ingresso e la trifora soprastante sono definiti da elementi in pietra.
Fig. 7.2. Dettaglio dell’elemento lapideo caratterizzante il portale d’ingresso che presenta fessurazioni, fotografia effettuata il 20 novembre 2014.
Fig. 7.1. Dettaglio dell’elemento lapideo
caratterizzante la trifora che presenta fessurazioni, fotografia effettuata il 20 novembre 2014.
Rilievo critico del danno
186
Le uniche fessurazioni presenti nella cripta invece sono localizzate sugli architravi delle finestre (Fig. 7.3) mentre sulla parete trasversale prossima all’ingresso insistono delle cavillature (Fig. 7.4).
All’interno della navata la parete sud è caratterizzata da una lesione che insiste sulla raffigurazione della Carità (Fig. 7.5), in corrispondenza della tamponatura esterna della quale ne segue la forma (Fig. 7.6); le altre lesioni che insistono sugli affreschi verranno analizzate in seguito nel dettagli.
Accedendo all’ambiente soprastante la navata e percorrendolo lateralmente sino alla fine si può osservare la parte superiore della controfacciata, la muratura in questo punto presenta lesioni diagonali non risarcite (Fig. 7.7), lesioni diagonali dello stesso Fig. 7.6. Ripresa fotografica eseguita il 20 novembre 2014, tamponamento in corrispondenza della Carità. Fig. 7.5. Fessurazione sulla Carità, ripresa fotografica
eseguita il 20 novembre 2014.
Fig. 7.4. Cavillature, fotografia effettuata il 26 gennaio 2015.
Fig. 7.3. Fessura sull’architrave di una finestra, fotografia effettuata il 26 gennaio 2015.
Rilievo critico del danno
187 tipo si riscontrano anche nella parete dell’arco trionfale (Fig. 7.8); nella torretta del campanile infine sono presenti fessurazioni in corrispondenza delle finestre e delle pareti minori.
7.1.1. Fessurazione longitudinale della volta a botte
Una delle lesione che ha preoccupato la statica dell’edificio negli anni è la fessurazione presente in chiave alla volta a botte che ne percorre l’intradosso per tutta la lunghezza della navata.
La lesione viene segnalata per la prima volta negli anni Venti dell’Ottocento da Pietro Selvatico, dovuta probabilmente al crollo del portico antistante la facciata nel 1818 e Fig. 7.9 – 7.10. Fessurazione ristilata sulla volta botte e sul Giudizio, ripresa fotografica eseguita il 20 novembre 2014.
Fig. 7.8. Fessurazione diagonale nell’arcone, visibile dal sottotetto, fotografia effettuata il 26 gennaio 2015.
Fig. 7.7. Fessurazione diagonale nella controfacciata, visibile dal sottotetto¸ fotografia effettuata il 26 gennaio 2015.
Rilievo critico del danno
188
alla demolizione di Palazzo Foscari terminata nel 18311, nonostante negli anni a seguire sia stata più volte risanata, tendeva a ripresentarsi in seguito ai terremoti e a causa dell’eccesivo carico della copertura.
Le diverse vicende che vedono come protagonista la fessurazione sono le seguenti:
1828 segnalata per la prima volta da Pietro Selvatico 1857 consolidamento
1867 riapertura
1871 segnalata nuovamente
1937 viene portato a termine il restauro 1957 risarcitura
1962 si accentua a causa della progressiva rottura delle catene e del peso della copertura lignea
1962 sostituzione delle catene
1963 la volta viene scaricata dal peso della copertura 1976 riapertura in seguito al sisma in Friuli
2013 monitoraggio
1 PEZZETTA, Interventi di conservazione, cit., p. 12.
Fig. 7.11. Lesione riportata nel rilievo effettuato Benvenisti e Grasselli nel 1871, Biblioteca Civica di Padova, RIP XXXVI, 7389.