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Vittoria Martinetto *

4. Ristampe postume

Finché è rimasto in vita – la sua morte, nel 2007, fu altrettanto inattesa e sopravvenne, curiosamente, alla stessa età di Puig – Angelo Morino, come si è detto, ha fatto sì che l’opera dell’amico scrittore si mante- nesse viva presso il pubblico italiano e, a questo scopo, decise che era arrivato il momento di darle uniformità, impegnandosi a offrire una nuova versione dei tre romanzi tradotti negli anni ’70 da Enrico Cico- gna. Se questo è uno dei motivi principali, va anche detto che in quasi trent’anni è fisiologico che una traduzione – con poche eccezioni – ab- bisogni di revisione se non di completo rifacimento.

È un processo cui gran parte della narrativa tradotta ‘massiccia- mente’ in Italia negli anni di auge del boom latinoamericano, è stata o è in procinto di essere sottoposta. Nel caso di Puig e Cicogna, a parte i giudizi, sempre opinabili, di gusto, come spiega bene Morino nella nota alla propria traduzione di Una frase, un rigo appena per Sellerio (1996/2000)51, era necessaria un’operazione più radicale per ristabilire

l’adesione a un testo che, anche con l’approvazione dell’autore, aveva subito alcune modifiche ‘addomesticanti’ per andare incontro al pub- blico dell’epoca. Il traduttore, infatti, premette: «se certe scelte la

51 Il romanzo, nella nuova traduzione di Morino, venne pubblicato da Sellerio

prima nella collana Il Castello, nel 1996, poi nella più popolare e diffusa La Memoria, nel 2000.

ricongiungono a quella precedente, certe volte se ne discosta al punto che, qualora si volesse mettere a confronto determinate pagine del ro- manzo nell’una e nell’altra versione, ci sarebbe motivo di rimanere perplessi dinanzi alle differenze»52. Come si è già avuto modo di ac-

cennare, il titolo, nel rispetto della scelta fatta a suo tempo dall’autore, viene mantenuto invariato, mentre a differenziare le due traduzioni è «soprattutto il diverso atteggiamento che è stato osservato nei con- fronti di materiali della musica latinoamericana inseriti all’interno del romanzo»53: si tratta, infatti, di una versione ora più letterale, senza un

eccesso – dall’effetto parodico in italiano – di elisioni dell’ultima sillaba delle frasi musicali che in spagnolo suonano naturalmente tronche, in modo da evitare il ricorso a quel linguaggio troppo artefatto che com- pariva nella traduzione di Cicogna. Il criterio di aderenza al testo ori- ginale è inoltre intervenuto – spiega Morino – «là dove nomi e termini a suo tempo ritenuti inconsueti per il lettore italiano, erano stati sosti- tuiti da altri»54, – Garibaldi al posto di Sarmiento, giusto per portare

uno degli esempi più clamorosi – e anche nel ripristinare, in accordo con l’originale, le epigrafi messe in capo a ogni puntata del romanzo. Secondo quella che si intende per traduzione foreignizing, in sostanza, si è portato il lettore al testo e non viceversa, essendo nel frattempo aumentata la familiarità del nostro pubblico con la cultura argentina. Tutti e tre i romanzi, rimasti per più di vent’anni nella traduzione di Cicogna, hanno subito lo stesso trattamento, con il puntuale risultato di rinnovare l’interesse dei lettori per Puig55. La cura da parte di Mo-

rino – oltreché la sua proverbiale sensibilità letteraria che gli hanno guadagnato la fama di indimenticabile interprete –, ha fatto sì che, a distanza di vent’anni, nel passaggio da Sellerio a SUR, quest’ultima casa editrice ha ritenuto imprescindibile riproporre i romanzi che sta

52 Ivi, p. 277. 53 Ivi, p. 278. 54 Ivi, p. 280.

55 Cfr. il mio articolo Lo stile sporco dell’utopia. Puig ritradotto, uscito su «L’Indice»

nel settembre 2000; di Mario Fortunato su «L’Espresso», Hayworth nel cuore, 30 giugno 2005; di Angelo Moscariello su «Stilos», Raccontare film equivale a salvarsi, s.d.; di Maria Nicola, su «L’Indice», Vite salvate dal cinema, 7 agosto 2005.

via via ripubblicando, nelle traduzioni di Angelo Morino56. SUR ha vo-

luto, inoltre, inaugurare la pubblicazione delle opere di Manuel Puig facendo precedere l’edizione de Il bacio della donna ragno (2017) da un brano del suo conterraneo e grande estimatore, Alan Pauls – Ritratto

dell’artista come agente doppio –, la cui opera in Italia è tutta pubblicata

da questa stessa casa editrice.

56 Per la cronaca va detto che l’editore SUR di Roma sta facendo, dalla sua nascita

nel 2011, un imprescindibile lavoro di recupero di testi e di autori latinoamericani in parte divenuti introvabili, avendo come risultato – anche per le originali vesti grafiche riservate ai testi – di dare alla narrativa ispano-americana una rinnovata visibilità, quasi analoga a quella che ebbe nel nostro paese ai tempi del boom. Interessante dare uno sguardo al catalogo (compresa la variante BIG SUR, dedicata agli autori norda- mericani): <https://www.edizionisur.it>. La rassegna stampa relativa a queste ripub- blicazioni si trova online nel sito della casa editrice e alla pagina dedicata all’autore. Trattandosi di una ristampa, gli articoli usciti sono in genere ritratti dell’autore – si vedano gli articoli di Luciano Lamberti e di Raul Schenardi – o interviste a chi l’ha conosciuto, si veda l’articolo di Alberto Riva, che ha interpellato me e Suzanne Jill Le- vine. Segnalo anche il mio articolo, Manuel Puig, uno scrittore scandalosamente anomalo, uscito su «L’Indice» nel novembre 2017, in occasione della ripubblicazione de Il bacio

della donna ragno presso SUR <https://www.lindiceonline.com/letture/narrativa-stra-

Allegati

1. Elenco diacronico delle edizioni italiane dell’opera di Manuel