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La produzione agricola regionale ai prezzi di base, inclusa la silvicoltura e la pesca, nel 2011 è pari a 3.468 milioni di euro, in aumen- to del 1,6% rispetto al 2010, ma in netto calo rispetto al 2009.

L’andamento positivo in termini di prezzi, re- gistrato nel 2011, è influenzato dalla gran par- te delle produzioni e servizi ai prezzi base, ad eccezione delle coltivazioni legnose (-5,2%),

della branca della silvicoltura (-12,2%) e del- la branca della pesca (-6,9%). Da sottolineare il trend positivo delle coltivazioni erbacee (+4,4%). Tale andamento è dovuto al netto incremento produttivo dei cereali

Analizzando il singolo comparto, il contributo principale alla produzione agricola è dato dal settore zootecnico con il 20,2%, leggermente superiore al precedente anno, seguito dalle

coltivazioni erbacee (12,1%), coltivazioni legnose (3,8%) e le attività dei servizi con- nessi, comprese quelle più o meno secondarie (7,6%).

Dall’analisi dei singoli prodotti in termini di valore monetario ai prezzi base, si evince la maggiore quota di produzione concentrata nel settore patate e ortaggi (23,3%), segue quello delle carni (22,7%) e quello del latte (20,0%). Il restante 34% viene distribuito tra i cereali e i legumi (2,6%), le coltivazioni foraggere (6,6%), la frutta (1,4%), gli agrumi (1,8%) e i prodotti vitivinicoli (3,0%); infine un ruolo importante è rappresentato dalle attività dei servizi connessi che incidono per il 16,4%. Nel 2011 il primato della coltura più produt- tiva tra i cereali appartiene, seppur con una diminuzione del 10,7% rispetto all’anno pre- cedente, al frumento duro che raggiunge una quota del 8,4% del totale prodotto nell’isola. Un analogo andamento negativo si è regi- strato anche per gli altri cereali che hanno visto un decremento delle produzioni rispetto

Comparti Sardegna Variazione % 2011/2010 Italia

mln.euro % mlo.euro %

Coltivazioni erbacee 419 12,1 4 14.535 14,1

Coltivazioni foraggere 106 3,0 3,8 1.800 1,7

Coltivazioni legnose 131 3,8 - 5,2 9.900 9,6

Allevamenti zootecnici 701 20,2 2,5 16.294 15,8

Attività dei servizi connessi 262 7,6 5,1 6.144 6

(+) Attività secondarie (a) 40 1,2 - 0,8 1.528 1,5

(-) Attività secondarie (a) 49 1,4 6,2 981 1,0

Produzione della branca agricoltura 1.611 46,4 2,6 49.222 47,8 Produzione della branca silvicoltura 26 0,7 - 12,2 646 0,6

Produzione della branca pesca 124 3,6 - 6,9 1.979 1,9

Totale 3.468 100,0 1,6 103.030 100,0

Produzione e servizi a prezzi di base per principali comparti, 2011 (mln euro)

Fonte: elaborazione su dati ISTAT

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al 2010. La coltura maggiormente praticata nella regione è il pomodoro che raggiunge una quota pari al 15,5% della produzione, seguita dal carciofo che rappresenta il 15,1% della produzione vegetale totale. Tra le restanti colture hanno un ruolo fondamentale nella formazione dell’intera produzione vegetale, le arance (8,5%), le patate (6,3%), il riso (3,3%) e l’orzo (2,5%) .

Da un’analisi dei dati scaturisce che rispetto all’anno precedente le quantità prodotte pre- sentano valori negativi per le colture erbacee. Anche le piantagioni arboree presentano tut- te decrementi della produzione e tra queste è significativa la minore produzione delle arance (-5,5%). Da registrare un andamento positivo della gran parte delle ortive che vede un cospicuo aumento delle produzioni dei fa- gioli freschi (+32,3%). Inverso è l’andamento dei prezzi rispetto alle produzioni. Nei cereali si nota un elevato aumento dei prezzi pari al 39,8% nel caso dell’orzo e al 34,1% per il fru- mento duro. Uguale andamento crescente si registra anche per le colture ortive.

2,6% 23,3% 16,4% 1% 20,0% 22,7% 1,4%1,8% 0,9% 3,0% 6,6% 0,3% 0,1% 0,0%

Cereali e Legumi secchi Patate e ortaggi Piante industriali Fiori e piante da vaso Coltivazioni foraggere Prodotti vitivinicoli Prodotti dell'olivicoltura Agrumi Frutta Carni Latte Uova Miele Servi connessi Fonte: elaborazione su dati ISTAT

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Quantità Valore

PRODOTTI 000.Q.li 2011/2010 Var % 000.€ 2011/2010 Var %

Frumento tenero - - - - Frumento duro 618 - 10,7 20.448 34,05 Orzo 185 - 0,5 4.287 39,84 Riso 244 -1,2 7.541 13,70 Granoturco ibrido 61 -7,6 1.429 23,57 Patate 464 - 0,9 28.301 3,33 Fagioli freschi 41 32,3 6.086 28,02 Cipolle e porri 86 3,6 4.840 - 8.20 Carote 67 0,0 2.851 5,50 Carciofi 1.109 - 1,0 103.600 - 2,57 Cavoli 193 2,7 10.862 13,34 Cavolfiori 115 3,6 5.291 14,17 Indivia 68 4,6 3.160 4,62 Lattuga 202 - 4,3 17.795 -5,54 Radicchio 21 5 1.265 17,29 Melanzane 97 1 6.042 - 3,83 Peperoni 62 1,6 4.508 3,11 Pomodori 1.137 0,2 91.533 6,70 Zucchine 74 1,4 4.894 - 11,53 Cocomeri 266 5,6 3.383 - 0,78 Quantità Valore

PRODOTTI 000.Q.li 2011/2010 Var % 000. € 2011/2010 Var %

Poponi 211 - 0,9 6.971 4,66 Fragole 11 0,0 1.739 - 8,31 Barbabietola da zucchero - - - - Tabacco - - - - Girasole - - - - Soia - - - - Uva da tavola 128 - 0,8 6.041 12,52

Uva da vino venduta 110 - 54,4 2.389 - 48,23

Vino (000 hl) 442 5,0 35.287 14,43 Olio 29 - 45,3 5.491 - 41,11 Arance 624 - 5,5 20.303 -1,96 Mandarini 80 0,0 3.233 23,80 Limoni 60 0,0 3.198 - 14,60 Clementine 92 0,0 2.424 - 9,30 Pesche 258 2,4 7.009 - 19,84 Mele 48 2,1 1.489 -11,05 Pere 77 0,0 3.876 - 25,30 Mandorle 27 0,0 1.792 3,30 Nocciole 4 0,0 638 6,70 Noci - - - - Actinidia - - - -

Fonte: elaborazione su dati ISTAT

Principali produzioni vegetali, 2011

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Nel comparto zootecnico sardo continua a rivestire un ruolo predominate il settore lattiero caseario che da solo rappresenta il 75,6% della produzione totale zootecnica. Nel 2011 il settore ovicaprino mantiene un ruolo strategico nella produzione zootec- nica sarda in termini quantitativi. Infatti, seppur in diminuzione rispetto all’anno precedente, registra una produzione di 3.245 migliaia di hl di latte. In leggera diminuzione anche l’andamento del setto- re caseario vaccino e bufalino rispetto al

2010 (-0,4%). Sempre in termini di quan- tità le carni ovicaprine registrano un crol- lo pari al -10,7%. Le carni suine e bovine presentano un leggero aumento rispettiva- mente dello 0,5% e dello 0,7%, mentre il pollame del 3,0%.

Dal punto di vista del fatturato, il settore ovicaprino ha segnato una flessione indice della diminuzione dei prezzi al produttore. In particolar modo il settore caseario, nello specifico la produzione di latte ovicaprino, ha visto un decremento del 3,6% del fattu-

rato a causa della diminuzione del prezzo unitario pagato al produttore. Diverso l’an- damento del settore vaccino e bufalino che registra aumenti del 13,1%. Anche per il comparto carni si presentano cali nell’or- dine del 9,9% per le carni ovine. Positivo l’andamento per il settore carni bovine con il 6,1% in più rispetto al 2010. Anche le carni suine ed il pollame segnano un au- mento rispettivamente del 13,7% e del 17,6%. Bene anche il miele (+11,0%) e le uova (+2,9%).

PRODOTTI Quantità Valore

000.Q.li Var % 2009/2008 000. Var % 2009/2008

Carni bovine 571 0,7 131.172 6,1

Carni suine 575 0,5 99.444 13,7

Carni ovicaprine 260 -10,7 83.773 -9,9

Pollame 170 3,0 30.141 17,6

Latte di vacca e bufala (000 hl) 2.131 -0,4 88.100 13,1

Latte di pecora e capra (000 hl) 3.245 -4,8 232.075 -3,6

Uova (milioni di pezzi) 158 1,3 15.513 2,9

Miele 3 0,0 999 11,0

Principali produzioni zootecniche, 2011

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Il campione RICA 2011 in Sardegna, com- posto da 524 aziende, ha evidenziato un aumento della dimensione aziendale media isolana, portandosi da 61,1 ettari del 2010 ai 74 ettari nel 2011, pari ad un incremen- to del 17,4%.

Le aziende che mostrano estensioni mag- giori sono rappresentate dal polo degli erbivori, con 92,7 ettari, seguite dall’indi-

rizzo allevamento misto, con 70,1 ettari di estensione media. Il polo dell’ortofloricoltu- ra, in virtù della minore superficie richie- sta per la coltivazione, rappresenta invece il fanalino di coda, con estensione pari a 10,8 ettari.

Andamento opposto si presenta nell’analisi della dotazione media di forze lavoro. In- fatti il settore dell’ortofloricoltura conta la

più alta manodopera espressa in UL pari a 2,2 UL, seconda solo alla policoltura con 2,3 UL, mentre la più bassa è rappresen- tata dai settori poliallevamento e misto coltivazioni-allevamenti con 1,0 UL medie. I dati economici evidenziano una PLV re- gionale media di 96 mila euro, superiore rispetto all’anno precedente del 14,7%, con la migliore performance rappresenta-