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L'agricoltura nella Sardegna in cifre. 2012

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Academic year: 2021

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l’agricoltura nella sardegna in cifre 2012

INEA 2014 Le attività delle Sedi Regionali dell’Istituto sono molteplici, dall’assistenza alle Regioni e agli altri enti locali, in

parti-colare per l’attuazione, il monitoraggio e la valutazione delle politiche comunitarie (interventi strutturali, di mercato, sviluppo rurale, ecc.), per la produzione di fonti informative originali sul funzionamento delle imprese agricole (RICA) e sulle dinamiche di importanti fenomeni che investono il settore primario: irrigazione, foreste, immigrati, mercato fondiario, filiere agroalimentari, produzioni di qualità e biologiche, ecc. Ma una componente di rilievo è rappresentata anche dalle attività di ricerca che le sedi regionali assicurano per la realizzazione di indagini condotte dalla sede na-zionale dell’Ente e dalle collaborazioni attivate in partnership con il mondo della ricerca nana-zionale e internana-zionale. La produzione tecnica e scientifica delle Sedi Regionali spazia dai rapporti finalizzati alle esigenze di supporto alle decisioni delle istituzioni locali ai quaderni divulgativi sul sistema della conoscenza in agricoltura e sulla evoluzione e gli scenari di sviluppo agricolo e rurale. Le competenze e le esperienze accumulate in molte sedi consentono anche di sviluppare autonome attività di studio e di ricerca mirate a fornire contributi metodologici e un avanzamento delle conoscenze

Collana: Pubblicazioni Regionali

isBn 9788881452651

L’A

GRICOL

TURA NELLA SARDEGNA IN CIFRE 2012

INEA 2014

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Il rapporto è a cura di Federica Floris Referenti tematici

Valentina Carta, Federica Floris, Fabio Muscas, Francesco Piras, Marco Satta, Gianluca Serra, Michele Fiori (ARPAS - Dipartimento IMC) Elaborazioni dati

Valentina Carta, Federica Floris, Fabio Muscas, Francesco Piras, Marco Satta, Gianluca Serra, Michele Fiori (ARPAS - Dipartimento IMC) Coordinamento editoriale

Benedetto Venuto Progetto grafico e realizzazione

Ufficio grafico INEA (Jacopo Barone, Piero Cesarini, Fabio Lapiana, Sofia Mannozzi) Edizione Internet

Massimo Perinotto Segreteria di Redazione

Roberta Capretti Stampa

CSR s.r.l. Centro Stampa e Riproduzione Via di Pietralata, 157 - 00158 Roma Il rapporto è stato completato nel Dicembre 2013

E’ possibile consultare la pubblicazione su Internet, al sito http://www.inea.it/pubbl/ E’ consentita la riproduzione citando la fonte.

Foto :Giuseppe Argiolas

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Per il secondo anno consecutivo ho l’o-nore di presentare il volume “L’Agri-coltura nella Sardegna in cifre 2012” che concentra in un opera tascabile, e quindi da tenere sempre a portata di mano, i dati elaborati dall’INEA re-lativi al comparto agricolo sardo del 2011. Un lavoro che raggruppa una mole enorme di informazioni che ha richiesto un grande impegno, sia per la raccolta dei dati, che per la screma-tura necessaria per inserire nell’opu-scolo gli elementi più significativi tra-lasciando il superfluo. Dati essenziali per chi vuole avere sotto controllo costante l’evoluzione di un comparto difficile, ma che ha dimostrato una vitalità sorprendente e una capacità fuori dal comune di reagire alla cri-si, tanto è vero che in un panorama economico generalmente preoccu-pante, l’unico comparto che ha fatto registrare segnali positivi è proprio quello agricolo, nonostante le difficol-tà ormai proprie del settore

agro-zo-otecnico. Il mondo cambia, e cambia anche l’agricoltura. E cambiano i me-todi e le procedure. Per questo è indi-spensabile la conoscenza approfondi-ta del settore e delle sue dinamiche di crescita. Evitare gli errori del passato e conservare ciò che aiuta a crescere. Per farlo in maniera organizzata e per non sprecare inutilmente ener-gie e risorse economiche, lo sviluppo deve essere orientato verso le richie-ste del mercato, stando attenti a non stravolgere la propria vocazione e la propria identità che saranno sempre un valore aggiunto delle proprie pro-duzioni. Fare sempre meglio quello che già si sa fare. Che non vuol dire non sperimentare nuove colture o metodi di allevamento, anzi. Ma vuol dire incentivare le proprie attitudini. Il mercato chiede prodotti di qualità, un settore nel quale la nostra regione può diventare sempre più competiti-va senza bisogno di ingaggiare batta-glie difficili con realtà ancora troppo

distanti dalla nostra in termini di capacità produttiva, di modernizza-zione e distribumodernizza-zione, che spesso si traducono in guerra dei prezzi in cui si contano più vittime che sopravvis-suti. La tipicità e la specificità delle produzioni invece fanno parte del patrimonio non delocalizzabile che caratterizza ogni società civile atten-ta alle sue origini e tradizioni, di cui la Sardegna è ricchissima. Se per un industria siderurgica o metalmecca-nica può essere semplice, o almeno possibile chiudere e riaprire altrove i propri stabilimenti alla ricerca di con-dizioni più favorevoli, certo non è così per i prodotti della terra, strettamen-te legati alla loro origine, al clima, a metodi colturali o di allevamento. La nostra Isola dispone di un vasto terri-torio accarezzato da un clima adatto alla produzione di materie prime di alta qualità che danno origine a pro-dotti straordinari, inimitabili in altre zone. Pianificare le produzioni è

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im-possibile senza una guida, senza una conoscenza specifica del settore, e allora diventa indispensabile dotarsi degli strumenti adatti a questo scopo. Il manuale di INEA è fra questi. Un opuscolo che consente di conoscere le tendenze del mercato e di ogni tassel-lo della filiera agroalimentare, agroin-dustriale, della zootecnia. In specifici

capitoli sono trattati i temi economici del settore, come l’andamento con-giunturale, la struttura delle aziende agricole e degli allevamenti, la multi-funzionalità agricola, e poi prodotti a denominazione, biologici, l’ambiente, il territorio, la gestione delle risorse idriche. Una sezione è destinata alla Politica Agricola Comune e le sua

in-fluenza sulla programmazione locale, la spesa e la legislazione regionale in materia. Insomma, uno strumento indispensabile per l’operatore agrico-lo evoluto, ma anche per chiunque vo-glia tenersi aggiornato mantenendo aperta un’ampia finestra sul mondo agricolo.

Oscar Cherchi Assessore dell’Agricoltura e riforma agropastorale della Regione Sardegna

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TERRITORIO E POPOLAZIONE

Superficie e Popolazione pag. 10

Clima pag. 13

ECONOMIA E AGRICOLTURA

Prodotto interno lordo pag. 20

Valore aggiunto pag. 21

Occupazione pag. 23

ANDAMENTO CONGIUNTURALE DEL SETTORE

Mercato fondiario pag. 28

Credito all’agricoltura pag. 32

Investimenti pag. 33

Consumi intermedi pag. 35

Risultati produttivi pag. 37

Risultati produttivi secondo la RICA pag. 41

FILIERA AGROINDUSTRIALE

Industria alimentare pag. 46

Distribuzione pag. 47

Consumi alimentari pag. 52

Commercio estero pag. 55

STRUTTURA DELLE AZIENDE AGRICOLE

Aziende agricole pag. 60

Coltivazioni pag. 61

Allevamenti pag. 62

Lavoro in agricoltura pag. 64

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7 MULTIFUNZIONALITà AGRICOLA

Energie rinnovabili pag. 74

Prodotti a denominazione pag. 78

Agricoltura biologica pag. 78

Ambiente e Territorio pag. 86

Utilizzo dei prodotti Chimici pag. 92

Agriturismo pag. 94

POLITICA AGRICOLA

Legislazione regionale in materia agricola pag. 98

Spesa Regionale pag. 106

La PAC in Sardegna I Pilastro pag. 108

La PAC in Sardegna II Pilastro pag. 111

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Il territorio regionale si estende da nord a sud per una lunghezza di 270 km tra le punte estreme (Punta Falcone a nord e Capo Teulada a sud), e per 145 km da est e ovest. L’andamento è molto eterogeneo e si caratterizza per la prevalenza di zone col-linari e montuose (81%). Le aree pianeg-gianti, rappresentate fondamentalmente dalla pianura del Campidano e dalla Nurra nel Sassarese, si estendono per 445.098 ettari, pari al 18% dell’intero territorio, inferiore al dato italiano che è equivalente al 23%. L’importanza di tale dato si riflette sulla tipologia dell’agricoltura isolana, rap-presentata da tecnologie prevalentemente estensive.

L’andamento della popolazione regionale nel 20111 è pressoché costante. Alcune

province confermano invece una leggera ascesa, come Olbia Tempio e Cagliari che segnano rispettivamente 0,7% e 0,1% in più rispetto all’anno precedente. La situa-zione stazionaria, conferma la bassa

den-sità di popolazione pari a 69 ab/km2, con

gli unici valori superiori ai 3000 ab/km2 per il comune di Cagliari.

In leggera diminuzione anche il numero dei centenari, di cui la Sardegna vanta la densità media più elevata sul territorio na-zionale, con i suoi 22 centenari ogni 100 mila abitanti che passano da 374 individui nel 2010 a 359 nel 2011.

Per quanto riguarda l’andamento nell’ul-timo decennio, si è verificato un costante aumento della popolazione isolana di circa il 0,3% all’anno. Dal 2008, tale variazione positiva è stata inferiore rispetto al trend registrato negli anni precedenti, mentre nel 2011 si registra una leggera diminuzio-ne (-0,01%).

La Superficie Agricola Utilizzabile (SAU), pari a 1.544.209 ettari, rappresenta il 64,1% del territorio regionale, superiore rispetto al dato nazionale (44,1%) e del Mezzogiorno (53,7%). Questo è influen-zato soprattutto dall’elevata presenza di

suPerficie e PoPolaZione

 

Abitanti Sardegna

Fonte : Elaborazione dati ISTAT 1 dati pre-censimento registrati all’8 ottobre 2011

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foraggere permanenti (80%) che occupano spesso le aree più marginali del territo-rio. Seguono gli erbai e i prati avvicendati (8,5%), ed i cereali (4,2%), leggermente superiori rispetto al precedente anno. Tra le colture arboree l’olivo occupa l’1,5%, in netta diminuzione rispetto al 2010. Sem-pre più importanza assume la vite che oc-cupa il 2,2% della SAU regionale.

L’analisi della distribuzione provinciale rivela una maggiore dislocazione delle col-ture più intensive nelle zone pianeggianti. Tra queste Cagliari, con i suoi 19.000 ettari di cereali rappresenta circa il 30% dell’in-tero investimento regionale, mentre coltu-re come le foraggecoltu-re permanenti si trovano prevalentemente nella provincia di Sassari e Nuoro che insieme rappresentano il 61% del totale della suddetta coltura.

L’elevata SAU e la bassa densità di popola-zione denotano un rapporto popolapopola-zione/ SAU tra i più bassi d’Italia, dovuto sia alla bassa popolazione che all’elevata SAU re-gionale.

Andamento popolazione Sardegna

1600000 1610000 1620000 1630000 1640000 1650000 1660000 1670000 1680000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 Fonte : Elaborazione dati ISTAT

ITALIA MEZZOGIORNO SARDEGNA 457,11 316,30 108,49 Abitanti/100 ha di SAU 2011

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Utilizzazione del territorio agricolo 2011 (%)

Sardegna Mezzogiorno Italia

superficie totale 2.408.189 12.302.498 30.133.600

coltivazioni agricole 1.544.209 6.611.788 13.297.981

di cui in %

cereali 4,19 18,39 24,58

barbabietola da zucchero e tabacco 0,00 0,22 0,34

semi oleosi 0,00 0,24 2,28

patate 0,18 0,57 0,47

legumi secchi 0,24 0,54 0,51

ortaggi in piena aria 1,89 4,31 3,18

frutta ed agrumi 1,18 6,28 4,65

olivo 1,51 13,80 8,71

vite 2,16 5,84 5,53

erbai e prati avvicendati 8,54 10,97 15,20

foraggere permanenti 80,04 38,51 34,61

altro 0,06 0,33 0,28

coltivazioni agricole/ superficie totale 64,12 53,74 44,13

Fonte: elaborazioni su dati ISTAT

Utilizzazione del territorio agricolo, 2011 (ettari) cereali barbabietola da zucchero semi oleosi patate legumi secchi ortaggi in piena aria frutta ed agrumi olivo vite

erbai e prati avvicendati foraggere permanenti altro 0,06 4,19 80,04 0,18 0,24 1,89 1,18 1,51 2,16 8,54

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13 Analisi delle condizioni meteorologiche

in Sardegna nel 2011

Le precipitazioni registrate nel 2011 dalle stazioni della rete ARPAS hanno raggiunto valori totali compresi tra circa 470 e 1200 mm, in linea o superiori alla media climatica trentennale (1971-2000) nella parte orientale del territorio isola-no, prossimi o inferiori nella parte occi-dentale. Nelle aree dell’Ogliastra, della Barbagia e della Baronia, si sono superati i corrispondenti valori climatici in manie-ra più marcata, mentre al centro-Sud e in particolare nel Campidano e nell’Iglesien-te, si sono registrate le anomalie negati-ve più marcate.

Le piogge totali di gennaio hanno rag-giunto nella maggior parte del territorio isolano valori mensili tra 50 e 80 mm, mentre in alcune aree della Gallura e del Sulcis meridionale hanno superato i 100 mm (fino al 50% oltre la media climati-ca). Le piogge del trimestre successivo hanno interessato prevalentemente la

parte orientale dell’Isola. In particolare nel mese di febbraio su questo versan-te si sono totalizzati oltre 100 mm, con punte superiori ai 200 mm in Ogliastra (2,2 volte la media). In marzo si sono superati i 100 mm nelle province orien-tali, con punte di 130-140 mm sulla parte Nord-orientale (circa il doppio di quelle tipiche del mese). Nella Nurra e nell’Alto Campidano si sono registrati i valori in-feriori, pari 40-50 mm. Nel mese di aprile sul settore orientale dell’Isola si sono avuti valori decisamente elevati. Il ciclo-ne che ha investito la Sardegna il gior-no 30 ha prodotto 241.8 mm/24h sulla stazione di Jerzu, portando il cumulato mensile a 322 mm, pari a oltre 5 volte quello climatico. Sulle altre stazioni del settore orientale i cumulati mensili han-no superato gli 80 mm, mentre sul resto dell’Isola in generale si sono tenuti al di sotto dei 50 mm.

Le precipitazioni di maggio sono state modeste, inferiori ai valori medi

climati-cliMa

Precipitazioni totali (mm) - Anno 2011

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ci, e limitate alla parte centrale e Sud-occidentale della Sardegna. Nel mese di giugno si sono totalizzati cumulati signi-ficativi, pari a circa 70 mm, nel settore Nord-occidentale. In luglio le piogge han-no interessato prevalentemente il centro-Nord dell’Isola, con valori compresi tra 10 e 40 mm, mentre in agosto le piogge sono state quasi assenti. Le piogge di settembre sono state in linea o superiori alla media climatica nella parte centra-le dell’Isola ed inferiori nella sua parte meridionale. Il mese di ottobre è stato

invece decisamente secco, con cumulati mensili compresi tra 10 e 40 mm su qua-si tutta l’Isola, corrispondenti al 20-40% della media climatica; in qualche stazio-ne del Nord-Ovest, del Basso Campidano e della piana di Ottana i valori sono sce-si sotto i 10 mm. Al contrario, le piog-ge totali di novembre sono state molto abbondanti: i cumulati di precipitazione più contenuti hanno interessato la pro-vincia di Sassari e tutta la parte centrale dell’Isola, con valori compresi tra 90 e 130 mm, in Gallura e nella parte

Sud-occidentale della Sardegna i valori han-no raggiunto circa 170-200 mm, mentre in Baronia, Ogliastra, Barbagia di Belvì, Barbagia di Seùlo e Gerrei hanno supera-to i 200 mm fino a raggiungere picchi di oltre 400 mm. In dicembre, infine, le piog-ge hanno interessato in misura maggiore la Barbagia, il Montiferru e il Sassarese dove si sono totalizzati circa 130-140 mm (fino a 1,6 volte la media), mentre sono state relativamente modeste sul versante orientale, con valori di circa 20-30 mm; sul resto dell’Isola i cumulati

Media mensile delle temperature minime (°C) per 4 stazioni rappresentative 2011

Stazione meteorologica Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic

OLMEDO (Prov. SS) 4,3 3,0 4,7 7,5 9,3 13,5 15,8 15,6 15,1 10,5 9,6 7,0

MILIS (Prov. OR) 5,7 4,6 6,7 9,7 11,9 15,1 17,6 18,7 17,6 14,1 12,8 8,7

NUORO (Prov. NU) 2,8 1,6 4,0 6,7 8,3 12,2 14,6 14,8 14,0 9,3 8,3 5,8

DECIMOMANNU (Prov. CA) 2,9 2,5 5,2 8,0 10,9 14,3 17,2 16,3 16,0 11,0 10,2 6,0

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mensili hanno raggiunto valori compresi tra 50 e 90 mm. Nel 2011 le temperature medie mensili registrate dalle stazioni dell’ARPAS (poste a quote comprese tra 0 e 1200 m s.l.m.) sono variate, secondo la località, da minimi di circa 3-10 °C nei mesi di gennaio e febbraio a massimi di 20-27 °C nel mese di agosto. Le medie mensili delle temperature minime hanno mostrato i valori più bassi in termini as-soluti, compresi tra -3 e 8 °C nelle diver-se località, nei mesi di gennaio e febbraio; le medie delle massime hanno raggiunto

valori compresi tra 26 e 35 °C nel mese di luglio e tra 28 e 36 °C in agosto. Rispetto ai valori medi della serie storica 1995-2008, per le temperature minime si sono registrate anomalie negative, sep-pure contenute, nei mesi di febbraio, nel quadrimestre maggio-agosto e in ottobre, mentre valori sopra la media si sono avu-ti in aprile, in settembre e in misura più marcata nell’ultimo bimestre. Le tempe-rature massime sono state inferiori ai va-lori medi, soprattutto nei mesi di marzo, giugno e luglio e superiori in aprile,

mag-gio e poi da agosto a dicembre, con ano-malie maggiori in settembre e novembre. Le temperature più basse sono state re-gistrate il 25 gennaio nelle stazioni di Gavoi (-10.1 °C) e di Villanova Strisaili (-9.7 °C), successivamente alle nevicate dei giorni 21 e 22. Le giornate più calde si sono avute in particolare il 12 e 13 di luglio, quando il 20% delle stazioni ha su-perato i 40 °C, con punte di 46.7 °C nella stazione di Ottana e 42.6 °C in quella di Usini.

Media mensile delle temperature massime (°C) per 4 stazioni rappresentative 2011

Stazione meteorologica Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic

OLMEDO (Prov. SS) 13,4 13,8 15,9 20,1 25,5 27,4 29,0 31,4 29,0 24,0 19,9 15,8

MILIS (Prov. OR) 13,4 14,1 16,1 21,1 26,2 29,3 31,5 34,3 30,5 24,8 19,9 15,8

NUORO (Prov. NU) 10,8 11,8 12,9 17,8 22,3 27,2 29,1 31,6 27,5 22,1 16,5 12,7

DECIMOMANNU (Prov. CA) 13,9 14,7 16,5 21,4 25,4 29,1 31,5 32,5 29,4 24,6 20,2 1,6

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16 -2,0 -1,5 -1,0 -0,5 0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5 3,0 Olmedo Milis Oliena Decimomannu

Gen. Feb. Mar. Apr. Mag. Giu. Lug. Ago. Set. Ott. Nov. Dic.

Anomalia termica (°C)

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17 -2,0 -1,5 -1,0 -0,5 0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5 3,0 Anomalia termica (°C) Olmedo Milis Oliena Decimomannu

Gen. Feb. Mar. Apr. Mag. Giu. Lug. Ago. Set. Ott. Nov. Dic.

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Prodotto interno lordo

Il Prodotto Interno Lordo della Sardegna si attesta sul livello più alto degli ultimi anni, raggiungendo il valore di 33.637 milioni di euro correnti, superiore al dato registrato l’anno precedente. Tale dato mostra un

an-damento crescente dal 2000 con un’unica flessione negativa nel 2009. Per quanto ri-guarda il PIL procapite, esso si attesta su valori pre-crisi registrati nel 2008, grazie ad un aumento dell’1,8% rispetto al 2010 a sua volta aumentato del 3% rispetto al

2009. Il primo valore è ulteriormente raffor-zato se si considera la leggera diminuzione della popolazione nel 2011. Anche il valore del PIL per unità di lavoro, dopo un arresto nel 2009, mostra nel 2011 un aumento di 1.126,90 € pari al 2% rispetto al 2010.

Prodotto interno lordo

Fonte: elaborazioni su dati ISTAT

Prezzi correnti Valori concatenati 0 5000 10000 15000 20000 25000 30000 35000 40000 2004 2000 2001 2002 2003 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011

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Valore aggiunto

Fonte: elaborazioni su dati ISTAT

Valore aggiunto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca ai prezzi di base, valori ai prezzi correnti

Nel 2011 il valore aggiunto (VA) del setto-re primario (agricoltura, silvicoltura e pe-sca) della Regione Sardegna è diminuito di 2,2 punti percentuali. Esso ammonta a poco più di 906 milioni di euro e rappre-senta il 3,2% del comparto agricolo nazio-nale.Un elemento interessante nasce dal confronto dei dati tra il VA complessivo del comparto nel 2006 e quello del 2011, che in cinque anni è diminuito del 12,5%, a dimostrazione della difficile situazione economica sarda. Osservando nello speci-fico la composizione del settore agricolo, è possibile distinguere il peso dei singoli comparti produttivi: il 90% per l’agricol-tura che risulta il comparto trainante, 8% pesca e 2% silvicoltura. In termini di contributo al VA dell’economia regionale, il peso dell’agricoltura sarda nel 2009 è stato del 3,4%, quello dell’industria del 18,5%, quello dei servizi del 78,1%. In termini di rappresentatività, rispetto al 2008, il settore agricolo è rimasto stabile al 3,4%, l’industria è diminuita dal 19,7

Regioni (migl. euro)VA 2011 (migl. euro)VA 2010 VA 2011/2010Variazione (%)

Piemonte 1.680.030 1.539.004 8,4%

Valle d'Aosta 47.208 44.377 6,0%

Lombardia 3.157.488 2.845.773 9,9%

Bolzano 681.989 701.823 -2,9%

Trento 428.561 434.541 -1,4%

Trentino Alto Adige 1.110.550 1.136.364 -2,3%

Veneto 2.481.291 2.279.485 8,1%

Friuli Venezia Giulia 450.220 389.078 13,6%

Liguria 479.250 519.574 -8,3% Emilia Romagna 1.789.632 2.707.189 6,6% Toscana 443.097. 1.783.453 0,3% Umbria 414.956 411.860 7,0% Marche 592.489 544.933 8,0% Lazio 1.603.061 1.577.508 1,6% Abruzzo 614.281 589.265 4,1% Molise 254.637 219.200 13,9% Campania 2.260.176 2.248.619 0,5% Puglia 2.286.507 2.199.483 3,8% Basilicata 518.265 463.815 10,5% Calabria 1.225.880 1.131.167 7,7% Sicilia 2.836.418 2.814.545 0,8% Sardegna 906.955 927.307 -2,2% ITALIA 26.636.869 26.371.998 4,6%

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Fonte: elaborazioni su dati ISTAT

0 100 200 300 400 500 600 700 800 900 1000 2006 2007 2008 2009 2010

Agricoltura Silvicoltura Pesca

2011

Fonte: elaborazioni su dati ISTAT

Andamento valore aggiunto a prezzi di base per settore, Sardegna (000 euro)

al 18,5%, mentre la pubblica amministra-zione e gli altri servizi pubblici sono aumentati (dal 76,9 al 78,1%). 8% 90 % 2% Agricoltura Silvicoltura Pesca

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occuPaZione

In Sardegna, nel 2011, gli occupati nel settore agricoltura sono pari a 31.769 espressi in unità di lavoro (UL). Rispetto all’anno precedente si riscontra un aumen-to pari all’8%, in particolare originaaumen-to sia dagli occupati indipendenti (nella misura del 6,7%), sia dagli occupati dipendenti (9,7%), contrariamente a quanto è avve-nuto nell’ultimo quinquennio in cui si sono registrate diminuzioni. L’incidenza del lavoro agricolo sul totale regionale è del 5,3%, mentre il peso percentuale dell’indu-stria e dei servizi è, rispettivamente, del 19,1% e del 75,6%. Il numero di occupati in agricoltura, in Sardegna, rappresenta il 3,7% del corrispondente valore nazionale e il 7,5% di quello relativo al Mezzogiorno. Nell’Isola il lavoro femminile in agricoltura incide per il 15,2% con una netta differen-za rispetto alle regioni del mezzogiorno (30,8%) e al Paese nel complesso (29,2%). Analizzando i dati a livello provinciale, Ca-gliari e Sassari registrano una maggiore concentrazione dell’occupazione agricola

femminile pari a circa il 42% ciascuna. La distribuzione del lavoro sul territorio re-gionale vede Cagliari come la provincia con un più intenso numero di occupati (circa 207.058), seguita da Sassari con 119.536, Olbia-Tempio con 66.244, Oristano e Nuoro con poco più di 57.600, Carbonia-Iglesias con 40.858, Medio Campidano con 33.096 ed infine l’Ogliastra con 19.512. L’inciden-za del lavoro dipendente sul totale degli oc-cupati del settore agricolo regionale è del 40,8% (63,8% nel Mezzogiorno e 48,5% in Italia), di cui il 18,4% costituito dall’impie-go femminile.

Unità di lavoro per settori, 2011

19,1% 75,6% 5,3% Agricoltura Industria Servizi

Fonte: elaborazioni su dati ISTAT

Occupati in agricoltura, silvicoltura e pesca dipendenti e indipendenti, per sesso, 2011

Occupati dipendenti Occupati indipendenti

Totale Femmine Maschi Totale Femmine Maschi

Sardegna 12.973 2.392 10.581 18.796 2.438 16.357

Mezzogiorno 269.974 92.025 177.949 152.870 38.553 114.317

Italia 412.661 130.418 282.243 437.769 117.977 319.791

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24 0 5000 10000 15000 20000 25000 30000 35000 40000 45000 2007 2008 2009 2010 2011 38,467 38,002 34,402 25,519 31,769

Andamento dell’occupazione nel settore agricoltura, silvicoltura e pesca, in Sardegna (UL)

Nuoro

Cagliari

Oristano

Olbia - Tempio

Ogliastra

Medio Campidano

C

arbonaia Iglesia

s

Sassari

20% 10% 33% 10% 11% 3%6% 7%

Occupati in agricoltura, silvicoltura e pesca per provincia, 2011

Fonte: elaborazioni su dati ISTAT

Fonte: elaborazioni su dati ISTAT

Produttività

La produttività (espressa come valore ag-giunto medio ai prezzi di base per unità di lavoro) dopo la flessione del 2009, mostra un andamento crescente negli ultimi due anni. Tale andamento è trainato soprattutto dal settore dei servizi che, con il suo 46%

sul totale, detiene un ruolo preponderante sull’economia regionale. Segue il settore dell’industria con il 38%, mentre fanalino di coda resta l’agricoltura che rappresenta il 16% dell’intera economia.

L’analisi dei singoli settori nel 2011 mostra per l’agricoltura un’importante flessione del

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25 44000 46000 48000 50000 52000 54000 56000 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 40000 41000 42000 43000 44000 45000 46000 47000 48000 49000 50000 51000 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 Servizi

3,3% rispetto all’anno precedente. Positivo invece l’andamento degli altri settori. Infat-ti l’industria segna un aumento dello 0,8% reso possibile da una più elevata diminuzio-ne delle UL (-6,8%) rispetto al VA (-5,9%). Nel settore dei servizi, invece, è il maggiore innalzamento del VA (+2,7%) rispetto alla crescita delle UL (+1,3%) che determina l’aumento della produttività

17500 18000 18500 19000 19500 20000 20500 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 Industria

Fonte: elaborazioni su dati Istat Fonte: elaborazioni su dati Istat Fonte: elaborazioni su dati Istat

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(29)

28

Mercato fondiario

Mercato fondiario

L’analisi sull’andamento del mercato dei fondi agricoli manifesta, per l’anno 2011, una situazione regionale poco dinamica che non evidenzia evoluzioni apprezzabili rispetto all’anno precedente. Il livello de-gli scambi è rimasto immutato e il rappor-to fra domanda e offerta è pressoché in equilibrio, con l’eccezione di alcune aree nelle quali è stato meno attivo con una leggera prevalenza dell’offerta.

Le ragioni all’origine di questa staticità vanno ricercate nella prolungata crisi che interessa il settore agricolo isolano. In particolare il calo del prezzo dei cereali e del latte ovino ha accentuato la crisi di liquidità già manifestatasi nell’anno pre-cedente, aumentando in tal modo le posi-zioni debitorie pregresse con conseguente diminuzione degli investimenti fondiari. Nell’ultimo biennio si riscontra la difficol-tà di accesso ai mutui; le banche, in as-senza di solvibilità, non sono disponibili a supportare i finanziamenti alle aziende agricole che risultano le più penalizzate.

Rispetto al complessivo andamento del mercato fondiario regionale le singole realtà territoriali non sembrano offrire elementi di particolare distinzione, tran-ne per alcutran-ne zotran-ne e tipologie di terreno. In linea generale sia il livello degli scambi che il rapporto tra la domanda e l’offerta sono rimasti sostanzialmente stabili, ad eccezione di alcune aree dove ha prevalso la seconda. Nell’ultimo biennio si osserva un orientamento maggiore verso l’offerta, legato alla crisi ormai cronica in cui ver-sa l’agricoltura, che frena la propensione all’acquisto di terra e agli investimenti fondiari da parte degli imprenditori agri-coli. Nello specifico è stata osservata una diminuzione del volume degli scambi nel-le province di Sassari, Cagliari e Medio Campidano, mentre il resto del territorio regionale ha mostrato una sostanziale stabilità. L’offerta risulta prevalente nelle province di Sassari e Medio Campidano. Nelle rimanenti province è stato invece osservato un sostanziale equilibrio tra domanda e offerta.

Alcuni fattori congiunturali tendono co-munque, ad accentuare la tradizionale staticità del mercato fondiario della Sar-degna, mentre in alcuni casi l’aumento delle quotazioni è da considerarsi come l’effetto di una accresciuta valutazione dei fondi conseguente a specifici eventi locali piuttosto che il risultato di effettive transazioni.

Per quanto riguarda l’andamento del-le quotazioni dei terreni per vari tipi di coltura, le variazioni si sono concentrate nella provincia di Cagliari per i seminativi irrigui (+2,1%) e per gli agrumeti (-1,9%); nella provincia di Carbonia-Iglesias si ri-scontra un aumento delle quotazioni di seminativi irrigui (+2,4%), seminativi asciutti (+5,4%) e pascoli (+3,2%). Nel Medio Campidano si registra un andamen-to negativo delle colture arboree, con fles-sioni più consistenti per agrumeti (-4,3%) ed un andamento positivo delle colture erbacee per i seminativi irrigui (+2,3%); si evidenzia un andamento stazionario per tutte le tipologie colturali nelle

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pro-29

2007 2008 2009 2010 2011 Min Max Min Max Min Max Min Max Min Max

Azienda agro-zootecnica, in parte irrigua, nella Nurra di Sassari (SS) 12 17 13 17 13 17 13 17 13 17

Seminativi in minima parte irrigui, a pascolo nella zona del Mejlogu (SS) 7 9 7 9 7 9 7 9 7 9

Vigneti DOC nella zona del Vermentino di Gallura (OT) 18 30 19 32 19 32 19 32 19 32

Pascoli naturali della Gallura (OT) - - - 3 4

Seminativi pianeggianti, in buona parte irrigui del Logudoro (SS e OT) 10 14 11 15 11 15 11 15 11 15

Pascoli del Goceano, del Logudoro e del sassarese (SS) 5 6 5 6 5 6 5 6 5 6

Pascoli in parte seminabili dell’altopiano di Campeda (NU) 5 8 5 8 5 8 5 8 5 8

Seminativi irrigui delle Baronie (NU) 8 12 8 12 8 13 8 13 8 13

Incolti produttivi, adibiti a pascolo, delle Barbagie (NU) 2 3 2 3 2 3 2 3 2 3

Seminativi irrigui del Sarcidano (CA e OR) 8 12 8 12 8 12 8 12 8 12

Pascoli del Sarcidano (CA e OR) 4 5 4 5 4 5 4 5 4 5

Seminativi irrigui, orticoli del Basso Campidano (CA) 22 29 22 29 23 30 23 30 23 30

Vigneti DOC nella zona del Parteolla (CA) 25 32 25 32 25 32 25 32 25 32

Oliveti nella zona della Trexenta e del Parteolla (CA) 14 22 15 23 15 23 15 23 15 23

Seminativi asciutti, cerealicolo-zootecnici, della Marmilla e Medio Campidano (CA e VS) 8 11 9 12 8 12 8 12 8 12

Seminativi pianeggianti, seminabili, utilizzati a pascolo, dell’iglesiente (CI) 6 10 6 11 6 10 6 10 6 10

Seminativi irrigui, piccole dimensioni, ad ortaggi nella zona di Oristano - Cabras (OR) 20 28 21 28 22 29 22 29 22 29

Seminativi irrigui, orticoli-maidicoli, dell’oristanese (OR) 20 28 21 28 22 29 22 29 22 29

Seminativi irrigui, adibiti a risaia, nella zona di Oristano (OR) 17 25 18 25 19 26 19 26 19 26

Seminativi asciutti a pascolo e foraggere, collinari della Planargia (OR) 6 11 6 11 6 11 6 11 6 11

Incolti produttivi, adibiti a pascolo, del Montiferro (OR) 4 5 4 5 4 5 4 5 4 5

Vigneti DOC nella zona del Cannonau dell’Ogliastra (OG) 10 13 11 14 11 14 11 14 11 14

Quotazione dei terreni per qualità di coltura e zona con indicazione della provincia (000/ha)

Si riportano i valori fondiari, rilevati negli ultimi cinque anni, di terreni e/o intere aziende per i quali è stata registrata una significativa attività di compravendita. È , pertanto, probabile che le tipologie di terreni marginali siano meno rappresentate in quanto normalmente oggetto di negoziazioni molto modeste. Le quotazioni riportate possono riferirsi a fondi rustici comprensivi dei miglioramenti fondiari.

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30

vince di Nuoro e dell’Ogliastra. Nella pro-vincia di Oristano si segnalano aumenti per le ortofloricole (+3,9%), mentre nelle province di Sassari gli incrementi più ri-levanti sono quelli degli oliveti (+4,2%) e a Olbia-Tempio, il mercato si presenta sostanzialmente stabile con alcuni decre-menti dei valori fondiari per i seminativi non irrigui (-2,8%) e per i pascoli (-2,5%). La Sardegna presenta una maggiore diffu-sione dell’affitto rispetto alle altre regioni del meridione. Secondo il VI Censimento dell’agricoltura condotto dall’ISTAT nel 2010 la superficie in locazione ammonta a poco più di 466.000 ettari, interessando il 40% della SAU regionale. Questa super-ficie è comprensiva anche dei terreni con-cessi in uso gratuito (circa 98.000 ettari) e ha mostrato una crescita di circa l’83% rispetto al 2000. Per quanto riguarda la numerosità delle aziende condotte total-mente in affitto e in uso gratuito, si ri-scontra un aumento nell’ultimo decennio di circa 1.300 aziende (+34%), a fronte

di un decremento totale della numerosità regionale di 46.630 aziende (-43%). Nel 2011 il mercato degli affitti si è distin-to per un sostanziale equilibrio tra do-manda e offerta in quasi tutto il territorio regionale, questo andamento scaturisce in particolar modo da un’elevata offer-ta, alla quale corrisponde una continua ricerca di terreni. Le poche transazioni effettuate rispetto all’anno precedente, hanno interessato incrementi dei canoni, soprattutto per i terreni destinati alle col-ture stagionali. I canoni d’affitto restano sostanzialmente invariati per quasi tutte le tipologie di terreni. In alcuni casi si riscontrano diminuzioni per i seminativi irrigui e asciutti dell’iglesiente e del Medio Campidano, per i seminativi irrigui delle colline della Gallura e per i seminativi irri-gui, orti e risaie nell’oristanese (Arborea e Terralba).

Il canone risulta prevalentemente corri-sposto in denaro anche se tuttora sono diffusi, soprattutto nel caso di affitti di

pa-scoli, canoni corrisposti parte in denaro e parte sotto forma di prodotti aziendali. Nelle zone irrigue sono comuni gli affitti di orti per il tempo strettamente necessario alla realizzazione del ciclo produttivo di una o due colture; così come nell’orista-nese vengono affittate le risaie per la du-rata del ciclo colturale. Inoltre non sono trascurabili i contratti di affitto di pascolo temporaneo, specie su terreni lasciati libe-ri dai vecchi conduttolibe-ri.

Le contrattazioni hanno interessato prin-cipalmente i seminativi irrigui e asciutti, i pascoli e i prati permanenti e, in misura minore, terreni investiti a frutteti, agru-meti e oliveti, soprattutto in quelle zone di vocazione comprovata. La contrattazione dei seminativi asciutti e pascoli avviene soprattutto da parte di aziende zootecni-che zootecni-che cercano di contrastare il rincaro dei mangimi. Una leggera prevalenza di offerta si riscontra nelle aree a indirizzo agro-pastorale mentre sul restante terri-torio prevale un sostanziale equilibrio.

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2007 2008 2009 2010 2011

Min Max Min Max Min Max Min Max Min Max

Contratti in deroga per seminativi nella pianura sassarese (SS) 250 320 270 350 280 360 280 360 280 360

Pascoli del Logudoro (SS) 110 160 110 160 115 150 115 150 115 150

Pascoli irrigui della Gallura (OT) 150 220

Pascoli naturali della Gallura (OT) 80 110

Seminativi asciutti nell’altopiano di Campeda (NU) 210 360 210 360 210 360 210 360 210 360

Seminativi asciutti e pascoli del Gennargentu (NU) 65 100 70 105 70 105 70 105 70 105

Seminativi irrigui del Sarcidano (CA e OR) 360 520 360 520 360 520 360 520 360 480

Seminativi asciutti del Sarcidano (CA e OR) 250 375 250 375 250 375 250 375 250 375

Seminativi asciutti della Marmilla (CA) 120 250 120 250 115 260 115 260 115 260

Seminativi nella zona del Sulcis Iglesiente (CI) 175 275 190 300 185 300 185 300 185 300

Pascoli nell’iglesiente (CI) 80 120 80 120 75 115 75 115 75 115

Seminativi asciutti del Medio Campidano (VS) 280 450 280 450 270 430 270 430 270 430

Seminativi irrigui del Basso Campidano di Cagliari (CA) 420 680 420 680 420 650 420 650 420 650

Seminativi irrigui nell’oristanese (OR) 550 750 550 780 550 800 550 800 500 710

Orti irrigui nell’oristanese (OR) 620 720 635 735 635 750 635 750 635 740

Risaie nella zona di Oristano (OR) 510 620 510 620 510 650 510 650 510 650

Canoni di affitto per qualità di coltura e zona con indicazione della provincia (000/ha)

Si riportano i canoni d’affitto per qualità di coltura rilevati negli ultimi cinque anni Fonte: INEA

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credito

Finanziamenti agevolati ad agricoltura, foresta e pesca (mln euro ) 2011 (Consistenze)

Fonte: elaborazione su dati ISTAT

L’analisi dei finanziamenti agevolati per il settore agricolo conferma il trend negativo degli ultimi 3 anni. I finanziamenti a medio e lungo termine nella regione Sardegna sono stati pari a 13 milioni di euro, in di-minuzione del 11,7% rispetto all’anno pre-cedente e superiore anche al dato nazionale che evidenzia una contrazione del 5,5%. A livello nazionale la diminuzione ha

interes-sato anche i finanziamenti a breve termine, passando dai 72 mln di euro del 2010 a 66 mln di euro del 2011 (-9,1%). Il livello dei finanziamenti in agricoltura in Sardegna è il più basso raggiunto negli ultimi 10 anni, segnando contrazioni del 94,4% rispetto al 2001. Le erogazioni per gli investimenti hanno segnato una diminuzione comples-siva dell’11,7% rispetto al 2010, superiore

al dato nazionale pari a -5,5%. In Sardegna solo il settore delle costruzioni e fabbricati rurali ha registrato un andamento costante tra il 2010 e il 2011. Sia il settore di mac-chine e attrezzi che il settore di acquisto di immobili rurali subiscono una contrazione rispettivamente del 10,6% e del 37,5%. Sul territorio nazionale solo gli immobili rurali manifestano un incremento (+17,2%).

Breve termine Medio-Lungo termine Totale

2010 2011 2010 2011 2010 2011

Sardegna 0 0 19 13 19 13

Italia 72 66 413 367 485 433

Anni Totale Termine%Breve Medio-Lungo Termine %

2001 233 9,0 91,0 2002 189 2,1 97,9 2003 149 3,4 96,6 2004 119 4,2 95,8 2005 126 4,0 96,0 2006 104 4,8 95,2 2007 80 6,3 93,8 2008 60 8,3 91,7 2009 40 12,5 87,5 2010 19 0,0 100,0 2011 13 0,0 100,0 Costruzione fabbricati rurali Macchine, mezzi di trasporto, attrezzature varie Acquisto di immobili rurali Totale 2010 2011 2010 2011 2010 2011 2010 2011 Sardegna 22 22 47 42 8 5 77 68 Italia 1425 1318 2105 1905 501 587 4031 3810

Finanziamenti agevolati ad agricoltura, foresta e pesca (mln euro ) 2011 (Consistenze)

Andamento Finanziamenti agevolati ad agricoltura, foresta e pesca (mln euro ) 2011 (Consistenze)

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Fonte: elaborazione su dati ISTAT Negli ultimi 10 anni, il livello degli

investi-menti in agricoltura ha avuto un andamento altalenante, con una diminuzione del 34,4% dal 2000 al 2010. Infatti dopo i 381,3 milio-ni di euro investiti nel 2000 si è passati ai 250,1 milioni di euro nel 2010. Ci si è quin-di riportati a livelli del 2003 in cui si sono registrati investimenti per di 250,6 mln di euro. Solo nel 2001 si sono evidenziati valo-ri infevalo-riovalo-ri, per poi mostrare un andamento discontinuo, ma sempre al di sopra di quan-to riscontraquan-to nel 2010. Il picco massimo si registra nell’anno 2000, mentre nell’anno successivo si riscontra il valore minimo con 146 milioni di euro. Negli anni seguenti si presenta un progressivo aumento, ad ecce-zione degli anni 2003 e 2006.

Nel 2010, il peso degli investimenti fissi lordi in agricoltura segna il valore minimo degli ultimi quattro anni, pari al 3,7% sul totale degli investimenti. Tale contrazione è confermata anche dalla comparazione dell’andamento sia degli investimenti totali (-10,8% rispetto al 2009) che degli

investi-menti fissi lordi agricoli (-16,4% rispetto al 2009).

Il peso degli investimenti fissi sul valore aggiunto in agricoltura, nel 2010, è pari a 27%.

Anche dal punto di vista degli investimenti fissi lordi per occupato, l’andamento è ne-gativo mostrando, per il 2010, una contra-zione totale del 5,7%. E’ il settore dei ser-vizi ad essere colpito maggiormente con un 10,1% in meno rispetto all’anno precedente. Anche il settore dell’agricoltura evidenzia una diminuzione del 4,9%, dovuta principal-mente alla diminuzione degli investimenti, vista anche la contemporanea contrazione degli occupati scesa di circa 5000 addetti (-11,9% rispetto al 2009). Solo l’industria registra un andamento positivo (+13,7%) anche in seguito alla diminuzione degli oc-cupati nel settore.

inVestiMenti

Anni correnti Valori

(mln€) % su Tot. investimenti agricoloVA 2000 381,3 6,0 44,8 2001 146,9 2,3 15,2 2002 300,4 4,2 31,3 2003 250,6 3,4 23,7 2004 335,7 4,1 32,9 2005 329,0 4,3 36,1 2006 286,8 3,4 31,8 2007 360,3 4,2 39,4 2008 352,1 4,5 34,5 2009 298,6 4,2 30,3 2010 250,1 3,7 27.0

Andamento degli investimenti fissi lordi agricoli, (Agricoltura, silvicoltura e pesca)

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34

Anni Agricoltura Industria Servizi Totale

2000 7.626,00 13.981,45 10.805,27 11.128,44 2001 2.997,96 13.704,60 11.237,01 11.031,88 2002 6.068,69 13.438,28 12.265,84 11.985,76 2003 5.343,28 16.971,73 11.869,12 12.411,76 2004 7.843,46 16.692,43 13.107,50 13.473,77 2005 7.494,31 12.853,54 13.072,99 12.621,74 2006 6.593,10 15.142,26 14.314,58 13.928,87 2007 7.936,12 18.087,83 13.296,96 13.862,99 2008 7.930,18 13.468,93 13.008,99 12.735,35 2009 7126,96 9700,52 12613,67 11673,15 2010 6777,78 11031,14 11338,95 11004,29 Var. % 2010/09 -4,89 13,72 -10,11 - 5,73

Investimenti fissi lordi per occupato (Euro)

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35

consuMi interMedi

Il 2011 vede un aumento della spesa comples-siva per i consumi intermedi in agricoltura, silvicoltura e pesca del 6,1%, raggiungendo 853 milioni di euro correnti. Notevole è l’au-mento della spesa per la silvicoltura (+18,3%) rispetto al 2010 e per la pesca che registra un aumento del 6,9%. Positivo anche l’andamen-to di altri beni e servizi che guadagnano il +5,4%.

Tra i prodotti destinati all’agricoltura, solo i prodotti fitosanitari mostrano una contra-zione del 4,6% mentre tutti gli altri prodotti hanno evidenziato un aumento della spesa. Rispetto al 2010 si ha una ripresa del

setto-re dei concimi che segnano un +10%, con valori ben lontani da quelli del 2009 in cui la spesa di tale settore superava i 47 milioni di euro. Questo andamento è legato all’aumento dei prezzi, che nel 2010 ha segnato massimi storici e di conseguenza ha ridotto le quantità somministrate. In continuo aumento anche la spesa per i mangimi che supera i 150 milioni di euro (+9,1%). Tra gli altri mezzi di produ-zione che hanno subito un incremento emer-gono le sementi (+3,4%) e le spese di stalla (+2,4%).

La voce che incide maggiormente sulla spesa dei consumi intermedi è attribuibile

all’utiliz-zo dei mangimi (17,9%), seguono le sementi e piantine (7,3%), i prodotti fitosanitari (1,5%), mentre il 4,1% viene impiegato per i concimi. La pesca incide per il 5,7% ed infine lo 0,5% è adoperato nella selvicoltura. A livello nazio-nale l’andamento è simile a quello regionazio-nale, segnando anch’esso un aumento dei consu-mi intermedi, anche se di entità maggiore (8,2% contro 6,1% per la Sardegna). L’unica differenza degna di nota è rappresentata dal settore della silvicoltura il quale mostra una tendenza opposta, registrando un deciso au-mento sul territorio sardo (+18,3%) ed una diminuzione a livello nazionale (-3,1%).

2011 2010 var.% 2011/2010 Concimi 35,1 31,9 10 Fitosanitari 12,4 13,0 - 4,6 Sementi 61,9 59,8 3,4 Mangimi 152,4 139,7 9,1 Spese di stalla 27,9 27,2 2,4 Totale silvicoltura 3,9 3,3 18,3 Totale pesca 48,7 45,6 6,9

Altri beni e servizi 538,8 511,0 5,4

Totale 853,1 804,2 6,1

Consumi intermedi dell’agricoltura, silvicoltura e pesca ai prezzi di base, Sardegna (mln Euro)

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36 -5 0 5 10 15 20 Italia Sardegna Concimi Fitosanitari Sementi Mangim i Spese di stall a Totale silvicoltura Totale pesca

Altri beni e ser

vizi

Consumi intermedi dell’agricoltura, silvicoltura e pesca ai prezzi di base, Sardegna (mln euro)

Fonte: elaborazione su dati ISTAT

Concimi Fitosanitari Sementi Mangimi Spese di stalla silvicolturaTotale Totale pesca Altri beni e servizi Totale

Italia 16,0 -0,4 4,4 9,2 2,4 -3,1 6,7 8,1 8,2

Sardegna 10,0 -4,6 3,4 9,1 2,4 18,3 6,9 5,4 6,1

Fonte: elaborazione su dati ISTAT

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37

risultati produttivi

La produzione agricola regionale ai prezzi di base, inclusa la silvicoltura e la pesca, nel 2011 è pari a 3.468 milioni di euro, in aumen-to del 1,6% rispetaumen-to al 2010, ma in netaumen-to calo rispetto al 2009.

L’andamento positivo in termini di prezzi, re-gistrato nel 2011, è influenzato dalla gran par-te delle produzioni e servizi ai prezzi base, ad eccezione delle coltivazioni legnose (-5,2%),

della branca della silvicoltura (-12,2%) e del-la branca deldel-la pesca (-6,9%). Da sottolineare il trend positivo delle coltivazioni erbacee (+4,4%). Tale andamento è dovuto al netto incremento produttivo dei cereali

Analizzando il singolo comparto, il contributo principale alla produzione agricola è dato dal settore zootecnico con il 20,2%, leggermente superiore al precedente anno, seguito dalle

coltivazioni erbacee (12,1%), coltivazioni legnose (3,8%) e le attività dei servizi con-nessi, comprese quelle più o meno secondarie (7,6%).

Dall’analisi dei singoli prodotti in termini di valore monetario ai prezzi base, si evince la maggiore quota di produzione concentrata nel settore patate e ortaggi (23,3%), segue quello delle carni (22,7%) e quello del latte (20,0%). Il restante 34% viene distribuito tra i cereali e i legumi (2,6%), le coltivazioni foraggere (6,6%), la frutta (1,4%), gli agrumi (1,8%) e i prodotti vitivinicoli (3,0%); infine un ruolo importante è rappresentato dalle attività dei servizi connessi che incidono per il 16,4%. Nel 2011 il primato della coltura più produt-tiva tra i cereali appartiene, seppur con una diminuzione del 10,7% rispetto all’anno pre-cedente, al frumento duro che raggiunge una quota del 8,4% del totale prodotto nell’isola. Un analogo andamento negativo si è regi-strato anche per gli altri cereali che hanno visto un decremento delle produzioni rispetto

Comparti Sardegna Variazione % 2011/2010 Italia

mln.euro % mlo.euro %

Coltivazioni erbacee 419 12,1 4 14.535 14,1

Coltivazioni foraggere 106 3,0 3,8 1.800 1,7

Coltivazioni legnose 131 3,8 - 5,2 9.900 9,6

Allevamenti zootecnici 701 20,2 2,5 16.294 15,8

Attività dei servizi connessi 262 7,6 5,1 6.144 6

(+) Attività secondarie (a) 40 1,2 - 0,8 1.528 1,5

(-) Attività secondarie (a) 49 1,4 6,2 981 1,0

Produzione della branca agricoltura 1.611 46,4 2,6 49.222 47,8 Produzione della branca silvicoltura 26 0,7 - 12,2 646 0,6

Produzione della branca pesca 124 3,6 - 6,9 1.979 1,9

Totale 3.468 100,0 1,6 103.030 100,0

Produzione e servizi a prezzi di base per principali comparti, 2011 (mln euro)

Fonte: elaborazione su dati ISTAT

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38

al 2010. La coltura maggiormente praticata nella regione è il pomodoro che raggiunge una quota pari al 15,5% della produzione, seguita dal carciofo che rappresenta il 15,1% della produzione vegetale totale. Tra le restanti colture hanno un ruolo fondamentale nella formazione dell’intera produzione vegetale, le arance (8,5%), le patate (6,3%), il riso (3,3%) e l’orzo (2,5%) .

Da un’analisi dei dati scaturisce che rispetto all’anno precedente le quantità prodotte pre-sentano valori negativi per le colture erbacee. Anche le piantagioni arboree presentano tut-te decrementi della produzione e tra questut-te è significativa la minore produzione delle arance (-5,5%). Da registrare un andamento positivo della gran parte delle ortive che vede un cospicuo aumento delle produzioni dei fa-gioli freschi (+32,3%). Inverso è l’andamento dei prezzi rispetto alle produzioni. Nei cereali si nota un elevato aumento dei prezzi pari al 39,8% nel caso dell’orzo e al 34,1% per il fru-mento duro. Uguale andafru-mento crescente si registra anche per le colture ortive.

2,6% 23,3% 16,4% 1% 20,0% 22,7% 1,4%1,8% 0,9% 3,0% 6,6% 0,3% 0,1% 0,0%

Cereali e Legumi secchi Patate e ortaggi Piante industriali Fiori e piante da vaso Coltivazioni foraggere Prodotti vitivinicoli Prodotti dell'olivicoltura Agrumi Frutta Carni Latte Uova Miele Servi connessi Fonte: elaborazione su dati ISTAT

(40)

39

Quantità Valore

PRODOTTI 000.Q.li 2011/2010 Var % 000.€ 2011/2010 Var %

Frumento tenero - - - -Frumento duro 618 - 10,7 20.448 34,05 Orzo 185 - 0,5 4.287 39,84 Riso 244 -1,2 7.541 13,70 Granoturco ibrido 61 -7,6 1.429 23,57 Patate 464 - 0,9 28.301 3,33 Fagioli freschi 41 32,3 6.086 28,02 Cipolle e porri 86 3,6 4.840 - 8.20 Carote 67 0,0 2.851 5,50 Carciofi 1.109 - 1,0 103.600 - 2,57 Cavoli 193 2,7 10.862 13,34 Cavolfiori 115 3,6 5.291 14,17 Indivia 68 4,6 3.160 4,62 Lattuga 202 - 4,3 17.795 -5,54 Radicchio 21 5 1.265 17,29 Melanzane 97 1 6.042 - 3,83 Peperoni 62 1,6 4.508 3,11 Pomodori 1.137 0,2 91.533 6,70 Zucchine 74 1,4 4.894 - 11,53 Cocomeri 266 5,6 3.383 - 0,78 Quantità Valore

PRODOTTI 000.Q.li 2011/2010 Var % 000. € 2011/2010 Var %

Poponi 211 - 0,9 6.971 4,66 Fragole 11 0,0 1.739 - 8,31 Barbabietola da zucchero - - - -Tabacco - - - -Girasole - - - -Soia - - - -Uva da tavola 128 - 0,8 6.041 12,52

Uva da vino venduta 110 - 54,4 2.389 - 48,23

Vino (000 hl) 442 5,0 35.287 14,43 Olio 29 - 45,3 5.491 - 41,11 Arance 624 - 5,5 20.303 -1,96 Mandarini 80 0,0 3.233 23,80 Limoni 60 0,0 3.198 - 14,60 Clementine 92 0,0 2.424 - 9,30 Pesche 258 2,4 7.009 - 19,84 Mele 48 2,1 1.489 -11,05 Pere 77 0,0 3.876 - 25,30 Mandorle 27 0,0 1.792 3,30 Nocciole 4 0,0 638 6,70 Noci - - - -Actinidia - - -

-Fonte: elaborazione su dati ISTAT

Principali produzioni vegetali, 2011

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40 40

Nel comparto zootecnico sardo continua a rivestire un ruolo predominate il settore lattiero caseario che da solo rappresenta il 75,6% della produzione totale zootecnica. Nel 2011 il settore ovicaprino mantiene un ruolo strategico nella produzione zootec-nica sarda in termini quantitativi. Infatti, seppur in diminuzione rispetto all’anno precedente, registra una produzione di 3.245 migliaia di hl di latte. In leggera diminuzione anche l’andamento del setto-re caseario vaccino e bufalino rispetto al

2010 (-0,4%). Sempre in termini di quan-tità le carni ovicaprine registrano un crol-lo pari al -10,7%. Le carni suine e bovine presentano un leggero aumento rispettiva-mente dello 0,5% e dello 0,7%, mentre il pollame del 3,0%.

Dal punto di vista del fatturato, il settore ovicaprino ha segnato una flessione indice della diminuzione dei prezzi al produttore. In particolar modo il settore caseario, nello specifico la produzione di latte ovicaprino, ha visto un decremento del 3,6% del

fattu-rato a causa della diminuzione del prezzo unitario pagato al produttore. Diverso l’an-damento del settore vaccino e bufalino che registra aumenti del 13,1%. Anche per il comparto carni si presentano cali nell’or-dine del 9,9% per le carni ovine. Positivo l’andamento per il settore carni bovine con il 6,1% in più rispetto al 2010. Anche le carni suine ed il pollame segnano un au-mento rispettivamente del 13,7% e del 17,6%. Bene anche il miele (+11,0%) e le uova (+2,9%).

PRODOTTI Quantità Valore

000.Q.li Var % 2009/2008 000. Var % 2009/2008

Carni bovine 571 0,7 131.172 6,1

Carni suine 575 0,5 99.444 13,7

Carni ovicaprine 260 -10,7 83.773 -9,9

Pollame 170 3,0 30.141 17,6

Latte di vacca e bufala (000 hl) 2.131 -0,4 88.100 13,1

Latte di pecora e capra (000 hl) 3.245 -4,8 232.075 -3,6

Uova (milioni di pezzi) 158 1,3 15.513 2,9

Miele 3 0,0 999 11,0

Principali produzioni zootecniche, 2011

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41

Il campione RICA 2011 in Sardegna, com-posto da 524 aziende, ha evidenziato un aumento della dimensione aziendale media isolana, portandosi da 61,1 ettari del 2010 ai 74 ettari nel 2011, pari ad un incremen-to del 17,4%.

Le aziende che mostrano estensioni mag-giori sono rappresentate dal polo degli erbivori, con 92,7 ettari, seguite

dall’indi-rizzo allevamento misto, con 70,1 ettari di estensione media. Il polo dell’ortofloricoltu-ra, in virtù della minore superficie richie-sta per la coltivazione, rappresenta invece il fanalino di coda, con estensione pari a 10,8 ettari.

Andamento opposto si presenta nell’analisi della dotazione media di forze lavoro. In-fatti il settore dell’ortofloricoltura conta la

più alta manodopera espressa in UL pari a 2,2 UL, seconda solo alla policoltura con 2,3 UL, mentre la più bassa è rappresen-tata dai settori poliallevamento e misto coltivazioni-allevamenti con 1,0 UL medie. I dati economici evidenziano una PLV re-gionale media di 96 mila euro, superiore rispetto all’anno precedente del 14,7%, con la migliore performance

rappresenta-risultati ProduttiVi della rica

SAU

ha ULn. ULFn. euroPLV Contributieuro euroCV euroCF euroRN

Seminativi 43,3 1,5 1,0 98.662 8.810 51.610 9.947 40.150 Ortofloricoltura 10,8 2,2 1,8 190.613 733 64.409 76.994 18.009 Arboreo 22,9 1,1 0,8 40.278 3.353 10.713 8.712 20.384 Erbicolo 92,7 1,6 1,3 103.058 7.307 39.011 20.385 50.732 Granivoro 16,5 1,5 0,9 94.980 3.704 40.711 21.211 33.955 Erbaceo-Arboreo (Policoltura) 24,5 2,3 1,5 109.052 11.071 65.271 18.151 18.308

Allevamento Misto (Poliallevamento) 70,1 1,0 1,0 29.799 3.551 14.169 7.336 15.286

Misto Coltivazioni - Allevamenti 56,8 1,0 1,0 46.941 6.011 16.948 11.437 18.984

Media regionale 74,0 1,6 1,2 95.982 7.209 39.181 17.409 44.405

Dati strutturali ed economici per polo - media aziendale, 2011

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42

ta dall’ortofloricoltura (191 mila euro). Il poliallevamento mostra invece la PLV mi-nore con quasi 30 mila euro.

Il comparto con il miglior rendimento in termini di RN è quello erbicolo, con circa 51 mila euro, seguito dal polo dei semina-tivi con 40 mila euro. Il minore contribu-to è dacontribu-to dal setcontribu-tore dell’orcontribu-tofloricoltura e dal settore misto con poco più di 18 mila euro.

Come nell’anno precedente, anche nel

2011 la redditività del fattore terra più elevata è segnata dal polo dell’ortoflori-coltura, con una PLV/HA superiore ai 17 mila euro, seguito a distanza dal compar-to dei granivori con quasi 6 mila euro. Anche per quanto riguarda gli indici di redditività del lavoro in termini di PLV/ UL, la prestazione migliore viene fatta segnare dal comparto ortofloricolo con più di 85 mila euro, seguito dai comparti erbicolo, granivoro e dei seminativi con

più di 65 mila euro. Ultima posizione è rappresentata dal poliallevamento con un valore inferiore a 30 mila euro.

L’osservazione dei costi evidenzia un aumento pari al 17% dei costi variabili, superando nel 2011 quota 39 mila euro. Mentre i costi fissi medi regionali hanno subito un aumento del 44,6% con un valo-re superiovalo-re a 17 mila euro.

L’incidenza media regionale del reddito netto sul valore della produzione è del

PLV/ha

euro RN/haeuro PLV/ULeuro RN/ULFeuro RN/PLV% Contr/RN%

Seminativi 2.279,2 927,5 63.801,4 38.994,2 40,7 21,9 Ortofloricoltura 17.731,4 1.675,3 85.668,5 10.060,9 9,4 4,1 Arboreo 1.757,4 889,4 36.022,2 25.955,8 50,6 16,4 Erbicolo 1.111,2 547,0 64.356,4 37.871,7 49,2 14,4 Granivoro 5.746,7 2.054,4 64.113,6 36.888,6 35,7 10,9 Erbaceo-Arboreo (Policoltura) 4.444,7 746,2 48.443,5 12.464,2 16,8 60,5

Allevamento Misto (Poliallevamento) 424,8 217,9 29.215,0 14.986,6 51,3 23,2

Misto Coltivazioni - Allevamenti 827,1 334,5 45.333,7 18.678,5 40,4 31,7

Media regionale 1.296,3 599,7 61.699,8 36.185,3 46,3 16,2

Fonte: RICA - INEA

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43 Seminativi Ortofloricoltura Arboreo Erbicolo Granivoro Erbaceo - Arboreo (Policoltura) Allevamento Misto (Poliallevamento) Misto Coltivazioni - Allevamenti 0 200 400 600 800 1000 1200 PLV Contributi Costi variabili Costi fissi Reddito netto Seminativi Ortofloricoltura Arboreo Erbicolo Granivoro Erbaceo - Arboreo (Policoltura) Allevamento Misto (Poliallevamento) Misto Coltivazioni - Allevamenti

0 20 40 60 80 100 PLV Contributi Costi variabili Costi fissi Reddito netto

Valore percentuale per polo, 2011 Variazione percentuale per polo, 2011

Fonte: RICA - INEA Fonte: RICA - INEA

46,3%. Tale rapporto risulta più eleva-to per le aziende con allevameneleva-to miseleva-to (51,3%) ed arboree (50,6%); è invece più basso per le aziende allevamenti ortoflori-cole (9,4%) ed erbacee-arboree (16,8%).

I contributi pubblici incidono mediamente per il 16,2% sul RN dell’agricoltura regio-nale. Il settore che più ne trae beneficio è la policoltura erbaceo-arboreo con il 60,5%. Minima invece la contribuzione

per l’ortofloricoltura, con l’incidenza di 4,1% dei contributi sul RN.

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(46)

45

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46

Il settore dell’industria alimentare ha subito un lieve decremento nel 2011, in termini di imprese attive, che sono passate dalle 1.896 del 2010 alle 1.886 del 2011, con un decremento dello 0,5%. Il loro peso sul totale delle imprese sarde è ri-masto, tuttavia, invariato, attestandosi intorno all’1,3% circa. Rispetto al quadro nazionale del settore, le imprese sarde rappresentano il 3,3% delle imprese attive.

La distribuzione provinciale delle imprese

ali-mentari sul territorio vede Cagliari al primo posto con il 35,6% delle imprese attive, seguita da Sassari (26,6%) e Nuoro (26,6%), e infine da Oristano (11,2%), lasciando invariata la distribu-zione sul territorio registrata nel 2010. L’unico saldo positivo tra imprese attive e cessate (al netto delle cancellazioni di ufficio) si registra a Nuoro, che presenta il numero più elevato di im-prese alimentari iscritte.

industria aliMentare

0 5 10 15 20 25 30 Oristano Cagliari Nuoro Sassari Cessate Iscritte Numero di imprese iscritte e cessate per provincia, 2011

Sassari Nuoro Cagliari Oristano 26,6% 26,6% 35,6% 11,2%

Composizione percentuale delle imprese attive in Sardegna, 2011

Fonte: elaborazioni su dati Movimprese Fonte: elaborazioni su dati Movimprese

(48)

47

distribuZione

Dai dati dell’Osservatorio Nazionale del Com-mercio del Ministero dello Sviluppo Economi-co, emerge un andamento opposto rispetto al 2010 per il commercio italiano al dettaglio in sede fissa. Nel 2011, infatti, si presenta un decremento dei punti vendita attivi, che di-minuiscono di 210 unità, corrispondente allo 0,03% dello stock complessivo, passando da 776.365 a 776.155 unità.

In linea con l’andamento a livello nazionale, anche in Sardegna si registra una diminuzio-ne degli esercizi presenti pari allo 0,4%, attri-buibile alla diminuzione delle sedi di impresa. Si conferma, in tal modo, il trend registrato nel 2010, seppure con minore intensità. Ri-mane invariato il peso degli esercizi regionali sul totale nazionale, pari al 3,4% anche per il 2011.

Il forte divario tra le regioni del nord e del sud Italia continua a permanere in termini di densità del numero di esercizi per mille abitanti. La Sardegna si trova al terzo posto, insieme alla Basilicata, con 15,9 esercizi per mille abitanti, valore più elevato rispetto al

dato medio nazionale (12,8) che a sua volta presenta un valore significativamente più alto rispetto alla media europea.

L’analisi per provincia mostra una distri-buzione degli esercizi invariata rispetto al 2010. Cagliari continua a presentare la mag-giore concentrazione di esercizi commerciali in sede fissa (il 42% circa del totale), seguita da Sassari (33%), Nuoro (17%) e Oristano (9%). Rispetto alla distribuzione per tipolo-gia merceologica, gli esercizi non specializ-zati occupano il 18%, seguiti da quelli con prevalenza di prodotti alimentari e bevande (15%) e gli articoli di abbigliamento (14%), mentre le altre categorie rappresentano delle percentuali inferiori al 10%. La presenza del commercio ambulante ha subito un incre-mento rispetto al 2010 passando dalle 6.334 alle 6.604 unità (+4%). La distribuzione a livello provinciale rimane invariata con il 51% di esercizi concentrati nella provincia di Cagliari. La maggior parte del commercio ambulante, come nel caso nazionale, riguarda la classe abbigliamento, tessuti e calzature

(26%) e la categoria generica altri articoli (30%), mentre il terzo posto è passato dall’a-limentare al settore dell’abbigliamento e tes-suti (19%).

Numeri nettamente più contenuti caratte-rizzano il commercio al di fuori dei negozi, dei banchi e dei mercati che ha lievemente subito un aumento delle unità presenti ri-spetto al 2010, passando dalle 598 alle 635 unità (+6%), seguendo il trend in crescita registrato dal 2009. La vendita a domicilio si riconferma la categoria maggiormente diffu-sa (29%) seguita dalla nuova categoria dell’e-commerce (quasi il 26%), in leggero calo rispetto allo scorso anno. In aumento, invece, la vendita mediante l’utilizzo di distributori automatici (25%). Anche per questa tipologia di commercio la densità territoriale regionale risulta tra le più elevate a livello nazionale con 39 unità ogni diecimila abitanti, una uni-tà in più rispetto al 2010.

Il commercio all’ingrosso nazionale ha subi-to un lieve aumensubi-to nel numero di esercizi attribuibile all’incremento delle unità locali e

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48

non alle sedi d’impresa. La situazione a livel-lo regionale risulta abbastanza stabile con un incremento di sole 4 unità, che passano così nel 2011, ad un totale di 4.956.

Il settore di vendita maggiormente diffuso rimane quello dei prodotti alimentari delle be-vande e del tabacco che coinvolge il 30% de-gli esercizi all’ingrosso, seguito da altri pro-dotti di consumo finale (29%) e dai propro-dotti intermedi non agricoli, rottami e cascami (20%). Il quadro nazionale e regionale della densità territoriale rimane inalterato rispet-to a quello definirispet-to negli ultimi anni. La Sarde-gna, quindi, si conferma agli ultimi, insieme a Valle d’Aosta e Basilicata, con 3 esercizi per mille abitanti, inferiore alla media nazionale che si attesta a 4,1 unità.

Infine, per le figure utilizzate nell’interme-diazione si registra una diminuzione rispetto al 2010 sia in ambito nazionale che in quello regionale. In Sardegna, gli intermediari del commercio sono passati dai 5.662, del 2010, ai 5.641 nel 2011, per più del 50% concen-trati nella provincia di Cagliari. Il settore nel quale si concentrano maggiormente gli

inter-Cagliari Nuoro Oristano Sassari TOTALE

Commercio ambulante Non specificato 104 49 26 78 257

Alimentare 530 136 132 356 1.154

Abbigliamento, Tessuti e Calzature 934 113 23 626 1.696

Abbigliamento e Tessuti 522 332 82 318 1.254

Calzature e Pelletterie 48 20 13 29 110

Altri Articoli 1.170 145 88 609 2.012

Mobili e Articoli di uso domestico 54 19 9 39 121

TOTALE 3.362 814 373 2.055 6.604

Commercio al dettaglio al di fuori di negozi,

banchi e mercati Non specificato 34 16 2 18 70

Commercio per corrispondenza,

telefono, radio, televisione, Internet 30 8 - 18 56

Commercio solo via Internet 99 14 9 45 167

Vendita a domicilio 75 27 8 75 185

Commercio per mezzo di distributori

automatici 75 29 11 42 157

TOTALE 313 94 30 198 635

TOTALE 3.675 908 403 2.253 7.239

Consistenze esercizi del commercio ambulante e del commercio al dettaglio al di fuori di negozi, banchi e mercati, 2011

Fonte: elaborazioni dati su Ministero dello Sviluppo Economico “Osservatorio Nazionale del Commercio” mediari è il settore alimentare delle bevande

e del tabacco (21%), mentre tutte le altre categorie merceologiche presentano valori inferiori al 10%.

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49

Specializzazioni Cagliari Nuoro Oristano Sassari TOTALE

Esercizi non specializzati 1.937 953 504 1.417 4.811

- di cui non specializzati con prevalenza di prodotti alimentari e bevande 1.562 803 405 1.192 3.962

Frutta e verdura 344 84 47 269 744

Carni e di prodotti a base di carne 753 279 151 345 1.528

Pesci, crostacei e molluschi 338 81 61 236 716

Pane, torte, dolciumi e confetteria 200 57 29 193 479

Bevande 96 30 16 78 220

Prodotti del tabacco 394 124 96 307 921

Altri prodotti alimentari in esercizi specializzati 63 34 11 48 156

Carburante per autotrazione 300 114 73 206 693

Apparecchiature informatiche e per le telecomunicazioni 175 71 32 115 393

Prodotti tessili 225 77 42 220 564

Ferramenta, vernici, vetro piano e materiali da costruzione 785 415 205 516 1.921

Tappeti, scendiletto e rivestimenti per pavimenti e pareti (moquette, linoleum) 13 4 4 19 40

Elettrodomestici 24 4 6 23 57

Mobili, articoli per l’illuminazione e altri articoli per la casa 545 251 119 521 1436

Libri, giornali e articoli di cartoleria Apparecchiature audio e video 641 220 112 429 1.402

Registrazioni musicali e video 7 - 1 3 11

Articoli sportivi 207 98 58 227 590

Giochi e giocattoli 72 26 22 43 163

Commercio al dettaglio in sede fissa: numero di esercizi per specializzazione e provincia, 2011

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50

Articoli di abbigliamento 1.509 597 272 1.429 3.807

Calzature e articoli in pelle 318 127 68 279 792

Medicinali 274 134 94 187 689

Articoli medicali e ortopedici 59 27 7 52 145

Cosmetici, articoli di profumeria e di erboristeria 281 87 34 214 616

Fiori, piante, semi, fertilizzanti, animali domestici e alimenti per animali domestici 277 147 71 228 723

Orologi e articoli di gioielleria 245 88 48 256 637

Altri prodotti (esclusi quelli di seconda mano) 982 336 184 738 2.240

Articoli di seconda mano 30 6 4 29 69

Altri prodotti in esercizi specializzati 25 33 5 42 105

TOTALE 11.119 4.504 2.376 8.669 26.668

Fonte: elaborazioni dati su Ministero dello Sviluppo Economico “Osservatorio Nazionale del Commercio”

Cagliari Nuoro Oristano Sassari Sardegna

Altri prodotti 50 8 7 28 93

Macchinari e attrezzature 794 98 85 440 1417

Altri prodotti di consumo finale 431 44 83 229 787

Materie prime agricole e animali vivi 74 28 28 49 179

Prodotti alimentari, bevande, tabacco 685 199 170 426 1480

Prodotti intermedi non agricoli, rottami e cascami 472 113 64 351 1000

TOTALE 2506 490 437 1523 4956

Commercio ingrosso: distribuzione provinciale per specializzazione merceologica, 2011

(52)

51

Cagliari Nuoro Oristano Sassari Sardegna

Alimentari, bevande, tabacco 525 151 118 398 1192

Auto e motocicli, compresi parti e accessori 136 18 13 102 269

Combustibili, minerali, metalli, prodotti chimici 90 14 6 48 158

Despecializzato 197 24 45 104 370

Legname, materiali da costruzione 243 38 33 145 459

Macchinari, impianti industriali, navi, aereomobili 188 23 28 102 341

Materie prime agricole, tessili, semilavorati, animali vivi 57 13 24 26 120

Mobili, articoli per la casa, ferramenta 267 41 39 100 447

Non specificato 58 43 11 51 163

Specializzato di altri prodotti n.c.a. 1078 90 110 458 1736

Tessili, abbigliamento, calzature, articoli in cuoio 291 9 11 75 386

TOTALE 3130 464 438 1609 5641

Intermediari del Commercio: distribuzione provinciale per specializzazione mercelogica, 2011

Fonte: elaborazioni dati su Ministero dello Sviluppo Economico “Osservatorio Nazionale del Commercio”

Figura

Tabella riassuntiva dell’esecuzione finanziaria del programma (in euro) al 31/12/2011     >> segue

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