• Non ci sono risultati.

2 – La Terre Sainte: il caso parigino

INV TITOLO MATERIA AUTORI TIMBRO CONFEZIONE STAMPA

III. 2 – La Terre Sainte: il caso parigino

Nel XIX secolo, come già accennato nei precedenti paragrafi, il genere editoriale del periodico conosce in Francia, ma anche in Europa, una grandissima crescita, arrivando sempre più a proporsi come un mezzo di aggiornamento e di conoscenza. Oltre l’attualità, si comincia a trattare anche la letteratura, la storia, la politica, la satira e la religione. Parallelamente al suo sviluppo, si affermano nuove tecniche per realizzare incisioni e illustrazioni, oltre che innovativi processi meccanici di stampa, in grado si superare l’impiego dei vecchi torchi, risalenti ai tempi di Gutenberg che non permettevano tirature elevate.

Mi occuperò nelle pagine seguenti della rivista cattolica La Terre Sainte. Journal

des lieux-saints: Jérusalem, Rome et des principaux sanctuaires du monde catholique, che

spesso verrà citata in forma abbreviata188.

Non avendo potuto consultare gli esemplari originali, non presenti in alcuna biblioteca o istituto italiano, ho individuato, tramite il sito della Biblioteca Nazionale di Francia con sede a Parigi, una scansione delle prime tre annate del periodico, disponibile sul portale Gallica189. Già dall’osservazione della copertina (FIG), siamo in grado di reperire molte informazioni e ricostruire il fine del giornale e le persone coinvolte nella gestione. Al centro campeggia un’immagine, inserita entro una semplice cornice con la parte superiore stondata, che vagamente suggerisce l’idea di uno scorcio, di una porta o finestra aperta sul mondo esterno. In primo piano, è raffigurato un angelo, alle cui spalle si erge una massiccia croce in legno con un drappo di stoffa, su cui vi è la scritta in latino “venite et videte, io cum ubi positus est dominus”. Si tratta di una frase del Nuovo Testamento, che va interpretata come un invito a partire per vedere dove è il Signore Gesù. Sullo sfondo, si delinea il profilo di un paesaggio cittadino rischiarato dalla luce di un cielo stellato. Un fascio di arbusti secchi, disposti sul lato della raffigurazione, si confonde con la cornice, anch’essa disegnata seguendo i motivi dei rami appassiti. L’incisione, di cui non viene specificato il titolo, porta le firme di Tourfaut190, di L. Gusdi191 e Syan D.

188 La Terre Sainte.

189 Si rimanda al sito http://gallica.bnf.fr dove è possibile ricercare, consultare e, con un’operazione di download, salvare gratuitamente una copia del periodico.

190 Leon Alexandre Tourfaut, già citato a pag. X

Ritornando alla prima pagina, sul lato sinistro continua il sottotitolo del periodico, inciso con caratteri tipografici di differenti misure. A seguire, il nome del direttore, l’abate Augustin Albouy192, Cavaliere del Santo Sepolcro. Sul lato destro invece, le specifiche tecniche relative alla cadenza del periodico, che veniva stampato ogni quindici giorni, al contenuto, riassunto nelle parole “storico” e “descrittivo”, alla sua natura di organo di stampa consacrato alle opere cattoliche d’Oriente. La parte artistica, forse relativa alla scelta delle illustrazioni e quindi delle incisioni da inserire all’interno delle pagine, era affidata a Eugène Mathieu193. Sotto il suo nome, compare anche l’indirizzo 40, rue des Sts- Pères, Paris, probabilmente la sede del laboratorio dove era solito lavorare. Compare anche l’emblema per eccellenza della Terra Santa, la croce di Gerusalemme.

Per abbonarsi al periodico, occorreva rivolgersi al Direttore, indirizzando la propria richiesta all’indirizzo indicato194, 12, rue Vavin, Paris. Il costo, come ben specificato, era pari a sette franchi per un anno di servizio entro il territorio nazionale e dipartimenti annessi. Il numero singolo costava invece venti centesimi di franco. Le ricerche relative alla strada non hanno prodotto risultati, se non che, proprio in quel luogo, agli inizi del XX secolo, apriva la Librairie orientaliste Paul Geuthner, fondata nel 1901 e comprensiva sia di libreria che casa editrice.

La stampa di questo giornale era affidata alla tipografia denominata Paris, Auteuil –

Imp. des Apprentis Catholiques. Roussel, 40, rue de la Fontaine. La sede dello

stabilimento era poco lontana dal centro parigino, nel quartiere di Auteuil, nell’attuale sedicesimo arrondissement. Fino al 1860, anno in cui fu inglobato nella città di Parigi, era un piccolo comune indipendente. A gestire la stamperia era l’abate Louis Roussel (1825- 1897), che nel 1866, animato dal desiderio di accogliere, istruire e insegnare un mestiere ai bambini abbandonati o orfani in seguito alla guerra franco-prussiana, fondò l’Œuvre de la

Première Communion, che poi, nel 1871, si trasformò in Les Orphelins Apprentis d’Auteuil.

Una delle possibilità di apprendimento era proprio quella offerta dall’impiego nel laboratorio tipografico, in cui si pubblicavano numerosi volumi e riviste, tra cui anche La

France Illustrée, edita dal 1874. Dopo la sua morte, sarà padre Daniel Bottier ad assumersi

il compito di dirigere questa sorta di associazione, che poi diverrà fondazione nel 1929.

192 Nessuna notizia sull’anno di nascita; deceduto nel 1899. 193 Già citato a pag. XX

194 Forse era la casa del direttore, così come succedeva a Firenze per Niccolò Martelli, anch’egli a capo del periodico La Terra Santa, che riceveva presso la propria dimora le richieste dei pellegrini.

La struttura di un singolo numero, stampato in otto pagine, prevedeva una copertina, un sommario, la stampa di un’incisione. Per quanto riguarda i testi, vi si potevano trovare articoli di attualità che raccontavano gli avvenimenti in Terra Santa, a Roma o in altri luoghi sacri, estratti di lettere inviate dai pellegrini in viaggio o dal responsabile della carovana, approfondimenti su alcuni luoghi e festività cristiane e per finire una sezione dedicata alle notizie varie e agli annunci delle prossime spedizioni, con relative informazioni riguardo i costi e le modalità di iscrizione. Ogni numero seguiva la numerazione di quello precedente, così, quando terminava l’annata in corso, si possedeva una sorta di raccolta completa. L’immagine di copertina cambia dal numero nove dell’anno I (15 novembre 1875), quando all’illustrazione che occupa per intero la prima facciata, se ne preferisce una più piccola, di formato rettangolare, collocata centralmente in alto (FIG). Questa, firmata dai già citati Mathieu e Tourfaut, rappresenta due piccoli angeli, ripresi di profilo, che sorreggono un mappamondo e indicano dei luoghi195. Alle loro spalle, rispettivamente sulla sinistra e sulla destra, le città di Roma, di cui si riconosce la cupola della Basilica di San Pietro, e di Gerusalemme, con i suoi edifici tipici. Alle spalle dei soggetti, una croce in legno adornata con una corona di spine.

Il supplemento al mese di gennaio del 1877, quando ormai la rivista era al suo secondo anno di vita, offre un approfondimento sulla storia del Comité Supérieur des

Oeuvres Catholiques de Palestine ma soprattutto cita una serie di personaggi coinvolti, i

quali potrebbero in parte giustificare la rete di relazioni tra il periodico francese e quello italiano. Alla presidenza del comitato vi era Félicien De Saulcy196 e i membri erano: l’abate Albouy, direttore del periodico, il marchese Augusto di Baviera, direttore dell’Osservatore Romano dal 1866 al 1884, Raffaele Graziosi, di cui non si possiedono notizie e Ermete Pierotti, architetto e ingegnere in Terra Santa. Da sottolineare l’amicizia che legava Augusto di Baviera con il canonico Vittorio Del Corona, responsabile della Tipografia Cooperativa di Firenze, dove si stampava il periodico italiano: entrambi erano accomunati dall’aver sperimentato, insieme e per primi, l’uso della carta ignifuga.

Dal punto di vista editoriale, la rivista subisce nel corso degli anni una serie di mutamenti, sia nel nome che nella direzione: La Terre Sainte. Journal des lieux-saints:

195 Quello sulla destra punta presumibilmente il dito sulle zone della Terra Santa.

196 Vissuto dal 1807 al 1880, è stato un archeologo e numismatico, oltre che senatore durante il Secondo Impero di Napoleone. Ha dato un grande apporto all’archeologia biblica. Sul numero sette, anno V (1 ottobre 1880) del periodico italiano La Terra Santa, si annuncia la triste perdita dell’abate. Una nota biografica a lui dedicata compare sul numero uno, anno Vi (1 giugno 1881).

Jérusalem, Rome et des principaux sanctuaires du monde catholique viene data alle

stampe nel 1875 sotto la direzione del già citato abate Albouy, che ne seguirà le vicende fino al 1887, quando si registra la prima significativa variazione e il periodico diventa organo di stampa di L’Oeuvre des écoles d’Orient, con il nome di Revue illustrée de la

Terre Sainte et de l’Orient Catholique (FIG). Sarà edito dal 1888 al 1895, con regolare

cadenza quindicinale, e il direttore sarà Félice Charmetant (1844-1921), sacerdote francese residente in Asia minore. Affianco al suo nome, compare spesso quello dell’abate e missionario Antoine Raboisson197 ma non è chiaro quale sia stato il suo ruolo.

Tra la prima e la seconda versione le differenze, confrontando le immagini di copertina dal punto di vista grafico, sono pressappoco irrilevanti; la struttura rimane quasi identica, se non per ovvi motivi, cambiano i nomi di riferimento. Dal 1896 al 1907, con nuova modifica del titolo, si presenta La Terre Sainte. Revue de l’Orient Chrétien (FIG)

che viene stampato come supplemento trimestrale. Non sono stata in grado di rintracciare chi fosse stato il direttore in questo periodo, l’unico nominativo rinvenuto è quello del segretario di redazione, il barone Carra de Vaux. In questo caso, cambia anche l’indirizzo di riferimento, che è 20, rue de Regard, Paris.

Elemento di particolare importanza, ai fini della ricerca, è stata la presenza di una tavola analitica e una delle incisioni, in riferimento agli anni consultati. La prima è stata organizzata in ordine alfabetico, con sezioni dedicate a ciascuna lettera, propone un elenco di concetti e parole chiave che ricorrono nelle pagine. La seconda si divide nelle categorie relative alle mappe e cartine, ritratti, vedute, soggetti vari.

Approfondirò in seguito l’importanza di queste immagini in relazione alle matrici del museo di Casa Martelli, di cui alcune, ne rappresentano la stampa originale.

197 Si rimanda al volume del 1859, Notice sul la vie de M. l’Abbé J. A. Raboisson, consultabile sul portale Gallica, per maggiori approfondimenti circa le sue vicende biografiche.