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3 – “La Terra Santa”: il periodico mensile fiorentino

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III. 3 – “La Terra Santa”: il periodico mensile fiorentino

Qualche mese dopo la pubblicazione del periodico francese “La Terre Sainte”198, nel mese di giugno 1876 esce a Firenze, “La Terra Santa: periodico mensile illustrato consacrato ai luoghi santi e alle opere cattoliche d'Oriente”199, diretto da Niccolò Martelli (1849-1934), segretario , il canonico Emilio Cappugi (1848-1882)200 il cui ufficio era situato presso il chiostro della basilica di San Lorenzo201 e tesoriere Francesco Fantoni 202. I tre facevano parte della Pia Società per la visita ai luoghi santi203, di cui la rivista era organo di stampa. Il periodico è stampato dalla Tipografia Cooperativa di Firenze, diretta dal canonico Vittorio Del Corona.

Ogni singolo numero si compone di 8 pagine, stampate su carta biancastra, numerate in ordine progressivo e talvolta superiori a quelle previste. Queste pagine sono sempre racchiuse in una sovra copertina (FIG) di carta viola 204, che riporta, in prima pagina, la data d’uscita e il titolo del periodico, ma anche i patti di associazione205, il costo del periodico, 4 lire per un anno di abbonamento in Italia e 4, 60 lire per un anno di abbonamento dall’estero, la possibilità di ricevere gratuitamente una copia presentando 10 nuovi soci e la vincita di alcuni premi estratti a sorte. Le altre 3 pagine viola riportano una

198 Il titolo esteso è “La Terre Sainte. Journal des lieux-saints: Jérusalem, Rome et des principaux sanctuaires du monde catholique”. Nel testo verrà citato nella forma abbreviata. Il primo numero viene pubblicato il 15 luglio 1875 a Parigi.

199 Nel testo verrà citato nella forma abbreviata “La Terra Santa”.

200 Vedi Federico Lapini, Necrologio del Can. Emilio Cappugi, Tipografia Cooperativa, Firenze, 1882. Canonico fiorentino, nato nel 1848 e deceduto nel 1882.

201

Nonostante accurate ricerche presso l’Archivio della Basilica di San Lorenzo, non è stata riscontrata alcuna notizia di tale presenza.

202

Di lui, si conosce solo l’anno della morte, avvenuta nel 1879, come riportato in una nota sul periodico “La Terra Santa”, IV, 7, 1 dicembre 1879.

203

Quest’associazione, nata a Firenze nel 1869, si occupava di promuovere pellegrinaggi nelle città santa, inviando delle carovane ben organizzate. Era inizialmente presieduta dal marchese Paris Maria Salvago di Genova (1831-1899), che, sempre nel 1869, rassegnò le dimissioni a causa dei suoi impegni che lo tenevano lontano da Firenze. Al suo posto, subentrò Giuseppe Maggio, di cui non sono state rinvenute notizie. La Pia Società si dota anche di un proprio organo di stampa “Il Pellegrino in Terra Santa”, pubblicato, probabilmente con cadenza mensile, a Firenze a partire dal 1870 e proseguito fino al 1873. (Vedi Benvenuto Righini, Dizionario dei periodici Fiorentini, Firenze, XX, XX, vol. XX, p. X). Il nome di questa associazione verrà citato nella forma breve, Pia Società.

204 Queste carte hanno perso l’intensità del colore iniziale, assumendo dei toni più chiari e sbiaditi, per l’azione dell’umidità che agisce direttamente sulle particelle della cellulosa.

205 “ogni fascicolo sarà costituito da otto pagine e talora per eccezione un numero superiore. Il prezzo di un anno per l’Italia L. 4; fuori L. 4,60. - Dirigersi al Signor Niccolò Martelli, via della Forca, 8, Firenze. - Chi procuri 10 associati riceverà l’undecima copia gratuita e concorrerà ad uno o più premi, che saranno estratti alla fine di ciascun anno. - Il periodico si pubblica il primo di ogni mese. - Le associazioni si ricevono in qualunque epoca, ma cominceranno col mese di Giugno. Un numero separato 40 cent.” (Vedi “La Terra Santa”, I, 1, 1 giugno 1876).

serie titoli di pubblicazioni dedicate ai luoghi sacri, con relativo prezzo d’acquisto, tra cui guide, carte topografiche, souvenir206, album di vedute e fotografie, di cui si forniva un dettagliato elenco (FIG) suddiviso in immagini della Terra Santa, dell’Egitto, del Cairo e di Alessandria. Sempre sulle pagine viola, era possibile ritrovare il programma207 di viaggio promosso dalla Pia Società, con relativi costi, itinerario dettagliato, indicazioni per parteciparvi e presentare la domanda di iscrizione; oppure ancora delle raccomandazioni208 agli Amici di Terra Santa, i quali venivano invitati ad elargire offerte per sostenere le attività in loco dei Padri Francescani, dell’orfanotrofio gestito dal canonico Antonio Belloni209 e per le suore del convento del Carmelo del Pater210. Ancora sulle pagine viola, si ritrovano anche i nomi degli associati211 che pagavano l’abbonamento annuale.

Il fascicolo vero e proprio, in uscita ogni 1° del mese, si componeva, analogamente al modello francese, di 8 pagine, sempre numerate in sequenza212. La copertina presentava una stampa (FIG): per tutto il primo anno, nn. 1-12 dal 1 giugno 1876 al 1 maggio 1877), è stata adoperata quella tratta dalla matrice (inv. 2114), Frontespizio, realizzata da “E. M.”213 con “E. O. IN”214 che raffigura frontalmente un angelo che indica con il braccio destro la città sullo sfondo e ai cui piedi vi è un drappo con il titolo del periodico. Dal 1 giugno 1877, (n. 1, a II) e fino alla fine del periodico, il n. 12, a XVIII, del 1 maggio 1894, è stata impiegata l’incisione realizzata da Angelo Ardinghi (FIG), Angelo in preghiera; nello

sfondo una città ed una stella (inv. 1992) che raffigurava, all’interno di una cornice,

sempre un angelo inginocchiato in preghiera su un’altura, ripreso di spalle con lo sguardo rivolto verso una città rischiarata da fasci di luce che si stagliano su un cielo stellato. Le pagine seguenti, dopo quella in cui compare l’immagine di copertina e l’indice dei

206 Per acquistarli, era necessario recarsi presso il signor Tito Stavole, in via Cennini n. 15 a Firenze. Come si legge sul foglio colorato abbinato al numero undici (anno VII) del primo aprile 1883, egli era stato incaricato direttamente dalla Direzione del periodico, a cui bisognava rivolgersi per le vedute fotografiche. Su un altro foglio, quello del numero 11 (anno XI) del 1 aprile 1887, si specificava che alcuni oggetti, in esemplari unici e originali, provenienti dalla Terra Santa, erano disponibili presso gli stessi uffici di Niccolò Martelli. 207 Vedi “La Terra Santa”, VII, 8, 1 gennaio 1883.

208 Vedi “La Terra Santa”, VII, 12, 1 maggio 1883.

209 Appartenente all’Ordine dei Salesiani, il canonico Belloni ha speso tutta la sua esistenza per gli orfani in Terra Santa, dove apre un orfanotrofio a Gerusalemme, uno spazio di devozione e ricreazione e una scuola agricola a Betlemme (Vedi La Civiltà Cattolica, 1875, p. 381)

210 Il convento del Carmelo del Pater Noster viene eretto sul Monte degli Ulivi a Gerusalemme tra il 1875 e il 1885, con lo scopo di accogliere le Suore Carmelitane.

211 Vedi “La Terra Santa”, VII, 8, 1 gennaio 1883. Tra i nomi, anche quelli di alcuni membri della famiglia Martelli: A. che lascia intedere si tratti di Alessandro, padre di Niccolò e Carlo, e M. di Maria Luisa, sorella dei due.

212 L’idea era quella di raccoglierli per annate e rilegarli. Ecco perché ogni inizio di anno editoriale, la numerazione delle pagine riprendeva dalla numero uno.

213 Enrico Mazzanti oppure il francese Eugène Mathieu.

contenuti, sono un susseguirsi di articoli, approfondimenti, lettere al Direttore, estratti di taccuini di viaggio di pellegrini, notizie relative a nuove partenze o a personaggi illustri che si recavano in Terra Santa, per concludersi poi con notizie varie. Al centro, a pagina 4 o 5, trova spazio la stampa di un’incisione, spesso accompagnata da un lungo commento, relativo a un luogo sacro, ad un persona scomparsa o degna di nota per il suo impegno in ambito religioso215.

Il numero 1 viene edito il 1° giugno 1876; un editoriale del direttore ne spiega la nascita:

“perché ci proponiamo volger su questa contrada benedetta il nostro studio? Perché invitiamo altri ad ascoltare la povera, ma amorosa nostra parola? Forse l’opera, cui ci poniamo, altri la dirà vana, altri inutile. Ma non par cosa vana parlar di una terra, che tutti amano, di una terra che sta sopra ogni nazione. Né par cosa inutile, perché vale a porger conforto alla fede, che là s’ebbe la cuna. La fede starà in cima ai nostri pensieri, e la scienza e la storia saranno in servigio di lei”

“La Terra Santa”, dal 1876, prosegue con numeri mensili, fino al 1894, quando il 1° maggio, viene stampato l’ultimo numero , chiudendo un ciclo durato ben 18 anni.

Nel panorama editoriale italiano, questo periodico rappresenta una novità, poiché è la prima pubblicazione in serie esclusivamente legata a tematiche religiose, che non si esaurisce dopo pochi numeri, superando così i precedenti fallimenti di tre analoghi giornali, “La Terra Santa”, stampata a Napoli per soli quattro mesi216, “Gerusalemme”, stampato a Genova in anni non meglio precisati217 e il fiorentino “Il Pellegrino in Terra Santa”218,

215 Ad esempio, sul numero 10, anno II (1 marzo 1878), la stampa della matrice inv. 2111, (FIG) Ritratto del

Monsignor Spaccapietra, realizzata da Angelo Ardinghi (XX) e Enrico Mazzanti (XX), celebra l’opera

dell’arcivescovo di Smirne. Oppure ancora, sul numero 1, anno VI (1 giugno 1881), la stampa della matrice incisa da Chevallier (non identificato), inv. 2100, (FIG) Ritratto del signor Sauley, ricorda Félicien De Saulcy, presidente del Comité Supérieur des Oeuvres Catholiques de Palestine, deceduto nel 1880.

216 Pochissime sono le informazioni relative al periodico “Terra Santa” edito a Napoli: è durato solo qualche mese, ma non si sa di quale anno, sicuramente prima del mese di giugno del 1876 (Vedi, “La Terre Sainte. Journal des lieux-saints: Jérusalem, Rome et des principaux sanctuaires du monde catholique”, II, 20, 1 maggio 1876).

217 Su “La Terra Santa”, I, 2, 1 giugno 1877, si legge il riferimento a questo periodico e alla sua stampa. Nessuna informazione più precisa in merito agli anni di pubblicazione, sicuramente avvenuta entro il 1877, anno dell’articolo in cui ne parla.

218 Dal 15 novembre 1870 al 12 dicembre 1873, viene stampato il mensile “Il Pellegrino in Terra Santa”, diretto dal canonico Vittorio Del Corona e stampato dalla tipografia da lui stesso gestita, “All’insegna di Sant’Antonino”, che aveva stampato anche l’Atto di costituzione e le Disposizioni del “Comitato Italiano per le Carovane in Palestina”, promotore del periodico. Il Comitato si era costituito a Firenze nel 1869 come una primordiale agenzia di viaggi per i pellegrini in Terra Santa. (Vedi Benvenuto Righini, Dizionario dei periodici Fiorentini, Firenze, XX, XX, vol. XX, p. X). Il Consiglio direttivo del Comitato era presieduto dal marchese Paris Maria Salvago di Genova (1831-1899), con due persone nel ruolo di vice presidente, Giuseppe Maggio, di cui non si possiedono informazioni, e Giovanni Batta Gal, autore di “Voyage en Egypte,

vissuto a stento tra i tre e i quattro anni (1870-1873) e sospeso per mancanza di fondi e di abbonati.

Sul numero dodici (anno XII), del primo maggio 1888, compare anche un articolo celebrativo dei primi dodici anni del periodico, firmato dalla Direzione, in cui si ringraziano gli associati per l’affetto e il sostegno dimostrato, che, anche attraverso lettere e biglietti, hanno dato coraggio e speranza nel continuare l’opera. Non si conosce la composizione dell’ultimo numero, in cui probabilmente compariva una lettera di congedo e saluto.

Leggendo un articolo comparso sul numero uno dell’anno I (1 giugno 1876), appare evidente che la diffusione del periodico andasse ben oltre i confini cittadini. Antonio Belloni, direttore dell’Orfanotrofio di Betlemme, elogia Niccolò Martelli per la cura con cui gli spedisce i fascicoli, cogliendo anche l’occasione per ringraziarlo per il suo operato. Nel già menzionato pezzo celebrativo219 dei primi dodici anni di attività del periodico, per ribadirne il successo, viene sottolineato che trovò così tanti consensi e favori, mai immaginati da parte della Direzione, che già nell’arco di un mese gli associati erano così tanti da assicurare la vita editoriale della rivista.

Come accennato, il direttore Niccolò Martelli, che ha mantenuto questo ruolo fino alla fine delle stampe del periodico, era supportato nell’attività di gestione e promozione dello stesso da alcuni collaboratori, che si sono susseguiti nel corso del tempo.

Nei primissimi anni, accanto a lui lavora alacremente Pio Emilio Cappugi, in qualità di segretario della direzione. Non sono molte le notizie220 relative al Cappugi, che nasce a Firenze il 15 Febbraio 1848. All’età di quindi anni, nel 1863, è ammesso al convitto clericale della Calza, dove, in età matura diventa maestro di Umanità e di Retorica. Successivamente, è nominato dall’arcivescovo monsignore Eugenio Cecconi professore di Palestine, Phénicie et dans l’Archipel” (Vedi Jean Batta Gal, Voyage en Egypte, Palestine, Phénicie et dans l’Archipel, XX, XX, 1881). Il segretario è il canonico Vittorio Del Corona, tesoriere, il cavaliere Luigi Bellini delle Stelle, di origini fiorentine, e dal 1871 Niccolò Martelli. Tra i soci corrispondenti, anche i fratelli Carlo e Niccolò Martelli. Ritornando al periodico “Il Pellegrino in Terra Santa”, bisogna evidenziare anche una divergenza di informazioni: secondo le fonti consultate, esso è organo di stampa sia del Comitato che della Pia Società, organizzazioni nate nel 1869 a Firenze. Si potrebbe credere che la Pia Società si sia poi trasformata nel Comitato, oppure che i due nomi indicassero la stessa organizzazione. A rafforzare questa tesi, anche il fatto che il marchese Salvago sia citato come il primo presidente, quello presente all’atto della costituzione.

219

num. 12, anno XII, del 1 maggio 1888. 220

Quelle citate sono state individuate grazie al necrologio, redatto da Federico Lapini e stampato nel 1882 dalla Tipografia Cooperativa di Firenze.

matematica presso il seminario fiorentino. Svolse parte del canonicato presso la basilica di San Lorenzo di Firenze, ricevendo l’incarico alla presenza dell’illustre priore monsignore Attilio Giovannini e i canonici Girolamo Carloni, Pietro Bini e Giovan Battista Goracci. Poco si sa in merito all’anno della sua scomparsa, avvenuta prima del 1882, anno in cui fu stampato un necrologio e fu anche scritto un articolo, firmato da Niccolò Martelli, in sua memoria e pubblicato sul numero dodici dell’anno VI (1 maggio 1882).

Anche la Tipografia Cooperativa, presso cui si stampava il periodico, registrò negli anni dei cambi di gestione. A Vittorio Del Corona, suo fondatore, subentra tra il 1881 e il 1882, Carlo Collini, il cui nome lo si ritrova sul foglio colorato che chiudeva il numero del mese di agosto del 1882. Ciò sarebbe in parte da attribuire al trasferimento del canonico presso la pieve di Borgo San Lorenzo, in provincia di Firenze, dove poi rimarrà fino alla sua morte, dedicandosi alla vita religiosa.

Come si legge sull’ultima pagina del numero del 1 giugno del 1881, dove veniva indicato il responsabile dello stabilimento, il nuovo incaricato risulta però Fortunato Giachetti221. Non è chiaro chi tra abbia effettivamente raccolto le redini della stamperia, forse si sono semplicemente alternati alla guida, ipotesi che però non può essere approfondita per mancanza di materiali.

A partire dal 1886, la Tipografia Cooperativa è diretta da Attilio Vigni 222, che continuerà a mantenere il ruolo di responsabile fino al 1894, anno in cui finisce, momentaneamente, l’avventura della rivista. Il volume del Righini, ci informa che la stampa verrà infatti ripresa direttamente a Gerusalemme dal 1921 al 1948, salvo delle interruzioni dovute ai locali conflitti.

Questo periodico ha previsto nel corso dei numeri l’utilizzo delle incisioni della raccolta conservata al museo di Casa Martelli, discorso questo che verrà dettagliatamente esplicato in uno dei prossimi paragrafi.

221

Non è stato possibile ricostruire una biografica, data l’assenza di informazioni. 222