meno
di non indicarglielocon qualche segno dimezzoalnumero
diquellicheparteggeranno per essa.Ah
! tu nonsaicome
lavista diun oggetto amato scemi talvolta il nostro corag-gio,quando avremmo
maggiore bisogno d’es-sernearmati!»
«
Faremo
ogni possibile, risposeil Varen-go,di assestarelecoseanorma
de’vostri de-siderj, basta poichelafiniateditirareamano
altrefantastichedifficoltà; perchè, in parola d’onore, unaffaregià tantointralciatodisua natura,non ha bisogno di divenirlo di più grazieai raffinatissimighiribizzi d'el!a vostra Francacavalleria.Intantoho
a faremoltecose in questa notte; mentreesco per esse, sarà
molto bene, SerCavaliere,che nonvi
mo-viatedi qui, evestiateperilmomento
quei panni chevisomministrerà Edrico, delquale parimentepotrete valerviper farvi portare cibo o altrochevi occorresse.Non
temete chè nes-sunoquis’introduca. Noi Varcnghirispettia-mo
i segretigli uni degli altri,qualunque possa esserne lanatura. »
I-CAITOLO
V.Larovinagiàincalzaallecalcagna Cotesti congiurati.Voi,buonZio, In Oxford, odovunqueitraditori Sitrovin, fatedimandarde’ vostri.
Nonvivrannocostorsopralaterra, Io velogiuro.
RiccardoII.
Congedatosidal Conte,chelasciònelle pro-priestanzeincompagniadiEdrico, Ercvardo prese lavia del Blachernale.
Descrivemmo
,tempoc, ilsuoprimo ingressoinquesta Cor-te;
ma
venned’allorainpoi chiamato quivi frequentementedaicomandi didiversi perso-naggidella imperiale famiglia.Era
questifuAnna Comnena,
cheassaidilettavasi interro-garlo su lecostumanze del suonativo paese, pervestireindi colsuoinfioratostile le ri-sposte chele venivanodate;ma
nel palazzo stessoloconduceanopositive chiamatediben altraimportanza, quelledel medesimo Ales-sio,cheinciònondissimile d’umore damolti altrisovrani,
amava
ascoltareimmediatiriferti daindividuipostianchenelle infimeclassidella sua Corte. L’anello chelaPrincipessa avea donato alYarengo
servì aquestopiù d’una voltaper segno dipasso, edera sì general-mente conosciuto daglischiavi del palazzo
,
che bastavaadErcvardoilguizzarlounistante nella
mano
delprincipale iraessi, pervenire introdotto ad una picciolastanza quasicon-DigitizedbyGoogle
97 tigua al
Tempio
delleMuse
danoi altrove de-scritto. JNel lapredettastanzastavano seduti inmutuo
colloquiol’Iinperatore, la sua moglie Irene,e l’ornatissima figlia'loroAnna
Cem-nena,vestili allorasenzapompa
; e per dir vero l’apparatostesso .diquella stanzanon la distingucadalla solitad’un agiato cittadino, o ladistingueaho soltanto certecortine, che avrebbero potuto dirsimaterassiimbottiti di calugine,poste innanziaciascunuscio quale impedimentoalla,curiositàdiesterni ascoltanti.
«
Oh
!ilfedelenostroYarengo
!»disse l’Im-peratrice.«Il
mio
maestro! soggiunse laPrincipessaAnna Comncna
, lamia guida nelconoscere le usanze di que’ gagliardivestitid’acciaio, de’qualimi èsiessenzialeil formarmi una giu-sta’idea
!» >
« Vostra ImperialeMaestà,disse l'Impera-trice, non troveràspero che la suaconsorte elanostrafiglia,inspirata dalle
Muse
,orqui sienodi troppo nell’udire incompagnia della Maestà Vostraqualinotizie porti quest’uomovalorosoe fedele. » ; .
«
Mie
carissimemogliee figlia, l’Impera-tore rispose,vi ho fincheho potuto rispar-miato ilpeso di un dolorososegreto,che
mi
eratenutoimprigionato entroil miopetto, a costoc di solitarjcordogli ed’affanno privo di sfogo.Nobilefiglia, tusentiraiin particolaremodo
questacalamità, imparando,come
ho doyjilQtimparare io, apensaresinistramented
unuomo
,sulquale finoraèstatotuo debito il mantenere una bendiversa opinione. »RobertodiParigi.Tom.lJT. 5
«BeatissimaVerginei»laPrincipessaesclamò.
«Raccoglile forze,deltuo
animo
,proseguì l’Imperatore.Pensa che sei natanellaStanza dellaPorpora;nèviseinataperpiangere uni-camentesuglioltraggi fatti a tuopadre,
ma
pervendicarli;non per riguardare ehigiacque altuo fianco,come
cosa ditanta importanza quanto la sacragrandezzaimperialeondesei partecipe tumedesima! »,«
A
che intendono tali discorsi? trchiese oliremodo
agitataAnna Comncna.
nIntendonoa dire,replicòl'Imperatore
,che
ilCesareèun
uomo
ingrato atuttelemie be-neficenze, cpersinoaquella di averlo unito allamia
stessafamigliar eadottato perfiglio.Coluisiècollegatocont|nabandaditraditori,i
cui
nomi
sonobastanti a suscitaretuttiidemonj dell’inferno, quasi all’uopodighermirelavitti-?ma
cheilfurore di quelmostro hadivisata.»«
È
eglipossibilecheINiceforogiungaatanto»?esclamò attonita ein
un
desolata la Princi-pessa. INiceforocheha
cosìdisoventechiamatii miei occhila luce regolatricede’suoi?
Po-feamai
procedereintalguisa contromio
pa-dre, lecuigeste egli udivaripetere d’orain ora, protestandoch’eglinon sapea sela bel-lezza dellostile,ol’eroismo delleimprese nar-rate lo rendessero ammirato di più? Egli avvezzoainon pensare checolmio
stesso pcn-siere, a non vedere checo’miei stessi occhi, a nonamare
checolmio stessocuore?O
pa-dremio
!èaffattoimpossibile ch’egli siacosìp perfido.Per noncrederlotalepensatealvicinoTempio
delleMusei
»DigitìzedbyGoogle
99
«
E
per crederloun perfido,meditava fra sestessoAlessio,
mi
basterebbeappunto pen-sareaquesta unicascusa chepotrebbeessere addotta indifesadiquel traditore.Un
po’di lode vabene,ma
chi neestomacato prendea ri-brezzo SHio.il favo vótodi mele.Mia
figlia (in questasivolsead Anna)fattitofaggio.Noi
stessi c’induccvamo di
mala
.voglia acredere questaobbrobriosaverità;ma
ifattisonfatti.Le
nostreguardie sonostatepervertite;illor coman-dante l’ingratoAchilleTazio, e conesso A-gelastenon men
traditore, sono stati sedotti daluiasecondarel’attentato delmio imprigio-namento,o dellamia
morte.E
tuttociò... mi-seraGrecia! nelmomento
medesimoincuipiù abbisognavidellebenefiche sollecitudini diun
padre, questopadretiveniva tolto dal subita-neo colpod’un braccio spietato!»Qni
iImperatoresidiedea piangere, seper la perdita chetemea sovrastanteaisuoi sud-diti,o per quella dellapropria vita, la sto-ria noidice.«
Mi
sembra,soggiunseIrene, chelaMae-stàVostra vada lentamentenelpremunirsi con-trail pericolo. »
«
E
iodireipiuttosto, sempre con benigna licenza,onoratissimamadre,replicòAnna
Com-nena,iodirei piuttostoche corretroppo nel credere l’esistenzadi questo pericoloMi
pare che la testimonianza delVarcngo
,senza intendermi derogareaisuoi meriticome
guer-riero^ nonsiacheuna prova bendebole coatra l’onoredi vostrogenero,contra lagagliardi»e lafedeltà 'sperimentata del
Comandante
ge-JOO
ncrale delle vostreguardie, confrailprofondo sentire, lavirtù, l’altasaggezzadelmaggiore
defilosofid’oggidi. » v
_«
E
conira, proseguì l’Imperalore, l’alta opinioneche'hadi semedesima
questa nostra arci-addottrinata figliuola,la qualenon con-cede a suopadrealmeno bastantecriterio
-per giudicare
sudo
cosecheloriguardano più da vicino.Devo
dirti,Anna mia
,ch’ioconosca ciascunode’ trepersonaggi chehai nominati, c il generedi fiduciachepossomettere inessi.So quanto pesino c l’onor del tuo Piiccforo,
elagagliàrdia e lafedeltà dell’Accolito, e ie yictùc la saggezza di Agelasle.Tutti questi loromeritinon sonoessi misurati conla
mia
borsa? Se avesse questa continuato a mante-nersipiena,e se laforza delmiobracciofosse quella diunavolta,costorosarebbero anche adesso perme.Ma
le farfallecol sopraggi u-gneredellafreddqstagionesparirono.Tu mi
parli dimancanza
diprove; perme
nehoas-i saiquando
tocco conmano
il pericolo. Que-stoonestosoldatomi
baportati indizjche col-limano perfettamente con le indagini dame
praticate in disparte su Jostesso argomento.
Quest’uomosaràil
Varengodei
Varenghi; ver-rà nominatoAccolito in luogo dell’attual tra-ditore; cchi'saache altezzamaggiorepotrà salire fra poco?»«Piaccia a vostraAltezza(soggiunseil
Va-rcngOjchenvcataciuto sinoaquestomomento)
piaccialechealtriuomini, e qui;non ne man-cheranno, salgano alla grandezza per la ca-duta di chi fu in origine loro supcriore;ma
/
DigitizedbyGoogle
.101 ètalestradad’ingrandimentoch’iononso Con-ciliarecon lamia coscienza;anzi,avendo io ricuperata da pocoinqua una persona a
m#
strettainamiciziafin dallaprima giovinezza, e dalla qualerimasi separato pertantianni, nontarderòadomandarvi, Signore,lavostra imperialelicenzaper
andarmene
daquesto pae-se, ovelasccrò dietro ame
nemicia migliaia, per impiegared’allora inpoilamia
vita,nonmeno
d’altri mici compatriolti, sottola ban-diera del reGuglielmo di Scozia...»
« Io.separarmi
DA TE
, inimitabile fra tuttigliuomini!l'I-mpcratoreesclamò»Ove
tro*vereiunsoldato,un campione,
un
amicotanto fedele?»«Nobile Principe,l’Anglo -Sassonerispose,
immensa
è la gratitudine ch’io professoalla vostra .bontà,alla vostramunificenza;
ma
deh!permettetevipreghi anon chiamarmicon altro
nome
chenonsiailmiodibattesimo, eanon concedermialtragrafiasenonse il vostro per-donoper essere stato cagione di alterazioni nel sistema de’vostri imperiali domestici.Non
sola-menteilcontemplareleConseguenzedel destino chesovrastaadAchilleTazio,mio
benefattore;al Cesare ch’io non so credere
mio
nemico;persinoallo-stessoAgelaste,
mi
sarebbeun
og-gettoaffliggenteinquantoix>stesso ho dovuto contribuireal lorodanno
;ma
sonostato co-stretto a vedere più d’unavoltacome
tanti ai quali laMaestà Vostrafuprodigadellepiù preziosedimostrazioni del suo favoreinun
dato giorno,andassero ildìappressoadingrassare co’lorocadaveri lecornacchiecdi corvi.E,
103
loconfesso,non vorreisidicessechecon que-stocostruttoho portatole
mie membra
inglesi' su le spiaggede’Greci.»« Prosegui a chiamarti col tuo
nome
pro-prio,mio Eduardo....Per
tuttiiSanti!( bor-bottò frasòstessomi
sono nuovamente dimen-ticato ilnome
di questobarbaro)....Certo conservailtuonome
,almcn
peradesso,e fin-chenc troviamo uno più corrispondente alla fiducia cheabbiamo
riposta in te.Intantodà un’occhiata aquesta nota, ovedevono essere registrale tuttele particolarilà cheho potuto raccoglieresoprauna tramasìindegna, e por-gila tustesso, porgilaa queste incredule don-ne, incapacidi persuadersicheun Imperatore siainpericolo, senonglivedonoipugnalide*cospiratoribenconficcati tramezzoallecoste.»
Eseguìil
comando
Erevardo,chedopo avere ripassata quel fogliaedattcstataconun
chinar di capo laverità diquantocraviscritto, alla Imperatrice Irenelo presentò. Questa non ne avea lettoche una
parte,quando
conuna
fi-sonomia incui si pignea l’amarezzadel cor-doglio,c Iorendeatantomaggiorela difficoltà dipartecipare lapiùodiosa delle notizie asua figlia,s'attennefinalmentealpartitodifar ch’el-lasiprendessedasèmedesima,lasua sentenza.
«Leggi! leggi! egiudica su la gratitudine csu l’amoredeltuoCesare! »c le segnòcolditoil
punto di quelloscritto più fatale per
Anna Comncna.
Ridestatasida unostato diprofonda predo-minante malinconia
, portò
Anna
losguardoal trattoindicatole, da primainariadilanguidaDigitìzedbyGoogle
curiosità, che Benpresto nellapiùintensa pro-fonda amarezzasiconverti.
Aggruppò
quel, fo-glioentro il pugno aguisa di falco che lasua preda ghermisca; le Balenarono'gli occhi di sdegno; furonod’aquila disperatalesue grida, allorché in esclamazioni proruppe: «Anima
nodritadisangue! cuordoppio?traditore!
Che
voleviancoradi-più?Sì, padre! ( gridò fat-tasiviepiufuribonda).
Non
temiateched’ora in poila voced’unaprincipessa infamemente delusainterceda per allontanare’ dal traditore Niceforo uncastigotroppodacostuimeritato?Pensò
l’indegnocheuna
donna natanella por-porapotesse essere percossadadivorzio-, scac-ciata,decisaforsecon laforinola laconica de’Romani
: restituiscilechiavi!non
seipiu al servigiodi casamia? Dovea mai una
figlia delsanguedeiComneni
aspettarsiun
tale in-sulto,qualeilpiùabbiettode’Romani
lo avreb-heusatocon una massaia? >rCosì dicendo- faceaviolenza allelagrimeche lesgorgavanudagliocchi, ein quel volto per natura belloe gentile tutta Tespressione del furoresidipignea.Erevardolacontemplavaeoi*
sentimenti misti di timore perleconseguenze, di disapprovazione aquegli sfoghi di sdegno chel’orgoglioSol provocava, di compassione allo statoincui lavedeadal tradimento del maritoridotta.Ellaintantonegl’impeti delsuo sdegnonuovamente proruppe,perchè lanatura nel dotarladinoncomuni prerogative, lediede ancoraunaenergiadicarattere,digran lunga superiore nella sua forza c alla fredda
am-bizione d’Ircoe e alla politicaastuta, pieghe-vole,tergiversante di Alessio.io4
fi i*
«
Ma
dee scontarla! a caro prezzo scontarla, la Principessariprese adesclamare. Falsario, impostore,assassinofinnel sorriso!E
per chi initradisti?Per una femmina barbara!Ioera giàentrata in sospetto diqualchecosafindal giorno del banchetto in casa di quel vecchio stolto.Però,sequestoindegno Cesaresiespone alrischiodi un combattimento, èanche più incauto diquanto io avessi piùd’unaragione per immaginarlotale.—
Pensatevoi,padre mio, che lapazziadicoluiarriveràalsegno di sug-gellane ctìn quest’ultima frenesia il disprezzo incui ci tiene? ]Nèsaprete immaginare qual-che viaonde rendere piùsicuralanostra ven-detta? »«
Manco
male!Alessiopensòfra sestesso.V
nadifficoltàè fuori-. Costeigaloppasìa pre-cipizio nellesue ideedivendetta,che ornaiha più bisogno di brigliae morso che di frusta esperoni.Vivadio! setutteledonnegelose di Costantinopolicorressero alla vendetta conla stessaindomabileviolenza, le ^qstre leggi do-vrebbero,come
quellodìDracone,esserescritte colsangue, nonpiùconl’inchiostro.— Badate-mi
, le mie creature, eanchetu,mio
caroEduardo
, esaprete,ma
voitresolamente,co-me
ioconti governare la nave delloStatoin mezzoagli scogliattuali.Esaminiamo
prima di-stintamentei disegni cheicialtronisi prefig-gono mettere in opera, poiché questi disegni stessi ne somministranolenorme
per andarci incontro.Un
certonumero
di Varenghi sfor-tunatamente èstatosedottocolpretestodi torti usati loro,torti che quel birbantediAccolitoDigitizedbyGoogle
io5 ha saputa con artetirar fuori.
Una
porzione~ dicostorosarà studiosamenteappostata in vi-cinanza della nostra persona. LeUrsclio, reo di Stato,èmorto, aleuni diessisuppongono;ma
se lo fosseanche veramente, ilsuonome
bastaadunire insiemegliantichi suoi partigia-ni.Quanto
aciò, hoioinserboperappagarliun modo
cheli farà subito stare zitti.—
Al-che una porzione considerabile d’immortalisiè prestataalle vocidellaseduzione, e ver-ranno uniti aquella banda diVarengbi tra-ditori che saranno posti in fazione adassar lire la nostrapersona.
— Or
benerunpiccolo cambiamentonelle distribuzionide’ posti di guar-dia,adeseguireilquale tu,mio fedele Edu-ardo..
.
Ara
....Evra
....basta, siaquel chesivoglia iltuonome
,adeseguireilquale, dissi, ticonferiscofind’orapienissima facoltà;talcambiamentosaràsufficientead imbrogliare lamatassa diqueste canaglie, ametterài no-strifidati inquellabuonaposturacheal
mi-nimo
romore potranno tagliarlea pezzi. »«E
ilduello,mioPrincipe?»chieseErcvardo.« INon cri
nemmeno
un buon Yarengo se non mifaceviquestadomanda
, disssc Alessio che dava segnidi essersi posto dimen
tristo umore.Quanto
alduello, questaètutta fab-bricadelCesare, esaràmia
curachenonsi veda defraudato almenodellaparte più peri-colosadi essa. Egli nonpuò secondoleleggi dell’onoreschivaredi battersi conquesta don-na,comunque
stranoappaia un tale combat-timento; c inqual sisiamodo
lagiostravada afinire, inqualche
momento
di questascop-*o6
pierà Fa cangiarsiy eper Buona sortecentra personechestanno armateaspettandola
, ela
affogherannonel sanguedeicongiurati.»
«
La mia
vendettanon
chiede ciò, padremio
flaPrincipessadicea; edèanchenel l'in-tercssedel vostroimperialeonore chesia pro-tettalaContessaBrenilda.»«Questo è
un
affaruzzo qhe ètuttomio,Alessio
Comneno
soggiunse. Coleiinsostanzaèx
3
uicon suo marito,chenonerastatoper niente esiderato. Siè comportato temerariamentealla
mia
presenza,ecosì eglicome
lasuasignora meritanotutto il peggioche potesse venireda questamatta avventura.Per
dir veroionon desideravamoltopiachespaventarluialla vi-stadiqueglianimali ch'egli eredea per ef-fetto della sua ignoranza incantati,e mettereuu
poco inapprensioneessoesua mogliecol far loroconoscerequalsiailfocosoimpeto d'un greco amante,cquilamia
vendettadoveva es-serefinita.Ora
chemi
sono pigliata questa lieveSoddisfazionepuò
esseie ch'io prenda ' anchea proteggere questaContessafrancese.»«
Ed
è stata davverounamiserabile soddi-sfazione,soggiunse l'imperatrice, chevoi lon-tano ben benedagli annidellagioventù,conuna
moglie che meritava qualche riguardo,vi siatea vostra posta creato oggetto diapprcn-*sioneapersone così avvenenti,comeilConte Robertoe lasua
Amazzone
moglie.»«
Con
vostra pace,madonna
Irene, no,^Imperatore rispose; tal parte della ideata
commedia
lalasciai per interoal mio genero, alCesare.»DigitizedbyGoogle