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a 63 sionc ; nè voglio farvi il torto di dubitare che

Nel documento Digitized by Google (pagine 167-188)

non mi sicno efficaci nelPaltro inondo.

Ma

finche vivo, ilsuffragio dellaChiesapuò

esser-mi

digrandevantaggio in questacrisi impor-tante.Se andiamointesil’unl’altro

,buon Zo-zimo,isuoi Dottori, isuoiVescovi alzeranno la voce inmio favore?

O

dovròiotemere che

ilbenefiziodelsuo perdono misiadifferito fin-tantoché lapietra sepolcralesichiuda sulmio cadavere? »

«

No

certo, rispose

Zozimo

,semprcchèle condizioni stipulate fra noivengano mantenute a luttorigore.»

«

E

la

memoria come

verrà trattata nella storia? b

domandò

Alessio.

-,« Intorno a ciò laVostra Imperiale Maestà

può

viveresicurasu lapietàfiliale esu i let-tcrarj pregi dellasuaornatissima figlia

Anna

Comnena. »

Qui

crollòilcapol’Imperatore.«Ah!quello sgraziato d’un Cesareèvicino amettermiin liteconla stessa

mia

figlia

,esaprò perdonare tacito

meno

lasuaingratitudine

,lasua rihel*

lione acostui

, perche

mia

figliacontinua a guardarlo con occhio di donna innamorata.

Poi, buon Zozimo, non sonocrcd’io le pa-gined’unostorico delgeneredimiafiglia, che verranno facilmentericevute senza eccezione dalla posterità.

Un

Procopio,

uno

schiavo della filosofia, languentedifame in

un

granaio,si dà l’aria discrivere lastoria d’un sovrano alqualenon ardirebbe avvicinarsi;ebenché

ilprincipalemeritodelsuolavorosia il con-tenere particolarità, cheeglinon avrebbe

fac-|64

eiadisostenerefincheilPrincipevive,ninno esiteràad ammetterle pervere

quando

il Prin-cipesarà sparito di scena,*>

«Intornoa ciò, rispose

Zozimo

,iononho nèconforti nèsoccorsia prestare alla Impe-riale Maestà Vostra. Se però accadrà chela vostra

memoria

siacalunniata sopra la terra,

f

ioco

può

rilevareall’AltezzaVostra, che ai-ora,Iospero,gioiràd’unostatodibeatitudine su cuiuna miseramormorazionedelbasso

mondo

èimpotentea far tacca.

Nondimeno

avreste

una

viaadevitareanche

un

tale sconcio;scrivete lavostra storia voistesso, finché venerimane

iltempoesietetuttaviavivo esano; tantoio sono convinto che dipenda davoiiltrovare

le-S

ittime scuse atali trattidella vostra vita, guar-andoiquali, senza

un

corredo di nota bene e cosìnudamente, sembrerebberoassai meri-tevoli di censura. •

«Parliamod’altro,Alessio soggiunse,e poi-ché ilpericoloneincalzaa gran passi pren-diamoci curadel presente, lasciandoaisecoli avvenirequella digiudicarci

come

crederanno

meglio.— Qual

c a parer vostro,

Reverendo Padre

, la circostanzadel

mio

regno che

può

infonderetantocoraggioinquesti cospiratori perappellarsicontro di

me

al popolo e alle greche milizie?»

«Se

ho

a direlaverità, ilpiùirritante fra piiavvenimentiaccaduti duranteilregno del-l'AltezzaVostra,fu il destino cuisoggiacque Zedechia Urseiio, ilquale dopoessersi arren-duto apattojd’aver salva e,lavitaele

mem-brae la libertà»fupervostro ordinecondotto

165 a moriredifamene’ sotterranei delBlachernale.

Ilcoraggio, laliberalitàe altre popolari virtù diquell infelicevengonotuttaviaricordate da-gliabitanti diquesta metropoli edai soldati della guardiadettaImmortale. »

a

E

pensa ella laRiverenza Vostra, sog-giunse il penitentefisando nel suo confessore losguardo, che nel caso attuale siaquestoil

punto d’appoggiodella

sommossa

delpopolo?»

«

^on

dubitocheil

nome

dcll’Ursclio, ac-clamatoda qualcunode’più ardili, cripetuto a

norma

d’istruzionidate dachiabbia prepa-rata una conginra,non possa divenire la sve-gliad’un orrendo tumulto, n

u

Dio

sialodato! soggiunse l’Imperatore;su questopunto

mi

sapròcautelare.

— Buona

notte aVostraRiverenza;ecco

un

foglioda

me

scritto efirmato.

Le

promessecontenutein esso, sta-tene certo,verranno mantenute conlapiù

scru-f

iolosafedeltà.Solviprego

non

mostrarvioltre 'uopo impaziente di vederne l'adempimento.

Una

pioggia dilargizionipiombate tutt’ad

un

tratto sulClero potrebbe indurre ingiuriosi sospetti,e dare all’adempimentodelle conces-sionistesse l’aspettodell’esecuzionedi

un

con-tratto stipulatotra ilSovranoeilPatriarca, anziché di untributo offerto dal primo, ac-cettato dalsecondo, qualpenitenza d’un pec-catore contritoefatto

mondo

dellesue colpe.

Vedete, Padre, chetalesinistra interpreta-zionenonfarebbeonoreanessunodinoi due.»

« Ogniregolare dilazione, disse

Zozimo,

ri-marrà

a piacimentodell’AltezzaVostra; eci riposeremosu lavostrabuona

memoria

, cui

i66

nonisfuggiràclicquestocontratto,se talfosse lecitoilchiamarlo,fuchiestodavoimedesimo, cchegli utili assicuratieon essoalla Chiesa sarannostatiunequivalente edella remissione de’vostri peccati,e diunsostegnoconcedutodalla stessaChiesa al trono dellaVostra Imperiale Maestà. »

«

È

vero,soggiunse l’Imperatore,

verissi-mo

; non

me

ne dimenticherò mai.

Addio

an-che una volta; tenete a

memoria

quanto vi hodetto. Questaèunanotte,

Zozimo

mio,in cuil’Imperatoredee lavorare

come

unoschiavo, senoji vuoletornareadesserel’umileAlessio

Comncno

, cin talcaso stesseilguai! l’u-mileAlessio

Comncno

non saprebbe ovetrovare una stanza di ripososopra la terra. »

Così dicendosi congedòdalPatriarca,che rimase compreso d’ineffabilegiubiloperavere ottenuti allaChiosaque’ vantaggi

, perl’intento de’quali spesero indarno tante fatiche isuoi predecessori. Risolvè quindisostenere il bar-collante tronodi Alessio.

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CAPITOLO

IX.

167

Óh!ilCielosatrovarsuotempoal’opera;

v’èarchibuso, partigiana,o frombola, Chesuo scopononabbia,epersinl’infime Fra quantebestiedelostampo uscirono DelaMadreNatura,unproprioincarico Utileaifiniditalmadreottennero.

Antica Commedia.

Ageeaste

dopoavere incontratol’Imperatore nel

modo

chegià abbiamodescritto,e predi-sposti quegli ulteriori accorgimenti chegli si offerserosiccomeipiùopportuni adassicurare ilbuonesitodellacongiura, tornòallesue case de’Giardini,overimaneatuttavialaContessa diParigi,avendo persola

compagna

eservente unavecchia di

nome

Vexelia, mogliedel

\

a-rengocheaccompagnò Berta al

campo

di Scu-tari

; perché questa giovinetta amorosissima dellasuapadrona nonvolle dipartirsidalei

,

se prima non le lasciava vicino

una

persona sicura,che fu presa atalfinefra gl’individui attenentiaiVarenghi.IlFilosofo pertantoavea spesoin tuttaquella giornatailsuo tempo, ora nelfare laparte delpolitico, ora dell’esplo-ratore, ora dell’atroce astutocongiurato; e quasi nonvolesse lasciarein taleoccasione al-cunvóto nel catalogode’personaggi da lui so-stenuti sula scena

umana

, non omise quello discaltrosofista,sotto laqualeforma presen-tatosi allaContessa Brcnilda,pretcndea

giu-i68

stificarc, o pareresenonaltro dì farlo, quel-rartiper cuisalì in ricchezzaegrandezza,e percuisperavaoraergersiallaimperiale di-gnità.

n

Amabile

Contessa,costuiledicea

,qual

motivoavete ora perchè una nubedi tristezza continuiadadombrareleangeliche vostre sem-bianze?»

a

Mi

credete forse,glirisposeBrenilda,

un

tronco,un macigno,o

una

creatura privae disentimenti edisensiperresisterea molestie, aprigionia, a rischieprivazioni d’ogni genere, senzachel’umana natura siesprimasulvolto

mio

co’segnali dellamiainterna afflizione? Pen-sate voiche

una

miapari,liberaquantoilfalco delleforeste, possa venire assoggettata all’in-sulto della prigionia,senza ch’iolasciscorgere l’ingratosenso in

me

prodottodallasventura, el’eccessodella miairritazionecontragli au-toridella

medesima

?

E

pensitu che nel

mio

statoiovoglia ricevere consolazionida te?da te il piùoperoso fra gliartefici di questo vi-luppo ditradimenti, inmezzoa cuisono av-volta? d

«ISoncertamenteavvolta per colpamia, ri-petè ilsofista. Battete lapalma d’una

mano

contro l’altra

, palesate ivostridesiderj, co-mandate, e loschiavochenonv’obbedisca al-l’istantedovràaugurarsidinonesseremainato.

Seioinconsiderazione dell’onor vostroedella vostrasalvezza non avessi accettata la parte di vostrocustode, se lasarebbe usurpata il

Cesare, i finidel qualevoi conoscete,e po-teteanchesino aduncertosegno congetturare

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lf9 di quali espedienti sisarebbe giovato per ar-rivare allasua meta. Perchè prendere [argo-mento ad un piantopueriledall’essere tenuta sottoquesta onorata custodia, mentre non vi èignotoche probabilmente nesareteliberata dalfamoso braccio di vostromarito, non più tardi di

domani

pirima del mezzo gionor »

«INèseicapacedicomprendere,tu

uomo

buo-no a parolee poverodi onesti pensieri,

non

sei tucapace di comprendere, cheun eilore siccomeiljmio,educatoanoncollocare la pro-pria fiducia chenellaforza dell’animo*enel valore del

mio

braccio, deenecessariamente sentire edolore evergogna alvedermi ridotta adaccettare dauna spada altrui, sia pur an-chequella di

mio

marito,una salvezza ch’io non avrei

mai

volutodovere che a

me

mede-

-sima? »

« Contessa

mia

,lediceal’altro

, siete tra-viata dall’orgoglio,passionepredominantenelle donne. Pensatevoi chenon visia

un

non so ched’illecitapresunzionenel lasciareda

una banda

ilpersonaggiodi

madre

edi moglie,per rappresentarequello adottatoda donne,lequali lasciaronosfumareil proprio ingegnoalpunto divolere,

non meno

dei Paladini del sesso più forte, sagrificarequanto v’ha di dolcec ai utile ad una vanagloriosa frenetica osten-tazione dicoraggio? Credetea

me,

gentile si-gnora, lavera pratica della virtù consisteper voi nelben occupare conle grazie vostre pro-prieil seggio chevi appartiene inmezzo alla società, nell’cducare i vostri figli, nel farvi ladelizia degl’individui dell’altrosesso; tutto

Roberto di Parigi.Tom.IIT. 8

Ì'JO

quanto siallontana daciò può rendervi og-getto di timore odiodio,

ma

non mai accre-scere nullaallevostreamabiliprerogative. »

«

Tu

chevanti la tuafilosofia, soggiunse laContessa,dovresti,

mi

sembra, compren-derediquantoleghirlandesparse dalla

Fama

suletombedegli eroi e delle eroine sorpas-sino in valorei miseri meriti digalanteria, che fannoparte de’ tuoisuggerimenti,e ai con-seguimentode’quali meriti

consumano

iltempo le personevolgari.Un’oradi vitacolma sti-vatade, gloriose azioniedi rischj nobilmente vinti,èunsecoloafronte di lunghi anni tra-scorsidachiprivo d’onore, ignotoad ognuno, c simileall’acquastagnantediuna palude, ruba la vitacheviveconvertendola in unastudiata osservanza diconvenienze meschine. »

«Figliuola,

mi

spiace vedervi

(e

così par-landole siaccostòpiùdavicino Agelastc),

mi

spiacevedervi pervertitadaerrori cheun

mo-mentodifreddaconsiderazione potrebbe rimo-veredal vostro intelletto.Inquesta nostra vita l’amor proprio eTopinione che

abbiamo

di poi medesimi ne inducono, generalmente par-lando,a foggiarci danoiecon lasola

norma

dellenostre passioni le ideedel retto, e

co-munque

sienostrambe,cilusinghiamoin ap-presso, edè incaratteredella vanità

umana,

che queglientiinvisibili i quali cisuperano infinitamente ne’loro intellettuali attributi

,

non

siaffaccendinoad altro nell’Universo che aseguire

come

se fosse lor propriala pro-porzioneimmaginata da noi, nelripartireil

bene oil male sopra laterra , neldefinire

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l'esitodei combattimenti,

a

ildestinodegl’

Im-peri..IPaganidellaGrecia, rinomati per sag-gezzanon

meno

cheperimpresegloriose, col far entrare nellementi triviali leideed’uri Giove, d’una

Giunone*

d’una

Minerva,

popo-laronoil Panteon didivinitàchepresedessero allevirtùed aivizj

,

eregolassero lafortuna terrestreefutura degliuomini sula

norma

del più o del

meno

chealleprime oaisecondisi fossero dedicati,I piùdotti esaggi fraglian«

tichi derisero nelproprioanimoquesteassurde dottrine, elimitandosi a prestaredeferenzain pubblicoalla persuasionepiùgenerale*nelle private loro scuolenegaronoe l’esistenza di que-gliDeieilTartaroel’Olimpo.Vi furonoaltri saggiche

ammisero

divinità

non come

queste di

umana

fattura,

ma

discordaronopoi nel de-finireaqual gradostesscro'alle

medesime

a cuore leazioni degli enti delnostroglobo d’un or-dinetantoaaesseinferiori. Egodimentidi

una

vita priva di sollecitudini, qual sifu quella degliEpicurei, sembraronolesoleDivinitàche questasettaammettesse.Altri...r

«Fermatidisgraziato, lointerruppecon en-fasi laContessa; esappi chetu

non

parli

ad uno

dique’Paganideiqualiandaviora svol-gendo le

abbominande

dottrine. Sappi che

co-munque

peccatrice,

nondimeno

sono

una

figlia sincera dellaChiesa*equesta Crocespiegata sula

mia

spalla èbastante

emblema

de’voti che hogiurati allacausadellaFede. Sii dun-que circospetto quantosei scaltroj perchèse

S

rocedendo ne’tuoi discorsi ti accadesse ren-erò scopo diderisione,osoldicensurala

172

religione santach’ioprofesso, quelle confuta-zionichenonsarò abile afarticonleparole, ti sarannodate,enonesiteròinquesto, dalla puntadel

mio

pugnale. »> ,

«

Non

ho nessunavolontà (soggiunse Agc-Jaste, facendosi però ben beneaddietro dalle vicinanze di Brenilda),credetelo,amabile si-gnora, non ho nessuna volontà di ridurre a talgenered’argomentazionilavostra gentilezza.

Ma

ancorché io non siatantotemerario per entrare indiscorsi chepossano sgomentarela vostra Fede, nonvioffenderetesperose pren-deròdimira alcune delle abbiette superstizioni onde l’ignoranzaha contaminataquestaFede

medesima

, massimenelvolere spiegareciòche

iCaldeichiamaronoilprincipio delMale.

Vo-lendodare un’idea deldemonio

,potea

mai

ve-nire inmente ad uominiragionevoli il farne

un

ente sìridicolo

come

ilSatanasso

imma-ginatoda qualchepregiudicato Cristiano?Piè dierapone, formeefattezzegrottesche atteg-giatead esprimerepassionilepiùesecrabili,

una

potestà quasi di poco inferiorea quella di

un

ente divino,enel tempo stesso

un

in-gegno che agguaglia a faticaquello dellepiù stupide frale

umane

creature!

Che

cosaèquesto ente di cuitanti Cristianid’oggigiorno, cre-dendonelle fattucchierieeneisortilegi,

hanno

fattoquasi

un

secondo arbitro della natura, mentrenelraccontarneleimpresegliregalano tutti i maliumori,tutte lepicciolemalignità d’un inquietovecchioimpotente, od’una ven-dicativavecchiacomare? »

Qui

fu costrettoad unasingolarepausa

Age-DigitìzedbyGoogle

i73 laste.

Pendendo

da

ona

parete di quellastanata unospecchiodi notabiledimensione, il Filo-sofosiera collocato in

modo

chela riflessione diquellogli potessemostrarecl'immaginedi Brenildaeleespressioni cui si atteggiava il

sembiantedi essa; curiosità chenon avrebbe potuto appagare altrimenti, perche accorgen-dosi di quali empiedottrineeranopreludioi

suoi discorsi, e inorridita laContessa raan-tenca stornatoilvoltoda lui. Standopertanto congliocchinaturalmentefisiinquello specchio, Agclaste rimasesopraffatto alvedere sporgere fuorid’unacortina difinestrachela nascon-dca, la testadi una orrendafigura,intesa a guatarloconquel sogghignoeportamento che lamitologia pagana ai Satiri, cle leggende d’alcunifratiignorantialdemonio solevano at-tribuire.

«

Che

vedo?(esclamò Brenilda,Fàttenzione dellaqualeparimentesiportò su quell’oggetto, in sentenza ailei soprattutto,diabolico).TJorn perverso, letueempieparole ei tuoipensieri anche piùempj avrebbero qui condotto il de-monio? Secosiè,licenzialo subito;altrimenti, perla nostra

Madonna

delleLanciospezzate!

tuvedrai meglio diquantol’abbiveduto fino-ra qualsia il coraggiodi uria

donna

cristia-naefrancese,ancheallapresenzadeldiavolo c dichi attribuisce a propria abilitiilsuscitarlo.

Per

me

non aspiro a mettermi inquesto ge-nere di tenzone, a

meno

divedermiciobbligata.

Ma

Se sarò costretta venirea battaglia con

un

si orribilenemico, credimi, nonvi sarà al

mondo

chi possa direcheessoabbiafattopaura aBrenilda.

i74

AgelasteInfantodopoaverecontemplala con raccapriccio e stuporelapredetta figura

,quale

neH’immaginc

ripercossa dallospecchio appa-riva, volsela testaaddietro peresaminare la sostanza materiale cheproducca unariflessione tantostraordinaria.

Ma

quest'oggetto era spa-rito dietrolacortina,situazioneche avea pro-babilmentescelta per suonascondiglio.

Dopo

alcuniistanti lospecchio tornò amostrarequella facciaper metàburlesca, permetà.minacciosa, cnellastessa postura diprima. »

«

Per

gliDei !... » gridò Agclastc.

«

Che

sinoaquesto

momento

mostravinon credere! » soggiugnevaBrenilda.

«

Per

gli Dei,continuò l’altro già rinve-nni®insè stesso,èSilvano! quella singolare caricatura della nostra razza,chefu detto es-serestala trasportatafra noi sin dalla Tapro-bana. Scommetto che anche costui crede nel burlesco dio

Pane,

ossia in

un

Silvano più vecchio di lui.

È

buonasoltanto aspaventare gl’idioti questa befana,

ma

si ritira al

mo-strarsidel filosofo,

come

l’ignoranza alla pre-senza della virtù.»Ciòdetto alzòconuna

mano

lacortina, dietrocui l’Oomde’Boschi crasi rannicchiatosin

quando

dalgiardino saltò per lafinestra in quella stanza; tenevaAgclastc nell’altra

mano

un bastonealzatominacciando conesso l’operatore diquella visione.«

Come

lamettiamo,Silvano?

Che

sfacciataggine èla tua!

Torna

subitoaltuo posto!»

Mentre inprofferendo queste ultime parole

il percosse, la botta

andando

sfortunatamente acadere sula

mano

feritadelourang-oulang,

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17 S gliridestòunardentespasimo,econlospasimo ia nativafierezza,nonfrenatain quel

momento

dalla soggezionechel’uomoinspiravagli.

Messo

-pertantounululato feroceesoffocatoadun tem-po, si lanciò sul Filosofo, ccol furordella rabbia gliavvinchiòle forti noderosebraccia intornoalcollo.Per liberarsidaquellapresail vecchiosidivincolava, faceasforzi d’ogoi manie-ra,

ma

indarno. Silvanotcneasempre piùstretta la preda, nel fermopropositodi non abban-donareil collo diAgelaste finchenon avesse questi

mandato

l’ultimo sospiro.

Due

urla an-chepiù spaventose, accompagnate da contorci*-menti di facciecheindicavanoladisperata ri-soluzione dcH’aniraalc, c

una

potentissima strettadelle.sue mani bestiali,posero finein

meno

di cinque minuti aduna lottasì

spa-ventosa. . . .

Prostesomortosulpavimento Agelaste, l’uc-cisoresi staccò dalsuo corpo, e

come

atter-rito etimorosodelleconseguenzediquantoavea fatto,fuggì lanciandosi dallafinestra.

Rimase

attonita laContessa,ed incertasefosse stata veramentespettatricediuna soprannaturale ese-cuzione de’giudizjdiDio,od’un esempiodi giu-dizj di

Dio

per suapermissione mandati ad effettodalle creature diquesta terra.

Non

era

meno

attonita quellanuova ancella di Brcnil-da, Vcxelia, ancorché avessemolto più in pratica 1’

Uom

de’Boschi.

« Signora, elladiceva a Brcnilda, quella gigantesca creatura c un animale dotato di straordinaria forza,diforme somiglianti, an-corché le proporzioni dc sicno

enormemente

176

maggiori,alle

umane,

e che

comunque

si ad-dimestichicongliuomini chericonosce per su-periori,qualchevoltacincoraggiatodatalsua

maggiori,alle

umane,

e che

comunque

si ad-dimestichicongliuomini chericonosce per su-periori,qualchevoltacincoraggiatodatalsua

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