• Non ci sono risultati.

Scelta e/o modifica dei metodi irrigui aziendali

Nel documento RISPARMIO IDRICO IN AGRICOLTURA (pagine 45-54)

Il miglioramento della efficienza dell’irrigazione aziendale può in alcuni casi contribuire a mitigare gli effetti della riduzione della disponibilità idrica a livello collettivo.

Se le disponibilità idriche sono limitate, un utile intervento comprende il miglioramento dell’efficienza dell’acqua erogata attraverso la scelta del metodo irriguo, del volume e del turno di adacquamento, del volume stagionale da somministrare.

Nell’ultimo ventennio si è assistito ad una certa evoluzione dei metodi irrigui ed alla proposta di nuovi metodi (es. irrigazione localizzata) per far fronte ad esigenze diverse in relazione alla dimensione ed alle forme di conduzione dell’azienda, alle caratteristiche pedo-ambientali, alla necessità di aumentare l’efficienza distributiva, di ridurre i costi degli impianti o l’impiego di lavoro umano, ecc.

Nel seguito si farà un breve accenno alle tipologie di irrigazione più diffuse, valutando le cause di spreco idrico ad esse legate.

Nell’irrigazione per sommersione (Figura 2.3) le principali perdite, di entità variabile secondo che si tratti di sommersione totale o parziale (aiole, conche), sono quelle per evaporazione dalla superficie liquida e per percolazione.

Figura 2.3 Irrigazione per sommersione totale

Nel caso di distribuzione dell’acqua per scorrimento (Figura 2.4) e per infiltrazione, le perdite possono variare sensibilmente, a parità di condizioni morfologiche e pedologiche, in funzione del tipo di distribuzione adottata: fossatelle, campoletto, spianate ecc… e sono strettamente legate alla permeabilità del terreno.

Figura 2.4 Irrigazione per scorrimento

Utilizzando metodi per scorrimento e per infiltrazione da solchi, é possibile conseguire una maggiore efficienza attraverso:

 una impermeabilizzazione anche grossolana dei canali distributori e adacquatori e delle adacquatrici;

 un accurato dimensionamento dell'ampiezza delle parcelle, delle lunghezze e pendenze dei solchi, anche in relazione alle caratteristiche del terreno, nonché una alimentazione idrica omogenea e uniforme sull'appezzamento;

 il recupero e il reimpiego dell'acqua defluente a valle dell'appezzamento.

Nel caso dei metodi per aspersione (Figura 2.5), oltre all’evaporazione dalla superficie bagnata, si possono verificare perdite per evaporazione dai getti liquidi, per deflusso superficiale e per percolazione; tali perdite dipendono sostanzialmente dal grado di polverizzazione della pioggia, dall’intensità di pioggia e dalla velocità del vento.

Figura 2.5 Irrigazione per aspersione

Più elevato è il grado di polverizzazione dell’acqua, maggiori sono le perdite per evaporazione e più facilmente il vento può deviare il getto d’acqua o trascinare le goccioline lontano dall’area che si intende bagnare. D’altra parte, la presenza di gocce “grosse” determina sul terreno un’azione battente che ne può ridurre la permeabilità e

favorire il ristagno o il ruscellamento. Anche il tipo di irrigazione, soprachioma o sottochioma, ha la sua importanza; nel primo caso infatti si verificano le maggiori perdite per evaporazione anche dal fogliame bagnato. Nel caso di intensità di pioggia in eccesso rispetto alla velocità d’infiltrazione dell’acqua nel terreno, si verifica un ristagno d’acqua sulla superficie del suolo, con conseguenti perdite per evaporazione o, in caso di terreni declivi, per deflusso, con possibili fenomeni erosivi. L'efficienza dei metodi per aspersione potrebbe essere migliorata attraverso:

 l’utilizzazione degli impianti nelle ore notturne e/o serali (per ridurre le perdite per evaporazione dai getti e dal fogliame bagnato);

 l'impiego di irrigatori con intensità di pioggia e grado di polverizzazione compatibili con le caratteristiche del terreno;

 l'adozione di idonei apparati aspersori in caso di frequente presenza di vento;

 una corretta regolazione della gittata degli irrigatori per evitare la bagnatura di zone esterne all'appezzamento da irrigare;

 una corretta regolazione della gittata per evitare irregolarità nel diagramma del piovuto che possono comportare eccessive disuniformità di distribuzione dell’acqua nel terreno.

La microirrigazione (Figura 2.6), soprattutto quella a goccia, è, tra i metodi di larga diffusione, quello potenzialmente più efficiente, in quanto permette più facilmente di dosare l’acqua, determinando perdite per evaporazione ridotte (poiché si umidifica un’area di minori dimensioni) e per deflusso superficiale nulle. Le perdite per evaporazione dai getti sono maggiori quando si impiegano gli spruzzatori. L’irrigazione a goccia consente anche di controllare lo sviluppo delle erbe infestanti e, quindi, di ridurre i consumi per evapotraspirazione di queste ultime. In condizioni di sottoirrigazione, elevate efficienze possono essere raggiunte solo controllando le perdite dovute a disuniformità.

Una soluzione che combina l’irrigazione localizzata sotterranea con il drenaggio poco profondo, adottata con successo da alcuni anni, oltre ad annullare o quasi le perdite per evaporazione, consente anche la protezione dei terreni declivi dall’erosione.

E’ interessante seguire l’evoluzione delle esperienze condotte in Emilia intorno alla subirrigazione freatica, che consente anche la riduzione dei consumi energetici. E’ stato dimostrato come una attenta gestione della subirrigazione freatica possa servire anche a ridurre gli apporti di inquinanti in falda.

I metodi irrigui presentati hanno diversa versatilità riguardo alla possibilità di raggiungere elevate uniformità di distribuzione. Nel caso dell’irrigazione di terreni molto permeabili per scorrimento e per infiltrazione laterale da solchi, per garantire un volume idoneo alle parti finali del solco, è necessario somministrare elevati volumi d’acqua, il cui eccesso si tramuterà, nelle rimanenti parti del solco, in una perdita per evaporazione e percolazione. Nel caso di irrigazione per sommersione o per scorrimento superficiale, il livellamento dei terreni e la loro sistemazione secondo pendenze idonee si rivelano essenziali ai fini di una distribuzione uniforme dell’acqua. Per quanto riguarda l’irrigazione per aspersione, l’uniformità di distribuzione dipende dal posizionamento e dalla regolazione degli irrigatori, dall’ostacolo rappresentato dalle chiome e dal vento che deforma l’area bagnata. Nel caso della microirrigazione, per raggiungere elevate uniformità, occorre installare erogatori di buona qualità (ossia aventi elevata omogeneità costruttiva e quindi un basso coefficiente di variabilità tecnologica), dimensionare le condotte irrigue in maniera da avere contenute variazioni della pressione ai singoli erogatori, controllare i processi di occlusione.

La sostituzione dei metodi irrigui per aumentare l'efficienza della somministrazione (indice AE o PAE, definiti da Clemmens e Burt nel 1997) e, quindi, per conseguire un risparmio d'acqua, non sempre costituisce una idonea ed efficace soluzione, soprattutto in relazione ai costi da sostenere; diverse indagini hanno evidenziato che spesso l'efficienza della somministrazione è più influenzata dalle caratteristiche e dalle modalità di conduzione degli impianti che dal metodo irriguo (Indelicato, 1996). Tuttavia si può ritenere che, in condizioni medie, la sostituzione dei sistemi per sommersione totale e per scorrimento con sistemi per aspersione o di microirrigazione possa determinare un incremento della efficienza della somministrazione pari a circa il 10÷20%. In situazioni particolari sono stati rilevati incrementi di efficienza anche molto superiori ai valori prima citati (CEGECO, 1992). Per ciò che riguarda i costi di investimento la sostituzione di un impianto per

scorrimento con un impianto per aspersione comporta una spesa per ettaro irrigato dell'ordine di 500÷1,000 €/ha per gli impianti semoventi e di 2,500÷4,000 €/ha per gli impianti semifissi e fissi. Indagini svolte nella Pianura Padana nel 2000 hanno, inoltre, evidenziato che l'esercizio di un impianto per aspersione comporta un costo annuo circa doppio di quello di un impianto per scorrimento (200÷670 €/ha per l'aspersione contro 100

CAPITOLO 3

INTERVENTI ORIENTATI ALLA VALUTAZIONE E GESTIONE DELLA DOMANDA NEL SETTORE IRRIGUO

3.1 TARIFFAZIONE SULLA BASE DEI VOLUMI EROGATI

Le misure orientate a ridurre le domande idriche in agricoltura possono essere distinte in misure coercitive ed in incentivi di vario tipo. Tra le prime, i criteri di contribuzione possono assumere una rilevante importanza per il contenimento degli sprechi a livello aziendale e quindi per il risparmio idrico in agricoltura.

Nella gran parte dei sistemi idrici irrigui italiani l’entità della contribuzione è generalmente fissata in relazione alla superficie irrigabile e/o irrigata, al tipo di coltura, al tipo di rete (pelo libero o in pressione), alla eventuale presenza di impianti di sollevamento.

Solo in pochi sistemi irrigui (ad esempio Capitanata in Puglia), e non sempre per l’intero sistema, vengono adottati criteri di contribuzione basati sui consumi idrici, anche in relazione al fatto che i volumi d’acqua consegnati, frequentemente, non vengono misurati (spesso purtroppo anche laddove sono installati idonei misuratori).

Per il contenimento degli sprechi sarebbe invece opportuno, ove possibile e soprattutto nei sistemi irrigui a regime, tendere verso la misura dei volumi consegnati (presupposto essenziale per l’adozione di criteri di contribuzione a consumo). In tal modo potrebbe anche essere sviluppata una politica tariffaria che, differenziando i costi, consenta di incentivare l’uso più efficiente dell’acqua da parte degli agricoltori e di regolare adeguatamente la distribuzione temporale dei consumi (Indelicato, 1994).

Per i sistemi irrigui siciliani sono stati valutati (CSEI, 2010) (Tabella 3.1) i contributi versati dagli agricoltori nell’anno 2010, ed è stata effettuata una stima del contributo per unità di volume distribuito. I criteri di contribuzione adottati risultano alquanto differenziati tra i vari consorzi.

Rispetto a rilevazioni effettuate dal CSEI Catania nell’anno 1999, dalle quali si evidenziava che nella quasi totalità dei sistemi irrigui siciliani i volumi d'acqua consegnati non venivano misurati e non venivano adottate forme di tariffazione a consumo, i dati di Tabella 3.1 riferiscono di un importante cambiamento (ancora limitato a pochi sistemi irrigui siciliani) circa i criteri di tariffazione.

Nelle Figure 3.1 e 3.2 vengono illustrati i dati relativi alla stima di massima del costo dell’erogazione idrica per unità di superficie e per unità di volume erogato. Si rilevano

siciliani e all’interno di ciascun Consorzio tra i diversi comprensori, anche in relazione alle colture presenti. La possibilità di adottare modalità di tariffazione a consumo dipende, infine, dalla reale possibilità di misurare i volumi idrici consegnati. Uno sforzo (sia economico che gestionale) in tale direzione, da parte dei Consorzi, garantirebbe numerosi vantaggi favorendo la riduzione degli sprechi idrici legati al vigente sistema di contribuzione. 0 100 200 300 400

Trapani Palermo Agrigento Gela Enna Caltagirone Ragusa Catania Siracusa Messina

€/

h

a

Figura 3.1 Stima del contributo versato per unità di superficie irrigata (€/ha) nei Consorzi di Bonifica siciliani (anno 2010)

0.00 0.10 0.20 0.30 0.40

Trapani Palermo Agrigento Gela Enna Caltagirone Ragusa Catania Siracusa Messina

/m

3

Figura 3.2 Stima contributo versato per unità di volume idrico distribuito (€/m3) dai Consorzi

45 Tabella 3.1 Criteri di tariffazione adottati dai Consorzi di Bonifica Siciliani (anno 2010)

Criterio di tariffazione

Ente gestore Sub-comprensori Esercizio irriguo

Quota fissa Quota variabile

Area irrigua 1

Turnato, domanda con prenotazione

da 35 €/ha (per la goccia) a 235 €/ha (per aspersione);

0,186 €/m3 Area irrigua 2 Domanda con

prenotazione

da 62 €/ha (per la goccia) a 195 €/ha (per aspersione);

0.155€/m3

Consorzio di Bonifica n°1

Trapani

Area irrigua 3 Domanda con prenotazione

20,79 €/ha

da 51 €/ha (per la goccia) a 160 €/ha (per aspersione);

0,127 €/m3

Dagala-Renelli Malvello-Pizzillo

0,10 €/m3

Jato

1,80 €/ha per vigneto; 4,40 €/ha per ortaggi;

5,90 €/km (nel caso di serre) Polizzi Generosa

Consorzio di Bonifica n°2

Palermo

San Leonardo est ed ovest

Turnato

0,10 €/m3

Garcia - Arancio Castello – Gorgo - Raia

San Giovanni Furore

Consorzio di Bonifica n°3 Agrigento

Fanaco-Platani-Turvoli

Turnato 10,30 €/ha irrigato 0,10 €/m3

Borghinissimo Comunelli Disueri Cimia Consorzio di Bonifica n°5 Gela Biviere

46

Maroglio

Nicoletti Turnato 277,00 €/ha irrigato Sciaguana - -

Olivo Domanda 0,80 €/m3

Gagliano 277,00 €/ha irrigato

Consorzio di Bonifica n°6 Enna

Gran Fonte Turnato 277,00 €/ha irrigato

Consorzio di Bonifica n°7 Caltagirone

Caltagirone Turnato

- Reddito Dominicale x 50 (spese istituzionali non coperte da contributo regionale);

- 20,08 €/ha (spese di manutenzione ed esercizio) 250,00 €/ha irrigato Acate Ispica Turnato Consorzio di Bonifica n°8 Ragusa Scicli -

30,50 €/ha irrigato per spese di energia elettrica in Aree servite da sollevamento;

19,9 €/ha irrigato per spese di energia elettrica in Aree servite a gravità con

sollevamento d’emergenza

115,25 €/ha irrigato in aree servite a gravità; 7,60 €/h per ora di acqua ricevuta in aree servite da

sollevamento; 3,30 €/h per ora di acqua

ricevuta in aree servite a gravità con sollevamento

d'emergenza Salso-Simeto Ogliastro Consorzio di Bonifica n°9 Catania S. Domenica

Turnato Reddito Dominicale x 20,50

da 21,00 €/ha irrigato (soccorso) a 140,00 €/ha

irrigato (agrumeti) Salso-Simeto

Ogliastro € 23,00/ha per adacquamento

Consorzio di Bonifica n°10 Siracusa Lisimelie Turnato € 11,00 + contributo proporzionale al Reddito Dominicale Moio Alcantara San Paolo Zangale Consorzio di Bonifica n°11 Messina Castiglione di Sicilia Domanda Turnato 13,00 € per superfici < di 800 m2, 161,00 €/ha per superfici > di 800 m2; 11,00 €/h per la fornitura idrica da pozzo

3.2 ORGANIZZAZIONE DI SERVIZI DI ASSISTENZA TECNICA AGLI

Nel documento RISPARMIO IDRICO IN AGRICOLTURA (pagine 45-54)