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Compagnia Salario Medio (€) 50

6.4 Gli scopi del viaggio

I viaggiatori, vengono raggruppati in tre grandi categorie, in base alla motivazio- ne del viaggio: per svago (vacanza, cul- tura, sport, visita ad amici o parenti), per lavoro (missioni, affari, congressi) o per al- tri motivi (studio, salute, religione o altro). Nel turismo d’affari, rientrano tutti i viaggi fi na- lizzati a scopi commerciali, diplomatici, scien- tifi ci, amministrativi, ma sono compresi anche i viaggi per partecipare a meeting, fi ere, con- gressi, oppure i viaggi incentivo e altro ancora. Moltissimi autori tentano una classifi cazione delle tipologie di turismo. Naturalmente le defi - nizioni di seguito riportate per le diverse tipolo- gie non sono univoche e la stessa classifi cazio- ne può variare a seconda del criterio utilizzato. Jan Van Harssel (1994) crea una sud- divisione in base alle aspettative indi- viduali del soggetto, si può trarre uno spettro suddiviso in 10 tipi di turismo

- Il turismo naturale attira chi ama l’aria aperta, gli incantevoli scenari e la vita selvaggia.

- Il turismo culturale, è riferi- to a persone interessate alla storia e al folklore del luogo di destinazione.

- Il turismo sociale è scelto da chi ritiene irrinunciabile il contatto con altri la principale fonte di soddisfazione per alcuni deriva dal cre- are rapporti di amicizia con i compagni di viag- gio. Altri invece traggono piacere dall’opportu- nità di mischiarsi con le popolazioni autoctone. - Il turismo attivo consiste nel supera- re la sfi da di compiere una determinata atti- vità durante il periodo di vacanza, ad esem-

pio migliorare la conoscenza di una lingua straniera, esplorare la geologia di una certa zona o scoprire le origini dei suoi antenati. - Il turismo ricreativo è gradito dalle persone che intendono divertirsi partecipan- do a varie attività come campeggi o giochi organizzati, senza lasciare spazio al relax.

- Il turismo sportivo è fi nalizzato ad assistere a incontri che si svolgono e non implica l’esercizio diretto di attività spor- tive, ma riguarda coloro che si sposta- no per assistere a gare, partite, olimpiadi. - Il turismo specializzato è unico in quanto rivolto a piccoli gruppi di persone che viaggiano con fi nalità ed interessi propri solo a loro. Esempi signifi cativo sono i venditori di auto in visita ad una fabbrica d’oltreoce- ano o una scolaresca di un viaggio-studio. - Il turismo religioso è una forma molto antica di viaggio, radicata nel pellegrinaggio e che interessa coloro che si spostano alla ricerca del sacro; Poiché spesso si svolge in santuari di importanza storica e artistica il turismo reli- gioso spesso si sovrappone a quello culturale. - Turismo per motivo di salute, se lo scopo principale del soggiorno è la salute; viene detto anche turismo terapeutico, e le sue mete sono soprattutto centri termali o luo- ghi dai caratteri naturali e climatici favorevoli, oppure dotati di strutture artifi ciali sanitarie. - Turismo etnico, o familiare, è origi- nato dalla nostalgia provata dagli emigranti per la propria terra d’origine e dal loro de- siderio di ricongiungersi con i propri cari, o semplicemente dallo scopo di far visita a conoscenti e parenti in altre città. Spes- so è annoverato in questo gruppo anche il turista in cerca delle tradizioni locali del- le persone che risiedono nel paese ospite. Vi è poi un turismo con fi nalità didattica, de- fi nito turismo educativo o giovanile perché si rivolge alle fasce d’età inferiori. Può sovrap- porti al turismo sociale se si tratta di turismo scolastico come le gite organizzate e talvolta fi nanziate dalle scuole oppure assimilarsi a

quello culturale. Spesso le mete di questo tipo di turismo sono costituite di città d’arte. Il turismo politico o quello militare, possono ave- re sia lo scopo di visitare le vestigia del passato politico o militare di un luogo, sia di partecipa- re ad avvenimenti del presente, come manife- stazioni e incontri politico-militari di ogni tipo. Se l’attività sportiva è fi nalizzata al be- nessere e alla forma fi sica, allora si tratta semplicemente di turismo di va- canza, ma esso è differente da quello d’av- ventura in quanto il secondo comporta lo svolgimento di attività con una certa dose di rischio e che richiedono abilità specifi che. Diversa è una forma di turismo nota come “sessuale” di cui si parla molto ul- timamente e che comprende tanto i libe- ri incontri erotici, sentimentali o sempli- cemente sessuali fra adulti, quanto atti considerati perversi o criminali come quelli le- gati alla prostituzione minorile e alla pedofi lia. Il viaggio di nozze è un altro tipo di tu- rismo molto diffuso e che celebra il rito di passaggio fra status sociali diversi. Il turismo sociale può essere defi nito come quello sostenuto e fi nanziato da enti, im- prese e associazioni che, dando la possi- bilità di viaggiare a persone che altrimenti non potrebbero permetterselo, ritengono di provocare una ricaduta positiva per la so- cietà nel suo complesso. Occupa un posto a sé perché non esprime solo un intento individuale da parte di chi lo compie, ma comprende anche uno scopo sociale da parte di chi lo promuove. (Lavarini, 2005) Secondo Lavarini (2005) il modo attraverso cui il viaggiatore adotta diversi comportamenti pri- ma, durante e dopo il viaggio è dovuta alla sua struttura del campo psicologico, che è formata: - Dalle sue motivazioni che sono la vera molla del processo;

- Dalle attitudini, costituite dalle inclinazioni e dagli atteggiamenti che orientano la scelta;

conoscitivo, culturale o sociale;

- Dai suoi valori, dai miti, dalle prospettive e aspirazioni future;

- Dalla sua personalità;

- Dalle esperienze acquisite precedentemente;

- Dal suo stile di vita.

6.5 La variabilità della meta

La frequenza di viaggio come anche le de- stinazioni sono strettamente legate alle motivazioni per cui ci si sposta. Il viag- gio è dunque correlato ai ritmi di vita de- gli utenti e per questo motivo variano an- che i periodi dell’anno di mete e traffi ci. Il turismo è legato ai cicli stagionali, dunque dipendono da fattori climatici che determina- no i periodi di alta e bassa stagione ed è do- vuto agli impegni di lavoro, a quelli familiari e a eventuali calendari scolastici da rispettare. C’è un turismo estivo, c’è un turismo inverna- le e c’è un turismo che non subisce il feno- meno dell’alta o bassa stagione. Se l’estate favorisce il turismo balneare e l’inverno quello montano, le stagioni intermedie come la pri- mavera e l’autunno sono ritenute ideali per il turismo culturale verso le città storiche o d’ar- te. Si può quindi dire vi è un legame fra il tipo di turismo che si intende praticare e il periodo scelto per le vacanze. Il rapporto può esse- re di due tipi. Nel primo la scelta della meta è primaria rispetto a quella del periodo. Nel secondo tipo avviene il contrario. Esistono delle peculiarità nazionali riguardo alle scelte

turistiche: ogni popolo prende le vacanze con cadenze diverse nel calendario annuale. Que- ste possono concentrarsi e limitarsi per lo più nel mese di agosto come avviene in Francia e Italia, oppure essere scaglionate e frazionate in un certo numero di parti. A differenza dei paesi del nord dove le ferie possono venire scaglionate più facilmente, nelle regioni me- diterranee i mesi scelti per le vacanze sono anche i più caldi, quelli in cui è più diffi cile la- vorare e vivere nelle città. Allo stesso modo il turismo per affari si concentra in quei periodi dell’anno o giorni della settimana che di risulta non sono appetibili come tempo di vacanza.

6.6 Il viaggiatore aereo

Le motivazioni per le quali gli uten- ti sono spinti al viaggio possono es- sere, come visto, di natura molteplice. I viaggiatori aerei comprendono una grande va- rietà di tipologie di utenti, ognuno dei quali pre- senta le proprie caratteristiche e i propri bisogni. Facendo riferimento alle tre principali catego- rie di viaggio, esiste una correlazione diret- ta a tre target, individuati per l’appunto sulla base delle motivazioni di viaggio. Ad ognuna di esse corrispondono comportamenti ed esi- genze differenti. Una volta identifi cate le ca- ratteristiche di queste tipologie di utenti essi sono trattati come target market dalle compa- gnie aeree, il cui utilizzo della segmentazione del mercato è lo strumento per fornire il giusto prodotto per tutte le categorie di viaggiatori.

6.6.1 Il viaggiatore di piacere

Questa categoria riguarda passeggeri che viaggiano per piacere e rappresenta il mer- cato col maggior numero di utenza: defi niti dalle compagnie aeree come “leisure”, questi utenti comprendono indistintamente la qua- si totalità della popolazione, senza vincoli di età. È una categoria molto sensibile ai prez- zi, per cui, l’elasticità economica dell’offerta è un fattore di primaria importanza. Sebbene la maggior parte dell’utenza preferisce classi di viaggio più economiche, questa tipologia di passeggeri può occupare tutte le classi di servizio presenti in base alla propria disponi- bilità economica e al proprio tenore di vita. I viaggiatori per piacere tendono a effettuare prenotazioni di voli molto in anticipo, compa- tibilmente con la loro possibilità di program- mare il viaggio in base ai propri impegni. Il viaggiatore di piacere non richiede in gene- rale una grande fl essibilità di orari, e la do- manda per questo segmento è stagionale: si accentua in alcuni periodi dell’anno, in par- ticolare nei mesi estivi e in concomitanza di feste nazionali o religiose. (Cipelletti, 2003) Per questi utenti, il volo rimane un’esperienza sporadica, legata alla possibilità di trascorre- re un periodo di vacanza lontano da casa e dalle abitudini della vita quotidiana; anche lo spostamento aereo diviene parte della va- canza, per cui egli vuole “goderselo e assa- porarlo fi no in fondo”, approfi ttando di tutto ciò che gli viene offerto. (Dell’Acqua, 2005)

6.6.2 I business traveller

Questa categoria di utenza ha una dispo- nibilità economica più elevata e un’eleva- ta frequenza di viaggio. Per costoro esiste la possibilità che il biglietto venga pagato dal datore di lavoro in relazione all’impiego della persona e alla propria attività lavorati- va. Questi passeggeri hanno come requisiti

fondamentali del proprio viaggio, il fatto che sia veloce e confortevole, con frequenze di volo tali da poter cambiare repentinamente i programmi. Sempre in lotta contro il tempo e bisognosi di servizi al massimo dell’effi cien- za, per dedicare il minor tempo possibile alle operazioni aeroportuali, per costoro il viaggio viene solitamente programmato pochi giorni o poche ore prima della partenza. I business traveller sono un segmento molto redditi- zio del mercato aereo, perché il prezzo del loro biglietto è mediamente più alto rispetto a quello dei viaggiatori per piacere. Il viag- giatore è però più esigente sulla qualità dei servizi forniti a bordo, i pasti, il comfort del- le poltrone, puntualità, intrattenimenti. Sono spesso persone che viaggiano molto e ac- cumulano esperienze che li portano poi facil- mente al confronto tra compagnie aeree. In gran parte fanno viaggi di breve durata, e per questo motivo hanno pochi e leggeri baga- gli, accompagnati spesso solo da una piccola valigia o da una “24 ore”. (Cipelletti, 2003) Molti manager hanno fatto del vagabondag- gio per affari una scelta di vita, e arrivano a dover rinunciare agli affetti della sfera privata e a dover dedicare loro i periodi interstizia- li della propria attività pubblica. Per questo il fl ight time di un businessman assume un valore molto elevato durante ore di volo: egli cerca di ricongiungersi con la sua sfera priva- ta e recuperare propria dimensione persona- le. Per questa categoria di passeggeri il viag- gio assume sempre meno l’aspetto di una parentesi all’interno della vita ordinaria, ma è entrato a far parte della quotidianità e si ripre- senta ogni volta come un deja vu che tende a ridurre drasticamente le componenti emo- zionali dell’esperienza. (Dell’Acqua, 2005)

6.6.3 Viaggi per scopi personali

È un viaggio che può essere deciso all’ulti- mo istante motivato da urgenze, in reazione

a circostanze imprevedibili, o al contrario stabilito con estremo anticipo. Per questi viaggiatori sono importanti orari e frequen- za di volo e disponibilità. (Cipelletti, 2003)

6.7 I nuovi target

Accanto a queste tre tradizionali tipologie di viaggiatori, negli ultimi anni, in virtù dei grandi cambiamenti del mercato aereo e della società mondiale, si sono affacciate nuove categorie di passeggeri, per i quali occorre analizzare più nel dettaglio le dina- miche in relazione alle compagnie aeree.

6.7.1 I viaggiatori della salute

Sebbene il target dei viaggi per scopi perso- nali sia più limitato rispetto ai segmenti busi- ness o leisure, alcune linee americane hanno stabilito delle concessioni tariffarie per i viag- giatori di questa categoria per i quali il viag- gio si rende necessario per motivi di salute o per lutti. Ma anche in Europa alcune compa- gnie si stanno attrezzando in questo senso, attraendo e creando un nuovo segmento di utenti. Per queste motivazioni di viaggio, da documentare tramite apposita certifi cazio- ne, il meccanismo prevede uno sconto sul prezzo del biglietto in fase di acquisto o un rimborso percentuale a viaggio effettuato.

6.7.2 Il nuovi viaggiatori anziani

In tutti i paesi occidentali la speranza di vita si è progressivamente innalzata negli ultimi decenni. Con gli inarrestabili progressi della medicina, la qualità della vita ha raggiunto li- velli notevoli anche per le persone in diffi coltà o più in avanti con l’età. Di conseguenza sta aumentando la qualità e la quantità dei viag- gi degli anziani che fi no a qualche decennio

fa erano in prevalenza modeste: vacanze in campagna, al paese d’origine, pellegrinaggi ai santuari locali, gite o brevi soggiorni al mare o in montagna. Oggi, gli aeroporti sono pieni di anziani che partono per vacanze di piacere per destinazioni intercontinentali. Gli anziani non solo sono i consumatori più ricchi e più numerosi, ma sono anche quelli che dispon- gono di maggior tempo libero per viaggiare anche al di fuori dei periodi delle ferie. Di con- seguenza sono favoriti rispetto alle altre fasce d’età, perchè possono risparmiare sui prezzi, trattandosi di bassa stagione, senza subire i disagi del sovraffollamento riscontrabili nelle stagioni di punta. Da tutto ciò deriva che una parte del mercato turistico di sempre mag- gior importanza è proprio costituita delle per- sone anziane, i “fi fty-plus”. (Lavarini, 2005)

6.7.3 I viaggiatori “animali”

Secondo l’American Animal Hospital Associa- tion, 76 milioni di cani e gatti viaggiano ogni anno con i loro proprietari e solo un numero esiguo, circa 2 milioni, viaggia in aereo, per la volontà dei loro padroni di non sottoporre gli

Fonte: www.eurojump.com Imm. 6.2 Pet Airways

animali a uno stress eccessivo. L’anno scor- so 5 mila animali sono rimaste uccisi o grave- mente ferite durante il viaggio nei vani cargo. Questo ha causato un’impennata nelle richie- ste di risarcimento per eventi di questo gene- re e molte compagnie aeree sono corse ai ripari, vietando del tutto il trasporto degli ani- mali a bordo dei propri voli, oppure ponendo vincoli ancora più stretti di quelli già esistenti. Sulla base di queste considerazioni nel luglio 2010, è stata inaugurata negli Stati Uniti una nuova compagnia aerea, la Pet Airways, che si rivolge esclusivamente ad un nuova tipo- logia di viaggiatori, gli animali domestici. Si tratta certo di un caso isolato o ecceziona- le, che in un quadro fedele dei nuovi target di riferimento non può non essere accenna- to, in virtù di una visione lungimirante che riguarda gli sviluppi futuri dei mercati aerei. Gli aerei della compagnia sono riservati a tut- ti gli animali domestici, che viaggiano, però, senza il padrone al seguito. Lui lascerà “fi do” in un’apposita sala d’attesa in aeroporto e pren- derà il volo di un’altra compagnia. A bordo di ogni Beechcraft 1900, adattato con gabbiette al posto dei sedili, gli insoliti passeggeri ven- gono serviti con cibo e acqua e gli assisten- ti di volo controllano il loro benessere ogni quarto d’ora. I padroni possono controllare lo stato del volo on line. Arrivati a destinazione, il padrone ritroverà il suo migliore amico in un’altra sala d’attesa. Il 17 aprile 2009, giorno in cui la compagnia ha aperto le prenotazioni, il sito web è andato in tilt per i troppi accessi. Il costo del biglietto non proprio economico è di 149 dollari solo andata. (Scelsi, 2009)

6.8 Il viaggiatore low cost

Il modello organizzativo low cost è incen- trato sulla riduzione dei costi. Questa scel- ta rappresenta una strategia di differenzia- zione del mercato, indirizzata verso quei passeggeri orientati al prezzo piuttosto che

al servizio. L’entrata di questi operatori ha comportato prezzi più bassi, creato nuove rotte, sviluppato piccoli aeroporti e turismo. I consumatori hanno avuto la possibilità di scegliere un’alternativa conveniente. Non è eccessivo affermare che l’entrata nel mer- cato di questo nuovo modello organizzati- vo ha contribuito a trasformare la visione del trasporto aereo passeggeri in un com- modity market. (Fontana & Caroli, 2004) Per viaggiare low cost diviene primario il ruo- lo dei clienti, che per usufruire dei vantaggi connessi ai bassi prezzi del biglietto ed alla possibilità di raggiungere facilmente e diret- tamente mete impensabili fi no a poco tempo prima, sono costretti a sopportare una serie di disagi. Ad essi, vengono infatti demandati un insieme di compiti che li elevano al ran- go di coproduttori del servizio fi nale di tra- sporto. Per godere appieno dell’accresciuto potere di scelta messo a disposizione del sistema i passeggeri devono infatti accol- larsi una serie di attività e di rinunce, in ter- mini di tempo e di comfort. (Rotondo, 2008) Il viaggiatore deve anzitutto provvedere ad effettuare da solo l’acquisto del biglietto. Per usufruire delle migliori tariffe, ha un minor tempo per programmare il viaggio e deve pre- notare con largo anticipo. Deve fare a meno dei servizi accessori durante il volo, e pagarli a parte nel caso in cui decida di usufruirne. Un pagamento extra è richiesto inoltre nella circostanza che il bagaglio a mano superino i rigidi standard di peso e grandezza imposti dal vettore. Il viaggiatore deve, perdere una maggiore quantità di tempo per percorrere la distanza che separa i centri abitati dal- lo scalo in cui si effettua il servizio di volo. In sintesi, il cliente low-cost deve possede- re i requisiti della fl essibilità e dell’adattabi- lità e, al fi ne di aggiungere valore all’offerta fi nale, metterli a disposizione del sistema. Un’altra interessante osservazione sul feno- meno low-cost riguarda la creazione di una nuova tipologia di domanda di trasporto ae-

reo. Si può affermare con correttezza come il basso livello tariffario e i collegamenti verso destinazioni fi no a poco prima irraggiungibili in via diretta, abbiano insieme costituito uno stimolo eccezionale per un elevato numero di consumatori che non avevano mai conside- rato in precedenza l’idea di usufruire del ser- vizio aereo. Per le caratteristiche stesse del modello, almeno inizialmente, la nuova fa- scia di clientela era costituta perlopiù dai lei- sure passengers, utenti in viaggio di piacere,

o comunque dai tempi non ristretti, altamente fl essibili e poco interessati alla frequenza e al comfort garantito delle compagnie tradi- zionali. (Rotondo, 2008) Si tratta di una ca- tegoria potenziale che, non fosse stato per la convenienza economica dei voli low-cost, sarebbe rimasta in larga parte inespressa in quanto probabilmente non avrebbe effettuato alcuno spostamento, o comunque non avreb- be mai valutato l’ipotesi del viaggio in aereo.

Provenienza Viaggiatori che usufruiscono di Low Cost

Nuova Domanda 59% Sottratta Compagnie Tradizonali 37%

2004

Assenza di Dati 4% Non avrebbe viaggiato 71% Viaggiato in Auto 15%

Nuova Domanda

Viaggiato in Treno 6% Altro 8% Grafico 6.1

Si abbassa anche l’età del target dei passeg- geri, poiché proprio in virtù dei prezzi bassi, è possibile anche i ragazzi, dalla limitata dispo- nibilità economica, di permettersi un viaggio. Gli utenti partono anche solo per un weekend perché sostengono che spendono meno per un biglietto aereo rispetto ad una sera in di- scoteca. È così che gli inglesi arrivano a Orio

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