CAPITOLO 5 OIC 15 – CREDIT
5.1. I crediti nell’OIC
5.2.1. Scorporo degli interessi attivi implicit
Il principio contabile disciplina lo scorporo degli interessi attivi impliciti nel caso di operazioni di vendita di beni o prestazione di servizi, con la concessione di una significativa dilazione di pagamento a vantaggio del cliente.
Diversamente dal precedente OIC 15, che si limitava a raccomandarlo, il nuovo principio impone lo scorporo degli interessi impliciti nel prezzo della transazione.
Le modalità con cui effettuare lo scorporo e i criteri per determinare il tasso di attualizzazione non si discostano da quanto previsto dalla versione precedente del documento in esame.
L‟OIC prevede l‟attualizzazione dei crediti a lungo termine che non presentano corresponsione di interessi, o interessi irragionevolmente bassi.
L‟attualizzazione consiste nello scorporare dal ricavo generato da uno scambio di beni e servizi la relativa componente finanziaria, da imputare in base al principio di competenza economica, ai bilanci corretti.
Il presupposto di questo istituto è che i crediti originati dallo scambio di merci, prodotti e servizi sono dei valori che costituiscono la contropartita dei relativi ricavi e rappresentano somme di denaro disponibili a termine.
Se i termini di pagamento sono lunghi, il mantenimento di queste condizioni finanziarie comporta la necessità di ottenere un corrispettivo: ossia un interesse per il periodo di indisponibilità delle somme ottenute.
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Per esempio rettifiche di valore in presenza di merci o servizi con dei vizi, oppure nel caso in cui siano state consegnate merci in quantità superiore a quella richiesta o a prezzi diversi da quelli concordati.
127 L‟interesse maturato, per il periodo di indisponibilità, può essere chiaramente esplicitato oppure deve ritenersi implicito nel ricavo e quindi nel credito.
Qualora l‟impresa conceda dilazioni di pagamento notevoli ai propri clienti senza applicazione di interessi o con interessi a tassi largamente inferiori a quelli di mercato, il prezzo di vendita delle merci comprende anche il corrispettivo finanziario per l‟uso del denaro.
Vi possono essere quindi tre situazioni tipiche:
- crediti originati da ricavi distintamente scindibili tra il prezzo di vendita di beni o servizi e gli interessi per la dilazione di pagamento, grazie alle preventive condizioni contrattuali stabilite dalle parti. In tal caso la parte degli interessi addebitata deve essere considerata di competenza degli esercizi successivi, fino alla scadenza del credito;
- crediti a media e lunga scadenza, con interesse non esplicitato, per i quali vi sono motivi per ritenere che il credito contenga una componente di interessi anche se non è stata esplicitamente indicata;
- crediti a media e lunga scadenza, con interessi espliciti notevolmente inferiori rispetto ad un adeguato tasso di mercato.
La funzione dello scorporo è quindi quella di dare separata evidenza nel bilancio a quella componente di ricavo che deve essere riferita all‟interesse implicito, il quale, nel rispetto del principio di competenza, deve essere ripartito pro quota negli esercizi in cui si estende la dilazione.
L‟azienda quindi dovrà procedere all‟attualizzazione del credito identificando:
- i crediti che devono essere attualizzati: sono quelli a scadenza medio-lunga che rappresentano il diritto ad esigere somme a date future determinate o determinabili e che non richiedono un interesse, o che comportano un interesse irragionevolmente basso. A questi va attribuito, alla data in cui il credito sorge, un interesse ad un tasso appropriato. Tale principio non si applica:
ai crediti originati nel corso della gestione normale per i quali è previsto l‟incasso entro l‟esercizio successivo: sono crediti a breve scadenza, per i
128 quali lo scorporo costituisce una complicazione amministrativa eccessiva, data la scarsa significatività del valore degli interessi;
agli acconti che non richiedono restituzione in futuro in quanto vanno a fronte del prezzo di beni acquistati;
ai crediti che hanno un tasso di interesse basso in quanto vi sono garanzie di terzi o specifiche norme di legge229, e l‟interesse attivo non è tassabile in capo al percipiente;
somme che rappresentano garanzie o cauzioni date all‟altra parte di un contratto;230
- il tasso di interesse da utilizzare: l‟interesse attivo, cioè la differenza tra il valore nominale del credito e il suo valore attuale, va ripartito in modo tale che venga riconosciuto a un tasso costante sul credito residuo finché non sia interamente incassato. Il tasso d‟interesse è quello della data dell‟operazione231
, cioè del momento in cui sorge il credito e l‟impresa concede la dilazione di pagamento. Tale tasso ed il valore nominale del credito non sono quindi modificati durante la durata dello stesso, fatta eccezione per le svalutazioni relative ad inesigibilità; - il periodo in cui il credito va attualizzato.
I crediti commerciali con scadenza oltre i dodici mesi dal momento della rilevazione iniziale senza corresponsione di interessi o con interessi irragionevolmente bassi si rilevano inizialmente al valore nominale, cioè in base all‟effettivo diritto di credito che essi rappresentano.
In contropartita ai crediti la componente reddituale è rilevata distintamente tra:
- Il ricavo relativo alla vendita del bene a pronti o alla prestazione di servizi: questo è rappresentato dal corrispettivo a pronti del bene/servizio, pari al prezzo di mercato con pagamento a breve termine del bene/servizio. Se non è possibile determinare il prezzo di mercato del bene a breve termine, il ricavo è determinato attualizzando il credito ad un appropriato tasso d‟interesse;
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Ad esempio le disposizioni che prevedono l‟esenzione fiscale degli interessi stessi.
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M. IORI, OIC 15 Crediti, in Il fisco, 12/2014, pp. 25 e ss.
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Si prende come riferimento il tasso di mercato per il finanziamento dei crediti con dilazione e, se questo manca, si deve ricorrere al tasso richiesto all‟azienda sui finanziamenti esterni da utilizzare per la gestione caratteristica (ad esempio il tasso su scoperto di c/c).
129 - Gli interessi attivi impliciti relativi alla dilazione di pagamento: si determinano per differenza tra il valore nominale del credito e l‟ammontare del corrispettivo a pronti e si rileva inizialmente tra risconti passivi. Tuttavia, in base al principio di competenza, gli interessi devono essere proporzionali al credito da cui sono generati: in ciascun periodo deve essere rilevato l‟interesse maturato in quel determinato esercizio, la quota che non è di competenza viene rinviata agli esercizi successivi, fino alla scadenza del credito.232
Lo scorporo degli interessi impliciti va effettuato soltanto nel caso di crediti generati da operazioni di vendita, che sono rilevati in contropartita di un ricavo, il quale può essere scomposto in componenti di natura distinta.
Nel caso di crediti generati da operazioni di finanziamento la contropartita del credito è la liquidità che non può essere oggetto di rettifica al momento della rilevazione in bilancio. Se la componente finanziaria determinata come differenza tra il valore nominale del credito e il valore attale dei flussi finanziari è rilevante, essa deve essere indicata nella nota integrativa.