Guido I de la Roche, Signore di Atene, concede ai Genovesi piena salvaguardia ed esenzione di tributi nella sua terra,
B 2 6 / 30 8en 17 ^ procuratore del Comune di Pisa confessa di aver ricevuto da Pietro Matteo Doria, podestà di Bonifacio, le m erci
N. 19 sentenze pronunziate dal Capitano dell’associazione dei mercanti di Toscana e Lombardia dimoranti a Nîmes contro
i mercanti genovesi ivi residenti ed i loro Consoli per con travvenzione allo statuto di detta associazione.
Infor, su 7 fogl. di carta cuciti a rotuìo, parzialm . guasti e lacunosi.
Enrico Dardella, procuratore del Comune di Genova, di chiara in Orvieto alla presenza del P apa Martino IV di es sere pronto a giurare la proroga della tregua firmata dai procuratori dei Comuni di Genova e Venezia a Crem ona il 31 dicemb. 1282.
Orig. m em br. 3 0 x 1 6 ,5 .
Verbale delle testimonianze rese davanti ad un giudice e ad un notaio di Napoli, ad istanza di un domestico di B e nedetto Cardinale, per provare la cattura di una nave con tenente quaranta botti di vino dirette a Corneto al suddetto Cardinale, fatta da alcuni pirati genovesi a Capo C irceo.
Orig. m em br. 43,5 x 32; trac. sig. ader.
I Comuni di Firenze, Genova e L u cca si alleano contro i Pisani coi quali non faranno pace o tregua se non di com une accordo. Fissano le norme relative al trattam ento, al cam bio ed al rilascio dei prigionieri di guerra, nonché le m odalità per ottenere la concomitanza delle azioni militari. C onfer mano, con delle aggiunte e chiarimenti, i trattati esistenti tra loro. Offrono, sotto le condizioni ivi specificate, la possi bilità di entrare nella presente alleanza ai Pisani che non siano prigionieri del Comune di Genova, come pure al C onte Ugolino, ai suoi figli ed al Giudice di Gallura, i quali ulti mi, se aderiranno alla lega, diventeranno cittadini genovesi ed avranno in feudo dal Comune di Genova le terre ed i castelli che possiedono nel giudicato di Cagliari.
I Fiorentini ed i Lucchesi ottengono dal Comune di Genova esenzione di pedaggi per le vettovaglie, ivi elencate, in tra n sito nei luoghi compresi tra Corvo e M onaco; m a per l’a c quisto del sale a loro nscessario ogni anno, dovranno a tte nersi alle modalità fissate nella presente alleanza, che dovrà essere confermata o rinnovata ogni cinque anni.
I Comuni di Firenze, Genova e L u cca si adopereranno per far entrare nella lega altri Comuni della Toscana; si prom et tono vicendevolmente la penalità di 25 mila marchi d’argento nel caso d’inosservanza del trattato.
Cop. in for. cart. sc0• XVIl^
425 -
4 2 6 - 4 2 7 - 4 2 8 429 - 430 -431 -
1285, mag. 21 Pandolfo Savelli e Anibaldo Trasmundo, senatori di Roma, concedono ad un certo Casariccio, cittadino romano, che, depredato da pirati genovesi di una nave contenente legna me ed altre merci, non ha potuto ottenere alcun risarcimento dalle autorità genovesi, la facoltà di rappresaglia sui Geno vesi per i danni e le spese sostenute.
Orig. con annotaz. dors, data ed ogg. e trac. sig. ader. terg. su perg. 33,5 x 19,5, con ten . pure il docum. n. 426 e l’annotaz. della rem issione fa tta il 27 m aggio 1289 dal detto Casariccio al Comune di Genova, che gli ha concesso di racco g liere dai Genovesi dimoranti in Roma centocinquanta fiorini d ’oro.
1285, lug. io Orso Orsini e Nicolò Conti, Senatori di Roma, confermano
B’ 6 4-1 il precedente privilegio di rappresaglia al suddetto Casa
riccio.
Orig. strila perg. di cui al n. 4 2 5.
1285, die. 23 B. 6/45 [1285-6] B. 6/46 1 2 8 6 , ge n. 7 B. 6/ 47
Due « patroni » della nave chiamata San Giovanni, ed al cuni mercanti veneziani, piacentini e narbonesi della stessa nave, dichiarano di non aver ricevuto alcun danno nelle loro merci da parte di Rolando Ascherio, ammiraglio di cin que galee genovesi, nè dai suoi uomini, e che le merci sca ricate dalla suddetta nave o pervenute in potere dei Geno vesi sono dei Pisani e dei Toscani, nemici del Comune di Genova.
Orig. m em br. 31 x 17,5.
Andronico II, Imperatore greco, comunica al Comune di Genova di aver ricevuto con piacere Giacomo Doria, am basciatore genovese, di aver disposto perchè siano risarciti ai Genovesi i danni patiti nel suo impero, e di volere per il futuro mantenere buoni rapporti con i Genovesi.
Orig. cart.
B
ertolotto, pp. 509-10; -
M a n fr o n i,pp. 682-3.
Il Comune di Genova nomina i suoi procuratori per trattare con gli ambasciatori delle città toscane alleate sui danni da infliggere ai Pisani.
Orig. m em br. 26 x 20.
1286, mar. 21 Giacomo II, re di Sicilia, a richiesta del Console genovese 6 47 bis jn Messina, conferma le esenzioni che i Genovesi godono nei loro commerci in Sicilia e specialmente in Messina fin dai tempi del re Manfredi specificando quanto debbono pa gare nei singoli casi.
C op. autent. cart. 10-12-1565; sig. ader.
128 6, lug. 15 Rolando Lazzo cede al Comune di Genova il castello di S.
432 - 433 - 434 - 435 - 436 - 1287, mar. 6 B. 18 A/39 1287. gin. B. 6/49 1288, apr. B. 6/50
convenzioni precedentem. stipulate tra gli uomini di Calvi e quelli di Balagna; giura per sè e per quelli del suo distretto fedeltà al Comune genovese del quale diventa vassallo, ri cevendone la promessa che il suddetto castello di S. Angelo non sarà dato in avvenire ad alcun corso, tranne che a lui od ai suoi eredi e la promessa di un’abitazione per lui e la sua famiglia nel castello di Calvi.
Orig. m em br. 5 1 ,5 x 1 7 . Jurium II, col. 81-2.
Pancrazio Venerio, cittadino di Venezia e padrone di una nave, dichiara di aver ricevuto dal Comune di Genova lire 197, soldi 1 e denari 8 in risarcimento di una barca della detta nave sottrattagli da alcuni marinai genovesi e di altri danni da essi ricevuti.
Orig. m em br. 30 x 19; annot. clors. data ed ogg.
Il re di Tunisi, a richiesta del Comune di Genova, conferm a la pace conclusa con Giacomo Doria, prom ette il pagam ento dei crediti ed il risarcimento dei danni ai Genovesi che p os sano provare il loro diritto con atti scritti testimoniati, co n cede loro una esenzione di tributi sulle m erci introdotte o acquistate a Tunisi, il permesso di com prare per uso ab ita zione alcune case site nel loro fondaco in Tunisi e di am pliarlo.
Orig. m em br. 56,5 x 56; annotaz. dors, data ed ogg.
Il Comune di Pisa fa la pace con quello di Genova prom et tendogli buona parte della Sardegna, comprese le saline, il golfo di Cagliari, il giudicato di Torres, tutta la Corsica, la restituzione di tutto quello che i Genovesi possedevano in Acri, la distruzione della torre pisana colà esistente, nei te r mini, con le modalità e garanzie ivi specificate, anche nei confronti dei Marchesi Malaspina e dei nobili Doria, l’ab bandono dell’isola di Pianosa.
Orig. m em br. 1 5 2 x 75.
Jurium II, col. 127-64 - To l a, pp. 419-36; - Ca f f a r o V, pp. 2 4-5, n. 1, 82-9, 111-2.
1288. api. 25 Federico Marchese Malaspina libera Bonaccorso dei V ice domini di Trebbiano, abitatore di Suvero, ed i suoi discen denti di ogni imposizione del Comune di Suvero.
Cop. in for. sec. XV da altra autent. del 19 agosto 1452 su fo g lio cart. con ten . pure l'atto di cui al n. 810.
1288, dic. 23 Leone III, re d’Armenia, concede ai Genovesi nelle sue terre esenzione di diritti sulla compra ed esportazione degli schia vi e delle bestie, esenzione dal controllo doganale in entrata
437 -
4 3 8 - 4 3 9 - 4 4 0 -441 -
442 -
443 -e dal diritto di albinaggio; determina la misura dei diritti che essi dovranno pagare sulla vendita ed esportazione delle m erci rispettivamente qui indicate.
Orig. in arme?io su perg. 76 x 36.
Parafrasi latina in:
J uriumII, col. 1S3-5.
1289, feb. 24 u n notaio della Corte Senatoriale di Roma per mandato dei
B 6/S2
giudici palatini d’appello, riceve le deposizioni di 7 testi moni a favore di Casariccio, cittadino romano, derubato di una nave da pirati genovesi presso l’isola di Ponza.
O rig. m em b r. 62 x 29 conten. in calce Vannotai, della rem issione fatta il 27 m ag g io 1 2 8 9 dal detto Casariccio a l Com une di G enova ch e gli ha concesso di rac co g liere d ai gen ovesi dim oranti in Roma 150 fiorini d ’oro (v edi pure i nn. 425 e 4 2 6 ).
1289, giù. 26 I I Comune di Venezia dichiara il Comune di Genova tenuto a pagare a Turcolino Àluzio, cittadino veneziano, oncie ot tanta d’oro, prezzo di una nave fattagli bruciare da Bene detto Zaccaria, capitano genovese, nel porto di Napoli.
O rig. m em br. 55 x
30,5
corroso dalVumid. n ella parte cen trale; trac. sig. p en d.i 28?ò !*g' 4 II Comune di Genova ordina a due suoi ragionieri di fare
B. 18 A /42 . . . _ . ^ , °
i conti di Lam ba Doria ed Oberto Spinola per il servizio da essi prestato nella Riviera di Ponente.
M in cart.
1289. lug. io I I Comune di Venezia nomina Francesco Loredano suo pro curatore per esigere dal Comune di Genova oncie ottanta d oro dovute al veneziano Turcolino Muzio (V. n. 438).
O rig. m em br. 3 2 x 2 1 ,5 ; trac. sig. pend.
1289, lug. 14 I I veneziano Nicolò Muzio, detto Turcolino, nomina Fran cesco Loredano suo procuratore dinanzi al Comune di Ge nova e per esigere da questo oncie ottanta d’oro, dovutegli per la nave bruciatagli (vedi num. 438).
Orig. m em br. 29 x 20.
1289, lug. 17 Guglielmo Cortingo, figlio di Ugo, castellano del castello di Petreto (Corsica), si sottomette al Comune di Genova al quale giura fedeltà ed obbedienza, promettendo di dare co me garanzia uno dei suoi figli legittimi in ostaggio e pone sulla torre del detto castello il vessillo genovese.
O rig. su perg. 41,5 x 26,5 parzialm . deter. conten. pure il docum . n. 4 43. Ju riu m I I , col. 2 1 1 -2 ; - Ca f f a r o
V,
pp. 101-2.B. 6/56
1289,
lug.17
Guglielmo Cortingo, castellano del castello di Petreto,giu-
ra fedeltà ed obbedienza al Comune di Genova e consegnaa Luchetto Doria, vicario genovese nella Corsica, il proprio figlio Ugonetto in ostaggio.
Orig. sulla perg. di cui al n. 442,
Jurium II, col. 21 2-3 ; - Ca f f a r o V, pp. 101-2.
4 4 4 - 12®9’6^ g 1 Alcuni Signori di Olmeto, in Corsica, giurano fedeltà al Comune di Genova nelle mani di Luch etto Doria, vicario genovese in Corsica, cedendo tutti i loro castelli, terre e diritti.
Orig. su perg. 7 4 x 2 7 , conten. pu re i docum . di cui ai nn. 445 , 4 4 6 , 447 e 4 4 8 . Jurium II, col. 2 1 6 -7 ; - Ca f f a r o V, p. 102.
445
- 1 2 8 9 , ag.3
Altri Signori di Olmeto giurano fedeltà al Comune di G e- B . 6 / 5 8 nova nelle mani del suo vicario in Corsica.---- Orig. sulla perg. di cui al n. 444. Jurium II, col. 217 -8 .
446
- 1 2 8 9 , a g.13
Roberto, Marchese di Massa nell’isola di Corsica, giura fe- B . 6 / 5 8 deità ed obbedienza al Comune di Genova nelle m ani di Luchetto Doria, suo vicario in Corsica, cedendo le proprie terre.Orig. sulla perg. di cui al » . 444.
Jurium II , col. 223 -4 ; - Ca f f a r o V, p. 103.
447 - 1289, ag. 15 Alcuni consignori di Bagnara, in Corsica, giurano fedeltà ed obbedienza al Comune di Genova cedendogli le loro
-—, terre.
Orig. sulla perg. di cui al
n.
444. JuriumII, col. 224-5.
448 - 1289, ag. 15 Guiducciorello, consignore di Bagnara, podestà e castellano
B 6 58 del castello di Belgodere in Corsica, dichiara di aver conse