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3.5 Le motivazioni del soggetto acquirente

3.5.1 Sinergie di costo

Sono di seguito riportate le principali sinergie di costo perseguibili dal soggetto acquirente:  riduzione dei costi legati all’attività produttiva: si fa riferimento alla minimizzazione dei

costi di produzione e dei costi dovuti al personale in eccesso, così come al raggiungimento di una maggiore efficienza produttiva o di una adeguata razionalizzazione degli impianti;

 riduzione dei costi legati alla funzione distributiva: si ricerca in tal senso l’ottimizzazione dei canali distributivi e il ribilanciamento dei costi commerciali;

 riduzione dei costi legati all’area degli acquisti: con ciò si intende la razionalizzazione del portafoglio fornitori e la riduzione dei costi grazie al conseguimento di economie di volume;

 conseguimento di economie di scala: un’impresa che aumenta le sue dimensioni può riuscire a ridurre i costi unitari di ciascun bene utilizzando il surplus di capacità produttiva inutilizzata (in tal senso un’acquisizione può essere particolarmente efficace per quelle aziende che operano su mercati saturi e caratterizzati da una domanda stabile) e/o ridistribuendo i costi fissi su un maggior numero di unità prodotte, determinando perciò una loro minor incidenza sui costi medi. Si possono altresì realizzare economie di scala pecuniarie, dovute alle condizioni contrattuali migliori ottenute nei confronti dei fornitori in virtù della maggior dimensione di impresa (sconti quantità su forniture), ed economie di natura finanziaria, derivanti dalla ripartizione degli oneri finanziari su un maggior ammontare di fondi e dalla possibilità di negoziare tassi di interesse più bassi grazie al migliore rating creditizio;

 conseguimento di economie di integrazione verticale: sono quelle effettuate nei confronti dei propri fornitori, in quanto il controllo sugli stessi può ridurre i costi di approvvigionamento eliminando un passaggio intermedio all'interno della filiera produttiva. La società acquisisce il valore aggiunto del fornitore, producendo direttamente la materie prime che in precedenza venivano acquistate, e riuscendo ad abbattere i tempi di consegna o a migliorare la qualità della fornitura. Inoltre, così

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facendo si sottraggono potenziali forniture alla concorrenza, costringendola in taluni casi a diventare cliente dell’impresa in questione. L'integrazione a monte però elimina o riduce fortemente la possibilità di confronto e di scelta tra i vari fornitori, non consentendo di scegliere volta per volta quello che offre le condizioni migliori o che utilizza tecnologie più avanzate; legarsi ad un fornitore fisso, statico e sicuro, può infatti rappresentare un elemento di debolezza e criticità, in quanto lo status quo, gli usi e le consuetudini costituiscono alla lunga un freno allo sviluppo e alla creazione di valore;  conseguimento di economie di scopo: esse comportano un risparmio di costo a livello

produttivo dovuto alla combinazione di risorse complementari fra due imprese che, pur non appartenendo al medesimo settore, presentano tuttavia affinità nella catena produttiva tali da poter estendere le capacità inutilizzate in attività limitrofe. Si può pervenire così ad una migliore allocazione delle risorse in eccesso delle quali dispone il soggetto economico acquirente, utilizzando le stesse per la produzione di beni diversi tra loro, senza che debbano essere duplicate. Da ciò ne consegue che il costo della produzione congiunta è inferiore rispetto a quello che si dovrebbe sostenere producendo i due prodotti in modo separato. Un esempio si ha in ambito organizzativo-gestionale con l’utilizzo presso l’impresa acquisita di uffici marketing sovradimensionati a disposizione della società acquirente, in modo da ridurne l’inefficienza. Le risorse che possono essere utilizzate in comune possono suddividersi tra quelle tangibili, che fanno riferimento a beni fisici utilizzati nell’attività produttiva quali macchinari, attrezzature o materie prime, e quelle intangibili, che si riferiscono invece a know-how, marchi, brevetti, competenze tecniche, uffici marketing e quant’altro;

 eliminazione del management inefficiente: specialmente in Italia, in cui vige un sistema sindacale particolare, un modo per sfoltire e ridurre la vecchia dirigenza è quello di mettere in atto un piano di ristrutturazione aziendale che faciliti l’uscita di manager obsoleti e faccia entrare “un po’ d’aria fresca” con l’ingresso di giovani manager all’avanguardia, i quali rappresentano un investimento per il futuro;

 riduzione del costo del capitale e del livello di rischio: il costo medio ponderato del capitale (weighted average cost of capital, WACC) esprime il livello di rischio aziendale percepito dal mercato, ed è composto da una componente relativa al costo del capitale di debito (cost of debt, Kd) e da una componente relativa al costo del capitale di rischio (cost of equity, Ke), ponderate per i rispettivi pesi assunti all’interno della struttura finanziaria. Un’operazione di acquisizione ben organizzata e condotta può

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ridurre la rischiosità percepita dal mercato e far diminuire di conseguenza il costo del capitale, tasso con cui si attualizzano e si valutano gli investimenti, il capitale economico e le sinergie;

 riassestamento economico-finanziario: si può ricorrere ad un’operazione di M&A allo scopo di ristrutturare sia la target (si acquista un’impresa in crisi e si ristruttura perché l’attuale assetto risulta non più idoneo e si necessitano capitali freschi) che la bidder (si acquista un’azienda solida, con cash flow stabili, liquidità disponibile a seguito di autofinanziamento e investimenti lungimiranti, che possa sopperire e risollevare l’andamento critico dell’impresa acquirente);

 razionalizzazione delle strutture di gruppo: si perseguirà tale obiettivo qualora non ci sia stato, a monte, un disegno strategico coerente e razionale, oppure allo scopo di preparare l’ammissione alla quotazione in Borsa. Il fatto di avere molte società partecipate a cascata, infatti, non viene giudicato positivamente dal mercato, e inoltre comporta tempi e costi maggiori. Per tali motivi, si può mettere in piedi una fusione per ridurre e riorganizzare efficacemente il gruppo.