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3. Risultati e discussione

3.4. Sintesi di derivati tioglucosidici

Come riportato precedentemente nell’introduzione (paragrafo 1.4), la coordinazione di un legante tioglucosidico ai carbeni N-eterociclici di oro(I) e di rame(I) può favorire il loro assorbimento da parte delle cellule tramite i trasportatori di membrana GLUT-1, sovra espressi dalle cellule tumorali per soddisfare il loro metabolismo accelerato. Questa differenza tra cellule sane e cellule malate potrebbe risultare decisiva nella selettività del farmaco e contemporaneamente potrebbe aumentare l’attività citotossica.

Inoltre, la sostituzione di un legante alogenuro con un legante glucosidico può influenzare altre proprietà importanti per lo dello studio in vitro su linee cellulari, come ad esempio la grandezza della molecola, la solubilità, la stabilità in presenza di agenti intracellulari e la lipofilicità.

La sintesi dei complessi (NHC)MSR (3, 8, 10) (M = Au(I), Cu(I); SR = 2’,3’,4’,6‘-tetra-O- acetil-β-D-glucopiranosio-1-tiolato), è stata realizzata adattando una procedura riportata da Baker et al. per la preparazione di una serie di composti del tipo (R2Im)Au(I)SR (R = Me, iPr, nBu, tBu, Cy) a partire da alogenuri di oro (schema 3.7).120

La sintesi dei complessi 3, 8 e 10 è stata condotta in CH2Cl2 mediante reazione del precursore di oro o di rame (2, 7 e 9) con una quantità equivalente di tioglucosio

Figura 3.21. Spettro FT-IR di iPrCu(SO

Risultati e discussione 45 tetraacetato, in presenza di K2CO3. I prodotti sono stati ottenuti sotto forma di solidi incolori con buone rese.

I complessi sono stabili per un tempo più lungo rispetto ai precursori contenenti un legante alogenuro. Una piccola quantità di complesso è stata esposta alla luce e non è stata osservata alcuna decomposizione anche per tempi lunghi (un mese).

Il complessi 3, 8 e 10 sono solubili in solventi organici come CH2Cl2, EtOH, MeOH, DMSO, CH3CN, insolubili in H2O e in solventi apolari come n-esano. Gli spettri 1H e 13C NMR dei composti 3, 8, 10 mostrano, oltre ai picchi relativi ai protoni del legante imidazolico già commentati per i precursori, i segnali del legante tioglucosidico.

Lo spettro 1H NMR di 3 (figura 3.22) mostra uno shift dei segnali dell’anello glucosidico rispetto a quelli dello zucchero libero: i multipletti centrati a 5.10, 4.20, 3.73 ppm sono tutti attribuibili ai protoni dell’anello glucosidico. Inoltre, i quattro singoletti a 2.08, 2.03, 2.00 e 1.97 ppm sono attribuibili alla presenza dei gruppi acetato. La coordinazione del gruppo tiolico al centro metallico è confermata dalla scomparsa del segnale relativo alla risonanza del legame S-H121.

Schema 3.7. Sintesi di (NCH)MSR (3, 8, 10). M = Au(I), Cu(I); SRH = 2’,3’,4’,6 ‘-tetra-O-acetil-1-tio-β-D- glucopiranosio.

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La caratteristica più interessante nello spettro 13C NMR è il segnale del carbonio carbenico a 183.7 ppm. Questo segnale ha subito uno spostamento a campi più bassi rispetto al segnale del precursore presente a 171.9 ppm. Questo fenomeno è dovuto a una maggiore acidità di tipo π del legante tiolato rispetto al legante cloruro.122 Inoltre, il segnale del carbonio legato al gruppo tiolico risuona a campi più bassi (78.9 ppm) rispetto allo stesso carbonio nel legante non coordinato (83.0 ppm).

Lo spettro 1H NMR di iPrAuSR (8) riportato in figura 3.23 mostra un tripletto centrato a 7.53 ppm relativo ai due protoni arilici in orto all’azoto imidazolico. I due doppietti a 7.33 e 7.29 ppm sono relativi ai protoni meta dell’anello fenilico. I due settetti a 2.59 e 2.60 ppm e le due coppie di doppietti comprese tra 1.37 e 1.19 ppm sono attribuibili ai quattro gruppi isopropilici non equivalenti. Per quanto riguarda i segnali del legante tiozucchero, si distinguono quelli relativi ai protoni dell’anello glucosidico (da 4.95 a 3.31 ppm) i quali hanno subito uno shift verso campi più alti rispetto allo zucchero non legato.123

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I quattro singoletti dei metili (da 2.06 a 1.83 ppm) dei gruppi acetato confermano la presenza di tali gruppi nella struttura, mentre la scomparsa del singoletto a 2.32 ppm del protone tiolico conferma l’avvenuto legame tra il centro metallico e il gruppo tiolato. Lo spettro 13C NMR (figura 3.24) mostra un segnale a 186.4 ppm attribuibile al carbonio carbenico il quale ha subito uno shift verso campi più bassi rispetto al segnale del precursore a 175.1 ppm.124

Figura 3.23: spettro 1H NMR in CDCl

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Lo spettro FT-IR (figura 3.25) registrato per il complesso iPrAuSR (8) mostra una banda molto intensa a 1746 cm-1 caratteristica dello stretching dei carbonili dei gruppi acetato.

Figura 3.25. Spettro FT-IR di iPrAuSR (8). Figura 3.24. Spettro 13C NMR in CDCl3 di iPrAuSR (3).

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Lo spettro 1H NMR del complesso 10, mostrato in figura 3.26, presenta segnali caratteristici del tioglucosio ma, similmente a come accadeva per gli analoghi d’oro, questi segnali sono spostati a campi più alti rispetto a quelli dello zucchero non coordinato. I segnali da 4.92 a 3.42 ppm riferiti ai protoni dell’anello glucosidico, i quattro singoletti a 2.02, 1.99, 1.93 e 1.83 ppm, attribuibili ai protoni metilici dei quattro gruppi acetato, e la mancanza del segnale a 2.32 ppm relativo all’idrogeno tiolico sono tutte conferme della coordinazione con il centro metallico.

Completano lo spettro un tripletto a 7.54 ppm, un doppietto a 7.40 ppm e un singoletto a 7.12 ppm, attribuibili rispettivamente ai protoni arilici e ai due protoni imidazolici, un settetto a 2.60 ppm e due doppietti a 1.30 e 1.21 ppm relativi ai protoni dei sostituenti isopropilici.

A differenza dell’analogo di oro (8), il segnale del carbonio carbenico non subisce uno spostamento apprezzabile rispetto al segnale del precursore (9). Osservando lo spettro 13C NMR (figura 3.27) si trova il segnale a 181.6 ppm, attribuibile al carboniocarbenico, il quale subisce solo un leggero spostamento verso cambi più bassi rispetto allo stesso segnale del suo precursore a 181.3 ppm, e non può essere perciò evidenza sperimentale del legame tra zolfo tiolico e centro metallico. A conferma della coordinazione si osserva,

Risultati e discussione 50 invece, uno spostamento del segnale relativo al carbonio dell’anello glucosidico legato al gruppo tiolico, da 78.9 a 81.6 ppm.

Figura 3.28. Spettro FT-IR di iPrCuSR (10). Figura 3.27. Spettro 13C NMR in CDCl

Risultati e discussione 51 Lo spettro FT-IR di 10 mostrato in figura 3.28 mostra le bande caratteristiche del legante imidazolico già descritte per il precursore (9) e la banda caratteristica a 1747 cm-1 dello stretching del legame CO del gruppo carbonilico.

Come esposto nel paragrafo 1.4.5, la modifica dei gruppi legati agli atomi di ossigeno di un composto glucosidico può alterare l’assorbimento della molecola all’interno della cellula, mediato dalla proteina GLUT-1. Quindi, è lecito presupporre che la deprotezione dei gruppi acetato possa modificare anche l’attività citotossica di un complesso del tipo M-NHC contenente un tioglucosio come legante ancillare.

Per questo motivo è stato effettuato un tentativo di deprotezione sul complesso iPrCuSR (10) (schema 3.8).

La reazione di deprotezione è stata condotta attenendoci così alla procedura fornita (Prof. V. Di Bussolo, Dipartimento di Farmacia, Università di Pisa). Il complesso 10 è stato disciolto in metanolo ed è stata aggiunta una quantità equivalente di MeONa. La reazione è seguita mediante prelievi a intervalli di un’ora e analizzata mediante spettroscopia 1H NMR. In quattro ore la reazione è giunta a completezza. La miscela è stata diluita fino a pH neutro, filtrata e il solvente rimosso. Il prodotto 18 è stato ottenuto sotto forma di un solido incolore con una resa quasi quantitativa.

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Lo spettro 1H NMR (figura 3.29) del composto 18 mostra la scomparsa dei segnali dei quattro sostituenti acetato a 2.03, 1.99, 1.93 e 1.83 ppm, presenti nello spettro del precursore 10, il che indica che la deprotezione è avvenuta con successo.