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3. Risultati e discussione

3.8. Test di citotossicità

Gli effetti antiproliferativi dei composti 3, 7, 8 e 15 sono stati determinati in vitro in collaborazione con il gruppo della Dr.ssa Gandin dell’università di Padova su una serie rappresentativa di linee cellulari.

IC

50

(μM) ± S.D.

2008 PSN 1 HCT-15 LoVo LoVo MDR

BMImAuSR (3) 0.6±0.1 0.7±0.2 1.4±0.2 1.1±0.2 1.3±0.1 iPrAuCl (7) 0.8±0.1 2.6±0.6 0.9±0.4 1.2±0.3 0.9±0.2 iPrAuSR (8) 2.1±0.3 2.1±0.5 1.4±0.3 2.9±0.6 2.8±0.3 iPr(SO 3Na)AuCl (15) 63.2±5.3 76.8±8.3 66.5±5.2 43.3±3.2 59.7±6.2 CDDP 2.2±1.0 18.8±2.1 15.3±2.6 9.1±2.2 - OXP 1.5±0.2 8.2±1.6 1.2±0.4 1.3±0.4 -

Le proprietà citotossiche di questi complessi, insieme a quelle dio cisplatino (CDDP) e oxaliplatino (OXP) sono stati determinati in accordo a protocolli stabiliti in letteratura, dopo 72 ore di esposizione, su tre esperimenti indipendenti. Il panel di linee cellulari ha incluso le seguenti linee cellulari tumorali umane: 2008 (carcinoma ovarico), PSN1 (adenocarcinoma pancreatico), HCT-15 (carcinoma del colon), LoVo (carcinoma del colon) e la sottolinea multifarmaco resistente LoVo MDR.

I complessi di oro hanno mostrato un elevato profilo di citotossicità con IC50 nel range del micro molare (da 0.6 a 2.9 μM) su tutte le linee sottoposte ai test ad eccezione di 15, che ha mostrato valori di IC50 tra 43.3 e 76.8 μM.

In particolare i complessi 3, 7 e 8 mostrano valori di IC50 migliori rispetto al farmaco cisplatino e rispetto all’oxaliplatino mostrano valori di citotossicità comparabili.

Cercando di correlare i dati di citotossicità ottenuti con i valori di LogP trovati per ciascun composto, si può notare come i complessi più attivi della serie di oro (3, 7, e 8) sono

Tabella 3.7. Valori di IC50 dei complessi di oro. Le cellule ((3-5)·103 mL-1) sono state esposte per 72h con

soluzioni del complesso a differente concentrazione. La citotossicità è stata attestata tramite MTT test. I valori sono stati calcolati con il modello logistico a quattro parametri (P < 0.05).

Risultati e discussione 68 anche quelli che possiedono lipofilicità più elevata (logP compreso tra 1.32 e 0.90) mentre il complesso 15, il più idrofilico (logP = -0.79) della serie, mostra anche effetti antiproliferativi minori rispetto agli altri della serie. È possibile che questa pronunciata citotossicità riesca a favorire un più alto uptake cellulare rispetto al composto solfonato (15).

La struttura poco ingrombrata del complesso 3, dovuta alla presenza di semplici catene alchiliche legate agli atomi di azoto dell’anello imidazolico, può essere il motivo dei valori di citotossicità migliori rispetto a 8.

Il confronto tra 7 e 8 è in accordo con gli studi del gruppo di ricerca di Gabbiani e collaboratori,139 i quali suggerivano che i complessi NHC di Au(I) cloro sostituiti sono abbastanza stabili da raggiungere intatti i target cellulari senza incorrere in disattivazione. Difatti, contrariamente alle ipotesi fatte riguardo ad un possibile incremento della citotossicità in seguito alla glicoconiugazione dei complessi, 8 è risultato essere meno efficace rispetto all’analogo cloro derivato 7 su tutte le linee sottoposte ai test.

Considerando l’attività citotossica dei complessi della serie di oro, alla luce dei risultati ottenuti dalle titolazioni fluorimetriche (7, 8 e 15), si nota che il complesso coi valori di IC50 migliori (7) è l’unico di cui si possa affermare, con una certa sicurezza, che interagisca con la BSA attraverso la formazione di un legame covalente tra un sito attivo e il centro metallico.

Passo successivo sarà quello di selezionare linee cellulari che presentino recettori del glucosio sovra espressi per vedere se in questo caso i glicoderivati possano avere un effetto antiproliferativo maggiore rispetto agli analoghi alogeno derivati.

I test sui composti NHC di Cu(I) sintetizzati sono al momento ancora in corso, ma sembra che per alcuni di esse stiano emergendo interessanti profili di citotossicità.

Conclusione 69

4. Conclusione

Con il presente progetto di tesi, è stata progettata, preparata e caratterizzata una serie di complessi carbenici N-eterociclici di Au(I) e Cu(I) da testare come possibili agenti antitumorali. Tutte le sintesi sono state condotte con buone rese ed è stato confermato l’utilizzo di agenti transmetallanti a base di argento come la via migliore per ottenere NHC di Cu(I) e Au(I). I complessi sono stati caratterizzati con spettroscopia NMR (1H e 13C), UV-Vis e IR e la struttura di iPrCuBr è stata confermata tramite studi di difrattometria a raggi-x.

Inoltre, per tutti i composti è stato studiato il comportamento in soluzione. Tutti i composti hanno mostrato una buona stabilità nei mezzi fisiologici senza evidenza di distacco del legante NHC anche per lunghi tempi di osservazione o per reazione con GSH. Inoltre, test condotti tramite UV-Vis e 1H NMR hanno mostrato l’inerzia dei carbeni tioglucosidici nei confronti del glutatione e, al contrario, la reattività dei derivati di cloro nei confronti del gruppo tiolico del metabolita.

Sui composti NHC di Au(I) è stato effettuato un primo screening della loro attività antiproliferativa su un piccolo panel di linee cellulari, in collaborazione con la Dr.ssa Gandin dell’Università di Padova. Tranne il complesso iPr(SO

3Na)AuCl, tutti gli altri complessi sottoposti ai test in vitro hanno dimostrato un’interessante attività citotossica nei confronti di tutte le linee tumorali testate, compresa la linea resistente LoVo MDR, con valori di IC50 nel range del basso micro molare, fino anche al sub-micromolare. Il composto iPrAuCl è quello che ha mostrato i migliori profili di attività antiproliferativa. La differenza tra la citotossicità di iPr(SO

3Na)AuCl e gli altri complessi di oro della serie potrebbe essere dovuta al fatto che questo presenta il più basso valore di lipofilicità ed un’alta polarità conferita dai gruppi solfonato carichi che gli rendono probabilmente più difficile il passaggio attraverso la membrana cellulare e quindi il suo ingresso nella cellula. Infine, sono stati selezionati tre complessi di oro e uno di rame e su questi è stata effettuata una preliminare indagine riguardante la loro interazione con proteine. Il complesso di rame iPrCuSR è stato trovato instabile con la temperatura (sopra i 35 °C) e quindi è risultato non idoneo a proseguire i test. I tre complessi di oro, invece, si sono mostrati stabili fino a 45°C in ambiente fisiologico. Inoltre, uno di essi (7) forma dei legami stabili tra il centro metallico e un sito attivo della BSA, probabilmente un residuo

Conclusione 70 cisteinico, in un addotto stabile fino a 45 °C. I complessi (8) e (15) sembrano non interagire allo stesso modo, forse per la instabilità dell’addotto BSA/complesso sopra la temperatura ambientale oppure per la cinetica lenta della formazione dello stesso. Per avere una visiona chiara del fenomeno, gli studi di interazione qui affrontati avranno bisogno di essere integrati con ulteriori tecniche che permettano di migliorare la robustezza dei dati in nostro possesso.

Ulteriori studi potrebbero fornire chiarimenti sul meccanismo di azione dei complessi N- eterociclici. Sono già in programma, con la Dr. Gandin, studi per valutare l’inibizione della tioredossina reduttasi da parte dei complessi di oro. Inoltre, studi di interazione volti a valutare le interazioni con DNA saranno possibili attraverso tecniche fluorimetriche e viscosimetriche.

Parte sperimentale 71

5. Parte sperimentale

5.1 Solventi e reattivi

Tutti i solventi (DMSO, CH2Cl2, MeOH, EtOH, Acetone, Et2O, EtOAc, n-esano, toluene, CH3CN) sono stati acquistati dalla Sigma-Aldritch.

I reagenti 2-6 diisopripilanilina (tech. 90%), CuBr (98%), (Me2S)CuBr (99%), H2SO4 (95- 97%, ACS reagent), HCl (36%), gliossale (soluzione al 40% in H2O), TMSCL (≥98%), NaOH (>86%) sono stati acquistati dalla Sigma-Aldritch e utilizzati tal quali.

Il L-glutatione ridotto (98+%) e il 1-tio-β-D-glucosio tetra acetato (98+%) sono stati acquistati dalla Alfa Aesar e utilizzati tal quali.

I reagenti CH3COOH (glaciale), NaCl, NaHCO3 sono stati acquistati dalla J. T. Baker e utilizzati tal quali.

L’1-ottanolo (>99.5%, GC) è stato acquistato dalla Fluka e utilizzato tal quale. Il sali K2CO3 (99%) è stato acquistato dalla Carlo Erba e utilizzato tal quale. La celite è stata acquistata dalla Macherey-Nagel.

(Me2S)AuCl, p-formaldeide, Ag2O sono stati trovati in laboratorio pronti all’uso.

I solventi deuterati CDCl3 e DMSO-d6 (99.8% D) sono stati acquistati, rispettivamente, dalla Cambridge Isotope Laboratories, Inc. e VWR Chemicals.

BSA (bovine serum albumine) è stata fornita dalla Sigma-Aldrich in forma liofilizzata. Le soluzioni stock sono state preparate dissolvendo quantità note di solido in H2O bidistillata in presenza di NaCac 2.5·10-3 M, a pH 7.2. Le concentrazioni sono state controllate spettrofotometricamente e il pH attraverso pHmetro.

5.2 Strumentazione

Gli spettri 1H e 13C NMR sono stati effettuati con uno Spettrometro Varian Gemini 200 BB usando DMSO-d6 e CDCl3 come solventi. I chemical shift sono riportati in ppm rispetto al TMS.

Gli spettri UV-Vis sono stati acquisiti con uno spettrofotometro Agilent Cary 60 usando cuvette in quarzo da 1 mL con cammino ottico di 1 cm. Per valutare la stabilità nel tempo

Parte sperimentale 72 dei complessi in soluzione sono stati registrati spettri di assorbimento nel range di lunghezze d’onda tra 200 e 800 nm ogni 30 minuti per ventiquattro ore.

Gli spettri FT-IR sono stati registrati con uno spettrometro Perkin-Elmer Spectrum One. Le titolazioni fluorimetriche sono state effettuate utilizzando uno spettrofluorimetro Perkin-Elmer LS 55 usando cuvette in quarzo da 0.5 ml con 1 cm di cammino ottico. Sono stati registrati spettri di fluorescenza della BSA prima dell’aggiunta di quencher e dopo ogni aggiunta, nel range di lunghezze d’onda tra 250 e 500 nm.

5.3 Sintesi di (1-butyl-3-methyl)-imidazol-2-ylidene-silver(I)-

chloride (1)

In uno Schlenk da 25 ml, contenente 205 mg (1.17 mmol) di Ag2O, sono stati introdotti 207 mg (0.89 mmol) di BMIm·HCl disciolti in 5 ml di CH2Cl2 e la miscela è stata lasciata in agitazione per una notte protetta dalla luce. L’Ag2O in eccesso è stato rimosso mediante filtrazione su celite ed il filtrato è stato portato a secco, ottenendo 271 mg (0.97 mmol) di 1 sotto forma di olio incolore (resa: 83%).

1H NMR (200 MHz, CDCl 3) δ (ppm) 6.96 (s, 2H), 4.07 (t, J = 7.3 Hz, 2H), 3.81 (s, 3H), 1.78 (quintetto, J = 7.3 Hz, 2H), 1.33 (sestetto, J = 7.3 Hz, 2H), 0.94 (t, J = 7.2 Hz, 3H). 13C NMR (75 MHz, CDCl 3) δ (ppm) 179.7 (C carbenico); 121.8, 119.5 (C imidazolici); 50.0 (NCH2CH2CH2CH3); 36.8 (NCH3); 32.3 (NCH2CH2CH2CH3); 18.5 (NCH2CH2CH2CH3); 12.5 (NCH2CH2CH2CH3). 5.4 Sintesi di (1-butyl-3-methyl)-imidazol-2-ylidene-Gold(I)- chloride (2)

In uno Schlenk da 10 ml sono stati introdotti 125 mg (0.44 mmol) di 1 disciolti in 2 ml di CH2Cl2. Successivamente è stata aggiunta una soluzione di 130 mg (0.44 mmol) di (Me2S)AuCl disciolti in 3 ml di CH2Cl2 ed è stata osservata la comparsa di un precipitato bianco. Dopo 2 ore di agitazione, la soluzione è stata filtrata su celite e portata a secco a pressione ridotta. Sono stati recuperati 119 mg (0.32 mmol) di un solido incolore (resa: 72%).

Parte sperimentale 73 1H NMR (200 MHz, CDCl 3) δ (ppm) 6.93 (s, 2H), 4.15 (t, J = 7.2 Hz, 2H), 3.82 (s, 3H), 1.81 (quintetto, J = 7.3 Hz, 2H), 1.35 (sestetto, J = 7.3 Hz, 2H), 0.94 (t, J = 7.4 Hz, 3H). 13C NMR (200 MHz, CDCl 3) δ (ppm) 171.9 (C carbenico); 121.3, 120.9 (C imidazolici); 50.7 (NCH2CH2CH2CH3); 37.4 (NCH3); 33.0 (NCH2CH2CH2CH3); 19.7 (NCH2CH2CH2CH3); 13.8 (NCH2CH2CH2CH3). IR (stato solido): ν (cm−1) 3152 (w), 3122 (w), 2869 (m), 1599, 1564 (w), 1465 (w), 1406 (w), 1368 (w), 1230 (s), 1200 (m), 752 (w). 5.5 Sintesi di 1-thio-β-D-glucose-(3,4,5,6)-tetracetate-(1-butyl-3- methyl)-imidazol-2-ylidene-Gold(I) (3)

In uno Schlenk da 10 ml sono stati introdotti 51 mg (0.36 mmol) di K2CO3 e una soluzione contenente 100 mg (0.28 mmol) di 1-tioglucosio-(3,4,5,6)-tetracetato disciolti in 3 ml di CH2Cl2. A questa miscela è stata aggiunta una soluzione contenente 104 mg (0.28 mmol) di 2 in 2 ml di CH2Cl2; la miscela così ottenuta è stata lasciata in agitazione per una notte. La miscela è stata quindi filtrata e la soluzione risultante concentrata fino ad un volume di 1 ml. Dopo aggiunta di 4 ml di n-esano si è osservata la precipitazione di un solido bianco. La miscela è stata filtrata e il prodotto lavato con 2x2 ml di n-esano. Sono stati ottenuti 185 mg (0.26 mmol) di 3 (resa: 93%). 1H-NMR (200 MHz, CDCl 3) δ (ppm) 6.89 (d, J: 2 Hz; 2H; H1, H1’); 5.13-5.06 (m, 4H; H-glucosio); 4.28-4.06 (m, 4H; H3, H-glucosio) ; 3.84 (s, 3H; H2); 3.73 (m, 1H; H-glucosio); 2.08, 2.03, 2.00, 1.97 (s, 12H; H7-10); 1.84 (quintetto, J: 7.3 Hz, 2H; H4); 1.36 (sestetto, J: 7.3 Hz, 2H; H5); 0.96 (t, J: 7.4 Hz, 3H; H6). 13C NMR (200 MHz, CDCl 3) δ (ppm) 183.7 (C carbenico); 170.5, 170.1, 169.5, 169.4 (C=O); 122.7, 120.4 (C1, C1’); 83.0 (C7); 77.5 (C8); 75.7 (C11); 74.4 (C9); 69.1 (C10); 63.0 (C12); 50.4 (C3); 38.1 (C2); 33.2 (C7); 21.2, 20.8, 20.7, 20.6 (C13, C14, C15, C16); 19.7 (C5); 13.7 (C6).

Parte sperimentale 74 IR (stato solido): ν (cm-1 ) 2962 (w-m); 2916 (w); 2870 (vw); 1744 (m); 1567 (vw); 1469 (w); 1412(w); 1258 (s); 1220 (m); 1086 (s); 1016 (vs); 911 (w-m); 865 (w-m); 795 (vs); 734 (w-m); 680 (w-m). 5.6 Sintesi di N,N-bis(2,6-diisopropylphenyl)ethane-1,2-diimine (4)

In un pallone da 100 ml sono stati introdotti 1,05 ml di 2,6-diisopropilanilina (d = 0.94 g/mL, 5 mmol), 15 ml di MeOH e 5 µl di CH3COOH glaciale; la soluzione è stata posta in agitazione e successivamente sono stati introdotti 0.28 ml (2.5 mmol) di una soluzione di gliossale al 40% in H2O. Dopo circa venti minuti si è osservata la comparsa di un precipitato giallo. La miscela è stata lasciata in agitazione a temperatura ambiente per dieci ore, quindi il prodotto è stato recuperato tramite filtrazione, lavato con 15 ml di MeOH e seccato a pressione ridotta. Sono stati ottenenuti 0.961 g (resa: 59%) di un solido giallo. 1H NMR (200 MHz, CDCl 3) δ (ppm) 8.13 (s, 2H), 7.34-7.02 (m, 6H), 2.98 (settetto, J = 6.8 Hz; 4H), 1.21 (d, 24H, J = 6.8 Hz). 5.7 Sintesi di 1,3-bis-(2,6-diisopropylphenyl)-imidazol-2- ylidene·HCl (5)

In un pallone da 100 ml contenente 15 ml di EtOAc sono stati introdotti 0.638 g (1.69 mmol) di 4 e 0.052 g (1.70 mmol) di paraformaldeide; in seguito la soluzione è stata scaldata a 70 °C. Mantenendo in agitazione, sono stati introdotti 0.186 g (1.71 mmol) di TMSCl. Si è osservata la quasi immediata comparsa di un precipitato incolore che, dopo due ore, è stato filtrato e lavato con 8 ml di EtOAc e 4 ml di Et2O. Sono stati recuperati 0.655 mg di un solido incolore (resa: 91%).

1H NMR (200 MHz, CDCl

3) δ (ppm) 10.06 (s, 1H; H2), 8.15 (s, 2H; H1, H1’), 7.59 (t, J = 7.8 Hz; 2H; H3), 7.37 (d, J = 7.8 Hz, 4H; H4, H4’), 2.47 (settetto, J = 7.0 Hz; 4H; H6), 1.30 (d, J = 7.0 Hz, 12H; H7, H7’), 1.25 (d, J = 7.0 Hz, 12H; H5, H5’).

Parte sperimentale 75

5.8 Sintesi di (1,3-bis-(2,6-diiso-propylphenyl)-imidazol-2-

ylidene)-silver(I)-chloride (6)

In uno Schlenk da 25 ml sono stati introdotti 28.0 mg (0.12 mmol) di Ag2O, 81.0 mg (0.19 mmol) di 5 e 8 ml di CH2Cl2. La miscela è stata lasciata in agitazione per una notte e, in seguito, è stata filtrata su celite. La soluzione è stata concentrata fino ad un volume di 1 ml e sono stati aggiunti 4 ml di n-esano. Il precipitato formatosi è stato filtrato e portato a secco. Sono stati ottenuti 101 mg di un solido incolore (resa: 99%).

1H NMR (200 MHz, CDCl 3) δ (ppm) 7.51 (t, J = 7.9 Hz; 2H), 7.30 (d, J = 7.9 Hz; 4H), 7.21 (d, J = 1.5 Hz; 2H), 2.54 (settetto, J = 6.9 HZ; 4H), 1.28 (d, J = 6.9 Hz, 12H), 1.23 (d, J = 6.9 Hz, 12H). 5.9 Sintesi di (1,3-bis-(2,6-diiso-propylphenyl)-imidazol-2- ylidene)-gold(I)-chloride (7)

In uno Schlenk da 10 ml sono stati introdotti 53.0 mg (0.09 mmol) di 6 e 3 ml di CH2Cl2. Successivamente sono stati aggiunti 29 mg (0.09 mmol) di (Me2S)AuCl. Si è osservata la immediata comparsa di un solido incolore. La miscela è stata filtrata e concentrata fino ad un volume di 1 ml. Per aggiunta di 4 ml di n-esano si è osservata la precipitazione di un solido incolore che è stato filtrato e seccato sotto vuoto. Sono stati ottenuti 52.0 mg di 7 (resa: 83%). 1H NMR (200 MHz, CDCl 3) δ (ppm) 7.51 (t, J = 8.2 Hz; 2H), 7.29 (d, J = 8.2 Hz; 4H), 7.17 (s, 2H), 2.57 (settetto, J = 6.9 HZ; 4H), 1.35 (d, J = 6.9 Hz, 12H), 1.23 (d, J = 6.9 Hz, 12H). 13C NMR (200 MHz, CDCl 3) δ (ppm): δ 175.5 (C Carbenico), 145.6, 134.0, 130.7, 124.3 (C arilici), 123.1 (C imidazolici), 28.8 (CH3CHCH3), 24.4, 24.0 (CH3CHCH3). IR (stato solido): ν (cm-1 ) 3163 (w), 3139 (w), 2965 (s), 2926 (m), 2869 (m), 1591 (w), 1548 (w), 1469 (s), 1455 (s), 1406 (m), 1384 (m), 1364 (m), 1327 (m), 1306 (w), 1273 (w), 1255 (w), 1211 (w), 1177 (w), 1114 (w), 1101 (m), 1074 (m), 1058 (m).

Parte sperimentale 76

5.10 Sintesi di 1-thio-β-D-glucose-tetraacetate-(1,3-bis-(2,6-diiso- propylphenyl)-imidazol-2-ylidene)-gold(I) (8)

In uno Schlenk da 25 ml, contenente una miscela di 30 mg (0.08 mmol) di 1-tio-β-D- glucosiotetracetato e 120 mg (0.85 mmol) di K2CO3 in 8 ml di CH2Cl2 sono stati aggiunti 52 mg (0.08 mmol) di 7 disciolti in 2 ml di CH2Cl2. La miscela è stata lasciata in agitazione per una notte, quindi filtrata e concentrata fino ad un volume di 1 ml. Il prodotto 8 è stato ottenuto come solido incolore mediante precipitazione con 3 ml di n-esano. Dopo essiccamento con pompa meccanica sono stati ottenuti 64.0 mg (resa: 80%).

1H NMR (200 MHz, CDCl 3) δ (ppm) 7.53 (t, J = 8 Hz; 2H; H2, H4), 7.32, 7.31 (d, J = 8 Hz, 4H; H3, H3’, H5’,H5), 7.15 (s, 2H; H1, H1’), 4.95 (t, J: 8 Hz, 1H; H21), 4.76-4.36 (m, 3H; H20), 4.02- 3.78 (m, 2H; H19,H18), 3.43–3.31 (m, 1H; H22), 2.60, 2.59 (settetto, J: 6 HZ; 4H; H6, H8,H10,H12), , 2.06, 2.02, 1.96, 1.83 (s, 4H; H14- 17), 1.38 (d, J: 8 Hz, 6H; H7, H13’), 1.34 (d, J: 8 Hz, 6H; H7’, H13), 1.23 (d, J: 8 Hz, 6H; H9, H11), 1.19 (d, J: 8 Hz, 6H; H9’, H11’), . 13C NMR (200 MHz, CDCl 3) δ (ppm) 186.4 ( C carbenico), 171.0, 170.4, 169.6, 169.2 (C=O), 145.9, 145.8, 134.2, 130.7 (C arilici), 124.3, 122.9 (C1, C1’), 82.7 (C18), 77.3 (C19), 75.2 (C22), 74.4 (C20), 69.7 (C21), 63.8 (C23), 29.0 (C6, C8, C10, C12) , 24.6, 24.3 (C isopropilici), 21.1, 21.0 (C17, C14), 20.9 (C15, C16). IR (stato solido): ν (cm-1 ) 3172 (w), 2963 (m), 2865 (w), 1746 (s), 1643 (w), 1592 (w), 1570 (w), 1498 (m), 1470 (m),1418 (w), 1363 (m), 1328 (w), 1251 (s), 1227 (s), 1162 (w), 1097 (w), 1059 (m), 1034 (m), 1012 (m), 949 (w), 937 (w), 916 (w), 805 (m), 758 (m), 736 (m), 699 (w). 5.11 Sintesi di 1,3-bis-(2,6-diiso-propylphenyl)-imidazol-2- ylidene-copper(I)-bromide (9)

In uno Schlenk da 25 ml è stata introdotta una soluzione contenente 100 mg (0.235 mmol) di 4 in 5 ml di CH2Cl2. Successivamente sono stati introdotti 24.0 mg (0.235 mmol)

6 N N 1 1' 2 3 3' 6 7 7' 9' 9 O OO O O O O O O 4 5' 5 8 10 11 11' 12 13 13' 14 15 16 17 23 22 21 20 19 18 Au S

Parte sperimentale 77 di CuBr e 27.0 mg (0.235 mmol) di tBuOK. La miscela risultante è stata lasciata in agitazione per una notte, in seguito filtrata su celite. Il filtrato è stato concentrato fino ad un volume di 1 ml e, per aggiunta di 5 ml di n-esano, si è osservata la precipitazione di un solido incolore, il quale è stato filtrato e seccato sotto vuoto. Sono stati ottenuti 79.0 mg di 9 (resa: 63%). 1H NMR (200 MHz, CDCl 3) δ (ppm) 7.47 (t, J = 7.7 Hz; 2H), 7.30 (d, J = 7.7 Hz, 4H), 7.13 (s, 2H), 2.56 (settetto, J = 6.8 HZ; 4H), 1.31 (d, J = 6.8 Hz, 12H), 1.23 (d, J = 6.8 Hz, 12H). 13C NMR (200 MHz, CDCl 3) δ (ppm) 181.4 (C carbenico), 145.6, 134.3, 130.6, 124.2 (C arilici), 123.1 (C imidazolici), 28.7 (CH3CHCH3), 24.8, 23.9 (CH3CHCH3). IR (stato solido): ν (cm-1 ) 3075 (w), 3022 (w), 2955 (s), 2927 (m), 2869 (m), 2115 (w), 1593 (w), 1545 (m), 1468 (s), 1456 (s), 1407 (m), 1385 (m), 1366 (m), 1328 (m), 1309 (w), 1278 (w), 1201 (m), 1181 (m), 1104 (m), 1076 (m), 1059 (s), 936 (m), 873 (w), 807 (s), 762 (s), 756 (s), 742 (s), 699 (m), 680 (m). 5.12 Sintesi di 1-thio-β-D-glucose-tetraacetate-(1,3-bis-(2,6-diiso- propylphenyl)-imidazol-2-ylidene)-copper(I) (10)

In uno Schlenk da 25 ml, sono stati introdotti 63 mg (0.17 mmol) di 1-tio-β-D- glucosiotetraacetato, 90.2 mg (0.65 mmol) di K2CO3 in 8 ml di CH2Cl2. A questa miscela sono stati aggiunti 92.0 mg (0.17 mmol) di 9 disciolti in 2 ml di CH2Cl2. La miscela risultante è stata lasciata in agitazione per una notte, quindi filtrata e concentrata fino ad un volume di 1 ml. Sono stati aggiunti 5 ml di n-esano ed è precipitato un solido bianco che è stato filtrato e seccato sotto vuoto. Sono stati recuperati 78.7 mg (resa: 68%).

1H NMR (200 MHz, CDCl 3) δ (ppm) 7.53 (t, J = 7.7 Hz, 2H; H2, H4), 7.33 (d, J = 7.7 Hz, 4H; H3, H3’, H5, H5’), 7.17 (s, 2H; H1, H1’), 4.87, 4.74 (t, J = 9.3 Hz, 2H; H20, H21), 4.42 (t, J = 9.3 Hz, 1H; H19), 4.10 (d, J = 9.5 Hz, 1H; H18), 3.95 (dd, J = 12.0, 5.2 Hz, 1H; H23), 3.81 (dd, J2 = 12.0, J3 = 2.8 Hz, 1H; H23), 3.43 – 3.17 (m, 1H; H22), 2.60 (settetto, J = 6.8 HZ; 2H; H8, H10, H6, H12), 2.05, 2.02, 1.96, 1.88 (s, 4H; H14-17), 1.32 (d, J

Parte sperimentale 78 = 6.8 Hz, 12H; H7, H7’, H13, H13’), 1.23 (d, J = 6.8 Hz, 12H; H9, H9’, H11, H11’), . 13C NMR (200 MHz, CDCl 3) δ (ppm) 181.4 (C carbenico), 170.8, 170.2, 169.3, 169.1 (C=O), 145.7, 145.6, 134.4, 130.4 (C arilici), 124.1, 122.7 (C1, C1’), 81.6 (C18), 76.7 (C19), 74.9 (C22), 74.2 (C20), 69.5 (C21), 63.4 (C23), 28.7 (C6, C8, C10, C12), 24.8, 23.9 (C isopropilici), 20.9(C17, C14), 20.8, 20.7 (C15, C16). IR (stato solido): ν (cm-1 ) 2964 (w), 2864 (w), 1747 (s), 1554 (w), 1470 (m), 1409 (w), 1364 (m), 1327 (w), 1257 (s), 1229 (s), 1099 (m), 1058 (m), 1034 (m), 1005 (m), 948 8w) 936 (w), 915 (w), 806 (m), 759 (m), 736 (m), 695 (w). 5.13 Sintesi di 4-sodiumsulfate-2,6-diisopropylphenylaniline (11)

In un mortaio sono stati introdotti 2.5 ml di 2,6-diisopropilanilina (d = 0.94 g/mL , 0.012 mmol)e 300 µl di H2SO4 (1.84 g/ml, 0.012 mmol) osservando la formazione di un solido bianco, il quale è stato sgretolato accuratamente e scaldato a 190°C per 5h. In seguito sono stati aggiunti 20 ml di una soluzione 1.7 M di NaOH e la soluzione risultante è stata portata a riflusso per altre 1.5 h. La soluzione è stata filtrata a caldo e acidificata con HCl concentrato fino a pH ≈ 1, assistendo alla comparsa di un solido incolore. Il precipitato è stato filtrato, lavato con toluene (3x5ml) e acetone (3x5ml), quindi seccato sotto vuoto. Il solido incolore è stato sospeso in 25 ml di MeOH ed è stato aggiunto MeONa fino ad un pH di 8; la soluzione risultante è stata concentrata fino ad un volume di 1 ml e, con l’aggiunta di 20 ml di acetone, si è osservata la precipitazione di un solido incolore. Il solido è stato filtrato e lavato con acetone (3·5ml), ottenendo 2.72 g di 11 (resa: 81 %). 1H NMR (200 MHz, DMSO-d6) δ (ppm) 7.18 (s, 2H), 3.01(settetto, J = 6.9 Hz, 2H), 1.14 (d, J = 6.9 Hz, 12H).

5.14 Sintesi di N,N-bis(4-sodiumsulfate-2,6-

diisopropylphenyl)ethane-1,2-diimine(12)

In uno Schlenk da 50 ml sono stati introdotti 2.5 ml di EtOH e 2.7 g di 11 (0.01 mmol). Alla soluzione sono stati aggiunti 0.720 g 2,3-diidrossi-1,4-diossano (0.006 mmol) in 2.5 ml di EtOH e 100 µL di CH3COOH (d = 1.05 g/ml, 1.75·10-3 mmol). Dopo circa trenta minuti si è osservata la comparsa di un solido giallo. Dopo una notte in agitazione la miscela è stata

Parte sperimentale 79 filtrata, il precipitato lavato con EtOH freddo (3x5 ml) e portato a secco. Sono stati ottenuti 2.3 g di 12 (resa: 75 %).

1H NMR (200 MHz, DMSO-d6) δ (ppm) 8.14 (s, 2H), 7.42 (s, 4H), 2.85 (settetto, J = 6.9 Hz, 4H), 1.14 (d, J = 6.9 Hz, 12H)

5.15 Sintesi di 1,3-bis-(4-sodiumsulfate-2,6-diisopropylphenyl)- imidazol-2-ylidene·HCl (13)

In uno Schlenk da 50 ml sono stati introdotti 10 ml di DMSO, 2.3 g (4 mmol) di 12 e 0.12 g di p-formaldeide (4 mmol); alla soluzione così ottenuta sono stati aggiunti 507 µl di TMSCl (4 mmol) ed è stata lasciata in agitazione per 2 giorni a temperatura ambiente. La soluzione è stata concentrata fino ad un Volume di 2 ml e, in seguito all’ aggiunta di 20 ml di toluene, si è osservata la precipitazione di un solido giallo chiaro. Questo è stato filtrato e seccato sotto vuoto. Sono stati ottenuti 2.4 g di 13 (resa = 97 %).

1H NMR (200 MHz, DMSO-d6) δ (ppm) 10.20 (s, 1H); 8.55 (s, 2H); 7.66 (s, 4H); 2.35 (settetto, J = 7.0 Hz, 4H); 1.25 (d, J = 7.0 Hz, 12H); 1.15 (d, J = 7.0 Hz, 12H).

5.16 Sintesi di (1,3-bis-(4-sodiumsulfate-2,6-diiso-propylphenyl)- imidazol-2-ylidene)-silver(I) (14)

In uno Schlenk da 10 ml sono stati inseriti 76.3 mg (0.13 mmol) di 13, 20.0 mg (0.08 mmol) di Ag2O e 2 ml di H2O deionizzata. Dopo 2 h di agitazione alla miscela sono stati aggiunti 20.0 mg di NaCl e questa è stata lasciata in agitazione per una notte, quindi filtrata su celite. La soluzione è stata portata a secco e il solido recuperato. Sono stati ottenuti 78.4 mg di 14 sotto forma di un solido incolore (resa: 88%).

1H NMR (200 MHz, DMSO-d6) δ (ppm) 7.97 (s, 2H); 7.57 (s, 4H); 2.48 (settetto, J = 2.59 Hz, 4H); 1.18 (d, J = 2.62 Hz, 12H); 1.14 (d, J = 2.62 Hz, 12H). IR (stato solido): ν (cm-1 ) 3163 (w), 3140 (w), 2967 (s), 2926 (m), 2869 (w), 1589 (w), 1548 (w), 1469 (s), 1455 (s), 1406 (m), 1384 (m), 1364 (m), 1327 (m), 1306 (w), 1255 (w), 1211 (w), 1177 (w), 1114 (w), 1101 (m), 1074 (w), 1058 (m), 947 (w), 936 (m), 808 (s), 763 (s), 730 (s), 694 (m).

Parte sperimentale 80

5.17 Sintesi di (1,3-bis-(4-sodiumsulfate-2,6-diiso-propylphenyl)- imidazol-2-ylidene)-gold(I) (15)

In uno schlenk da 25 ml sono stati introdotti 30.2 mg di 14 (0.04 mmol), 12.6 mg di (Me2S)AuCl e 2.5 mg di NaCl. Sono stati aggiunti 0.5 ml di DMSO e la miscela è stata lasciata in agitazione per una notte. La miscela è stata centrifugata e filtrata su celite. Il solvente è stato rimosso e il prototto (15) è stato ottenuto sotto forma di solido bianco con una resa del 82%.

1H NMR (200 MHz, DMSO-d6) δ (ppm) 8.01 (s, 1H); 7.91 (s, 1H); 7.59 (s, 4H); 2.51 (settetto, 4H); 1.22 (t, J = 8 Hz). 13C NMR (200 MHz, DMSO-d6) δ (ppm) 172.6 (C carbenico), 149.6, 144.6 ,134.1, 124.1 (C arilici), 120.9 (C imidazolici), 28.3 (CH3CHCH3), 23.9, 23.3 (CH3CHCH3). IR (stato solido) ν (cm-1 ): 2963 (m), 1466 (m), 1416 (m), 1366 (w), 1191 (s), 1127 (m), 1071 (s), 1041 (s), 946 (m), 889 (m), 844 (m), 661 (s). 5.18 Sintesi di (1,3-bis-(4-sodiumsulfate-2,6-diiso-propylphenyl)- imidazol-2-ylidene)-copper(I) (16)

In uno Schlenk da 10 ml contenente 2 ml di MeOH sono stati introdotti 30.3 mg (0.05 mmol) di 14, 10.4 mg di (Me2S)CuBr (0.05 mmol) e 3.7 mg di NaCl (0.13 mmol). La miscela è stata lasciata in agitazione per una notte, quindi è stata filtrata e la soluzione ottenuta è stata concentrata fino ad un volume di 0.5 ml. Alla soluzione sono stati aggiunti 10 ml di Et2O e si è osservata la precipitazione di un solido. La miscela risultante è stata filtrata ed il precipitato è stato seccato sotto vuoto. Sono stati ottenuti 26.8 mg di 15 sotto forma di solido incolore con una resa del 87 %.

1H NMR (200 MHz, DMSO-d6) δ (ppm) 7.90 (s, 2H); 7.59 (s, 4H); 2.51 (settetto, 4H); 1.20 (d, J = 6 Hz, 12H). 13C NMR (200 MHz, DMSO-d6) δ (ppm) 178.1 (C carbenico), 149.5, 144.7, 134.3, 124.4 (C arilici), 120.9 (C imidazolici), 28.3 (CH3CHCH3), 24.3, 23.34 (CH3CHCH3). IR (stato solido): ν (cm-1 ) 2964 (m), 1464 (m), 1410 (w), 1366 (w), 1186 (s), 1125 (m), 1069(s), 1043 (s), 945 (m), 890 (m), 745 (w), 700 (w), 659 (w).

Parte sperimentale 81