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I sintomi di una società moribonda: il denaro, la morte di Dio, il sesso.

VII. CHIAVI DI LETTURA

VII. 2. I sintomi di una società moribonda: il denaro, la morte di Dio, il sesso.

Houellebecq in tutti i suoi romanzi ha sempre messo al centro del suo interesse la

società contemporanea, e, l'immagine che ne esce è quella di una società moribonda, divorata dal malessere e dalla depressione.

Ciò che ci balza agli occhi, fin dalle prime righe del romanzo è la descrizione che Houellebecq fa della società, di una società dove il denaro fa da padrone, e dove l'individuo compie ogni suo gesto sulla base del desiderio. Questo porta, inevitabilmente, alla morte delle relazioni sociali, che sono sacrificate in nome del profitto, del guadagno: Olga lascia Jed perché, per motivi di lavoro, deve trasferirsi in Russia, Houellebecq (personaggio) è assassinato in nome dei soldi, di un furto d'arte che vale settecentocinquanta mila euro. Sono coloro che hanno i soldi a determinare il valore degli oggetti, e talvolta delle persone. Jed Martin, in tutto questo risulta, come sempre, il personaggio "ingenuo" attraverso il quale si possono capire i meccanismi segreti del mercato. Alla fine del suo percorso artistico, dopo l'esposizione e la vendita di tutti suoi dipinti de La série des métiers, lui e il suo gallerista avranno guadagnato più di trenta milioni di euro. «Jed se leva, il se demandait quand il reverrait Franz, en même temps il prit conscience d'un seul coup qu'il était devenu un homme riche» (C&T, 203). E' evidente che ancora ci troviamo davanti ad una sorta di favola, favola che però ci aiuta a capire quanto il denaro sia fondamentale nella nostra società. Vige la legge della giungla: sopravvive solo il più forte, l'individuo evolutivamente più adatto alla propria situazione, ed in questo caso, sopravvive solo chi ha i soldi, chi riesce a inserirsi nell'ottica capitalista. Ma Houellebecq ci ricorda, con le sue frasi aspre e pungenti, che col denaro sì, puoi comprare tutto, anche le cose più miserabili, ma comunque non si comprerà mai la felicità.

L'uomo houellebecquiano è segnato dallo sconforto e dalla depressione. Uno dei motivi principali di questo désarroi è l'esclusione di Dio e di ogni divinità e credenza dal nostro sistema di pensiero. Ciò provoca il crollo della speranza, e, in molti casi, fa cadere nel baratro della depressione. Proprio la morte di Dio è ciò che spinge l'uomo al continuo desiderare, ad una vita infelice. Scrive l'autore in Approches du désarroi:

La mort de Dieu en Occident a constitué le prélude d'un formidable feuilleton métaphysique, qui se poursuit jusqu'à nos jours. [...] Le

christianisme réussissait ce coup de maître de combiner la croyance farouche de l'individu [...] avec la promesse de la participation éternelle à l'Etre absolu. Un fois le rêve évanoui, diverses tentatives furent faites pour promettre à l'individu un minimum d'être; pour concilier le rêve d'être qu'il portait en lui avec l'omniprésence obsédante du devenir. Toutes ces tentatives, jusqu'à présent, ont échoué, et le malheur a continué à s'étendre55. Sembra, insomma, che l'uomo contemporaneo abbia perso il sogno dell'immortalità dell'anima, il suo potere d'essere. Houellebecq vede nella pubblicità uno dei tentativi per uscire da questa situazione. La pubblicità ha lo scopo di suscitare il desiderio; incarna, anzi il desiderio stesso. I suoi metodi sono molto vicini a quelli della morale antica. Essa mette in scena un Super-io duro e terrificante, molto più spietato di qualsiasi altro imperativo mai esistito, che s'incolla all'individuo dicendogli «Tu dois désirer. Tu dois être désirable. Tu dois participer à la compétition, à la vie du monde. Si tu arrêtes, tu n'existes plus. Si tu restes en arrière, tu es mort»56. Negando ogni nozione d'eternità, rendendo l'individuo un fantoccio che obbedisce alle leggi del divenire, la pubblicità va a colmare il vuoto lasciato dalla morte di Dio. Essa ci rende liberi, e anzi in dovere di avvicinarci al mondo in maniera epidermica, superficiale; di preferire il desiderio d'essere all'essenza stessa. In realtà, anche la pubblicità è fallace. Non appena essa mostra i suoi limiti e s'incontra con esseri pensanti che non possono accettare un approccio di questo tipo alla realtà, le depressioni si moltiplicano e lo sconcerto aumenta. La pubblicità continua, tuttavia, a costruire le infrastrutture della ricezione dei suoi messaggi; a sviluppare dei mezzi di comunicazione per coloro che non hanno più nulla da dire e dei mezzi di trasporto per coloro che non sanno più dove andare perché non hanno nessun luogo in cui andare; a facilitare, insomma, le possibilità d'interazione anche tra coloro che non hanno più voglia né capacità di relazionarsi col prossimo. Riducendo l'individuo al desiderio, la pubblicità può comunque garantirgli di vedere realizzate almeno in parte le proprie aspirazioni. In questo senso la pubblicità, secondo Houellebecq, è il nuovo dio del mondo contemporaneo.

La carte et le territoire è continuamente segnato da marche di prodotti di ogni tipo, da nomi di supermercati, cibi, articoli di vario genere. Anche questa è pubblicità e

55 M. Houellebecq, Interventions 2, traces, cit., p. 41. 56 M. Houellebecq, Interventions 2, traces, cit., p. 41.

Houellebecq lo sa. Il suo, a mio parere, non è solo uno sforzo di realismo totale, ma il voler rimarcare l'importanza della pubblicità nella vita quotidiana.

In tutto questo, Houellebecq denuncia la mancanza di spiritualità della società occidentale contemporanea ma critica anche in maniera aspra ogni comunità religiosa, o meglio la Chiesa intesa come istituzione. Non c'è vera soluzione al problema in Houellebecq, insomma. L'uomo moderno, con la perdita di ogni forma di valore morale, uomo ridotto a solo desiderio, è sempre destinato al désarroi. Ma uno dei punti cruciali dell'opera di Houellebecq, e del nostro testo, è la posizione della sessualità nella società. La società contemporanea si trova di fronte a una sessualità anch'essa moribonda e malsana, e i personaggi de La carte et le territoire la incarnano perfettamente. Jed, come altri protagonisti dei romanzi precedenti di Houellebecq, riesce perfettamente a intessere delle relazioni sessuali ma non amorose, frequenta prostitute ma non appena ha la possibilità di un amore lo lascia scappare. Houellebecq (personaggio) frequenta dei bordelli in Tailandia, l'ispettore Jasselin è impotente sessualmente, Olga e Jed quando s'incontrano dopo dieci anni sono incapaci di fare sesso. Insomma, la sessualità è punto focale dell'opera di Houellebecq, e ancor più è la sconfitta della sessualità che preoccupa l'autore. Il sesso, che appartiene alla sfera più intima dell'individuo, è esangue e causa tristezza e malinconia. Esso è il simbolo, in scala individuale, di una società in declino nel suo insieme. Secondo Stara, che ha analizzato a fondo l'opera di Houellebecq e nella fattispecie Plateforme, il sesso è veicolo di certi valori legati alle funzioni biologiche, animalesche, istintuali dell'uomo, di valori talvolta stranianti rispetto alla società contemporanea:

Il sesso è un sistema di dominio, di controllo, di emarginazione; può trasformarsi nello strumento di un nuovo razzismo su base planetaria, nel terreno di un ennesimo scontro tra colonizzati e colonizzatori; può essere degradante, distruttivo, osceno; ma nello stesso tempo, è un sistema nel quale non si è totalmente azzerata la possibilità di far rientrare in gioco anche valori devianti, che a esso coniugano appunto l'amore, l'offerta di sé, un'etica altruista, ossia quanto c'è di più ingiustificabile nei termini di un'economia, o meglio, di un'intera società di mercato57.

contemporanea, dove il denaro è imperatore, dove il soldo è il mediatore universale delle relazioni interpersonali, il denominatore comune di ogni cosa. Il denaro, così astratto e autoreferenziale, si oppone alla carne, materializzazione della sessualità e del desiderio, eppure i due soggetti risultano così intrinsecamente legati. Oggi, purtroppo, il sesso passa attraverso il denaro: la prostituzione, il turismo sessuale, e, in maniera meno esplicita ma altrettanto inquietate, le relazioni sessuali in genere, travestite da relazioni amorose, in realtà si basano, spesso, solo su questioni economiche, e la loro fine può esser tranquillamente, e con leggerezza, determinata da strategie di mercato e non da questioni sentimentali.