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IL SISTEMA DELLE LICENZE UEFA

CAPITOLO 2: IL FINANCIAL FAIR PLAY

2.2. IL FAIR PLAY FINANZIARIO, UNA POSSIBILE SOLUZIONE

2.2.5. IL SISTEMA DELLE LICENZE UEFA

Per la UEFA, il sistema di rilascio delle licenze ai club, rappresenta un punto chiave per aumentare la credibilità del calcio europeo. Questo nuovo modello è stato introdotto all’inizio della stagione sportiva 2004/2005, con l’obbiettivo di incoraggiare i club europei, ad andare

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oltre agli obbiettivi di breve termine, considerando per la prima volta anche quelli di lungo termine, al fine di attuare una crescita sana e sostenibile per l’intero mondo sportivo. Il Financial Fair Play come tutti lo conosciamo oggi si inserisce proprio in questo sistema di licenze, al fine di incentivare, promuovere e realizzare gli obbiettivi di sostentamento economico e autosufficienza dei club.

L’UEFA Club Licensing, consiste quindi in un sistema di licenze annuali rilasciate da appositi organi nazionali (definiti come licensor). Tale meccanismo è regolamentato in un folto gruppo di articoli (4-52) contenuto nel documento “Uefa Club Licensing and Financial Fair Play Regulations”, pubblicato dall’organo di governo del calcio europeo sul proprio portale web (ultima edizione 2012). La disciplina regolamentare prevede una serie di standard qualitativi ben definiti, che un club è chiamato a rispettare per poter ottenere l’accesso alle competizioni UEFA. Tuttavia prima di comprendere la tipologia di criteri richiesti per l’ottenimento della licenza, occorre definire una serie di obbiettivi che sono alla base di questo sistema. In particolare essi riguardano:

 la promozione e la continua crescita degli standard del calcio europeo;  l’assoluta priorità nella formazione e nell’educazione dei giovani calciatori;

 assicurarsi che i club abbiano un adeguato livello di organizzazione interna e di management;

 adattare le strutture sportive per fornire ai giocatori, spettatori e media, un adeguato livello di comfort e sicurezza;

 proteggere l’integrità e il normale svolgimento delle competizioni UEFA (evitando così l’esclusione di squadre, modifiche nei sorteggi, ecc.);

 promuovere lo sviluppo della definizione di alcuni valori di riferimento dal punto di vista finanziario, sportivo, personale, amministrativo ed infrastrutturale, criteri universalmente riconosciuti nel medesimo modo in tutta Europa.

Alla luce degli obbiettivi del sistema delle licenze UEFA, negli articoli indicati in precedenza vengono individuati alcuni criteri una società è tenuta a rispettare. Essi sono distinti in cinque categorie:

 criteri sportivi (artt. 17 e ss.);  criteri infrastrutturali (artt. 24 ss.);  criteri organizzativi (artt. 27 ss.);  criteri legali (artt. 43 ss.)

 criteri economico - finanziari (artt. 46 bis e ss.)

I criteri di ciascuna categoria vengono a loro volta classificati secondo tre diversi gradi, in relazione all’importanza del parametro trattato. Si possono dunque individuare:

 criteri “A”: sono da considerarsi criteri fondamentali, senza i quali, non può essere rilasciata la licenza. Se anche uno solo di questi criteri non viene rispettato, il licenziante non può concedere alcun che.

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 Criteri “B”: se una società vuole ottenere la licenza è tenuta al pieno rispetto di questi criteri. Nel caso di mancata o incompleta presentazione della documentazione relativa a tali parametri, la licenza non può essere rilasciata. Nella norma questi criteri sono meno importanti rispetto a quelli di categoria “A”, quindi nel caso di mancato rispetto di uno di questi, l’Ufficio Licenze UEFA e FPF, su mandato della Commissione di primo grado e d’intesa con gli Esperti competenti, invia un richiamo scritto alla società in esame, in cui viene indicato il termine massimo per presentare la documentazione relativa a tale parametro. Se la società interessata non provvede ad effettuare tale operazione, così come definito da comunicazione scritta, l’Ufficio Licenze UEFA e FFP comunicano l’accaduto alla Commissione di primo grado che, valutata la gravità dei fatti, può disporre l’invio degli atti alla Procura Federale per il deferimento del club.

La sostanziale differenza tra questi due gruppi di criteri, è che nel primo caso (criteri “A”) la mancanza del requisito comporta l’immediato diniego della licenza, mentre nel secondo caso (criteri “B”), esiste in ogni caso un periodo di tempo definito per presentare la documentazione necessaria e sanare il vizio sostanziale che impedisce il rilascio della licenza stessa.

 Criteri “C”: al contrario delle precedenti queste sono da considerarsi delle semplici raccomandazioni con riferimento a specifici aspetti. Tali requisiti sono assolutamente minoritari rispetto alle due categorie precedenti. Il non rispetto degli stessi non comporta, né sanzioni disciplinari, né la mancata concessione della licenza.

A testimonianza dell’enorme importanza data dall’UEFA al rispetto di determinate condizioni di equilibrio economico e finanziario, tutti i criteri del medesimo argomento, rientrano nella categoria A e sono considerati essenziali per il rilascio della licenza. Essi si riferiscono alla presentazione di una serie di documenti contabili quali, un bilancio sottoposto a revisione, una situazione economico patrimoniale sottoposta a “limited rewiew”, l’assenza di debiti scaduti relativi al trasferimento dei calciatori, il regolamento dei rapporti verso istituti sociali e il fisco e ulteriori informazioni economico-finanziarie di carattere previsionale. Alcuni di questi criteri sono stati rinforzati dopo la pubblicazione delle prime regole sul Fair Play Finanziario avvenuta nel maggio del 2010.

La presentazione di alcune informazioni legali risulta altrettanto essenziale per la concessione della Licenza UEFA. Un club, per ottenere tale risultato, deve presentare una serie di dichiarazioni sul rispetto dei regolamenti vigenti in ambito UEFA e FIFA, le generalità della società (ragione sociale, sede legale, forma societaria ecc.) e una serie di informazioni sulla struttura legale del gruppo, laddove il club che richiede la licenza sia una controllata di un gruppo industriale.

Anche i requisiti sportivi richiesti sono di vitale importanza, specialmente quelli relativi al settore giovanile e all’istruzione e formazione dei giovani calciatori. La UEFA ha definito inoltre rigorose misure sulla tutela medico-sportiva e sul tesseramento dei calciatori.

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I criteri organizzativi della società sono i più numerosi, anche se per alcuni aspetti meno importanti rispetto ad altre categorie. Gli aspetti logistici fondamentali riguardano:

 la struttura societaria e tutta quella serie di figure gestionali, finanziarie e di marketing che garantiscono il corretto svolgimento delle attività del club;

 l’area tecnica della società, rappresentata da allenatori ( prima squadra e settore

giovanile), direttore tecnico, responsabile del settore giovanile e responsabili dello staff medico della squadra (staff sanitario, massaggiatore, preparatore atletico).

In questa tipologia si riscontrano gli unici criteri di categoria “C”, comprendenti, il responsabile dell’Information Technology, lo psicologo dello sport e il responsabile dei rapporti con la Comunità e il Territorio.

Ultimi trattati, ma non meno importanti sono i criteri infrastrutturali. Proprio nel nostro paese siamo di fronte ad un grave problema, l’arretratezza delle nostre strutture sportive. L’UEFA dal canto suo, con l’introduzione del nuovo manuale sulle licenze, ha aumentato i requisiti richiesti in tema di stadi e infrastrutture. In particolare le società devono disporre di uno stadio certificato utilizzabile per le competizioni e questo può essere, sia di proprietà della società, che di altri soggetti. Nello specifico, nell’appendice 4 del manuale, vengono definiti una serie di criteri aggiuntivi da rispettare al fine di ottenere l’agibilità per lo svolgimento delle partite. Tra le più importanti ricordiamo le dimensioni e caratteristiche del terreno di gioco, i sistemi di sicurezza e di primo soccorso, la capienza dello stadio (non inferiore a 10000 posti a sedere) una serie di servizi per soggetti portatori di handicap e tutta una serie di spazi dedicati alla realizzazione dello spettacolo di entertainment connesso allo svolgimento della gara( studi TV, sala stampa, Tribuna VIP, hospitalty, postazioni per radiocronisti e telecronisti). La UEFA ritiene altresì necessario la disponibilità di impianti di allenamento. Anche in questo caso, le strutture possono essere di proprietà della società o di altri soggetti e devono essere conformi, a quanto indicato dalla legislazione vigente in materia di sicurezza.

Sin dalla sua introduzione oltre 4500 club in Europa si sono adoperati per l’ottenimento della licenza UEFA. Per la stagione 2011/2012 591 dei 730 club interessati (circa 81%), sono stati sottoposti alla procedura di verifica della concessione delle licenze. Di questi 490 hanno passato la verifica, mentre per 100 di loro, la procedura è stata rigettata. Nella stagione in esame, quattro club qualificati alle competizioni UEFA vennero esclusi per motivi di licenza26.

Il fatto che a più di 100 club sia stata rifiutata la licenza, dimostra come sul tema dei requisiti, siano aumentati gli standard di base richiesti per il rilascio di tale concessione. La credibilità di questo sistema dipende dal rigore con cui i licenziatari verificano il rispetto di determinati requisiti e una compagnia di revisione indipendente dall’amministrazione UEFA, verifica annualmente i servizi di rilascio esercitati dalle 53 associazioni aderenti.

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Fonte: Sito www.uefa.org

Come già evidenziato in precedenza, uno step evolutivo di tali controlli si è ottenuto con l’introduzione del Club Financial Control Panel, che assicura che il sistema delle Licenze UEFA sia correttamente applicato nelle varie Federazioni Nazionali associate e che i club rispettino le nuove regole fissate in termini di Fair Play Finanziario.