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Il sistema-mondo: una visione d’insieme

Dallo Sviluppo allo sviluppo sostenibile: elementi di modernità.

2.4 Il sistema-mondo: una visione d’insieme

Immanuel Wallerstein è l‟esponente principale di quella critica alla teoria neoclassica che rappresenta l‟analisi appartenente al “sistema-mondo”. Insieme allo storico francese Fernand Braudel, Immanuel Wallerstein ha condiviso il principio metodologico di una scienza sociale storica che elimini i limiti accademici e vada oltre le visioni parziali.

Wallerstein avanza delle critiche nei confronti sia delle teorie della modernizzazione che verso quelle della dipendenza (Gunder Frank, 1969; Cardoso,1971) dal momento che le ritiene entrambe “developmentalist”, secondo cui l‟unità d‟analisi teorica alla base dello studio del cambiamento è la Società-Stato (Botazzi, 2009). Mentre invece Wallerstein esclude che i confini di una società corrispondano ai confini di uno Stato,

Stefania Frongia – Ambiente, agricoltura e sviluppo: il sistema Arborea – Tesi di dottorato in Scienze sociali - Indirizzo Scienze della Governance e dei Sistemi ComplessiUniversità degli Studi di Sassari

56 e sostiene che il cambiamento sociale si possa studiare solo all‟interno di un sistema sociale, per cui se «caratteristica essenziale di un sistema sociale è l‟esistenza al suo interno di una divisione del lavoro, tale che i vari settori o aree che lo compongono dipendano da scambi economici reciproci al fine di un continuo soddisfacimento dei bisogni dell‟area stessa»( Wallerstein, 1995, cit. in Bottazzi, 2009, p.113) gli unici sistemi che esistono o che sono esistiti sono i mini- sistemi caratterizzati da economie chiuse di sussistenza, per poi passare agli imperi-mondo, vaste unità politiche come l‟Impero Romano che raggruppa sistemi culturali diversi, al formarsi in Europa a partire dal XIV di un‟economia mondo23. Dall‟Europa l‟economia mondo che nasceva come capitalista sin dalle origini allargò i suoi confini inglobando anche il resto del mondo divenendo un sistema mondo e che rappresenta in quanto capitalismo il sistema di produzione tipico del nostro tempo, caratterizzato da un‟unica divisione del lavoro e da una molteplicità di sistemi culturali e unità politiche (Wallerstein,1995).

Il punto centrale che emerge dalla ricostruzione storica che fa Wallerstein (1999) è la concezione del capitalismo, che presenta due caratteristiche di fondo.

La sua prima peculiarità è che esso è un sistema che ha necessità di espandersi, sia geograficamente che come produzione totale, per raggiungere ciò che costituisce il suo obiettivo finale l‟accumulazione senza fine di capitale. La seconda caratteristica del sistema capitalista è che i capitalisti, soprattutto quelli più potenti, tentano di evitare di pagare il prezzo della propria espansione.

Uno dei concetti chiave della teoria del sistema mondo è la segmentazione del ruolo delle nazioni nel mondo, secondo cui esistono tre categorie di paesi: periferici, semiperiferici e centrali. La posizione di ogni paese all‟interno di una delle tre categorie dipende dalla sua posizione in termini economici e finanziari. Alla base del capitalismo secondo Wallerstein (1999) vi è una struttura degli scambi che risulta stabilmente ineguale, a dispetto dei risultati economici delle diverse nazioni. E qui subentra il secondo segno distintivo del capitalismo, sopravvivere facendo pagare il

23 Il concetto di economia mondo introdotto da Braudel (1982) designa l‟economia di una parte del pianeta che forma una totalità ed è caratterizzata da tre peculiari aspetti: occupa uno spazio geografico determinato, che presuppone un centro costituito da una città dominante e si divide in zone concentriche, formate da un cuore che corrisponde al territorio attorno al centro, le zone intermedie, attorno al cuore e infine il vasto territorio delle zone periferiche. La storia è un susseguirsi di economie-mondo il cui centro dominante si sposta nel tempo (recentrage) (Bottazzi, 2009).

Stefania Frongia – Ambiente, agricoltura e sviluppo: il sistema Arborea – Tesi di dottorato in Scienze sociali - Indirizzo Scienze della Governance e dei Sistemi ComplessiUniversità degli Studi di Sassari

57 conto ad altri, soprattutto in seguito all‟aumento del costo delle merci dovuto all‟aumento del costo del lavoro24e alla conseguente riduzione dei profitti dei capitalisti, e all‟aumento di altri fattori di produzione tra cui i beni ambientali.

Secondo la teoria de sistema-mondo una delle strategie adottate dal sistema capitalista per non accollarsi i costi ambientali è quella di guadagnare tempo, uno dei modi è quello di trasferire il problema ai paesi politicamente più deboli, più precisamente al Sud del mondo, o ai vari paesi periferici. «A sua volta ci sono due modi di fare ciò. Uno è smaltire i rifiuti al Sud. […] L‟altro modo è cercare di imporre al Sud di posporre lo “sviluppo” chiedendo loro di accettare severi limiti alla produzione industriale o l‟uso di forme di produzione ecologicamente compatibili ma molto costose» (ivi, p.7). Secondo Wallerstein le misure politiche che non vanno a intaccare le basi del sistema d‟accumulazione capitalistico siano solo dei palliativi che rimandano, ma di poco la crisi di tale sistema.

«[..] il capitalismo storico è di fatto in crisi precisamente perché esso non può trovare soluzioni ragionevoli ai suoi attuali dilemmi, fra i quali l‟incapacità di contenere la distruzione ecologica è uno dei maggiori, se non l‟unico»(ivi, p.8).

Uno degli aspetti più interessanti della teoria del sistema-mondo è quello di aver messo in rilievo il peso dei rapporti commerciali tra le diverse parti del mondo, che sono inglobate in un sistema generale. Secondo tale teoria vi è una relazione tra degrado delle risorse ambientali e dipendenza economica, che risulta essere un tipo di economia manipolata dai paesi più forti per mantenere intatto il tasso di accumulazione di capitale. Da queste premesse ne consegue che non solo lo scambio economico è strutturalmente ineguale, ma anche i livelli di emissione di sostanze nocive.