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7. Limiti e possibili sviluppi della revisione della letteratura 1 Limit

11.1. Sistema nervoso

11.1.2. Sistema nervoso centrale

Il sistema nervoso centrale è formato dal midollo spinale e dall’encefalo; il suo ruolo è quello di elaborare informazioni sensoriali afferenti, generare pensieri ed emozioni, ‘’produrre’’ memoria e, infine, stimolare la contrazione muscolare e la secrezione ghiandolare. (Anastasi et al., 2010, pag. 3 e 25; Tortora & Derrickson, 2011, pag. 417 e 425; Widmaier et al., 2011, pag. 137)

11.1.2.1. Midollo spinale

Il midollo spinale è contenuto nel canale vertebrale ed è in continuità con l’encefalo; esso si estende dal midollo allungato alla seconda vertebra lombare. (Anastasi et al., 2010, pag. 8; Tortora & Derrickson, 2011, pagg. 460–461; Widmaier et al., 2011, pag. 174)

Questa struttura, nella sua parte più esterna, è composta da una sostanza bianca, più precisamente da fasci di fibre mieliniche; al suo interno, si trova una sostanza grigia che forma una specie di ‘’H’’, costruita principalmente da corpi neuronali. Al centro del midollo spinale vi è un piccolo canale contenente il liquido cefalorachidiano. (Anastasi et al., 2010, pag. 8 e 26; Tortora & Derrickson, 2011, pag. 460 e 463; Widmaier et al., 2011, pag. 174)

Il midollo spinale permette alle informazioni sensitive (impulsi sensitivi), provenienti dal SNP, di transitare verso l’encefalo attraverso i fasci di fibre ascendenti; inoltre, consente alle informazioni motorie (impulsi motori), provenienti dall’encefalo, di giungere alla periferia (organi effettori e alla muscolatura scheletrica) attraverso i fasci di fibre discendenti. Infine, possiede anche la capacità di produrre delle risposte, in maniera rapida e riflessa, a diversi stimoli. (Anastasi et al., 2010, pag. 8 e 26; Tortora & Derrickson, 2011, pag. 460 e 463; Widmaier et al., 2011, pag. 174)

In collegamento con il midollo spinale vi sono 31 paia di nervi spinali; quest’ultimi sono la via di comunicazione con il resto del corpo e fanno parte del SNP. (Tortora & Derrickson, 2011, pagg. 416, 461 e 463)

11.1.2.2. Encefalo

L’encefalo, localizzato nella cavità cranica, riceve gli stimoli sensoriali dal SNP, li integra con le informazioni immagazzinate precedentemente, sviluppa delle decisioni e avvia delle attività motorie. L’encefalo è anche il luogo delle emozioni, dell’intelletto, della memoria e del comportamento. (Anastasi et al., 2010, pag. 61; Tortora & Derrickson, 2011, pag. 495)

Vi sono 4 parti principali dell’encefalo: il tronco encefalico, il cervelletto, il diencefalo e il cervello. (Tortora & Derrickson, 2011, pag. 496)

Il tronco encefalico si situa tra il midollo spinale e il diencefalo ed è composto dal midollo allungato (o detto anche bulbo), ponte e mesencefalo. (Anastasi et al., 2010, pag. 63; Tortora & Derrickson, 2011, pag. 503)

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Esso, attraverso vie ascendenti e discendenti, collega diverse parti del SNC; inoltre, è responsabile del controllo di funzioni vitali di primaria importanza come la respirazione, le funzioni cardiovascolari, le attività motorie, gli stati di coscienza e il sonno. (Anastasi et al., 2010, pag. 63)

Il cervelletto è posizionato dietro al tronco encefalico e sotto il diencefalo. (Tortora & Derrickson, 2011, pag. 496)

Questa struttura ha una forma simile a una farfalla ed è composta da un centro chiamato verme e da due emisferi cerebellari, ognuno di essi ha tre lobi. (Anastasi et al., 2010, pag. 89; Tortora & Derrickson, 2011, pag. 507)

La parte più esterna del cervelletto viene nominata corteccia cerebellare; è composta da sostanza grigia e ha una superficie pieghettata. All’interno invece, nella sostanza bianca, vi sono contenuti la metà dei neuroni di tutto l’encefalo e sono presenti anche alcuni nuclei di sostanza grigia (nuclei cerebellari). (Tortora & Derrickson, 2011, pag. 507)

Le funzioni motorie principali del cervelletto sono la programmazione, l’esecuzione, la coordinazione e la valutazione del movimento, il mantenimento della postura, dell’equilibrio e del tono muscolare; inoltre, possiede anche funzioni non motorie come l’elaborazione del linguaggio e la partecipazione nelle attività cognitive. (Anastasi et al., 2010, pag. 89; Tortora & Derrickson, 2011, pag. 509)

Il diencefalo, assieme al telencefalo, formano il prosencefalo. (Widmaier et al., 2011, pag. 170)

Il diencefalo si estende dal tronco encefalico al cervello ed è composto da talamo, ipotalamo ed epitalamo. (Tortora & Derrickson, 2011, pag. 510)

Il talamo è la parte maggiore del diencefalo e ha il compito di ritrasmettere gli impulsi sensitivi, ricevuti dal midollo spinale e dal tronco encefalico, alle aree sensitive primarie della corteccia cerebrale. Inoltre, ha anche la funzione di trasmettere gli impulsi nervosi, provenienti dal cervelletto e dai nuclei della base, all’area motoria primaria della corteccia cerebrale. Infine, contribuisce alla comunicazione tra differenti aree del cervello e alla conservazione dello stato di coscienza. (Tortora & Derrickson, 2011, pag. 510)

L’ipotalamo regola l’orologio biologico, la fame e la sete, il comportamento e gli schemi emotivi; inoltre, produce ormoni e controlla la temperatura corporea e il SNA. (Tortora & Derrickson, 2011, pagg. 512–513; Widmaier et al., 2011, pag. 172)

L’epitalamo è formato dalla ghiandola pineale, che produce melatonina, regola l’orologio biologico e il tono dell’umore, e dai nuclei dell’abenula, coinvolti nelle emozioni legate agli odori. (Tortora & Derrickson, 2011, pag. 513)

Il cervello, o anche detto telencefalo, è la struttura più grande dell’encefalo e si trova al di sopra del diencefalo, del cervelletto e del tronco encefalico. (Anastasi et al., 2010, pag. 124; Tortora & Derrickson, 2011, pag. 496)

La parte più esterna di questa struttura viene chiamata corteccia cerebrale ed è composta da sostanza grigia. Così come il cervelletto, anche il cervello ha la caratteristica di avere numerose pieghe chiamate circonvoluzioni o giri. Invece, al suo interno si può trovare la sostanza bianca cerebrale che avvolge, nella parte più profonda, dei nuclei di sostanza grigia (nuclei sottocorticali). (Tortora & Derrickson, 2011, pag. 514; Widmaier et al., 2011, pag. 171)

La corteccia cerebrale è composta da aree sensitive, aree motorie e aree associative; ognuna di esse ha delle funzioni specifiche e ben distinte tra loro. (Tortora & Derrickson, 2011, pag. 519)

Le aree sensitive, che si trovano principalmente nella parte posteriore degli emisferi, ricevono impulsi sensitivi e partecipano nella percezione e nella consapevolezza

cosciente di una sensazione; vi è un area apposita per ognuno dei cinque sensi: vista, gusto, udito, olfatto e tatto. (Tortora & Derrickson, 2011, pag. 519-520)

Le aree motorie, invece, sono responsabili del controllo dell’esecuzione dei movimenti volontari e si trovano nella parte anteriore degli emisferi. L’area motoria primaria è responsabile del movimento corporeo volontario e l’area del linguaggio di Broca, anch’essa area motoria, è incaricata all’articolazione del linguaggio. (Tortora & Derrickson, 2011, pag. 520)

Infine, alcune aree associative ci consentono di riconoscere un suono, un odore, un volto, ciò che stiamo osservando o toccando; altre ci permettono di controllare i movimenti degli occhi o memorizzare attività motorie complesse e sequenziali. Poi, vi sono anche aree che interpretano il significato del linguaggio e aggiungono emozioni alle parole; formano dei pensieri grazie all’integrazione e interpretazione di vari stimoli sensoriali o costruiscono in noi la personalità, l’intelletto, le abilità di apprendimento, il giudizio, il ragionamento, la coscienza, l’umore, l’intuitività, l’intraprendenza, il recupero di informazioni, la capacità di previsione e pianificazione. (Tortora & Derrickson, 2011, pag. 520-521)

I nuclei della base, o anche detti gangli della base, sono i più importanti nuclei sottocorticali; essi sono composti dal putamen e dal globo, che assieme formano il nucleo lenticolare, e dal nucleo caudato; inoltre, vi sono anche la sostanza nera e il nucleo subtalamico che sono delle strutture, collegate al corpo striato, dal punto di vista funzionale. (Anastasi et al., 2010, pag. 574; Tortora & Derrickson, 2011, pagg. 516– 517; Widmaier et al., 2011, pag. 172)

Questi nuclei ricevono gli impulsi nervosi dalla corteccia e trasmettono informazioni alle aree motorie; essi sono responsabili della soppressione dei movimenti indesiderati del corpo e della regolazione del tono muscolare, collaborano nell’avvio e nella cessazione di un movimento e condizionano diversi aspetti delle funzioni sensoriali, limbiche, cognitive e linguistiche. (Tortora & Derrickson, 2011, pagg. 517 e 588)

Il cervello si può suddividere in due grandi emisferi, destro e sinistro; essi sono separati da una fessura longitudinale e connessi da diversi fasci di fibre nervose che vanno a formare il corpo calloso. (Anastasi et al., 2010, pag. 124; Tortora & Derrickson, 2011, pag. 514)

Ogni emisfero si può ripartire a sua volta in quattro lobi: frontale, parietale, temporale e occipitale. In aggiunta a questi, vi è anche un quinto e un sesto lobo che non sono individuabili dalla superficie: il lobo dell’insula e il lobo limbico. (Anastasi et al., 2010, pagg. 126–129; Tortora & Derrickson, 2011, pag. 514)

Gli emisferi non sono completamente simmetrici: la parte sinistra è indirizzata verso il ragionamento, le abilità numeriche e scientifiche, il linguaggio scritto e parlato e la capacità di comprendere il linguaggio dei segni; la parte destra è coinvolta in maggior misura verso la musica, l’arte, le emozioni, la percezione degli spazi e modelli, il riconoscimento dei volti, degli odori e lo sviluppo di immagini mentali. (Tortora & Derrickson, 2011, pagg. 521–522)

Il sistema limbico è formato da un insieme di strutture del prosencefalo collegate tra loro dal punto di vista funzionale. Esso è coinvolto nell’olfatto, nella memoria, nell’espressione delle emozioni, nel tono dell’umore ed è anche responsabile del comportamento. (Tortora & Derrickson, 2011, pagg. 517–518; Widmaier et al., 2011, pag. 172)

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11.1.2.3. Strutture e sostanze di protezione

Per proteggere l’encefalo e il midollo spinale vi sono il cranio e le vertebre, le meningi e il liquido cefalorachidiano.

Il cranio e le vertebre sono le strutture ossee che contengono e proteggono il SNC. (Tortora & Derrickson, 2011, pagg. 461 e 496)

Le meningi circondano e proteggono sia l’encefalo (meningi encefaliche) che il midollo spinale (meningi spinali); esse sono composte da 3 membrane di tessuto connettivo separate tra loro da degli spazi. (Anastasi et al., 2010, pag. 187; Tortora & Derrickson, 2011, pag. 461) Partendo dall’esterno, al di sotto del periostio, procedendo verso l’interno dove vi è il tessuto nervoso: spazio epidurale, dura madre, spazio sottodurale, aracnoide, spazio subaracnoideo e, infine, pia madre. Lo spazio sottodurale contiene il liquido interstiziale, invece, lo spazio subaracnoideo contiene il liquido cerebrospinale. (Anastasi et al., 2010, pagg. 187–188; Tortora & Derrickson, 2011, pag. 461; Widmaier et al., 2011, pag. 181)

Le meningi partecipano, inoltre, alla formazione della barriera ematoencefalica e permettono la produzione, la circolazione e il riassorbimento del liquido cerebrospinale. (Anastasi et al., 2010, pag. 188; Widmaier et al., 2011, pag. 181)

Il liquido cerebrospinale, o anche detto liquor, si trova all’interno delle cavità del SNC e, come visto prima, nello spazio subaracnoideo (tra aracnoide e pia madre). È un liquido trasparente e incolore che viene completamente rinnovato tre volte al giorno dai plessi corioidei presenti nei ventricoli. (Tortora & Derrickson, 2011, pagg. 499–500; Widmaier et al., 2011, pag. 181)

Il liquor ha la funzione di proteggere l’encefalo e il midollo spinale da danni fisici, ammortizzando gli urti (movimenti improvvisi e bruschi), mantenendo ‘’sospesi’’ l’encefalo e il midollo spinale e li difende anche da danni chimici. Inoltre, è anche responsabile dello scambio di nutrienti e di prodotti di scarto tra la circolazione sanguigna e il tessuto nervoso. (Tortora & Derrickson, 2011, pag. 461 e 500; Widmaier et al., 2011, pag. 181)

11.1.2.4. Invecchiamento

L’encefalo, già dalla prima adultità, subisce una leggera perdita di peso che progredisce con l’avanzare dell’età; a ottant’anni, in media, la massa cerebrale è ridotta del 7%. Durante l’invecchiamento, non solo vi è una diminuzione della quantità di neuroni, ma si riducono anche le connessioni neurali; di conseguenza si può notare una ridotta capacità di trasmissione degli impulsi nervosi (diminuzione della velocità di conduzione dell’impulso, rallentamento dei movimenti volontari, aumentato tempo dei riflessi). (Tortora & Derrickson, 2011, pag. 539)

11.2. Strumenti di screening

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