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SISTEMA SANITARIO REGIONALE TOSCANO

Le Aziende USL (ASL), 12 nella nostra Regione, sono articolazioni territoriali del Servizio sanitario regionale e garantiscono la omogeneità dell'assistenza nelle diverse aree della regione. Articolate in zone-distretto, provvedono alla gestione e programmazione delle attività definite nei livelli uniformi ed essenziali di assistenza, comprese le prestazioni socio-sanitarie ad elevata integrazione sanitaria, le prestazioni sanitarie a rilevanza sociale e le attività di assistenza sociale delegate agli enti locali. Le Case della Salute sono una nuova organizzazione dei servizi sanitari territoriali basata sul principio dell'integrazione delle prestazioni.

Nei piccoli comuni delle zone montane o più periferiche (isole o periferie delle grandi città), le Case della Salute offrono un ulteriore accesso ai servizi sanitari.

Le Aziende USL possono avviare localmente forme di assistenza integrativa, coperte da risorse finanziarie aggiuntive per le prestazioni che non sono elencate tra i Livelli essenziali di assistenza (Lea).

Sono dotate di personalità giuridica pubblica e di autonomia imprenditoriale.

L'organizzazione e il funzionamento delle aziende sanitarie sono disciplinati dallo statuto aziendale, un atto aziendale di diritto privato.

Le Aziende ospedaliere-universitarie (AOU) toscane sono 4. Integrano le funzioni di ricerca, formazione e assistenza svolte dalle Università e dal Servizio sanitario regionale, secondo i principi del decreto legislativo n° 517/1999.

Le 4 Aziende ospedaliere toscane costituite nel 1994, ovvero A.O. Careggi, A.O. Meyer, A.O. pisana e A.O. senese, si sono dotate di statuti che sanciscono la trasformazione nelle nuove Aziende Ospedaliere Universitarie. Con questo passaggio l'Università partecipa a pieno titolo al Sistema sanitario regionale.

Le 12 Aziende Usl sono raggruppate in tre Aree Vaste, ognuna dotata di un'Azienda Ospedaliero-universitaria di riferimento: l'ospedale pediatrico Meyer ha funzioni di riferimento per tutta la regione.

Governo clinico

Il concetto di clinical governance (governo clinico) nasce nel Regno Unito come politica sanitaria orientata al miglioramento continuo della qualità dell'assistenza. Con il Piano sanitario regionale 2002-04, la Toscana, inserisce il Governo clinico all'interno del sistema sanitario formalizzandone compiti e ruoli. Le attività che ne conseguono agiscono sia sul versante organizzativo che su quello culturale, inteso come gestione della conoscenza per l'assunzione di decisioni cliniche al fine di orientarle verso una maggiore efficacia e appropriatezza, facendo leva su un maggior coinvolgimento e responsabilizzazione degli operatori, una corretta gestione della sicurezza del paziente ed una migliore comunicazione e relazione fra professionisti amministratori e cittadini. La realizzazione concreta del Governo clinico, prevede compiti, ruoli ed anche livelli differenziati e definiti ma tenuti insieme da una visione che privilegia l'approccio integrato per garantire ai cittadini i migliori risultati delle cure e l'appropriatezza delle prestazioni.

La elaborazione di Linee guida (IDT) dedicate alle patologie, a cura del Consiglio sanitario regionale, la creazione di percorsi assistenziali omogenei, la condivisione delle buone pratiche, la creazione di reti regionali con differenti livelli di complessità di cura in settori strategici come quelli della oncologia e dei trapianti, ha infatti lo scopo di aiutare i professionisti ad assumere le decisioni cliniche individuando gli strumenti di cura più efficaci, garantendo ai cittadini appropriatezza terapeutica ed uniformità di cura.

A livello regionale

L'azione di governo clinico si esercita attraverso organismi tecnico professionali quali:

• il Consiglio Sanitario Regionale (CSR), massimo organo di riferimento consultivo;

• l'Istituto toscano tumori (ITT),

• il Centro regionale per il rischio clinico (CRRC),

• il Centro sangue (CRS),

e attraverso specifiche commissioni di coordinamento regionale quali:

• la Commissione linee guida,

• la Commissione per la lotta al dolore,

• la Commissione terapeutica regionale,

• la Commissione formazione regionale,

• la Commissione per la lotta all'AIDS e le malattie infettive,

• l'Osservatorio per l'emergenza urgenza,

• la Rete toscana per la medicina integrata (RTMI).

A livello di area vasta

I Coordinamenti tecnico scientifici prima, i Dipartimenti interaziendali successivamente hanno rappresentato il determinante contributo dei professionisti, medici e sanitari, alla funzione di programmazione regionale.

A livello aziendale

Il governo clinico si costituisce con l'insieme delle funzioni direzionali che perseguono le finalità di governo clinico rappresentate attraverso un coordinamento nello staff di direzione sia sul piano formativo del personale sia su quello operativo, con particolare riguardo ad azioni trasversali quali la gestione del rischio clinico, la sicurezza del paziente, la comunicazione professionale, l'uso dei farmaci, l'appropriatezza ed ottimizzazione dei percorsi assistenziali, la valutazione degli esiti delle cure.

Valutazione delle performance delle Aziende sanitarie Toscane

Nel 2001 la Regione Toscana, ha affidato al gruppo di ricerca della Scuola Superiore Sant'Anna l'incarico di predisporre un progetto per un sistema di valutazione e valorizzazione della performance delle aziende sanitarie toscane (Decreto n.7425 del

18/12/2001).

Con questi presupposti il Laboratorio Management e Sanità, costituito dalla Scuola Superiore Sant'Anna, ha progettato e implementato il Sistema di Valutazione della Performance ad oggi attivo in tutte le aziende sanitarie della Toscana.

Il sistema fornisce un quadro di sintesi dell'andamento della gestione delle aziende sanitarie, utile alla valutazione della performance conseguita, ma anche alla valorizzazione dei risultati ottenuti.

Le dimensioni di valutazione che compongono il sistema sono relative a:

• livelli di salute della popolazione

• capacità di perseguire gli orientamenti del sistema regionale

• valutazione socio sanitaria (di qualità, di appropriatezza, di efficienza e di capacità di governo della domanda e di risposta del sistema sanitario per le attività dell'ospedale, del territorio e della prevenzione)

• valutazione esterna (data all'attività aziendale dai cittadini come utenti, compresa l'efficacia dei processi di comunicazione esterna)

• valutazione interna (il livello di soddisfazione del personale delle aziende sanitarie)

• efficienza operativa e della performance economico finanziaria (capacità aziendale di perseguire le tre condizioni di equilibrio della dinamica economico finanziaria - reddituale monetario, finanziario e patrimoniale).50

La Regione Toscana prevede di consolidare l'attività di valutazione fornendo risultati e reportistica a livello di Asl, Zona Distretto, Estav e per la prima volta a 1.100 Dirigenti di Struttura Complessa della Regione.

I risultati riportati da ogni azienda in ciascuna delle dimensioni individuate sono rappresentate con la simbologia semplice del "bersaglio", suddiviso in sei settori circolari rappresentativi delle sei dimensioni e con cinque diverse fasce di valutazione. L'azienda capace di centrare gli obiettivi e di ottenere una buona performance nelle

diverse dimensioni riporta risultati vicino al centro del bersaglio, in zona verde. I risultati meno positivi compaiono progressivamente nelle fasce più lontane dal centro.

La Regione Toscana per determinare il costo standard di produzione ha prima individuato quattro classi di istituti di cura, raggruppati in considerazione dell’omogeneità delle prestazioni fornite:

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