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5. STRUMENTI DI COMUNICAZIONE E GESTIONE CON IL MONDO ESTERNO NELLA PMI E RIORGANIZZAZIONE

5.2 I sistemi di supply chain management

I sistemi per il supporto al supply chain management (SCM) aiutano l'azienda a gestire le relazioni con partner e fornitori per ottimizzare la pianificazione, gli approvvigionamenti, la produzione e l'offerta di prodotti e servizi. Questi sistemi sono dunque una tipologia di IOS (Interorganizational Information System) che sfrutta reti intranet, extranet o EDI a supporto dell'integrazione della supply chain e nell'ambito di più estese reti di supply chain. Un'azienda che utilizza un sistema di supporto al SCM sfrutta i flussi informativi interaziendali creati con i propri fornitori, i partner e i distributori per gestire in modo integrato e coordinato la disponibilità di materiali e componenti, le date di consegna e di spedizione delle merci e lo stato di evasione degli ordini, i requisiti di produzione, i livelli di scorte, ecc. .

L'adozione del SCM si pone come obiettivi primari la riduzione dei tempi di consegna, dei livelli di scorte a magazzino e, in generale, dei tempi di ciclo per l'esecuzione dell'ordine, nell'ambito di una gestione integrata dell'intera catena logistica, dai fornitori di materie prime fino al consumatore finale, tendendo verso l'implementazione di una logica just-in-time a zero scorte. Tale logica, tuttavia, presuppone un livello stringente d'integrazione informativa tra i vari attori della supply chain, in modo tale che tutti possano accedere tempestivamente a dati e informazioni accurati e aggiornati. Le aziende

59 possono stabilire relazioni a lungo termine con un gruppo ristretto di fornitori selezionati (fornitori di primo livello) che, a loro volta, cercano di instaurare altrettante relazioni con i fornitori di componenti e materie prime (fornitori di secondo e di terzo livello) per garantire un elevato livello d'integrazione informativa. L'elemento chiave delle relazioni di questo tipo è la fiducia: tutti i partecipanti alla catena di fornitura scambiano informazioni e lavorano congiuntamente per creare valore.

In linea generale, una supply chain efficiente dovrebbe caratterizzarsi per:

- la possibilità di riconfigurarsi dinamicamente intorno alle esigenze dei clienti in modo flessibile;

- comunanza di obiettivi, collaborazione nella pianificazione, condivisione di rischi e benefici, standard e interfacce comuni tra i partner per garantire connettività e

interoperabilità;

- eccellenza nei processi core primari di ciascun membro e contestuale capacità di reengineering di tali processi, soprattutto quando sono a elevato impatto sulla soddisfazione dei clienti finali.

Occorre, pertanto, saper prendere decisioni tempestive, basate su dati affidabili, attraverso l'integrazione informativa di tutte le informazioni lungo la catena di fornitura.

In una e-supply chain, ossia una supply chain che sfrutta le moderne tecnologie internet-based, i flussi informativi, dalla raccolta delle ricerche di mercato su un nuovo prodotto, allo sviluppo del procurement di materie prime e parti componenti, alla produzione, alle vendite, dovrebbero fluire quasi in tempo reale, raggiungendo anche i fornitori e i partner. I principali fattori di successo sono la collaborazione dei partner e la gestione dell'information visibility (che opera da sostituto delle scorte di magazzino) con politiche rigorose e un costante monitoraggio, così come sono attualmente gestite le scorte all'interno delle aziende. Si possono riconoscere nell'e-supply chain cinque elementi critici, ciascuno sostanzialmente supportato da specifici moduli sempre più spesso integrati negli extended ERP e abilitati dalle tecnologie internet-based:

- ll supply chain replenishment; - il collaborative planning;

- il collaborative product development; - l'e-procurement;

- l'e-logistic.

Il supply chain replenioshment rappresenta un modello d'integrazione e distribuzione di risorse con fornitori e partner per allinearsi alla domanda dei clienti in tempo reale. Tradizionalmente le aziende cercano di prevedere la domanda futura dei prodotti e, per quelli più complessi, producono i componenti e i semilavorati comuni, li depositano nei propri magazzini e li assemblano

60 successivamente sul posto, talvolta in base alle specifiche configurazioni richieste dai clienti (produzione per il magazzino). In un'e-supply chain le aziende cercano di fare a meno di mantenere internamente i magazzini e le scorte necessarie per fronteggiare la domanda. Quando un cliente effettua un ordine, esso è trasmesso elettronicamente ai fornitori; questi ultimi spediscono i componenti e i semilavorati strettamente necessari direttamente al partner che effettua l'assemblaggio, spesso in un luogo prossimo a quello del consumo finale. Il successo deriva dalla capacità di rispondere nel modo più rapido possibile alla domanda lungo tutta la supply chain: i processi dovranno allora essere disegnati per integrare strettamente i fornitori eliminando o riducendo tutte le attività di tipo time-consuming. La produzione è pianificata per rispettare tutti i termini di consegna. Il collaborative planning riguarda la pianificazione, in modo collaborativo, di tutte le operazioni di produzione, magazzino e distribuzione, tra tutte le aziende della filiera, utilizzando capacità tipiche degli IOS per l'integrazione interaziendale dei SI. L'obiettivo è la sincronizzazione dei flussi di prodotto e l'ottimizzazione delle risorse, al fine di ridurre drasticamente il livello delle scorte di magazzino necessario. Ovviamente il successo dipende dalla fiducia reciproca sull'affidabilità dei partner nel rispettare i termini di consegna. Questi ultimi dipendono dalle previsioni effettuate in primo luogo dall'azienda trainante, in secondo luogo dagli eventuali aggiustamenti operati dai partner: la programmazione definitiva è, alla fine, un aspetto condiviso da tutti i membri della filiera o del network. Gli ordini e i parametri delle previsioni sono resi globalmente visibili a tutti i componenti della rete di fornitura attraverso information link elettronici, permettendo gli aggiustamenti necessari se si verificano degli scostamenti rispetto ai piani programmati. Si utilizzano moduli ES per supportare la pianificazione e la programmazione tra tutti i membri della rete: dai moduli ATP (available to promise), che consentono di verificare in tempo reale la capacità di promettere al cliente una precisa data di consegna di un prodotto sulla base dell'effettiva disponibilità dei prodotti finiti, ai moduli CTP (capable to promise), che permettono la verifica anche sulla disponibilità dei singoli articoli/moduli che costituiscono il prodotto finito, fino agli advanced planning system (APS), che forniscono un metodo integrato, spesso inglobando i moduli precedenti, nel quale la valutazione della domanda, la gestione del magazzino e dei trasporti sono gestiti insieme, permettendo l'ottimizzazione dei costi ma anche dei servizi, della qualità e dei tempi di tutta la supply chain, e quindi di molti dei fattori critici che influenzano la soddisfazione del cliente.

Il collaborative product development comprende la progettazione e l'implementazione dei processi di sviluppo dei prodotti. Anche in questo caso il successo dipende dalla capacità di comunicazione e di condivisione di conoscenze, pratiche organizzative, informazioni e idee in generale, secondo la logica degli IOS. Ciò permette una drastica riduzione dei tempi, se confrontata a una situazione tradizionale, dove le comunicazioni avvengono principalmente attraverso documenti cartacei o comunque fisici. Si pensi, ad esempio, alla possibilità di frazionare un progetto in moduli da

61 distribuire a collaboratori (designer, ingegneri, ecc.) sparsi nel mondo permettendo interazioni in tempo reale via internet. È facilitata la progettazione dei prodotti congiuntamente ai fornitori, lo sviluppo di prototipi e lo svolgimento di test.

L'e-procurement riguarda la progettazione e l'implementazione di nuovi processi di approvvigionamento delle risorse, di materiali diretti e indiretti, attraverso IOS e mercati elettronici. I vantaggi possono riguardare una riduzione dei tempi necessari per le decisioni: si pensi alla differenza di una selezione di prodotto effettuata manualmente su cataloghi cartacei, con i conseguenti limiti informativi, a una supportata da cataloghi elettronici; esistono applicazioni software che permettono di automatizzare il controllo dell'aderenza delle parti componenti da acquistare alle specifiche di prodotto/progetto, segnalando eventuali scostamenti; altri vantaggi derivano dalle capacità di selezione e gestione dei fornitori, di assegnazione e di gestione degli ordini, dei pagamenti e dall'utilizzo di meccanismi d'asta on-line.

L'e-logistic, infine, riguarda la progettazione e l'implementazione attraverso IOS, dei processi relativi alla gestione in senso stretto magazzini e trasporti, ossia il core tradizionale delle attività di SCM. Capacità di tracking on-line dei beni in viaggio e i collegamenti con enti e uffici pubblici, per l'espletamento di parte delle formalità e della documentazione di import-export, rappresentano esempi delle opportunità derivanti dallo sfruttamento di IOS, logiche di SCM e tecnologie internet-based.

I moderni SI sfruttando tecnologie internet-based, supportano le aziende nella gestione della supply chain:

- pianificare la produzione in base alla domanda effettiva dei clienti (approccio pull) piuttosto che produrre per il magazzino (approccio push o build-to-stock);

- decidere quando e cosa produrre, immagazzinare e spostare cercando di ottimizzare i costi d'inventario, magazzino e logistica;

- gestire in tempo reale gli ordini, il tracking delle consegne e monitorare le giacenze di magazzino;

- comunicare rapidamente variazioni nella progettazione di un prodotto;

- passare da una logica di gestione delle transazioni prevalentemente sequenziale a una logica di tipo reticolare e multi direzionale nella quale le informazioni sono contestualmente disponibili a tutti gli attori coinvolti, permettendo di reagire immediatamente a cambiamenti nei piani di produzione e ordinativi.

Si tratta, in altri termini, di coniugare la prospettiva processuale con quella a network degli IOS reticolari, garantendo non solo superiori capacità d'integrazione a livello informativo ma anche la flessibilità e reversibilità delle relazioni tipica delle configurazioni reticolari. È tuttavia evidente che per ottenere i risultati sperati in termini di ottimizzazione della SCM, che possibilmente diventi anche

62 una delle fonti del vantaggio competitivo, l'aspetto tecnologico, per quanto fondamentale, non è di per se sufficiente. Il coordinamento, la collaborazione e la presa di decisioni tempestive implicano un'evoluzione delle relazioni inter-organizzative come già evidenziate nei precedenti paragrafi, con un peso importante assegnato alla fiducia.

Spesso PMI si trovano all’interno di un flusso di SCM di più aziende, questo porta ad un'inevitabile riorganizzazione aziendale con strumenti informatici di collegamento, controllo e gestione dei rapporti nella catena della fornitura. Più spesso anche ad aziende di piccole dimensioni è richiesta una forte integrazione con grossi fornitori; un esempio tipico sono le aziende che producono parti di prodotti elettrici e meccanici, che hanno spesso fornitori di livello internazionale (Gewiss, ABB, Bticino, 3M, Bosch, Siemens ecc.) che impongono una SCM, obbligando a standard di collegamento non comunemente utilizzati da aziende di quel tipo. L’adeguamento a questi standard da parte di una PMI costringe ad un’evoluzione tecnologica e culturale del personale aziendale come sono i responsabili di produzione, i magazzinieri e i responsabili di magazzino.

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6. GLI STRUMENTI E LE PERSONE