4.1. I
DROGRAFIAI due bacini principali che ricadono all’interno del territorio comunale sono quelli del torrente San Lorenzo ad ovest e del torrente Bisagno ad est.
Il San Lorenzo nasce ad una quota di circa 500 m s.l.m. a valle del tracciato dell’Aurelia, in prossimità dell’abitato di Bracco e lungo il suo corso raccoglie quali principali affluenti il rio della Bugia e il torrente Sorba in sponda destra. L’asta principale ha una lunghezza di circa 2,6 km ed un bacino imbrifero pari a 2,4 km2 a monte della confluenza con il t. Sorba e 4,2 km2 a valle.
Il Bisagno ricade nell’ambito del Petronio e raccoglie le acque meteoriche delimitate ad ovest dal crinale che congiunge la località Casale al Passo del Bracco, a nord dallo spartiacque che coincide con il confine tra Moneglia e Castiglione Chiavarese, ad est dal crinale che congiunge il Monte Salto del Cavallo al Monte Incisa e a sud dallo spartiacque con il bacino del rio Litorno. Lungo il suo corso, della lunghezza di circa 3 km, riceve il rio Braumè, il rio Campo e il rio Litorno in sponda sinistra, il rio Caldo in sponda destra. Il suo bacino imbrifero alla confluenza con il Litorno è di 4,65 km2. A seguito degli eventi alluvionali del 1977, a monte dell’abitato di Moneglia si sono verificati numerosi crolli a passerelle e argini del Bisagno.
4.2. G
EOMORFOLOGIA4.2.1.Dissesto idrogeologico
Il versante di Lemeglio è interessato da una paleofrana che presenta alcuni problemi di instabilità per scivolamento, in corrispondenza del contatto tettonico fra le arenarie del Monte Zatta e la formazione della Val Lavagna. Il movimento franoso è impostato su un mega-collasso che interessa le pendici occidentali del Monte Crocetta, in una fascia altitudinale compresa fra i 300 m ed il livello medio marino. La coltre detritica risulta costituita da un deposito incoerente, non stratificato, grossolano. Il movimento principale di versante è ascrivibile ad uno scorrimento rotazionale, determinato , oltre che dalla presenza di vie di scorrimento profonde preferenziali delle acque, anche dall’azione di abrasione marina in corrispondenza dell’unghia della frana, compresa tra il livello marino e la cura di livello dei 25 m.
È stato condotto uno studio di fattibilità delle opere di contenimento ed è già stato redatto il progetto preliminare per l’esecuzione di interventi di stabilizzazione; è prevista la realizzazione di pozzi drenanti artificiali che consentano di controllare il livello della falda freatica sottostante la frana, affinché non superi la soglia di sicurezza.
Nel Progetto esecutivo “Opere di stabilizzazione del movimento franoso in località Lemeglio” I Stralcio del 10.01.02 (Studio Berardi ; La Magna) vengono individuate nella zona tre tipologie di fenomeni di dissesto:
Movimento franoso principale, avente estensione di pianta di circa 600 m (in direzione monte – valle) per 350 m e profondità massima pari a 50 m. il volume totale di materiale coinvolto è valutabile in oltre 3.500.000 mc. Il letto del movimento franoso giunge al livello del mare. Il movimento franoso principale è dovuto allo scorrimento dell’accumulo detritico di paleofrana sopra al substrato lapideo (scisti della Val Lavagna, ad ovest; arenarie ad est);
Un movimento secondario individuabile immediatamente a valle dell’abitato di Lemeglio; l’acclività del terreno naturale unitamente alla totale assenza di un reticolo idrografico ben definito rendono possibile l’esistenza di scorrimenti superficiali sovrapposti al movimento globale secondo la superficie di scorrimento profonda;
numerosi fenomeni di dissesto, diffusi nel territorio di Lemeglio, non sempre collegabili al movimento franoso principale ma di attenzione per le potenziali condizioni di pericolo ad essi connessi.
In questo progetto non vengono presi in considerazione interventi atti per contenere i fenomeni di dissesto puntuale e secondario ma quelli necessari al contenimento ed alla riduzione del movimento franoso principale, evento che si otterrà con abbassamento della falda, il cu ilivello nella zona centrale del movimento franoso principale è compreso tra i 5 ed i 16 m dal piano di campagna. L’abbassamento forzato del livello di falda si realizzerà mediante la costruzione di pozzi drenanti di grande diametro.
L’acqua emunta dai pozzi dovrà essere agottata dal fondo del pozzo alla superficie e da questa ad un rio vicino attraverso la realizzazione di una condotta interrara a cui
Recentemente (aprile 2005) è stato approvata dalla Comunità Montana Val Petronio la relazione generale di progetto: “Bonifica idrogeologica del movimento franoso in località Lemeglio – Acquario 1° Lotto” (Ing. Sergio Delbuono) in cui vengono indicati gli interventi scelti per la realizzazione del progetto la cui responsabilità è affidata alla stessa Comunità Montana.
Gli interventi in progetto sono mirati alla regimentazione delle acque superficiali, al drenaggio delle acque subsuperficiali, alla realizzazione di una prima batteria di pozzi di drenaggio ed all’integrazione del monitoraggio idrogeologico e geotecnico.
Il miglioramento delle condizioni statiche di frana, conseguente all’abbattimento delle pressioni interstiziali, avverrà comunque nel tempo, per cui non è possibile escludere il contemporaneo manifestarsi di ulteriori assestamenti. (abbattimento uniforme dopo 5 anni dall’esecuzione delle opere di drenaggio profonde).
Gli interventi previsti sulle acque profonde dovranno essere associati ad opere di sistemazione superficiale e canalizzazione delle acque di corrivazione lungo il versante, in particolare:
1. drenaggio profondo mediante la realizzazione dei primi due pozzi con diametro di 300 mm,dotati di pompe ad immersione a profondità prevista di 50 – 65 m. e chiusi in appositi locali tecnici interrati con struttura scatolare in cemento armato;
2. realizzazione di inclinometri fino alla profondità necessaria per raggiungere il substrato roccioso;
3. realizzazione di nuovi piezometri per misurare le prove di portata per la taratura dei pozzi e per il monitoraggio durante il funzionamento dei pozzi;
4. scavo e realizzazione di canale collettore interrato atto a scaricare nel rio l’acqua emunta dal primo pozzo;
5. interventi di pulizia, regimentazione del rio.
Una volta realizzate le opere a cura della Comunità Montana, il Comune di Moneglia si occuperà della manutenzione dei pozzi e degli strumenti di monitoraggio (inclinometri e piezometri).
Il territorio è interessato, poi, da diffuse situazioni di instabilità di entità e portata minore rispetto alla frana di Lemeglio. Tra queste, in località Figarolo sono previsti interventi di consolidamento, per i quali è già stato redatto il progetto esecutivo e l’opera è stata finanziata. E’ stata quindi indetta una gara a trattativa privata che però è andata deserta e pertanto verrà nuovamente indetta.
4.2.2.Stabilità e rischio di erosione
Fenomeni di instabilità piuttosto rilevanti si registrano sul promontorio costiero di Moneglia, accompagnati anche da erosione della costa nel tratto compreso tra Punta Moneglia e Case Venino, con elevata instabilità della costa alta rocciosa, e nel tratto dalla foce del Bisagno alla località Acquario.
Il tratto di litorale sabbioso che si estende fino alla foce del Bisagno, invece, è contraddistinto da buone condizioni di stabilità. Gli apporti di sedimenti, tuttavia, comportano problemi di insabbiamento del tratto costiero antistante il capoluogo; per intervenire in questo ambito il Comune sta predisponendo una richiesta di finanziamenti per l’esecuzione di dragaggi.
4.3. R
ISCHIO IDRAULICONel corso del 2000 sull’intero territorio comunale è stata condotta un’analisi del rischio idraulico, in conformità alle specifiche tecniche espresse nella DGRL n. 2615 del 28/12/1998 e s.m.i. L’analisi ha interessato le aste principali dei torrenti San Lorenzo e Bisagno e le principali aste secondarie, estendendosi dalle foci fino alle aree a monte, in prossimità di significativi insediamenti umani.
Per la mappatura delle aree inondabili si rimanda alle Tav. n. 11 e Tav. n. 18 del Piano di Bacino D. L. 180/98 Ambito 17 (aree scolanti) consultabile presso la sede comunale.
4.3.1.Bacino del torrente San Lorenzo
La pendenza piuttosto elevata del tratto iniziale del San Lorenzo determina veloci correnti, influenzate però in maniera determinante da alcune passerelle in alveo e da significativi restringimenti. Le condizioni di rischio sono significative in tutto il tratto a monte della copertura fino al ponte di attraversamento della strada provinciale. Un particolare punto di rischio è individuato nella zona di confluenza del torrente Sorba.
Nel tratto terminale invece la copertura del San Lorenzo è in grado di smaltire portate ingenti.
Anche il t. Sorba, con la sola esclusione del tratto terminale, defluisce in sicurezza all’interno dell’alveo per tutto il suo percorso.
4.3.2.Bacino del torrente Bisagno
Il deflusso del torrente in linea generale avviene in regime prossimo al critico, influenzabile pertanto da variazioni anche minime della geometria o da locali perturbazioni.
Condizioni di rischio significativo sono rilevabili nella zona fociva e in un tratto a monte della copertura, in corrispondenza di un salto di fondo di altezza considerevole.
Presso la confluenza con il rio Litorno è presente un’area a rischio esondazione, che tuttavia non minaccia insediamenti umani. Nel tratto a monte della confluenza e nel tratto superiore del torrente il deflusso delle portate avviene in assoluta sicurezza.
Nel tratto a monte della foce le condizioni di rischio sono invece determinate dalla presenza di numerosi attraversamenti dell’alveo con ponti e passerelle, mentre la copertura è in grado di smaltire portate ingenti.
4.4.
CAPACITÀ DI GESTIONE,
CONTROLLO ED INFLUENZA DELC
OMUNE SUA
SSETTO IDROGEOLOGICO DEL TERRITORIOIl Comune di Moneglia ha attivato una manutenzione programmata degli alvei dei torrenti affidata alla Cooperativa Villa Perla Service nell’ambito del contratto di appalto dei servizi di igiene urbana. Gli interventi previsti sono suddivisi in:
Decespugliamento eseguito con attrezzatura manuale e meccanica delle scarpate invase da rovi, arbusti ed erbe infestanti con salvaguardia della rinnovazione arborea ed arbustiva naturale di altezza superiore al metro;
Mantenimento e diserbo (taglio erba).
Il calendario di programmazione prevede il decespugliamento nel periodo compreso tra febbraio e giugno, mentre il taglio dell’erba è fissato tra luglio e settembre.
Gli alvei interessati sono quelli del Torrente S. Lorenzo (per 500 mt. dalla fine della copertura al bivio tra Via Amm.glio G. Bollo e Via A. Caveri), del Torrente Bisagno (per gli ultimi 500 mt prima della foce) e del Rio Valle Sorba (400 mt. tra Via Torrente S.
Lorenzo e Loc. Crovetta).
Inoltre è in fase di studio un progetto per l’ampliamento della sezione idraulica del Torrente S. Lorenzo nell’ultimo tratto precedente la copertura dove è presente un’ansa a gomito.