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Sostenibilità e Life-cycle management

trasformazione urbana di Giampiero Bambagioni*

1. Sostenibilità e Life-cycle management

(1.1) Le opere di trasformazione e rigenerazione urbana implicano, nel con- tempo, una crescente attenzione alla fattibilità e all’equilibrio economico e finanziario dell’iniziativa, nonché alla sostenibilità ambientale, economica e sociale, in considerazione – tra l’altro – delle finalità del progetto, degli aspetti vincolanti dell’intervento (tra cui le normative urbanistico-edilizie), nonché di principi, delle metodologie e degli standard riconosciuti a livel- lo internazionale. Inoltre, dovrebbero essere tenuti in considerazione le Li- nee guida identificate dall’UNECE Policy Framework for Sustainable Real Estate Markets1 e gli Obiettivi globali di sviluppo sostenibile - Sustainable

Development Goals (SDGs) dell’ONU, costituiti da 17 obiettivi e 169 target.

Obiettivi sovente incentrati sullo sviluppo urbano poiché oltre la metà della popolazione mondiale già oggi vive nelle città (con stime che prevendono una costante crescita, sino ad arrivare a 2/3 nel 2050) e tenuto conto che le città consumano attualmente circa il 60% di energia del pianeta e producono il 70% di gas serra.

(1.2) La fattibilità dei progetti di trasformazione e rigenerazione urbana implica quindi il rispetto di norme di riferimento a livello di Unione Euro- pea (UE) e nazionale. Il Decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 5 (Codice dei contratti pubblici …) c.d. “Codice appalti”, all’Art. 3 (Definizioni), lettera fff), definisce l’«equilibrio economico e finanziario» come “la contemporanea

presenza delle condizioni di convenienza economica e sostenibilità finanziaria. Per convenienza economica si intende la capacità del progetto di creare valore nell’arco dell’efficacia del contratto e di generare un livello di redditività ade- guato per il capitale investito; per sostenibilità finanziaria si intende la capa- cità del progetto di generare flussi di cassa sufficienti a garantire il rimborso del finanziamento”; all’Art. 23 (Livelli della progettazione), comma 1, il Codice

appalti definisce i livelli di progettazione2 in materia di lavori pubblici artico- lati in tre livelli successivi di approfondimenti tecnici: (a) progetto di fattibi- lità tecnica ed economica, (b) progetto definitivo e (c) progetto esecutivo. Al comma 5, viene specificato che “Il progetto di fattibilità tecnica ed economica

individua, tra più soluzioni, quella che presenta il miglior rapporto tra costi e benefici per la collettività, in relazione alle specifiche esigenze da soddisfare e

1United Nations publication (September, 2019).

2“La progettazione in materia di lavori pubblici si articola, secondo tre livelli di successivi appro- fondimenti tecnici, in progetto di fattibilità tecnica ed economica, progetto definitivo e progetto esecutivo …”

prestazioni da fornire”; inoltre, nel caso di appalti sopra soglia di rilevanza

comunitaria, è necessario predisporre un “documento di fattibilità delle alter-

native progettuali”3.

(1.3) L’approccio olistico integrato che dovrebbe essere adottato dal Polis Maker4 implica l’attenzione ad una molteplicità di componenti, tra l’altro inerenti: Urban planning, caratteristiche degli edifici (esistenti o di nuova costruzione), Building operations, impiantistiche, materiali, resilienza, ener- gia pulita, Life-cycle management5 (LCM) funzionale alla gestione dell’intero ciclo di vita del progetto. Il principale strumento operativo del LCM è il Life

Cycle Assessment (LFA), tuttavia, come schematizzato nella figura che segue,

le variabili da prendere in considerazione e da correlare tra loro sono nume- rose.

(1.4) Lo sviluppo sostenibile non può prescindere dal ripensamento delle ca- ratteristiche delle città in un’ottica di maggiore sostenibilità ambientale, eco- nomica e sociale. La città intelligente (smart city) dovrebbe costituire pertan- to il paradigma dello sviluppo sostenibile incentrato sulla qualità della vita dei cittadini, perseguito attraverso una programmazione di lungo periodo. (1.5) Lo sviluppo urbano e la trasformazione delle città implica la pianifi- cazione e realizzazione di progetti sostenibili a livello economico, sociale e ambientale e, pertanto, mirati al miglioramento della qualità della vita dei cittadini. In quest’ottica la città “smart” ossia maggiormente vivibile e ido- nea a soddisfare le esigenze dei cittadini, costituisce un volano funzionale al ripensamento del modello di sviluppo, dei servizi pubblici e delle infrastrut-

3

Art. 23, Comma 5: (…) Per i lavori pubblici di importo pari o superiore alla soglia di cui all’ar-

ticolo 35 anche ai fini della programmazione di cui all’articolo 21, comma 3 nonché per l’espleta- mento delle procedure di dibattito pubblico di cui all’articolo 22 e per i concorsi di progettazione e di idee di cui all’articolo 152, il progetto di fattibilità è preceduto dal documento di fattibilità delle alternative progettuali di cui all’articolo 3, comma 1, lettera ggggg-quater) nel rispetto dei contenu- ti di cui al regolamento previsto dal comma 3 del presente articolo.

4Il «Polis Maker» identifica una figura professionale con competenze multidisciplinari acquisite

mediante un percorso universitario post-lauream, corrispondente all’omonimo master del Poli- tecnico di Milano; master ideato e diretto dal Prof. Angelo Caruso di Spaccaforno.

5In base ad una definizione UNEP/SETAC il «Life-cycle management» implica “… a business management approach that can be used by all types of businesses (and other organizations) to improve their products and thus the sustainability performance of the companies and associated value chains”; “It can be used to target, organize, analyze and manage product-related information and activities towards continuous improvement along the life cycle”.

ture (dal trasporto alle tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione - ICT), sino alle caratteristiche edilizie e alle dotazioni delle abitazioni. Ciò implica, tra l’altro, un ripensamento dei paradigmi dello sviluppo e del- la qualità della vita, costituendo le città – ancor prima dei Paesi – l’effettivo

benchmark di riferimento ai fini dell’esercizio delle scelte di residenza o inse-

diamento per cittadini, imprese, istituzioni ovvero ai fini dell’attrattività dei flussi turistici e degli investimenti.

(1.6) Gli indicatori sulla base dei quali vengono effettuate classificazioni e analisi sono molte decine. Un progetto della Commissione Economica delle Nazioni Unite (UNECE), ha identificato oltre 100 variabili definite “Key Per-

formance Indicators for Smart Sustainable Cities”.

Ciascun progetto di trasformazione urbana, tuttavia, qualunque sia la scala dimensionale della medesima iniziativa, per essere realizzato richiede pre- condizioni ineludibili. Alcune di carattere regolamentare (in primis il rispetto di specifiche normative urbanistiche-edilizie) ed altre di carattere economi- co, ossia la possibilità di accesso alle risorse finanziarie necessarie per la re- alizzazione dell’opera. A tal fine, in un contesto globale di risorse scarse, ca- ratterizzato da un sistema bancario sempre più accorto a finanziare progetti in grado di generare valore ovvero, in ultima analisi, in grado di assicurare al finanziatore la restituzione del prestito erogato nell’arco temporale pro- grammato, in un simile contesto la fattibilità e la sostenibilità dei programmi e dei progetti costituisce una precondizione essenziale. Il meccanismo della sostenibilità finanziaria è essenziale, ovviamente, anche per le opere realiz- zabili mediante il partenariato pubblico privato (quali sono quelle che soven- te caratterizzano la finanza di progetto).

(1.7) La realizzazione di un progetto di trasformazione urbana implica, per- tanto, un processo integrato di ideazione, progettazione, pianificazione eco- nomico-finanziaria, costruzione, controllo e gestione dell’iniziativa in con- siderazione della scala dell’intervento e delle aree coinvolte dal medesimo (ambiente, buildings, infrastrutture, servizi, ecc.). A livello di Unione Europea (UE) tra le precondizioni necessarie per il finanziamento di progetto opere pubbliche è ricompresa la redazione preliminare dello studio di fattibilità, con tutte le relative componenti tecniche, tra cui l’analisi economico-finan- ziaria.

(1.8) La sostenibilità economica dei progetti costituisce il presupposto fon- damentale per il reperimento delle risorse finanziarie (e non solo) necessa- rie per l’attuazione di programmi e progetti incentrati, come da nuovo Codice appalti, su livelli differenti di progettazione, con alla base un “progetto di fat-

tibilità tecnica ed economica”6 cioè un elaborato articolato ed esaustivo che va oltre, anche culturalmente, al generico “progetto preliminare” già previsto dal Codice appalti del 20067.

(1.9) Per sostenibilità finanziaria di un progetto deve intendersi, in partico- lare, la sistematica capacità dei ricavi di coprire i costi inerenti l’intera opera, per tutto l’arco temporale costituito dalle fasi del ciclo di vita edilizio. Se la correlazione tra flussi di cassa costituiti dai ricavi (cioè le risorse finanzia- rie incentrate sui ricavi operativi ed altre fonti di finanziamento) ed i costi (comprendenti i costi operativi, i costi di investimento, i rimborsi dei prestiti e relativi interessi, e le altre spese tutte comprese le imposte), è negativa an- che solo per un anno, il progetto non è finanziariamente sostenibile. Per cui il promotore dell’opera, in particolare nella fase realizzativa iniziale, dovrà dimostrare la capacità di poter raccogliere le risorse finanziarie necessarie per coprire i costi da sostenere nell’orizzonte temporale predefinito.