5.2.7 Modulo 7: Aggetti
Gli aggetti sono quegli elementi dell'involucro edilizio che sporgono dalle superfici e possono intervenire sensibilmente sull'irraggiamento diretto degli elementi costruttivi a diretto contatto con gli ambienti interni.
Il calcolo dei fattori di ombreggiamento è di fondamentale importanza per la determinazione degli apporti energetici gratuiti dall'esterno dovuti all'irraggiamento solare sia per il periodo estivo che per quello invernale.
E' possibile costruire aggetti che ottimizzano lo sfruttamento dell'irraggiamento solare, intercettando la radiazione durante il periodo estivo, che andrebbe ad incrementare i carichi termici per l'impianto di climatizzazione estiva, e lasciando passare il flusso radiante nel funzionamento invernale. Ovviamente è di maggior interesse quando queste strutture sono abbinate alle superfici trasparenti.
Come è possibile vedere in figura, la scheda relativa agli aggetti è stata progettata per la completa descrizione sia degli aggetti verticali che orizzontali. L'operatore dovrà a, seconda della tipologia di aggetto indicare direttamente sulla scheda le dimensioni geometriche di tale struttura:
Per gli aggetti orizzontali (ad esempio balconi) si definiscono l’altezza della finestra, la distanza tra il limite superiore della finestra e l’aggetto orizzontale e infine la sporgenza dell’aggetto orizzontale.
Per gli aggetti verticali (ad esempio schermi verticali, mazzette delle finestre, ecc.) si definiscono la larghezza della finestra e la sua distanza dall’aggetto verticale e infine la sporgenza dell’aggetto verticale rispetto alla finestra.
NUMERO DESCRIZIONE
ESPOSIZIONE DELLA PARETE B = c = H = a = D = b =
5.3 Metodologia 1
5.3.1 Modulo 8: Zone
Una zona termica, come definita dalla norma UNI TS 11300, è una “parte dell'ambiente climatizzato mantenuto a temperatura uniforme attraverso lo stesso impianto di riscaldamento, raffrescamento o ventilazione”. Sono da considerarsi zone termiche tutte le porzioni di ambiente climatizzato servite da una stessa sezione di impianto di climatizzazione. Per conoscere la suddivisione di un edificio in zone termiche sono necessarie informazioni sulla disposizione degli impianti di condizionamento, facilmente ricavabili da disegni progettuali di tali impianti. Se queste informazioni sono disponibili si può, nella fase preparativa del sopralluogo, predisporre il Modulo 8 in modo da snellire l’operazione di rilievo dati in loco, attribuendo a tutti i locali la zona di appartenenza. Talvolta queste informazioni non sono disponibili e difficilmente ricavabili in fase di sopralluogo, in quanto molti dei componenti che permettono di comprendere la disposizione impiantistica sono inseriti nelle strutture murarie. In questi casi la suddivisione dell’edificio in zone non più termiche può risultare utile per la descrizione dell’edificio, semplificando l’utilizzo dei dati nella fase di elaborazione su software commerciali. In questo caso per zona si può intendere un piano, un'ala dell'edificio, locali contigui con la medesima destinazione d’uso ecc. Ai nostri fini siamo principalmente interessati alla definizione delle zone termiche dell’edificio, ma non si po’ trascurare l’eventualità di non avere informazioni disponibili a riguardo. Il Modulo 8 quindi sarà progettato per poter esser utilizzato in entrambi i casi.
Come si può vedere dalla figura, l'identificazione univoca della zona avviene mediante l'indicazione dell'edificio, del piano in cui è sita la zona, e del “tipo di zona” che si intende classificare, specificando se si tratta di una zona termica o di un piano dell’edificio ecc. I dati utili per la definizione della zona sono sia di tipo costruttivo, che riguardanti gli impianti tecnici. Per la prima categoria si pone attenzione alle dimensioni geometriche di tale zona, altezza, superficie in pianta ed il numero di locali che la compongono. E' importante, nel caso di un'ala o porzioni di edificio con una disposizione spaziale prevalente indicarne l'orientamento rispetto ai punti cardinali.
Per quello che riguarda gli impianti termici è necessario indicare la tipologia di impianto, le caratteristiche della distribuzione, il numero di collettori ove presenti, e la presenza o meno di regolazione di zona. Nel caso in cui una zona termica sia un Dipartimento o un’unità funzionale è interessante rilevare la presenza o meno di un contabilizzatore. Per le informazioni riguardanti gli impianti elettrici siamo principalmente interessati alla presenza o meno di un quadro di piano ed al numero di quadri elettrici presenti.
EDIFICIO NUMERO PIANO
TIPO DI ZONA Termica
NUMERO LOCALI ORIENTAMENTO SUPERFICIE TOTALE (m2 ) NOTE TIPO DI IMPIANTO DISTRIBUZIONE NUMERO COLLETTORI
REGOLAZIONE DI ZONA Si No Contabilizzatore Sì No QUADRO ELETTRICO DI PIANO Si No
NUMERO
5.3.2 Modulo 9: locali
Il processo di classificazione dei vari elementi che costituiscono il fabbricato oggetto di studio è finalizzato alla definizione dei locali. Secondo la normativa relativa al calcolo del fabbisogno energetico dei locali, l'attenzione è concentrata sul volume lordo effettivamente servito dagli impianti termici che generalmente non corrisponde al volume complessivo dell'intero edificio. Infatti è ipotizzabile la presenza di locali non riscaldati (p.e. i vani scali, sottotetti, cantine, locali tecnici ecc.) che però concorrono alla determinazione del fabbisogno energetico, in quanto sono confinanti con ambienti soggetti a climatizzazione. Nella classificazione dei locali quindi sarà opportuno indicare immediatamente se il locale è riscaldato/climatizzato o meno.
La classificazione dei locali riguarda la struttura edilizie, gli impianti termici e la destinazione d'uso che caratterizza gli apporti gratuiti al sistema.
In primo luogo si identifica univocamente il locale indicando la zona, l'edificio, il codice del locale assegnato dall'operatore , il nome del locale (p.e. “Aula magna”) e la destinazione d'uso.
Successivamente si dovrà specificare le dimensione geometriche del locale espresse come superficie ed altezza. Verranno richieste informazioni riguardanti la posizione del locale, quindi se il pavimento si affaccia ad una superficie esposta all'ambiente esterno oppure se è interrato, indicandone il dislivello rispetto al piano di campagna.
Si richiede, per la valutazione degli apporti gratuiti la presenza media girnaliera di occupanti e le ore medie giornaliere di presenza nel locale. Altro elemento importante che
dipende dalla presenza di occupanti e dalla destinazione d'uso del locale riguardano i ricambi d'aria e il sistema di ventilazione presente all'interno del locale.
A questo punto all'operatore è richiesto l'inserimento dei dati relativi alle strutture edilizie andando a selezionare quali tra le strutture già precedentemente classificate interessano il locale che viene descritto.
Per quello che riguarda le pareti si inserisce il codice di ciascuna parete, la superficie frontale, si definisce se sono pareti esterne od interne e la loro esposizione (dato ridondante che facilita l'utilizzo successivo delle informazioni raccolte). In modo del tutto simile si agisce per i pavimenti, e le coperture.
Per le finestre si agisce inserendo il codice relativo al tipo di finestra e il numero di elementi del medesimo tipo presenti nel locale, ponendo attenzione alla esposizione, alla presenza di tendaggi interni e schermature esterne, dati necessari per il calcolo del fabbisogno di energia. Per quello che riguarda le finestre, come è anche possibile vedere nella pagina seguente si valuta se sono inglobabili in un modulo che deve essere specificato nella sezione apposita inserita nel Modulo 09.
MODULO