• Non ci sono risultati.

Storie alternative (e ucronie potenziali)

New International Epic?

7) Storie alternative (e ucronie potenziali)

È attraverso la visione parziale e potenzialmente alternativa creata dall’aedo, che il racconto viene arricchito di elementi fantastici, ma coerenti alla tradizione mitologica, come nel caso delle gigantomachie, proprie della tradizione mitologica e dell’età eroica. In questo caso si tratta di un’età eroica immersa nelle pagine dei fumetti.

Per storie alternative e ucronie potenziali Wu Ming intende l’eredità della letteratura di fantascienza (fa l’esempio di Philip K. Dick), e fantasy (ancora Il Signore degli

anelli, di cui tra l’altro Wu Ming 4 è un esperto) presente nei romanzi del manifesto.

63 sempre una possibile diversa soluzione rispetto alla realtà, facendosi la domanda: “what if”?

Si è detto però che in 300 la vicenda in sé non si discosta molto dalla storia originale ed è ricca di particolari storici, ma soprattutto capace di rievocare perfettamente lo spirito e sentimento greco rispetto alla vicenda.

La sostanziale aderenza alla vicenda storica, l’intransigente codice d’onore spartano e la bella morte, l’originale contributo delle donne spartane all’ideologia civica, l’organizzazione della falange oplitica, le pratiche eugenetiche e il duro percorso formativo (agogè) dei ragazzi spartani, l’obbedienza assoluta alla legge (nomos), come in Erodoto (7, 101 ss.).197

Per quanto irrealistico, ambientato, com’è, in un mondo a fumetti, in un dipinto, non si può parlare quindi di una storia alternativa, semmai di una visione alternativa della storia.

8) Allegoria

Questo strano rapporto tra la realtà e la finzione viene ben evidenziato dalla funzione allegorica. L’allegoria è infatti un espediente retorico che permette di parlare di qualcosa trattando, in realtà, di altro. Nel caso de Il Signore degli anelli si era parlato dell’opposizione tra allegoria e compatibilità, la seconda era un’ allegoria capace di acquisire un carattere universale, che non si limita a una singolarità ma è adattabile a tempi e luoghi diversi. Entrambi i termini spesso sottendono un legame fra quello che i lettori vedono nell’opera e ciò che l’autore aveva intenzione di far vedere.

The 300 Spartans di Rudolph Matè esce in sala negli anni, in piena guerra fredda,

ispirando visioni metaforiche nelle quali la Grecia è l’Europa si oppone al comunismo, e gli spartani non sono altro che gli Stati Uniti.198

Quando uscì per la prima volta il fumetto 300, fu interpretato come un simbolo esasperato e provocatorio dell’esaltazione individuale, il protagonista Leonida rifiutava ogni controllo sulla propria libertà, contro la società burocratica contemporanea, simbolo del fallimento del sogno americano.

Assai diversa è l’interpretazione data al film alla luce degli avvenimenti successivi all’11 Settembre 2001. Sparta sono gli Stati Uniti, la Grecia è l’Occidente moderno, l’Impero persiano è il pericolo Medio orientale. C’è chi poi è voluto andar ancor più nel particolare ritrovando in Atene, l’Europa, e negli efori il Congresso USA.199 Gli eventi dell’11 Settembre avevano reso compatibile 300 con un qualcosa di diverso dall’interpretazione iniziale.

197 Carmine Catenacci, I 300 e il mito delle Termopile in Metamorfosi del mito classico nel cinema, a cura di Gian Piero

Brunetta Mulino, Bologna, 2011, p. 312. 198

Cfr Carmine Catenacci, I 300 e il mito delle Termopile in Metamorfosi del mito classico nel cinema, a cura di Gian Piero Brunetta Mulino, Bologna, 2011, p. 306 cfr D.S. Levence , Xerxes Goes to Hollywood, Oxford University Press, 2007.

64 La discussione sull’interpretazione da dare a questo film coinvolse tutti i paesi in cui approdò scatenando anche reazioni di voci autorevoli, come Slavoj Zizeck, completamente contrarie che vedevano, invece, nella piccola Grecia il mondo islamico e nei persiani gli Stati Uniti imperialisti200:

It is the story a small and poor country (Greece) invaded by the army of a much larges state (Persia), at that point much more developed, and with a much more developed military technology - are the Persian elephants, giants and large fire arrows not the ancient version of high-tech arms? When the last surviving group of the Spartans and their king Leonidas are killed by the thousands of arrows, are they not in a way bombed to death by techno-soldiers operating sophisticated weapons from a safe distance, like today's US soldiers who push the rocket buttons from the warships safely away in the Persian Gulf? Furthermore, Xerxes's words when he attempts to convince Leonidas to accept the Persian domination, definitely do not sound as the words of a fanatic Muslim fundamentalist: he tries to seduce Leonidas into subjection by promising him peace and sensual pleasures if he rejoins the Persian global empire. All he asks from him is a formal gesture of kneeling down, of recognizing the Persian supremacy - if the Spartans do this, they will be given supreme authority over the entire Greece. Is this not the same as what President Reagan demanded from Nicaraguan Sandinista government? They should just say "Hey uncle!" to the US... And is Xerxes's court not depicted as a kind of multiculturalist different-lifestyles paradise? Everyone participates in orgies there, different races, lesbians and gays, cripples, etc.? Are, then, Spartans, with their discipline and spirit of sacrifice, not much closer to something like the Taliban defending Afghanistan against the US occupation (or, as a matter of fact, the elite unit of the Iranian Revolutionary Guard ready to sacrifice itself in the case of an American invasion?201

Se l’interpretazione che vede negli spartani gli USA viene supportata delle dichiarazioni di Frank Miller, il regista, invece, non la riconosce ed afferma che entrambe possono essere veritiere a seconda dei punti di vista (compatibilità). Ammette, invece, che il film possa avere un’interpretazione a più livelli, da una parte di puro intrattenimento, dall’altra quello che vuole scuotere lo spettatore e indurlo a prendere una posizione forte, ad avere delle reazioni anche rispetto al contesto in cui vive (il che ci riporta alle dichiarazioni di Scrivere sul fronte occidentale202).

Sicuramente si tratta di uno scontro per la libertà, contro la tirannide, adatto a molti luoghi e a molte epoche, diversi contesti, ed è proprio questa “compatibilità”, come direbbe Tolkien, originaria a fare della Storia un mito.

L’ epopea dei 300 è un episodio storico, che assume il significato del mito, nel senso di racconto tradizionale, che svolge funzione paradigmatica di valori, comportamenti e aspirazioni di rilievo collettivo. Nella cultura occidentale il sacrificio delle Termopili è stato variamente celebrato come modello eroico di chi combatta e immoli la vita per la libertà della propria comunità e per amore della gloria203.

Negli opliti spartani che si sacrificano per non lasciar sottomettere la Grecia alla tirannide, è tramandato un momento sottratto per sempre al percorso della storia pur essendone parte integrante. La storia diviene epica, i fatti raccontati divengono fondativi di un immaginario e di una

200 Cfr Slavoj Zizek, The true Hollywood left in www.lacan.com. 201 Ibidem

202Zack Snyder e Gerard Butler conferenza stampa 300 in Berlinale 2007, www.youtube.com.

203 Carmine Catenacci, I 300 e il “mito” delle Termopile in Metamorfosi del mito classico attraverso il cinema, a cura

65 cosmogonia di valori. "Spartani questo giorno è vostro per sempre", ricorda Leonida ai suoi opliti. La battaglia delle Termopili è un momento in cui trovare strumenti con cui spiegare la vita. Capirla. Sintetizzarla.204

La Storia non è che una narrazione di storie, e ricava il suo senso dal contesto culturale di chi narra e di chi ascolta. Se è vero che il contesto culturale profondo è il mito, allora quanto più la narrazione è vicina al mito, tanto più varrà nel tempo. Al contrario quanto più sarà contestualizzata, tanto più rapidamente perderà di senso, come afferma Tolkien, sempre in Albero e foglia:

Il lampione elettrico può essere in effetti ignorato, per la semplice ragione che è così insignificante e transitorio. E comunque è certo che le fiabe hanno molte cose più permanenti e fondamentali di cui parlare. Il lampo per esempio.205

I fatti delle Termopili a seconda di come li affrontiamo possono essere un lampione o un lampo, ma solo nel secondo caso avranno vita eterna.

Quando un racconto diventa epico si comincia a parlare quindi di una storia alternativa”, ossia un equilibrio tra questi due elementi (storia e mito).