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Strategie d’indipendenza.

Cina e Formosa: dal contesto economico moderno a quello contemporaneo.

2.7 Strategie d’indipendenza.

Il Democratic Progressive Party (DPP) nato nel corso del 1986 e legalizzato solo nel 1991, trovava le sue radici come partito oppositore del Guomindang, non per niente durante i suoi primi anni di militanza politica venne denominato con il nome di dangwai (党外) “esterno ai partiti”, da considerare che all’epoca i partiti oppositori erano ancora illegali.

La strategia politica del Partito Progressista taiwanese, fin dai primi anni della sua legalizzazione, fu quella di guadagnare pubblico supporto in modo da poter decidere le sorti del paese ai ballottaggi. Anche se il suo programma politico presentava temi come social welfare, diritti delle donne, anziani, popolazioni indigene, diritti umani ecc. L’indipendenza di Taiwan e il suo conseguente riconoscimento a livello internazionale ebbero in realtà un ruolo di primaria importanza nell’agenda del partito e del presidente.

Il neoeletto Chen Shui-bian (陳水扁, chenshuibian) durante i suoi primi anni di governo condusse politiche che non si discostarono molto dal suo predecessore, un chiaro esempio ne fu, fin da subito, il suo discorso d’insediamento:

如 今, 冷 战 已 经 结 束, 该 是 两 岸 抛 弃 旧 时 代 所 遗 留 下 来 的 敌 意 与 对 立 的 时 候 了。 我 们 无 须 再 等 待, 因 为 此 刻 就 是 两 岸 共 创 和 解 时 代 的 新 契 机。 海 峡 两 岸 人 民 源 自 于 相 同 的 血 缘、 文 化 和 历 史 背 景, 我 们 相 信 双 方 的 领 导 人 一 定 有 足 够 的 智 慧 与 创 意, 秉 持 民 主 对 等 的 原 则, 在 既 有 的 基 础 之 上, 以 善 意 营 造 合 作 的 条 件, 共 同 来 处 理 未 来 "一 个 中 国" 的 问 题。 本 人 深 切 了 解, 身 为 民 选 的 中 华 民 国 第 十 任 总 统, 自 当 恪 遵 宪 法, 维 护 国 家 的 主 权、 尊 严 与 安 全, 确 保 全 体 国 民 的 福 祉。 因 此, 只 要 中 共 无 意 对 台 动 武, 本 人 保 证 在 任 期 之 内, 不 会 宣 布 独 立, 不 会 更 改 国 号, 不 会 推 动 两 国 论 入 宪, 不 会 推 动 改 变 现 状 的 统 独 公 投, 也 没 有 废 除 国 统 纲 领 与 国 统 会 的 问 题

Oggi la guerra fredda è oramai terminata, è arrivato il tempo per le due sponde di mettere da parte le ostilità rimaste dall’era precedente. Non abbiamo bisogno di aspettare ulteriormente in quanto adesso è il momento giusto per le due sponde di riconciliarsi assieme.

I cittadini delle due sponde condividono lo stesso sangue, la stessa cultura e le stesse radici storiche.

Sostenendo i principi di democrazia, creati sopra le già esistenti fondamenta, e costruendo le condizioni per una sincera collaborazione, noi crediamo che i leader di ambo le parti possiedano sicuramente abbastanza volontà e creatività per gestire unitamente la questione relativa alla “Unica

Cina”.

Comprendo pienamente che come decimo presidente eletto della Repubblica di Cina, io debba obbedire alla costituzione, mantenere la sovranità, la dignità e la sicurezza, assicurando il bene comune di tutta la popolazione.

Quindi, fino a che il Partito Comunista cinese non avrà intenzioni bellicose verso Taiwan, io garantisco che durante il mio mandato non dichiarerò indipendenza, non cambierò il titolo nazionale, non spingerò per l’inserimento della teoria dei sue stati nella costituzione, non promuoverò un referendum per cambiare l’attuale situazione riguardo indipendenza o riunificazione, e non abolirò le linee guida per l’unificazione nazionale e il Consiglio di Unificazione Nazionale. 14

Nel suo discorso inaugurale, Chen enunciava la sua politica denominata dei “Cinque no”, in cui veniva promesso che non ci sarebbe stata nessun tipo di dichiarazione di indipendenza da parte di Taiwan e nessun cambiamento di nome della nazione.

Chen si impegnava inoltre a non inserire nella costituzione il concetto elaborato da Lee Teng-hui riguardante la“Teoria dei due stati” e a non condurre referendum per cambiare la situazione di

status quo sulla questione di indipendenza o unificazione.

Infine nell’ultimo punto il presidente s’impegnava a non abolire le Linee Guida per l’Unificazione Nazionale o l’agenzia sotto il nome di Consiglio per l’Unificazione Nazionale, entrambi costituiti durante gli inizi degli anni novanta per rafforzare l’unificazione delle due sponde.

Proprio quest’ultima promessa sarà però infranta anni dopo con l’annuncio fatto da Chen Shui-bian riguardante il cessare delle funzioni del Consiglio per l’Unificazione Nazionale e della futura non applicazione delle Linee Guida per l’Unificazione Nazionale, da qui il nome di “Quattro no, e uno

non è stato” con cui viene ulteriormente nominata la politica di Chen.

Durante i suoi primi anni di governo oltre all’organizzazione di un summit per la pace, a cui Jiang Zemin, nonostante l’invito, non prese parte, si assistette all’apertura dei canali postali, commerciali e di trasporto diretti da costa a costa; la rimozione dei vincoli sui tre canali avvenne solo però per le isole di Jinmen e Matsu, e per gli uomini di affari taiwanesi che avevano attività in Cina, da qui il nome tre piccoli canali (小三通, xiaosantong).

Le aperture del Partito Democratico Progressista furono comunque piuttosto prudenti verso le interazioni economiche con la Cina.

Se da un lato le politiche di facciata intraprese dal neo eletto presidente potevano sembrare un prolungamento delle politiche di Lee Teng-hui, ciò in parte era causato dalle pressioni USA del governo Clinton; dall’altro, con l’avvento dell’amministrazione Bush, la strada percorsa dal Partito Democratico Progressista intraprese una lenta e insidiosa strada verso l’indipendenza, dimostrata non solo dal raffreddamento delle relazioni con l’altra sponda.

14

Chen Shiu-bian, 台 湾 第 十 任 总 统 陈 水 扁 宣 誓 就 职 演 说 全文 (Testo integrale del discorso inagurale del presidentei Chen Shui-bian), Taiwan dishirenzongtongchenshiubianxuanshijiuyanshuoquanwen, Taipei, Wold Scientific Publishing (a cura di), 2013, http://www.networkchinese.com/region/sbchen/speech.html

Se da un lato il presidente George Bush difendeva la decisione di vendere armi a Taiwan, inclusi sottomarini e navi da guerra, nonostante le proteste cinesi.[...]

Dall’altro il presidente Chen Shui-bian accoglieva la vendita di armi e ringraziava il governo americano per quello che lui descriveva come l’amicizia tra Taiwan e USA.

In una dichiarazione rilasciata dall’ufficio di Chen a Taipei si sosteneva che la vendita di armi sarebbe stata di aiuto per la sicurezza e il mantenimento della stabilità nello Stretto di Taiwan .15

I dubbi e le diffidenze di Pechino nei confronti del nuovo presidente taiwanese trovarono così fondamento.

Le convinzioni sull’indipendenza taiwanese di Chen Shui-bian, erano influenzate oltre che da fattori esterni anche da una convergenza di opinioni tra le varie fazioni del DPP e i partiti all’opposizione. Il 10 Novembre del 2001 la Repubblica popolare di Cina fece il suo ingresso nel World Trade Organization, il giorno antecedente all’ingresso di Taiwan nella stessa organizzazione sotto il nome di Chinese Taipei, con rammarico del presidente Chen Shiu-bian.

Per la Organizzazione Mondiale della Sanità, la Repubblica Popolare Cinese si opporrà attivamente alle richieste di Taiwan di ottenere lo status d’osservatore presso tale organo internazionale, nonostante la diffusione del virus SARS in Asia.

Una nuova sfida fu rappresentata dalle elezioni del 2004 che, tra lo sconforto dei leader di Pechino, videro uscire dai risultati dei ballottaggi nuovamente il nome di Chen Shui-bian che si apprestava così a eseguire il suo secondo mandato.

Se l’atteggiamento di Hu Jintao verso Taiwan poteva essere definito abbastanza “Leggero”, quest’atteggiamento non si leggeva tra le righe dei sette punti esposti nella dichiarazione del 17 maggio 2004 e i quattro punti guida per le relazioni dello Stretto personalmente, elaborati dal Leader cinese.

Con la ri-elezione di Chen i toni si fecero ancora più aspri:

第八条 “台独”分裂势力以任何名义、任何方式造成台湾从中国分裂出去的事实,或者 发生将会导致台湾从中国分裂出去的重大事变,或者和平统一的可能性完全丧失 ,国家得采取非和平方式及其他必要措施,捍卫国家主权和领土完整。 依照前款规定采取非和平方式及其他必要措施,由国务院、中央军事委员会 决定和组织实施,并及时向全国人民代表大会常务委员会报告。 15

BBC,Bush defend Taiwan arms sales, BBC News World Edition, 2001, http://news.bbc.co.uk/2/hi/americas/1295542.stm.

第九条 依照本法规定采取非和平方式及其他必要措施并组织实施时,国家尽最大可能保 护台湾平民和在台湾的外国人的生命财产安全和其他正当权益,减少损失;同时 ,国家依法保护台湾同胞在中国其他地区的权利和利益。 第十条 本法自公布之日起施行。 Clausola Otto.

Se le forze separatiste per “l’indipendenza taiwanese” utilizzino qualsiasi nome o qualsiasi metodo per provocare la divisione di Taiwan dalla Cina, o se succede qualsiasi grande evento che conduca Taiwan a separarsi dalla Cina, o se tutte le possibilità di unificazione sono perse, allora occorrerà utilizzare metodi non pacifici e altri provvedimenti, per difendere la sovranità nazionale e l‘integrità territoriale.

In accordo con il paragrafo precedente l’utilizzo di metodi non pacifici e altri provvedimenti necessari devono passare attraverso il Consiglio di Stato, devono essere decisi e implementati dalla Commissione Militare Centrale, occorre inoltre puntualmente informare il comitato permanente dell’Assemblea Nazionale del Popolo.

Clausola Nove

Secondo questa clausola l’utilizzo, la progettazione e l’implementazione di metodi e altri provvedimenti necessari devono essere fatti in modo tale da che lo Stato protegga, nella miglior maniera possibile, i civili Taiwanesi, gli stranieri in Taiwan e che minimizzi le loro perdite.

Lo Stato, in accordo con la legge, si impegna a proteggere i diritti dei cittadini taiwanesi in Cina e in altre zone.

Clausola Dieci.

Questa legge prende effetto dal giorno della sua promulgazione. 16

La legge antisecessione del 14 marzo 2005 entrò immediatamente in effetto dopo la sua ratifica, il passaggio della legge provocò la condanna da parte di entrambi i partiti dell’isola con una marcia di protesta organizzata dal Partito Democratico Progressista e altri membri della coalizione pan-verde.

16

Hu Jintao, 反分裂国家法(Clausole otto, nove e dieci, della legge antisecessione ratificata dall’Assemblea Nazionale del Popolo della Repubblica Popolare Cinese), fanfenlieguojiafa, Governo Centrale del popolo della Repubblica Popolare Cinese, 2005.

La politica di Hu Jintao, dopo la rielezione del 2004, assunse il carattere di una politica di non contatto, il leader cinese infatti mantenne le truppe del PLA accampate nella provincia del Fujian perseguendo una vigorosa politica internazionale mirata ad isolare l’isola.

Chen Shui-bian, con un consenso popolare sempre minore a causa di una serie di scandali famigliari, terminò il suo secondo mandato nel 2008 ponendo così fine ai due mandati che avevano visto protagonista per la prima volta nella storia taiwanese il Partito Democratico Progressista; Chen Shui-bian sarà in seguito trovato colpevole di corruzione e condannato a diciotto anni di carcere.